Caro Renzi, ti sei cotto da solo!

 

Mi ero ripromesso di non parlare né di Bersani né di Renzi prima del ballottaggio. Ma non ce l’ho fatta. Pur non avendo provato nessuna emozione da queste primarie, anche perché non mi piace il Partito Democratico, appartengo infatti ad una sinistra che sta diventando sempre più utopistica, vista la reale situazione di un’Italia sempre più in coma democratico, ritengo di fare una doverosa riflessione, in particolare su Matteo Renzi, osannato da molti come il nuovo che avanza.

Dico solo una cosa, ma la voglio ripetere con brutale chiarezza.

Caro Renzi,
ti sei cotto da solo.
Hai preteso troppo da te stesso.
Potevi anche farti avanti, dire la tua,
ma, man mano trascorreva il tempo,
forse trascinato da un vasto consenso,
ti sei illuso di essere un leader carismatico.
Non è che a me piacciano i leader,
ma non è questo il punto.
Il problema sei tu che ti sei sopravvalutato,
anche in forza di una tecnologia
che vorrebbe sostituire l’umanità
con la precisione di un robot telecomandato.
Sì, ti sei cotto da solo. E non avrai scampo.
E se domenica vincerai le primarie,
il tuo destino è già segnato.
Ti auguro, e lo dico per il tuo bene,
che ciò non succeda, ma,
perso il confronto con Bersani,
tu possa tornare nella normalità,
e da qui ripartire un domani, quando avrai fatto tesoro
delle tue inesperienze e delle tue presunzioni.

Non m’interessa Pier Luigi Bersani. Non mi convincerà lo stesso, anche se vincerà. M’interessa che gli italiani non abbiano un’altra delusione, dopo le tante del passato. Purtroppo, ancora oggi non vedo l’uomo o la donna della provvidenza. Siamo invece in balìa di ondate pazzesche di promesse e di slogan populisti: di gente comica o di gente fasulla o di gente presuntuosa. Non basta gridare contro le istituzioni, e non basta essere giovani. Ci vuole ben altro.

Se l’Italia oggi spera in Grillo o in Renzi, siamo fritti. Non ci sarà futuro. Su Grillo il mio discorso è già chiuso. Su Renzi, lasciamo tempo al tempo. Si rifarà. Che aspetti. Che si dia da fare come sindaco. Si faccia i calli. Ascolti i sapienti. Si tenga lontano dai falsi amici.

Caro Renzi, se vincerai,
non so come andrà a finire.
Se perderai, ritirati nella tua Firenze, per qualche anno.
Non ti escludo un grande futuro.
Oggi leggi, medita e prendi come modello
l’umiltà e il senso del dovere e del servizio di Giorgio La Pira.
Avresti da lui tanto da imparare.   

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23 Commenti

  1. JEAN ha detto:

    Caro Don Giorgio, dici di appartenere a una sinistra che sta diventando sempre più utopistica nella reale situazione italiana. Ma, per capirci, a quale sinistra ti riferisci? Potresti farci qualche esempio, qualche modello, qualche orientamento,qualche partito o movimento politico o culturale,qualche personaggio, in ambito nazionale o anche in ambito mondiale?

  2. Gianni ha detto:

    Aggiungo che non può esistere alcuna politica efficace nel conseguire gli obiettivi proposti, se non esiste una vera conoscenza dei problemi.
    Sulla politica economica, ad esempio, questo ha talune conseguenze.
    Vorrei quindi chiarire talune cause della situazione economica attuale, per far capire che si tratta di conseguenze di precise scelte.
    Intanto tra chi paga meno tasse, parte evadendo, parte tramite agevolazioni elusive, sono le multinazionali, piene di soldi.
    Lo possono fare, tramite la scelta di paesi a fiscalità differenziata.
    Ne consegue che un governo realmente competente dovrebbe prevedere come far pagare queste società, anche per il solo fatto di vendere in Italia, anche se la sede è altrove.
    Non a caso la guardia di finanza ha sottolineato come società come Google probabilmente versano meno tasse di quanto dovrebbero.

    Inutile tassare chi è già tassato, se non tassi chi non lo è.

