Cittadini imbecilli, tutt’altro che cittadini!

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Cittadini imbecilli, tutt’altro che cittadini!

L’imbecillità è la caratteristica di un popolo-massa che rifiuta a priori di usare l’intelletto, perché ritiene che nel campo socio-politico sia prioritario solo raggiungere quello star bene di cose materiali, sempre e comunque soggette alla inesorabile legge della precarietà.
Si sa che i beni non hanno durata e non danno perciò alcuna garanzia di futuro, tuttavia si continua a credere che, rincorrendoli, tra alti e bassi, si ottenga una felicità da prolungare tra crisi e apparenze.
La cosa assurda consiste proprio nel credere in qualcosa di aleatorio, che viene giustificato con l’illusione di quel bene comune che, essendo comune, possa garantire all’individuo cittadino una vita per lo meno più dignitosa, ma sempre nel campo degli averi.
Si costruisce sulla sabbia, come direbbe Cristo ancora oggi, e poi si pretende che la casa rimanga in piedi al sopraggiungere di forti acquazzoni o di scosse violente di terremoti.
Basta un virus impazzito, frutto sempre di un disordine umano che va oltre il lecito di una Natura che ha le sue leggi da rispettare, e il cittadino si sente minacciato e si fa prendere dal panico, il tutto perché a imporre i suoi istinti è la legge della sopravvivenza, costasse anche il bene comune di una nazione.
L’egoismo domina sull’intelletto, e agisce per ignoranza e prende corpo nella più insensata difesa di un io, idolo di un vuoto d’essere.
L’egoismo è cieco, si dice, ed è proprio così. Basta una infarinatura di cultura (una specie di supponenza conoscitiva esibita a suon di slogan o di frasi fatte o di citazioni a effetto), e anche l’egoismo più razzista sembra la salvaguardia dei diritti di una nazione, privata però della sua anima.
L’imbecillità del cittadino entra nelle urne, da dove poi esce quel consenso popolare che dogmatizza ogni barbarie e soprattutto quel suicidio del sé, che è la sorgente del vero star-bene o di quel ben-essere, slegato dall’istinto di un avere fuori controllo.
29 febbraio 2020
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

2 Commenti

  1. Tomaso ha detto:

    Lunga vita a Don Giorgio !

  2. bartolomeo palumbo ha detto:

    Un solo commento:d’accordo su tutto e grazie per voler aprire l’intelletto anche a chi si ostina a fare denn’egoismo la sua regola di vita.GRAZIE DON GIORGIO.

Lascia un Commento

CAPTCHA
*