Dopo i due orgasmi…

L’EDITOPRIA LE
di don Giorgio

Dopo i due orgasmi…

Prima l’orgasmo natalizio, e poi l’orgasmo dell’ultimo dell’anno sono finiti, lunghi, anche piacevoli, ed ora ecco la nausea, il disgusto.
Tutto riprenderà tra i fumi di un anno da tutti ”maledetto”, con gli occhi annebbiati, come di chi di tempo in tempo si avvia al coma finale.
Che volete?
Io sono malato di quell’Eterno da pescare nel profondo del Pozzo.
Mi inebrio dell’acqua dissetante per la Vita eterna.
Sono forse uno di quei pochi malati di quella Mistica, martoriata dai caporioni religiosi, come Santo Stefano che “ha visto i cieli aperti”.
I cieli aperti si riflettono nel fondo del Pozzo.
Gli “alieni” non vedono né i cieli aperti né il loro riflettersi nel fondo del Pozzo.
Essi vedono solo cose con gli occhi della carne, e la carne vede solo carne e il suo consumarsi tra le fiamme delle illusioni, tra pranzi e cene su tavole imbandite di ogni bene diabolico, che separa l’essere dall’avere, tanto da annichilirsi come spirito, sopravvivendo come corpo che deperisce fino all’incontro con il nulla, quando la morte riderà a crepapelle per i nostri orgasmi, che sembrano il grido di disperati alla ricerca di un piacere, che alla fine finisce sempre nel vuoto assoluto.
La morte sarà l’ultimo orgasmo di un rantolo, prima di gettarci nell’abisso invernale.
La Mistica non è un orgasmo, ma quella Vita che non si aggrappa a piaceri fatui, ma ci prende nell’anima, nel fondo dell’anima, e lì si gioisce di Eternità.
01 gennaio 2022
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

1 Commento

  1. Giorgio ha detto:

    Caro don Giorgio, io verrei tanto essere credente ma purtroppo non lo sono e considero ciò che dici una illusione, bellissima ma illusione. Invidio i credenti perché moriranno con la speranza di rivivere. Io morirò con la certezza di diventare polvere.
    Memento homo quia pulvis es et in pulverem reverteris.

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