    Parte dell’attuale declino è però colpa della classe industriale, che in molti casi è restia ad ammodernare gli impianti.
    Se oggi vuoi vendere un prodotto che non è realizzato solo da te, devi anche avere un prodotto all’altezza dei tempi, e vecchi impianti non lo consentono.
    Occorre investire nell’azienda, cosa che spesso non si vuol fare.
    Il problema non è solo in ottica di rispetto di principi ambientali ecc., ma anche economici.
    Infatti non avere impianti moderni significa anche non avere una produzione competitiva.
    In cambio, tutto quello su sui sa puntare la maggior parte degli industriali italiani è il contenimento del costo del lavoro.
    Per tutta risposta, il governo Monti ha pensato ad un decreto, cosiddetto sulla competitività, dove praticamente si consente all’industria italiana di ottenere anche un maggior orario di lavoro con le stesse retribuzioni di prima.
    In pratica si punta tutto sul costo del lavoro.
    Poi, quando i lavoratori saranno alla frutta, cosa succede?
    Succede che:
    1) gli impianti industriali saranno ancora più indietro dei concorrenti
    2) se anche ci fosse una maggior domanda di mercato, non puoi chiedere di più ai lavoratori, cioè di fare maggior lavoro, cosa che invece all’estero si potrà fare, visto che sono ben lontani dagli orari italiani
    3) alla fine si creeranno ancora maggiori condizioni per una desertificazione industriale.

    In sintesi:
    ecco la competenza di politici e tecnici attuali:
    non aver capito finora l’enorme quantità di risorse finanziarie, che praticamente si sono regalate alle multinazionali, ed infatti ha dovuto accorgersene la guardia di finanza, nonché il non aver compreso che con l’attuale politica industriale, di industriale nel nostro paese rimarrà ben poco.

  3. Valdo ha detto:

    ha il profilo di quello che “corre più veloce dei problemi” – arriva trovandone uno e riparte lasciandone due…

  4. Valdo ha detto:

    E questo promette di togliere il finanziamento ai partiti ??? Ma chi gli paga tutte queste spese ??? E dopo aver ricevuto tanti favori, mi spiegate come potrà proporre leggi contro costoro e come potrà farle votare in un parlamento pieno di lobbisti ??? Evviva Babbo Natale !!!

    E poi… ammettiamno anche che ci creda in ciò che promette (e non sia solo populismo) …ma veramente crediamo che il “novello” possa far votare simili rivoluzioni in un parlamento di lobbisti e con una maggioranza risicata (B la farà modificare) ???

  5. Patrizia ha detto:

    Questo individuo è stato sdoganato da Ballarò, da Porta a Porta e affini, esattamente come è stato per la Polverini e tanti altri signor nessuno, quando cominciano a proporre insistentemente dei personaggi, stiamo pur sicuri che prima o poi li vedremo spuntare da qualche parte. Secondo me ci sono dietro delle vere e proprie strategie, che non odorano certamente di politica onesta.
    Io domani so chi voterò!

    • Gioele ha detto:

      Ah, Patrizia, quello là che voti sì che è buono…la scelta è fra una fucilata ed un colpo alla nuca.

      • Patrizia ha detto:

        Dovendo scegliere tra l’usato sicuro e il nuovo-fregatura…

        • vale ha detto:

          Cara Patrizia, io ho votato Bersani e senza “turarmi il naso”. Ma definirlo “usato SICURO” mi sembra un po’ troppo ottimista…
          Sarà che ormai metto subito in conto di dovermi pentire, prima o poi, di qualunque scelta o non-scelta politica che prendo.

          • Gioele ha detto:

            Il problema per chi si definisce comunista (questo è il paese che ha parlato di guelfi e ghibellini fino al sec. XV…e non voglio nemmeno pensare a Gioberti ed al neoguelfismo)è che il comunismo, per fortuna, è finito. Questi emeriti signori sarebbero stati dei passanti all’epoca di Berlinguer. Oggi riescono addirittura ad essere protagonisti. Questo dà la misura di quanto la politica sia collassata in Italia…pensate che in vista delle prossime Elezioni…la macchietta Bersani ha una prateria di fronte dove nessuno lo potrà fermare. In altre parole, se non l’avete ancora capito, è la fine.Ma lo sarebbe stato anche con Renzi vincitore. Si tratta di due generici di Cinecittà in uno stato che pretende, e con ragione, dei protagonisti.

