Monsignor Luigi Negri: ultimo mohicano?

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di don Giorgio De Capitani
Non si pensi male: che il sottoscritto abbia qualcosa in comune con monsignor Luigi Negri, l’attuale vescovo di Ferrara-Comacchio. Sì, entrambi non sopportiamo il pontificato di papa Francesco, ma per ragioni completamente diverse: per don Negri questo papa sarebbe troppo modernista, per il sottoscritto questo Papa è solo apparentemente rivoluzionario.
E poi, come potrei avere qualcosa in comune con un ciellino?
Da sempre, in particolare da quando ero prete di parrocchia a Sesto San Giovanni (dal 1974 al 1983, quindi qualche anno dopo il ’68), ho combattuto Comunione e liberazione, anche se talora ho tentato di trovare qualche elemento di buona fede in alcuni ciellini della parrocchia, invitandoli a collaborare in qualche attività oratoriana. La risposta era sempre la medesima: “Prima viene il Movimento, poi il resto”. Controrisposta: “Prima viene il bene dei bambini, poi il Movimento. In oratorio non deve esserci alcuna tessera, ci si deve spogliare delle proprie ideologie settarie”. E così nessun ciellino accettò di collaborare. Nel frattempo, Comunione e liberazione si era creata i suoi spazi alternativi alla parrocchia, a meno che qualche prete diocesano, convertitosi alla setta, non trasformasse la parrocchia in una comunità ciellina. I Superiori diocesani non si accorsero subito di questo pericolo, impegnati com’erano a far fuori i preti sessantottini, ritenuti i veri fuorilegge.
Cominciai non solo a contrastare il Movimento ciellino, ma a odiarlo nella sua ottusità mentale e grettezza di fede, e nella sua pretesa di arginare il rinnovamento della Chiesa, sfidando perfino i ribelli del ’68, non sulle piazze, ma rintanati nelle loro chiesuole a idolatrare il loro profeta, don Luigi Giussani, che ebbe il dono di azzeccare qualche slogan ad effetto e facendo un collage di pensieri raccolti or qua e or là, catturando e manipolando la mente di indecisi, di disorientati, soprattutto quando qualche ragazza o ragazzo entrava in crisi d’identità. Li circuivano con arte, e li sistemavano nel gruppo. Ho assistito di persona a questo modo di circonvenzione di deboli e di incapaci.
E così, armati di tanto rinato entusiasmo, protetti dal gruppo, sempre manipolati dal carisma del loro leader, ripetendo pappagallescamente frasi fatte, con il “loro libro giallo” di preghiere in qualche tasca del vestito o nello zainetto, partivano all’attacco, in modo subdolo, là dove sapevano di trovare qualche proselito, a iniziare dalla famiglia. Il loro campo specifico era anche la bassa milanese, ritenuta terra di missione, dove si insediarono in qualche punto strategico (vedi Mediglia e dintorni), con l’appoggio di qualche prete diocesano consenziente. Sì, andavano come missionari alla conquista delle terre di nessuno, o di zone ancora di appartenenza del comunismo mangiabambini. Ma erano spinti soprattutto da un interesse personale, anche se spirituale: fare un’opera buona, per la propria santificazione!
Quando i Superiori, negli anni ’80, mi affidarono Balbiano e Colturano, due paesini della Bassa milanese nei pressi di Melegnano, trovai una situazione allucinante: i missionari di Cl avevano umiliato gli abitanti, togliendo loro ogni incarico pastorale.
