Testi Multimediali
Nei riti d'introduzione della Messa c'è l'atto penitenziale che può sostituire la confessione cosiddetta privata o individuale. Rivalutiamolo ad ogni Messa. Non aspettiamo a Natale per fare i soliti ipocriti.
I preti milanesi sono attivi, super attivi: fanno, programmano, corrono di qua di là, si immergono in mille faccende. Si ritrovano anche insieme: pregano, riflettono, discutono, ma ognuno si tiene ben caro il proprio io, ovvero la sua visione pastorale che non si schioda da quella visuale di fede che è tipicamente sacramentaria, diciamo strettamente religiosa. Non parlate loro di profezia, di povertà, di essenzialità, di umanesimo, di apertura al sociale, di ecumenismo: vi riderebbero in faccia!
Il mondo intero sembra al collasso, in agonia. Il nostro Paese poi è un rottame di nave dove i capitani dettano norme per la cucina, e non sanno vedere la rotta. Nei nostri piccoli paesi succede di tutto: tutti borbottano, ma nessuno ha poi il coraggio di alzare la voce oltre le emozioni del momento. Tante le cose che non vanno, piccole sì ma che prese nel loro insieme e nel loro contesto di paese, dove il respiro del vicino già ci irrita, creano un continuo disagio, anche se poi ci si rassegna. Ma il circolo è vizioso, ed è corto, per cui ci si mangia la coda.
L’aquila vola in alto e sfida il cielo. Il cielo è dentro di noi: l’impresa non è impossibile se è vero che anzitutto noi “siamo”: l’avere ci porta fuori di noi. Ma l’uomo preferisce sfidare il sole come Icaro che si era costruito delle ali con le penne e le aveva attaccate al corpo con la cera. Tutti sappiamo la fine che ha fatto, dopo che il calore del sole aveva sciolto la cera.
La stessa fine che farà l’uomo moderno, se non capirà che le ali sono la libertà del nostro essere.
A casa! Tornate a guadagnarvi il pane come persone oneste che lavorano con sudore, senza privilegi, senza doppi stipendi, senza bustarelle, senza fare del bene comune l’uso personale per i propri sporchi comodi.
Fuori tutti dal Parlamento! Lo avete profanato fino all’inverosimile, e adesso ci vorranno magari mesi e mesi prima di cambiare l’aria infetta.
A casa, maledetti! La festa è finita!
In questi ultimi tempi ho un brutto presentimento: che la Chiesa di Roma e la politica italiana siano come due rottami che insieme, quasi tenendosi per mano, vanno verso la deriva.
Forse solo un brutto presentimento? Per me c’è della verità. Parecchia.
Caro papa, la Chiesa è staccata dalla realtà esistenziale! Non puoi ricuperare una società, sempre più assente e lontana, con una riforma liturgica che esprima la fede della Chiesa, se la Chiesa è la prima a tradire il Vangelo radicale di Cristo.
Spero che la Chiesa, prima o poi, si ravveda e si spogli di ogni sua arroganza, si tolga i lussuosi paludamenti, torni all’essenzialità dell’essere e alla radicalità del Vangelo. Tolga ogni fortificazione, abbatta le mura del Vaticano e butti nel Tevere i ruderi o i cadaveri: i ruderi sono di ostacolo e i cadaveri puzzano.
Prima il serpente, poi l’Omino e infine l’Omuncolo, un crescendo per dire che siamo nella fase terza: quella dell’Omuncolo. I riferimenti ai personaggi politici di oggi sono espliciti. Viviamo nel regime del tonto tontissimo, che ha saputo conquistare il consenso generale degli italiani usando una sola arma: l’inganno, facendo credere che con il denaro si può ottenere tutto. E la Chiesa ha tradito Cristo lasciando un popolo intero in balìa del mostriciattolo più schifo.
Cari studenti, non pensate solo alla Gelmini: quella si diverte se parlate male di lei. Andate oltre! La scuola è solo un pezzo della Democrazia in frantumi.
La vostra scommessa deve essere quella di trasformare la scuola in una scuola politica. La cultura serve se apre orizzonti nuovi, se umanizza la società. Altrimenti, non sarà che un pezzo di carta di un diploma che il potere userà per pulirsi il suo culo.
Volete questo? No? E allora, ribellatevi!
I Movimenti ecclesiali di oggi hanno una grande responsabilità. Non mi pare che diano una mano per risolvere la crisi moderna. O se ne stanno fuori di questo mondo a godersi l’anticipo del paradiso, o vi sono tanto dentro da essere complici della corruzione del potere.
Umanità!
Altra parola che non trovate
nel vocabolario berlusconiano e bossiano.
Appena sussurro Umanità
mi vengono i brividi al pensiero
che nel mio Paese ci sia qualcuno
che la calpesta di brutto
19 dicembre 2011

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BARBARA X

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