          • Patrizia ha detto:

            Era solo una battuta, devo dire che in Bersani ci credo,al momento è l’unico attendibile, sempre che lo lascino lavorare in pace, e per il resto la speranza e l’ultima a morire.

  6. Giuseppe ha detto:

    Certamente il panorama politico attuale è piuttosto deludente, per non dire quasi fallimentare, ma forse non tutto è buttare al macero. Probabilmente sarò un illuso e dico solo delle sciocchezze colossali, ma secondo me il PD, a sprazzi, sembra poter essere l’unico partito che ancora ci può offrire qualche speranza di miglioramento e qualche opportunità di scrollarci di dosso questo nauseabondo pseudo-liberismo, che insieme lla corruzione imperante ha ridotto il paese sul lastrico. A patto però di consegnarlo nelle mani dell’enfant prodige fiorentino.
    Due riflessioni sull’argomento mi sembrano opportune:
    – per prima cosa va dato atto a Bersani di aver promosso le primarie di coalizione. È stato quanto meno un atto di signorilità, considerato che, come segretario politico, avrebbe potuto avocare a sé la candidatura a premier o scegliere direttamente qualcun altro. Anche se l’ha fatto perché era convinto di vincere, è da apprezzare la circostanza, non tutti si sarebbero rimessi in ballo.
    – per seconda cosa è sintomatico che tutti candidati siano oggi propensi ad appoggiare Bersani al ballottaggio . Il fatto è che Renzi, con la sua aria sbarazzina da rompicoglioni e da grande innovatore, è soltanto un candidato costruito a tavolino per piacere a tutti (ma proprio a tutti), ma specialmente a chi di sinistra non è mai stato né mai lo sarà. Grazie alla sua giovane età può recitare un ruolo di freschezza e di spontaneità, ma basta osservarlo bene per capire che è solo una maschera creata apposta per lui dagli specialisti della campagna elettorale, perché ogni tanto riaffiora il suo vero carattere permaloso e insofferente che fa una gran fatica a rispettare le regole.
    Oggi si fa un gran parlare di lui (essere pro Renzi è di moda), e l’informazione ne approfitta per andare a caccia di personaggi più o meno affermati dello star-system o che vanno per la maggiore, pronti a dichiarare la loro ammirazione per il pierino di turno. E a me, invece, sembra di vedere di nuovo Berlusconi, Grillo e tutti quelle colossali “patacche” che hanno, anche solo per un attimo, preteso il ruolo di salvatore della patria.

  7. Gianni ha detto:

    E dunque, vediamo di capirci qualcosa di più.
    Premesso che sono molto distante da quest’area politica, osservo le cose con certo distacco, quasi da politologo, oserei dire, in quanto convinto che nessuno, attualmente, sia in grado di risolvere i problemi sul tappeto.
    Le soluzioni, a mio avviso, non stanno né nella sinistra, socialdemocratica o radicale, né nel centro e neppure nel centro destra.
    Ma in una diversa politica monetaria, nonché in un’economia che allarghi le basi della partecipazione agli utili d’impresa.
    Nulla che venga sostenuto dalle forze politiche in campo.
    Quindi tanto vale non illudersi, secondo me.
    Ma procediamo con ordine.
    Intendo impormi un ordine di trattazione, anche per evitare una commistione tra temi diversi:
    1) le posizioni di Renzi e Bersani
    2) il quadro politico
    3) il tema della delusione della politica
    4) quale futuro?

    Sono sempre stato convinto che di politica, direttamente o indirettamente, tutti dovrebbero occuparsi, perché penso che se anche tu non ti occupi di politica, la politica comunque si occupa di te.
    Con le leggi, o comunque da tanti punti di vista.
    Se c’è uno sciopero dei taxi, perché un decreto Bersani fa incavolare i tassisti, ecco che tu cittadino ne subisci le conseguenze, o se l’economia non va, e la politica non risolleva le sorti di questo paese, tu magari perdi il posto di lavoro.
    Quello che capita al paese in generale ed al singolo cittadino è, quindi, qualcosa che ci riguarda sempre abbastanza da vicino, ed in gran parte dipende dalla politica.
    Chiarito questo (anche perché molti non capiscono il perché taluni se la prendano tanto per la politica), ecco i punti in cui si articolano i temi di cui dianzi:

    1) Renzi e Bersani.

