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Ciò che colpisce di più, è il silenzio della maggior parte delle scuola cattoliche e delle associazioni dei genitori delle scuole cattoliche, molto attive anche nel lecchese e certamente non troppo dispiaciute dalla presenza di un ministro simile.
Lo scambio, per il silenzio, alle strampalate esternazioni è poter richiedere e disporre di più fondi, anche legittimi, per queste organizzazioni. Insomma per il dio soldo va bene tutto.
Se la sparata l’avesse fatta qualcun altro, non elargitore di soldi dei contribuenti, si sarebbero sollevati anche tutti gli enti cattolici. E’ una constatazione, poi sul resto ha pienamente ragione Crepet. Voglio solo aggiungere che non è nelle attribuzioni di un ministro di fare proposte del genere. E’ come se il ministro della sanità, di fronte ad una pandemia, prescrivesse il farmaco da prendere. Questo ministro, appartenente alla categoria di chi ha studiato legge, di fronte al problema su cui ha voluto intervenire, avrebbe dovuto dire: “incarico con urgenza gli esperti per studiare le misure di intervento, sia quelle urgenti che quelle che attengono alla prevenzione di episodi del genere”. E tra tutte le misure che si sarebbero dovute prendere, ha azzeccato quella più sbagliata. Cosa c’entrano gli psicologi’ Se uno va in classe con il coltello e le rivoltella, sono ben altre le misure preventive da prendere. Se si vuol, salire sull’aereo con coltello e rivoltella, la misura non è quella di mettere degli psicologi a bordo, ma di impedire che si salga con oggetti pericolosi. E dopo aver rimosso il rischio dell’introduzione di queste armi nelle scuole, occorre farci la domanda di cosa si fa a scuola. Se l’insegnante non è all’altezza, la soluzione non è quella di puntellarlo con gli psicologi che probabilmente sono peggio degli insegnanti. Perchè a questo punto avremmo bisogno di altri puntellatori degli psicologi. Insomma a scuola si deve anche educare, poi è vero che con la catastrofe educativa di cui ha detto anche il Papa, ci troviamo in una soluzione disastrosa, ma semmai servono gli educatori esperti, e non solo per i ragazzi, ma anche per le famiglie. Quindi gli psicologi non servono, semmai si facciano delle scuole obbligatorie per imparare a fare i genitori. Questa è perlomeno una idea un po’ meno bizzarra di quella del ministro.
Anch’io sono rimasto profondamente turbato dagli eventi di questa settimana. Questo ragazzo a scuola che accoltella l’insegnante, Giulia di Senago, Denise morta durante una gita scolastica facendo rafting e Paola poliziotta uccisa stamattina da un collega che poi si è suicidato. Fatti differenti ma credo, a parte la morte di Denise, nascondano tutti un grosso problema educativo. Alla base c’è una mancanza di rispetto verso l’altro; il sentirsi padrone della vita dell’altro. Quell’altro che ci contraddice, che la pensa diversamente da noi; che potrebbe infangare la nostra onorabilità…allora lo uccido. Fatti di violenza atroce, inaudita. La storia di Senago è inascoltabile; neanche in un film dell’orrore si vedono certe scene.
Diceva stamattina la PM che nel ricostruire quel sabato ha forse intravisto un’ancora di salvezza: “Non concedente l’ultimo incontro chiarificatore”. Ha in un certo senso richiamato una certa diffidenza che non è normale tra persone che si pensa di conoscere. Eppure quella sana diffidenza avrebbe potuto salvare Giulia.
Ma il tema discusso da Crepet è il disastro educativo che stiamo, ormai da anni, compiendo. Non sappiamo più educare i figli e ci riconosciamo anche noi spesso poco educati. Al fallimento, alla sconfitta, all’errore. Non l’accettiamo e piuttosto che riconoscerla eliminiamo chi ce la mette in faccia.
Storie tremende; c’è bisogno di un nuovo sforzo educativo. C’è bisogno di scuole, di oratori, di parrocchie con la voglia di spendersi per l’educazione dei ragazzi. Mancano gli anziani saggi che ti riprendevano quando facevi le stronzate tra le vie dei paesi. C’è bisogno di togliere dalla testa questa cultura del lusso e del benessere. Questa malsana idea che ognuno deve pensare al proprio benessere. I genitori non devono spassarsela; si semina nel pianto sperando di raccogliere nella gioia. Bisogna ritrovare la voglia di educare. L’orgoglio di crescere figli maturi, onesti cittadini. Ritrovare la vocazione ad essere genitori, facendo sacrifici ma raccogliendo poi frutti bellissimi.
Sono profondamente rattristato da queste tragedie. Basta alzare il braccio contro il fratello. Cerchiamo alleanze per ricominciare ad educare i figli.
Sul governo che devo dire? Gente in balia della loro continua sterile propaganda. Gente senza testa al governo solo per dimostrarsi più bravi degli altri. Non costruiranno niente….zero. Speriamo facciano pochi disastri e non esasperino l’instabile equilibrio sociale.