Un vuoto a coprire un altro vuoto

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Un vuoto a coprire un altro vuoto

Se solo riusciste a immaginare che cosa significhi o che cosa comporti ciò che succede, quando la vacuità religiosa lascia il posto alla vacuità politica, allora riuscireste a farvi una certa idea della gravità di una società, quella attuale, che è in balìa di una ideologia di morte.
Gli antichi parlavano di “horror vacui”, per cui il vuoto esige di essere riempito di qualcosa.
Se il vuoto è del tipo religioso il suo riempimento è del tipo politico.
Ma come può avvenire che il vuoto religioso sia riempito dal vuoto politico?
In realtà, il vuoto religioso è una profonda deficienza di “essere”, mentre il vuoto politico è un “supplemento di avere” che va a sostituire la deficienza d’essere, ma un avere vuoto d’essere è solo apparenza, perciò pseudo-felicità, a cui gli allocchi si aggrappano, come un violino di mille e più corde, così tese che, al contatto con l’archetto e le dita, a turno si rompono procurando via via suoni sgraziati.
Ma come può un supplemento di avere procurare un vuoto?
Lo procura, sostituendo o reprimendo l’essere, che è l’essenza di ogni realtà umana.
Potete anche coprire l’essere con una montagna di miliardi, ma non per questo potrete parlare di pienezza. Anzi, più l’essere è coperto o represso, più si crea un vuoto pauroso.
Dunque, una politica dell’avere esagitato è una vacuità d’essere, così come una Chiesa di formalità religiose (che ama il “grosso animale”) è un vuoto d’essere.
Anche la Chiesa è un organismo di avere, che è composto, a differenza di quello politico, di due eccessi: quello di un avere economico e quello di una idolatria che riveste d’oro taumaturgico lo stesso dio che la Chiesa impone ai suoi seguaci.
La Chiesa non è uscita di strada perché ha abbandonato la morale e la dottrina dogmatica, ma perché ha idolatrato se stessa, soffocando lo Spirito vitale.
Ed è qui, nel soffocamento dello spirito interiore dell’essere umano, che sta la tragedia di una Chiesa che si è svuotata della sua realtà spirituale e ha svuotato i suoi seguaci della loro realtà spirituale, creando di conseguenza quel vuoto, che è stato subito riempito dal vuoto d’essere di una politica che pensa solo alla pancia della gente, illudendola come se l’avere, che è un inganno di apparenze, possa dare una vera felicità.
La Chiesa vive nel e del “grosso animale”, che è l’elemento sociale più esteriorizzato di una credenza religiosa, che pretende di contrapporsi al “grosso animale socio-politico, che parla solo alla “carnalità” dei cittadini, visti perciò nel loro aspetto più grossolano.
Questa è la duplice realtà, e di questa duplice realtà, che sembrano contrapporsi ma che si sovrappongono come un tutt’uno che si nutre del soggetto/oggetto umano, noi stiamo subendo ogni sorta di male.
2 febbraio 2019
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

2 Commenti

  1. luigi ha detto:

    Penso che la Chiesa cattolica per essere credibile, si debba liberare della volontà di dominio che ha contrassegnato gran parte della sua storia. Deve ritrovare lo spirito evangelico ben interpretato da quello francescano degli inizi. Abbandonare il papato che in rare eccezioni è stato più servizio che dominio. La funzione papale di dominio svuota la religiosità dell’uomo. Solo lo spirito di servizio la può riempire. Il vangelo è chiaro o si serve Dio (spirito di servizio) o ci si serve di Dio (mamona). Questo avviene nella Chiesa cattolica di oggi? Il modus operandi di papa Francesco non scioglie le perplessità che ci sono nei suoi confronti. L’ambiguità è pericolosa perchè può essere sfruttata dalla politica. O si sceglie l’amore per l’uomo o si sceglie la fedeltà ai dogmi. A chi fa figli come conigli non si può proporre un Humanae vita.

  2. Paolo ha detto:

    Sottolineo questo concetto che esprime una cruda realtà: “La Chiesa non è uscita di strada perché ha abbandonato la morale e la dottrina dogmatica, ma perché ha idolatrato se stessa, soffocando lo Spirito vitale”. Un concetto che non poteva essere spiegato meglio e che sta al centro della crisi di oggi. Grazie don Giorgio

Lascia un Commento

CAPTCHA
*