L’attacco di Crepet a Valditara: “Sta decretando la morte della scuola. Se un ministro ritiene i ragazzi tutti psicolabili, c’è da aver paura”

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L’attacco di Crepet a Valditara:

“Sta decretando la morte della scuola.

Se un ministro ritiene i ragazzi tutti psicolabili,

c’è da aver paura”

La Playlist Radio e TV
di F. Q. | 31 Maggio 2023
Durissimo attacco dello psichiatra Paolo Crepet all’indirizzo del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nel corso della trasmissione L’Italia s’è desta, su Radio Cusano Campus. Tema dell’intervista è l’accoltellamento subito da una docente in una scuola superiore di Milano per mano di uno studente sedicenne che, prima di scagliarsi contro di lei con un grosso coltello da caccia, ha puntato una pistola giocattolo verso i compagni di classe.
Il ministro leghista a riguardo ha invocato la necessità dell’introduzione degli psicologi nelle scuole, ma viene sbugiardato prontamente da Crepet: “Lo sportello psicologico nelle scuole c’è da tanti anni, il ministro dovrebbe saperlo. Evidentemente funziona male. Io vorrei chiedere al ministro se sa come vengono reclutati gli psicologi per lo sportello – continua – Sono neolaureati oppure professionisti esperti? Avere a che fare con adolescenti che hanno presumibilmente problemi richiede molta professionalità. E chi valuta queste figure? Nessuno, così come nessuno valuta le capacità empatiche o di relazione di un professore”.
E sottolinea: “Il problema, che non si capisce e che non si vuole proprio capire, è che il vero sportello psicologico serve ai professori, non agli studenti. E serve per aiutare i docenti a gestire i ragazzi. La verità è che stiamo decretando il de profundis della scuola italiana, perché è del tutto fallita“.
Crepet cita le parole pronunciate qualche giorno fa da Valditara durante un convegno tenuto presso la Scuola di formazione politica della Lega a Milano, dove ha rassicurato tutti annunciando che la prova orale degli esami di maturità consisterà in un colloquio informale coi docenti e non in una verifica multidisciplinare. “Valditara considera i ragazzi tutti psicolabili – commenta lo psichiatra – cioè incapaci di affrontare un esame di maturità. E quindi la prova orale sarà una chiacchierata sul futuro della loro vita. A questo punto, è chiaro che così decreta la morte della scuola. Il ministro dica cosa vuol fare. Lui ha delle responsabilità. O sono tutti psicolabili, e io non firmo questo assunto, oppure ci sono dei casi difficili, e in quel caso sono necessari professionisti che dovranno essere giustamente pagati”.
Crepet osserva: “Ci vuole una diversa valutazione del ruolo dell’insegnante, è necessaria una diversa struttura della scuola. Ma perché vanno tutti a casa alle 13? Perché i ragazzi non possono restare a scuola anche nel pomeriggio? Quel ragazzo che ha aggredito la sua professoressa col coltello da Rambo ha bisogno di più scuola, perché ha l’esigenza di ricucire delle relazioni amicali coi compagni di classe. Probabilmente – prosegue – è solo, solissimo. Forse ha bisogno di rendere forza la sua rabbia e la rabbia la rendi forza, ad esempio, se fai teatro a scuola. Ma chi fa teatro a scuola? Anche la ragazzina che soffre di problemi di alimentazione ha bisogno, dal mio punto di vista, molto più del teatro che di psicoterapia. Ma questo purtroppo è tutto nel libro dei sogni“.
E aggiunge: “Stiamo celebrando il centenario della nascita di Don Lorenzo Milani e non sappiamo che lui faceva una scuola semplice a tempo pieno. Lui era un genio, noi siamo mentecatti. E stiamo parlando degli anni ’60, quando avevamo i buchi nelle giacche. Adesso abbiamo le Bmw e la scuola non funziona”.
Lo psichiatra spiega che il vero problema generazionale non è il disagio giovanile, ma il vuoto educativo: “Se un bambino è stato cresciuto con miliardi di sì e zero no, alla prima vera frustrazione della vita, che può essere un 5 in italiano o un amico che ti tradisce, va fuori di testa. Ma questa non è psicopatologia, è pessima o nulla educazione. I ragazzi spesso vengono trattati dai genitori come deficienti totali, cioè come persone incapaci di fronteggiare un problema o una frustrazione. E quindi – ribadisce – perché Valditara trasforma la prova orale di maturità in una ‘chiacchierata’? Per rassicurare milioni di genitori sulla via di una crisi di nervi? Ma siamo davvero diventati tutti psicolabili? Se lo dice un ministro, c’è da aver paura, perché forse ritiene che la nuova generazione non sia in grado di rispondere a una domanda su Calvino o su Napoleone“.
Crepet, infine, pronuncia un appello rivolto alla presidente del Consiglio e alla segretaria del Pd: “Non sentirete mai parlare di educazione in un Consiglio dei ministri. A loro non interessa affatto il futuro di questo paese. Qualcuno mi può dire come sarà la vita delle future generazioni? Ne sta parlando qualcuno? – conclude – Io allora voglio sapere cosa ne pensino l’onorevole Meloni e dall’onorevole Schlein che hanno sensibilità e ci capiscono più di noi maschi. Lo dicano chiaramente. Perché farfugliano? Dicono che c’è una bella gioventù. Ma certo che c’è ed è quella che spala il fango in Emilia Romagna. Quella è un’ottima gioventù. Quindi, non sono tutti psicolabili”.