E arrivò il momento del grande salto: da un campo strettamente religioso al campo socio-politico, occupando ogni ambito, da quello mediatico a quello culturale, assistenziale, sanitario. Nacque così la Compagnia delle Opere, un’invenzione strategica per proteggere il Movimento da ogni critica e i puri di cuore da ogni influenza del grosso animale platonico. Sì, una strategia che si rivelò ben presto in tutta la sua capacità diabolica di conciliare malaffare e regno ciellino sulla terra. Il detto machiavellico: “il fine giustifica i mezzi” fu il chiodo fisso dei caporioni ciellini. Entrarono in un giro di amicizie strane e di compromessi, tanto che fu necessario invocare la beatificazione di don Luigi Giussani come giustificazione del parto oramai in fase abortiva.
Ma, come dice la Bibbia, nel Salmo 42,8: “Un abisso chiama l’abisso”, che tradotto con parole semplici, significa: non c’è più limite alla propria ingordigia di potere.
E così arrivò l’abisso degli abissi: Comunione e liberazione si alleò con Silvio Berlusconi e la Lega con un patto d’acciaio, entrando a far parte di quell’inizio di governi della destra che misero in ginocchio per più di vent’anni la democrazia italiana. Successe di tutto, ma, nonostante le porcate e le illegalità del Capo di governo, i caporioni ciellini finsero, come omertosi, di non vedere e di non sapere, anche perché erano protetti dal Vaticano, che in quegli anni tolse la propria maschera, mettendo anche a nudo le proprie vergogne.
Nella spartizione del potere, Cl si prese anzitutto la Lombardia, suo covo natale, e iniziò l’era formigoniana. Roberto Formigoni, essendo tra l’altro lecchese, posizionò i suoi scagnozzi in ogni angolo della Brianza, occupando i giornali locali, la direzione degli ospedali, creando scuole cielline, ecc. Ogni voce dissidente veniva messa a tacere, con il rischio di essere processata da tribunali interni ciellini. Anche le parrocchie furono prese d’assalto, almeno quelle centrali, imponendo alla curia milanese in caso di alternanza ricambi sempre nell’ambito ciellino. Si presero con facilità appalti redditizi, occuparono le agenzie di collocamento, arrivarono al punto di subentrare in qualche ditta in crisi, licenziando dipendenti e operai per sostituirli con appartenenti al proprio Gruppo. 
La rete era tale che era impossibile romperla. Il cerchio sembrava perfetto, con l’aureola del santo Fondatore. Cl era il vero cancro della Chiesa di Cristo, una piovra dai mille tentacoli. 
Lo stesso Maligno restò sorpreso nel constatare di essere stato superato. Chi era il suo antagonista, più bravo di lui?
Invocai più volte lo Spirito, perché si destasse finalmente per non lasciare che i giusti venissero travolti dall’orda diabolica, risucchiati nel vortice abissale.
Forse la mossa meno azzeccata della gerarchia vaticana (dicono che sia stato Benedetto XVI di persona a sceglierlo) fu la nomina a vescovo di Milano del ciellino cardinale Angelo Scola. Feci di tutto per contrastare tale nomina, proponendo di scendere in Piazza Duomo per gridare allo scandalo. Pensate: da teologo aveva abbandonato la diocesi milanese per andare altrove, precisamente presso il vescovo suo amico, ciellino, di Teramo, per farsi ordinare prete in anticipo, per evitare di fare il servizio militare. Privilegio che gli era stato negato a Milano. Ecco lo scandalo: fuggito da Milano, ora rientrava come vescovo! Aveva disobbedito al suo vescovo, Giovanni Colombo, ed ora pretendeva obbedienza dai suoi preti!
Arrivò a Milano in un momento difficile per Comunione e liberazione: qualcuno disse che era stato mandato per sistemare Cl. Se fosse vero, sarebbe il colmo: un vescovo non è forse il pastore a cui deve stare a cuore tutto il gregge?
E lo Spirito finalmente si svegliò. Come permettere un piano diabolico che era da tempo in cantiere, e che bisognava al più presto realizzare: Roberto Formigoni come Capo del Governo o addirittura Presidente della Repubblica, e Angelo Scola Capo della Chiesa?