    Da quando è nato il PDS, poi PD, a mio avviso è sempre più emersa un’identità come contenitore dei cosiddetti riformismi, soprattutto di matrice cattolica e socialista.
    La sinistra radicale ha trovato espressione altrove, oggi nel SEL di Vendola ed in altre formazioni,
    mentre il PD, avvicinandosi progressivamente a posizioni centriste, ha accolto anche posizioni come quelle di Renzi.
    Sono consapevole che ogni categorizzazione è una semplificazione, ma comunque credo che possiamo considerare Bersani il socialdemocratico della contesa, e Renzi il liberale di sinistra.
    Renzi vorrebbe puntare su alcuni capisaldi essenziali delle socialdemocrazie, come la difesa di uno stato sociale basato su taluni diritti fondamentali, ma affiderebbe poi il resto soprattutto ad una sostanziale libertà e flessibilità.
    Ecco quindi la sua vicinanza alle posizioni dei Boero e degli Ichino in campo economico.

    Cosa ha fatto Renzi come sindaco?
    Beh, diciamo che è noto soprattutto come il primo ad aver introdotto il criterio delle ristrutturazioni urbanistiche a volumi zero, cioè se non viene meno una determinata quantità di spazio occupato da costruzioni allora non puoi costruire altro.
    Detto questo, la sua provenienza è sostanzialmente targata DC.

    Bersani: noto soprattutto come ex ministro dell’industria e dello sviluppo economico, reca il suo nome quel decreto di privatizzazioni che ha in parte innovato il sistema economico italiano.
    Le sue sono sostanzialmente posizioni socialdemocratiche, e certo non è favorevole a tutta quella maggior flessibilità che, invece, vorrebbe Renzi.

    Detto questo, il problema principale di queste primarie, come osservano alcuni blogger, è che non si tratta di vere primarie, ma semmai di un beauty contest.
    In pratica, perché costoro, come pure altri politici, sono scarsamente affidabili?
    Perché la loro esperienza non è sufficiente ad affrontare le questioni sul tappeto..
    E’ come voler solo guardare alle direttive politiche, ma senza esperienza di saperle attuare.
    Qualcuno fa il paragone del taxi.
    Se viene uno straniero, prende un taxi e dice al guidatore dove portarlo, ma non conoscendo i luoghi, non riesce a dirigerlo.
    Se invece il taxi lo prende uno del posto, riesce a dirigere, a controllare il percorso.
    La politica è un po’ questo: non si chiede a nessuno di essere stato amministratore tecnico della cosa pubblica, e quindi, puoi al limite dire ai tecnici dove vorresti andare, ma non sai attuare e dirigere direttamente.
    Se invece ci fosse un tecnico della cosa pubblica a candirsi, ecco che forse ci sarebbe maggiore esperienza.
    Questo non è che valga solo per Renzi o Bersani, anche Berlusconi come imprenditore non aveva esperienza di cosa pubblica, come non ce l’ha Monti, banchiere, non funzionario pubblico.

    Ma perché beauty contest?.
    Se fossero vere primarie, alcuni osservano che ognuno dei contendenti, per essere credibile, direbbe cosa ha fatto e cosa ha risolto.
    Insomma, presenterebbe un cv, in cui dire: ho affrontato questi problemi e li ho risolti così, invece….
    Tutti possono avere programmi più o meno credibili, ma sanno risolvere i problemi?
    Bersani con il suo decreto ha creato, dicono i tecnici, più problemi che altro, a partire dal casino con i tassisti, che ha spinto ad esempio Veltroni, come sindaco di Roma, a concedere maggiori licenze, ma aumentando le tariffe, quindi si è creato un innalzamento dei prezzi del servizio, mentre le finalità del decreto erano opposte.
    Lasciamo poi stare altre materie, che la cosa si allungherebbe oltre misura.

    Renzi, dalla sua, non ha avuto ruoli politici di primo piano a livello nazionale, né è stato funzionario della pubblica amministrazione.
    Si, è stata accolta con certo interesse la ristrutturazione a volumi zero, ma i problemi economici?
    Nessuno dei due ha detto come risolverli, tanto meno con specifico riferimento al problema del debito pubblico.
    E su questioni spinose come crescita economica ed altri temi, le soluzioni indicate sono inadeguate.

