Sempre più divertente il nostro “piccolomini”! E nel frattempo vola a Cuba!

di don Giorgio De Capitani
Mi sto chiedendo quando il mister Delpini riuscirà a salire la pedana sul gradino più alto, per poi ricadere come un peso morto nello stagno della più ridicola stupidità.
Ma se fosse solo questo, potremmo anche assistere, divertiti, allo spettacolo, visto che la monotonia della diocesi milanese ha raggiunto l’apice della noia.
Anche tra i preti ambrosiani, nonostante la loro classica capacità di adattamento, si sta agitando un certo malumore.
Certo, non lo dicono apertamente, perché ci sarebbero immediate ripercussioni, e, al tempo d’oggi, perdere il posto di lavoro e un buon mensile sarebbe un problema di sopravvivenza.
Ma non lo giuro che durerà a lungo questa insostenibile situazione.
Sto aspettando che qualche altro prete esca allo scoperto, e quando saremo una decina, la cattedra di Delpini inizierà a tremare.
Quando, alla fine della Messa crismale del Giovedì santo, nel Duomo di Milano, Mario Delpini ha dato alcune comunicazioni importanti, ha fatto una premessa che mi ha fatto come al solito incazzare.
Ho pensato, sentendo le sue parole: “Adesso non c’è più alcuna speranza di ravvedimento! È irrecuperabile! Un non ritorno!”.
Il “grande” vescovo di Milano ha avuto la spudoratezza di invitare i suoi preti a caricare su di lui tutte le critiche della diocesi, ogni malumore, ogni dissenso, tanto lui, così ha detto, “ci dorme sopra, e il giorno dopo tutto è dimenticato”.
Quasi a dire: Criticatemi pure, io continuo per la mia strada.
Prima qualche dubbio l’avevo, ma ora sono certo: Delpini è un muro di gomma. Tutto torna indietro, e a pagarla è chi vorrebbe dire ciò che pensa, con il sincero intento di vedere la diocesi migliorare.
Ma lui se ne frega! Va avanti per un vicolo cieco!
Delpini si crede un capro espiatorio, su cui caricare tutti i peccati della diocesi, ma presso gli ebrei i capri espiatori venivano poi inviati a morire nel deserto.
Lui no: lui ci dorme sopra per una notte, e il giorno dopo eccolo trotterellare, a destra e a sinistra, senza una meta ben precisa.
E pensare che è nel mezzo di una bufera (vedi il caso don Mauro Galli), ma lui se ne frega. Ci dorme sopra!
È stato messo sulla cattedra di sant’Ambrogio, non so se per gioco o per sbaglio, o per una punizione divina, ma lui si crede l’”unto del Signore”, un piccolo dittatore attorniato da collaboratori devoti e leccaculi.
NotaBene
In questi giorni Mario Delpini è volato a Cuba, per trovare e sostenere nel loro ministero pastorale tre preti diocesani (non si capisce cosa facciano laggiù: meglio lasciar perdere!).
E pensare che, a qualche decina di chilometri da Milano, vive in solitudine qualche prete, ignorato da quasi cinque anni.
Povera diocesi!
ASCOLTATE LA REGISTRAZIONE
⇒ ⇒ Intervento Mario Delpini Giovedì santo

 

 

3 Commenti

  1. Alberto ha detto:

    Ah ah ahhhh !!
    Bella l’ultima frase !!!

  2. giuseppe ha detto:

    EGREGIO DON GIORGIO, PER SAPERE COSA FANNO I TRE PRETI DIOCESANI A CUBA SEGNALO UN BEL ARTICOLO SU AVVENIRE, , DI DOEMICA GIORNO DI PASQUA, DI DON EZIO BORSANI, FIDEI DONUM A CUBA DAL TITOLO: “ABBIAMO FIDUCIA NEI PICCOLI PASSI”.
    CORDIALITA’

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