2 Commenti

  1. Valerio ha detto:

    Ciò che colpisce di più, è il silenzio della maggior parte delle scuola cattoliche e delle associazioni dei genitori delle scuole cattoliche, molto attive anche nel lecchese e certamente non troppo dispiaciute dalla presenza di un ministro simile.
    Lo scambio, per il silenzio, alle strampalate esternazioni è poter richiedere e disporre di più fondi, anche legittimi, per queste organizzazioni. Insomma per il dio soldo va bene tutto.
    Se la sparata l’avesse fatta qualcun altro, non elargitore di soldi dei contribuenti, si sarebbero sollevati anche tutti gli enti cattolici. E’ una constatazione, poi sul resto ha pienamente ragione Crepet. Voglio solo aggiungere che non è nelle attribuzioni di un ministro di fare proposte del genere. E’ come se il ministro della sanità, di fronte ad una pandemia, prescrivesse il farmaco da prendere. Questo ministro, appartenente alla categoria di chi ha studiato legge, di fronte al problema su cui ha voluto intervenire, avrebbe dovuto dire: “incarico con urgenza gli esperti per studiare le misure di intervento, sia quelle urgenti che quelle che attengono alla prevenzione di episodi del genere”. E tra tutte le misure che si sarebbero dovute prendere, ha azzeccato quella più sbagliata. Cosa c’entrano gli psicologi’ Se uno va in classe con il coltello e le rivoltella, sono ben altre le misure preventive da prendere. Se si vuol, salire sull’aereo con coltello e rivoltella, la misura non è quella di mettere degli psicologi a bordo, ma di impedire che si salga con oggetti pericolosi. E dopo aver rimosso il rischio dell’introduzione di queste armi nelle scuole, occorre farci la domanda di cosa si fa a scuola. Se l’insegnante non è all’altezza, la soluzione non è quella di puntellarlo con gli psicologi che probabilmente sono peggio degli insegnanti. Perchè a questo punto avremmo bisogno di altri puntellatori degli psicologi. Insomma a scuola si deve anche educare, poi è vero che con la catastrofe educativa di cui ha detto anche il Papa, ci troviamo in una soluzione disastrosa, ma semmai servono gli educatori esperti, e non solo per i ragazzi, ma anche per le famiglie. Quindi gli psicologi non servono, semmai si facciano delle scuole obbligatorie per imparare a fare i genitori. Questa è perlomeno una idea un po’ meno bizzarra di quella del ministro.

  2. simone ha detto:

    Anch’io sono rimasto profondamente turbato dagli eventi di questa settimana. Questo ragazzo a scuola che accoltella l’insegnante, Giulia di Senago, Denise morta durante una gita scolastica facendo rafting e Paola poliziotta uccisa stamattina da un collega che poi si è suicidato. Fatti differenti ma credo, a parte la morte di Denise, nascondano tutti un grosso problema educativo. Alla base c’è una mancanza di rispetto verso l’altro; il sentirsi padrone della vita dell’altro. Quell’altro che ci contraddice, che la pensa diversamente da noi; che potrebbe infangare la nostra onorabilità…allora lo uccido. Fatti di violenza atroce, inaudita. La storia di Senago è inascoltabile; neanche in un film dell’orrore si vedono certe scene.
    Diceva stamattina la PM che nel ricostruire quel sabato ha forse intravisto un’ancora di salvezza: “Non concedente l’ultimo incontro chiarificatore”. Ha in un certo senso richiamato una certa diffidenza che non è normale tra persone che si pensa di conoscere. Eppure quella sana diffidenza avrebbe potuto salvare Giulia.

    Ma il tema discusso da Crepet è il disastro educativo che stiamo, ormai da anni, compiendo. Non sappiamo più educare i figli e ci riconosciamo anche noi spesso poco educati. Al fallimento, alla sconfitta, all’errore. Non l’accettiamo e piuttosto che riconoscerla eliminiamo chi ce la mette in faccia.
    Storie tremende; c’è bisogno di un nuovo sforzo educativo. C’è bisogno di scuole, di oratori, di parrocchie con la voglia di spendersi per l’educazione dei ragazzi. Mancano gli anziani saggi che ti riprendevano quando facevi le stronzate tra le vie dei paesi. C’è bisogno di togliere dalla testa questa cultura del lusso e del benessere. Questa malsana idea che ognuno deve pensare al proprio benessere. I genitori non devono spassarsela; si semina nel pianto sperando di raccogliere nella gioia. Bisogna ritrovare la voglia di educare. L’orgoglio di crescere figli maturi, onesti cittadini. Ritrovare la vocazione ad essere genitori, facendo sacrifici ma raccogliendo poi frutti bellissimi.

    Sono profondamente rattristato da queste tragedie. Basta alzare il braccio contro il fratello. Cerchiamo alleanze per ricominciare ad educare i figli.

    Sul governo che devo dire? Gente in balia della loro continua sterile propaganda. Gente senza testa al governo solo per dimostrarsi più bravi degli altri. Non costruiranno niente….zero. Speriamo facciano pochi disastri e non esasperino l’instabile equilibrio sociale.

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