    2) Ma il quadro politico in generale non offre chissà quali alternative.

    Monti ha già lasciato intendere la sua indisponibilità, così facendo venir meno l’obiettivo dei partiti di centro, che non hanno un loro candidato politico e confidavano appunto su Monti.
    Secondo alcune indiscrezioni, soprattutto perché egli stesso ritiene di non riuscire a risolvere i problemi, quindi anche quanto sinora fatto non sarebbe, dal medesimo, considerato chissà cosa, e quindi preferirebbe togliersi d’impiccio.

    Il centro destra è in disfacimento:
    forse ritorna FI e si rifa un partito tipo AN con Storace ed ex colonnelli.
    Da parte sua, quindi, neppure si capisce cosa rimarrebbe a fare il PDL.
    Anche in tale ambito, nessuna personalità di spicco, se pensiamo ai vari Alfano, Meloni e quant’altri. Certo, con l’eccezione di Berlusconi, il quale però è ormai inviso a molti italiani ed a molti politici.
    Cosa rimane?
    Poco o nulla.
    La mia opinione, quindi, è che non ci sia alcun politico che possa presentarsi come uomo della provvidenza.
    Il governo che si formerà andrà già bene se riuscirà a galleggiare sui problemi, senza risolverli.
    Possiamo solo sperare in questo galleggiamento, fino a che non ci sia una ripresa economica, prevista tra il 2013 ed il 2014 che, a prescindere dal governo, rimetta un po’ di cose a posto.

    3) Tutto questo porta a delusione?

    Personalmente non sono deluso, semplicemente perché è da tempo che non mi faccio illusioni, non ho aspettative.
    Comprendo quindi che chi nutre ancora chissà quali aspettative, non possa che restare deluso.

    4) il futuro?

    L’ho detto poco sopra: c’è solo da sperare che il prossimo governo non peggiori le cose e riesca a far galleggiare la situazione, fino a che una qualche forma di ripresa non rimetta a posto qualcosetta.
    In fondo, i cicli economici ci sono sempre stati e sempre ci saranno.
    A prescindere dalla politica.

  8. antonio luigi mori ha detto:

    Renzi è andato a scuola di menzogna dal suo mentore nell’ombra: il porco di Arcore

  9. LucaC ha detto:

    Peccato che la sinistra combattiva le elezioni non le vincerà mai, nè le abbia mai vinte, in nessun paese occidentale negli ultimi 50 anni. E Renzi propone uno svecchiamento del PD, al di fuori delle logiche PCI-sinistra DC che lo hanno caratterizzato sin dalla sua nascita, che va nel senso voluto dai suoi ispiratori, Prodi e Veltroni. Può non piacere ma preferisco Renzi e i suoi poteri forti a Bersani e i suoi poteri forti (non basta un mese di silenzio per dimenticare che D’Alema e Fassino sono vivi e lottano con Pier Luigi).

  10. Gioele ha detto:

    Sì, vorrei dire la mia, anche se so che forse parlare di sinistra, ora come ora, risulta terribilmente improprio. Sono sempre stato socialista, ho sempre pensato ai comunisti (che non esistono più da un pezzo) come ai “separatisti di Livorno”. Ho sempre disprezzato Palmiro Togliatti, uomo incline alla sodalità stalinista, al tradimento dell’ARMIR e, in ultimo, all’incitamento nel 1956 alla soppressione bruta della rivoluzione budapestina. Ho, da vicino di casa politica, apprezzato Berlinguer come fervente antifascista e uomo di popolo. Ora, di fronte a questo teatrino intestino ( e non solo in senso figurato) fra due nullità, confesso che mi trovo spiazzato. Renzi mi sembra un giovane Berlusconi riciclatore di idee trasposte in salsa rosa.Bersani somiglia ad una macchietta del trinariciuto cosacco paventato dalla Chiesa negli anni ’70.Comunque vada sarà un insuccesso. La sinistra italiana è morta da tempo, e voglio ricordarla con un nome solo, quello di un socialista. Che nostalgia, Sandro, che tristezza…compagno.