Lo Spirito ruppe le uova nel paniere, scuotendo la magistratura che scoperchiò il marciume ciellino, con la successiva caduta di Formigoni, finalmente denudato. Angelo Scola dal Conclave uscì sconfitto e umiliato, e dovette tornare a Milano per patire gli ultimi anni del suo mandato, in attesa che lo Spirito desse un’ulteriore scossa, illuminando la mente di papa Francesco perché lo sostituisse al più presto con un vescovo, non solo fuori dalla cerchia ciellina, ma nemmeno appartenente a qualche Movimento ecclesiale.
Ed è qui che entra in scena monsignor Luigi Negri, noto per la sua appartenenza ciellina, già quando c’era Gioventù studentesca. Come qualsiasi adepto con la mente fasciata e sempre pronto all’obbedienza cieca, don Luigi scalò gradini su gradini assumendo responsabilità d’ogni genere. Faceva valere anche la sua patente di studioso, di teologo, di mediatore fedele del pensiero del Fondatore. Riuscì nel suo ambizioso intento di farsi nominare vescovo: dapprima gli affidarono la Diocesi di San Marino-Montefeltro, successivamente quella di Ferrara-Comacchio. Forse sperava di venire a Milano: qui non avrebbe resistito un mese!
Che dire di don Luigi Negri? Un fallito, come credente, come ciellino e come prete-vescovo. Dire oltre, scenderei sul banale e sul triviale.
Se Angelo Scola fin dall’inizio l’ho combattuto anche duramente, con Luigi Negri avrei usato altri metodi. Con le mezze cartucce basta poco, anche se i palloni gonfiati hanno la pelle dura. Stupidità e orgoglio proteggono i poveri di mente, ma i poveri di mente sono fumo e ombre, che svaniscono al primo sole.
Perché don Luigi Negri ce l’avrebbe a morte con papa Francesco? Solo perché ultimamente il Papa avrebbe nominato come vescovi di Bologna e di Palermo due preti al di fuori dell’ambito ciellino, mettendo così a rischio quell’equilibrio, finora mantenuto, per cui la scelta dovrebbe seguire il criterio politico della destra e della sinistra, tenendo conto anche delle tendenze politiche, per cui là dove ha vinto la sinistra la Diocesi dovrebbe essere guidata da un vescovo di destra o ciellino? Lo si è visto con la nomina di Angelo Scola a Milano, il cui nome è uscito sui giornali il giorno dopo la vittoria di Giuliano Pisapia. E a proposito della Diocesi milanese, non è che le sparate di don Negri, vere o presunte che siano, ma comunque in linea con il suo pensiero, siano avvertimenti al Papa perché scelga a Milano un vescovo di destra o ciellino?
Anche quelli di Comunione e liberazione si sarebbero dissociati dalle dichiarazioni del vescovo di Ferrara-Comacchio, nonché Abate di Pomposa, sostenendo, se non ho letto male, che da anni don Luigi Negri non avrebbe più alcun incarico nel Movimento. Buon segno o cattivo segno, per Comunione e liberazione? O non è la tattica omertosa di chi dice: “Non so nulla!”, oppure: “Mi dissocio!”? Non è stato fatto così anche per Roberto Formigoni e compagni di merenda?
Mi chiedo: quelli di Comunione e liberazione in che mondo vivono? Ma forse la vera domanda è questa: quando prenderanno la decisione di sciogliersi, per evitare di essere trascinati nel vortice del disonore totale?
A parte il fatto che sarebbe stato meglio che Cl fosse rimasta solo nel pensiero di don Gius (poteva anche usare il preservativo!), il grosso problema di ogni associazione e movimento è identico: non capiscono che sono solo dei mezzi, che hanno limiti, che sono a tempo determinato.  Il tempo di Comunione e liberazione è finito. Bisogna mettere fuori il cartello: FINE!    