  11. Sandro ha detto:

    Prima di tutto caro Matteo Renzi, sei il sindaco di Firenze, hai preso un impegno ben preciso con i fiorentini, cosa fai ti rimangi le promesse?
    Non sarebbe più intelligente terminare il mandato, pensando a fare bene il proprio servizio, che di questi tempi, con crisi, possibili calamità naturali impreviste, e vincoli di bilancio… Non penso proprio che sia semplice!
    Quale miglior pubblicità si può desiderare per una futura “carriera politica”?! Se non quella più autentica di aver, diligentemente amministrato una grande città o una regione con successo, vista la decadenza morale imperante.
    Non mi fido di gente che a metà incarico sembra voler “scappare”dalle responsabilità precedentemente assunte con gli elettori (ciò valga anche per Vendola e Tabacci), prima si finisce quello che si sta facendo, poi si vedrà…

    Come possofidarmi a mettere nelle mani una nazione a persone così “volbili”?!
    La nazione non necessita di “galletti o prime donne”, ma di gente Autorevole, Preparata e Lungimirante, viste le difficoltà e le scelte strategiche urgenti per il destino della nazione, un esempio: (€ si o no?)

    Infine come credere ad uno che è andato ad assoldare l’ex direttore di Canale 5, come “coreografo”, e che sta appunto usando in maniera palese, i metodi arroganti populisti ed incivili, di moda da quelle parti, peccato, una occasione di rinnovamento sprecata!

  12. enniovico ha detto:

    Don Giorgio, personalmente credo che Renzi pur in buna fece non abbia capito fino in fondo quanto sia complesso il compito di cui si vorrebbe far carico; in un certo senso è da capire, ma in lui mi pare inaccettabile quella sorta di disilvoltura improvvida che lo qualifica meno affidabile rispetto a Bersani. Sicuramente ha delle doti che potrebbe mettere a disposizione di una società ridotta alla fame, ma al di là della “scena” non si dimostra rassicurante fino in fondo; peraltro, farebbe bene a dirci a chiare lettere chi sono i suoi sostenitori ed in particolare quali interessi perseguono costoro! Infine, siamo proprio sicuri che i suoi ideali siano compatibili con quando si prefigge il PD? Se non Lui, forse, il partito farebbe bene ad esprimersi in merito!

  13. filippo ha detto:

    Caro don Giorgio; il suo giudizio e le sue raccomandazioni a Renzi mi sembrano troppo generose. Secondo me Renzi non ha futuro e tempo sufficiente per chiedere scusa a Firenze per quello che ha fatto e per rinascere come sindaco stile La Pira. L’enorme vuoto della sua politica e della sua retta intelligenza é pieno solo di presunzione e di incultura.

  14. max ha detto:

    mi perdoni marcus ma…..
    “Anche io sarei per una sinistra più combattiva contro le ingiustizie universali”
    questo è un ossimoro. dove la sinistra ha governato le giustizie universali hanno imperversato. e questa non è una considerazione ideologica ma storica

    • vale ha detto:

      Dando per scontato che “dove la sinistra ha governato le giustizie universali hanno imperversato” sia un refuso, tu ti riferisci alle dittature di sinistra. Ma le dittature portano orrori e ingiustizie indipendentemente dalla loro (pretestuosa) ispirazione ideologica. Ma che te lo dico a fare? Di verità storiche ne conosci certamente più di me.

  15. pierluigi ha detto:

    Sì, Matteo Renzi deve anzitutto dimostrare di essere un valido Sindaco, sia per terminare l’incarico assunto, poi per dimostrare che le promesse fatte a suo tempo per Firenze, non erano sue fantasie; ho notizie da un consigliere di maggioranza un poco deludenti, molto assente, non lascia tempo alle discussioni, crede che la carica sia di soli onori e lascia gli oneri ad altri che però nulla possono modificare.

  16. Marcusdardi ha detto:

    Anche io sarei per una sinistra più combattiva contro le ingiustizie universali, ma in questo momento di grave confusione, voterò per la calma e la pacatezza di Bersani che non potrà risolvere i problemi e combattere contro le oligarchie internazionali (UE, FMI, Triaterale ecc…) ma almeno ci da un po’ più di affidabilità. Grazie Don Giorgio per questa dichiarazione che sarà di aiuto a molte persone.
    Un abbraccio, Marcus

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