 

12 Commenti

  1. Arturo ha detto:

    Ciao Don Giorgio, non ti conosco, sono capitato sul sito per caso.
    Pero’ leggendo i vari messaggi mi sorprende questo odio tra compagni di cammino nella fede.
    io ho riscoperto la fede incontrando CL negli anni delle scuole superiori. francamente ho sempre considerato gli altri cattolici come degli amici, dei compagni. Con sfumature diverse, ma tenuti insieme dall’incontro con Gesu’.
    io sono un pessimo cristiano, lo ammetto, e sicuramente per il prossimo faccio troppo poco. Pensate che non faccio nemmeno quel famoso 1% per mettermi a posto la coscienza …
    ma dagli amici di CL ho imparato tanto, mi sono sentito davvero accolto e amato. E come succederà a chi ha incontrato Gesu’ in parrocchia o in un altro movimento, ho amici che a 20 anni sono partiti per l’Africa in missione. Voglio dire, ci sono tante persone in CL che vivono per testimoniare l’incontro con Cristo, come ci sono in tutta la Chiesa. CL è un movimento di educazione alla fede, qui sembra che sia peggio di un partito politico.

  2. Giuseppe ha detto:

    Sarà una mia impressione, ma vedo molte somiglianze (di sicuro nel modo di fare proseliti) con i Testimoni di Geova…

  3. zorro ha detto:

    E che dire di opus dei di cl dei gesuiti?Il potere ammorba la chiesa.E con il pretesto della divulgazione evangelica qualche prete si fa grosso e grasso.Ma x fortuna esistono anche preti che in mezzo al caos del mondo forse illuminati compiono opere degne del vangelo.Per un prete non e’ facile essere coerente con la parola di cristo.Impresa ardua e non priva di evasioni.La chiesa o ostenta o nasconde i segreti piu’ truci vedi pedofilia vedi finanza mafiosa.Pero’ esiste da 2000 anni forse lo spirito santo sa intervenire nel momento opportuno.Speriamo in bene e portiamo pazienza tanto prima o poi chiunque dovra’ presentarsi davanti a nostra signora e 75 anni di vta terrena rispetto all’eternita’ non sono niente

  4. GIANNI ha detto:

    Spesso vengono idealizzati movimenti, che poi..di ideologico forse hanno solo le idee, magari peraltro confuse, del loro fondatore….
    Alla fin fine, sempre si rivela la triste realtà: franza o spagna purchè se magna.
    Ai vertici, a chi gestisce il potere, poco importa cosa dicesse il fondatore, nel senso che si arriva a comandare, per poi spartirsi potere e quant’altro….
    che poi il fondatore di un gruppo sostenesse questa o quell’idea, giusta o strampalata, realmente poco importa a chi cerca di infiltrarsi ovunque solo per potere.
    Certo,questo non significa che non ci siano persone in buona fede, ma spesso costoro sono tali perchè non vedono,o,peggio,perchè non vogliono vedere.
    Capita a destra come a sinistra, come al centro,e CL è uno dei tanti ambiti,in cui,appunto,l’importante è acquisire potere e, ripeto,magari anche qualcos’altro..che poi si tratti di franza o spagna, come si diceva una volta, poco importa……

  5. Antonio ha detto:

    Buon giorno. Una considerazione di tipo “tecnico” per questo sito: sarebbe possibile aggiungere una funzione che consenta, almeno fino alla moderazione, ovvero alla decisione della pubblicazione di un intervento, a chi l’ha scritto di modificarlo? Sarebbe un aiuto alla qualità: consentirebbe qualche ripensamento o, più banalmente, la correzione di qualche errore sfuggito in prima stesura. Grazie per l’attenzione e complimenti per la qualità di questo prezioso luogo virtuale di scambio di opinioni!

    • Don Giorgio ha detto:

      Non credo che sia possibile, perché tutti potrebbero cambiare qualcosa anche nei riguardi dei commenti altrui. Solo il gestore, ovvero il sottoscritto, può modificare. Basterebbe avvisarmi e dire ciò che volete cambiare, e ve lo farò.

  6. Antonio ha detto:

    FINE. Deo gratias!

  7. bob ha detto:

    non so se centra con il suo articolo ma sabato 28 novembre 135.000 volontari ciellini del banco alimentare hanno raccolto nei supermercati i tutta italia 9.000 tonnellate di generi alimentari per i bisognosi. boh, se l’albero si giudica dai frutti…..

    • Don Giorgio ha detto:

      Ah, ah, ah, qualche opera pia i ciellini l’hanno sempre fatta per salvarsi la faccia e per conquistare un po’ di paradiso! Anche i mafiosi danno generose elargizioni pro questo o pro quello. Pensate alle parrocchie del sud, generosamente aiutate nelle loro strutture!

    • cinzia ha detto:

      conosco bene CL, chiamano ‘caritativa’ queste azioni a sfondo sociale simil volontariato. e` un metodo che viene utilizzato per aiutare le persone del movimento a sentirsi a posto con la coscienza: penso a me stesso per il 99% del mio tempo ma dedico questo bell’1% alla caritativa che mi sentire bene.

    • Bruno Vergani ha detto:

      Bob, Giussani avrebbe giudicato questo sua apologia del pragmatismo – ostentata con finta nonchalance – riduzione pietistica e deriva associazionistica. Non so se lei è ciellino bello integrato o solo simpatizzante, non so neppure come si chiama per davvero, ma se una cosa “c’entra” con l’articolo è la sua insipienza dell’insegnamento di Giussani. Non si preoccupi, in ogni caso per Giussani lei sarebbe in torto: nel caso nessun volontario ciellino si fosse presentato nei supermercati si sarebbe attardato in pistolotti attaccando l’immaturità intimistica degli aderenti al Movimento.
      Grazie don Giorgio articolo puntuale e lucido, l’implosione di CL è evidente, solo loro non si accorgono.

      • bob ha detto:

        quante complicazioni , io mi sono limitato a lasciare 5 kg di zucchero a dei ragazzi dell’età di mio figlio. e un po’ ho invidiato i loro genitori che hanno dei ragazzi che si prodigano per gli altri mentre il mio si interessa solo a piercing e discoteche

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