IL POTERE DEI MEDIA
IL POTERE DEI MEDIA
E' da un bel po' di tempo che mi sto chiedendo come mai in tutti i luoghi pubblici (uffici, stazioni, sale d'attesa, accettazioni d'ospedali, ecc…) vi sia sempre uno schermo televisivo acceso.
Solitamente vengono trasmessi notiziari e messaggi pubblicitari.
Io che non ho la televisione dal 1994, provo un gran fastidio quando mi capita di soccombere a quell'imposizione, a quella presenza che non ho richiesto.
Ma non c'è nulla da fare. Quasi tutti osservano quello schermo in religioso silenzio, con il naso all'insù, e non si curano di nulla e nessuno.
Propongo perciò quest'oggi uno stupendo articolo di Noam Chomsky, uno dei pochi grandi intellettuali che non hanno mai rinunciato ad essere coscienza critica della società occidentale.
Per oltre trent'anni le sue opinioni e i suoi giudizi, sempre attenti a cogliere l'essenza delle cose dietro l'apparenza della realtà, hanno sensibilizzato un crescente interesse del pubblico verso la reale natura del potere.
Fin dagli anni '60 è sempre in prima fila nelle lotte della sinistra radicale americana.
“Prima parlavo dello scopo dei media e delle élite opportunamente indottrinate.
Ma che dire della maggioranza ignorante e intrigante? Essa deve in qualche modo essere distratta.
Le si possono propinare semplificazioni e illusioni emotivamente potenti, cosicché sia capace di scimmiottare la linea di partito.
La linea principale è comunque quella di tenerla fuori.
Le si lasci fare cose prive di importanza, la si lasci urlare per una squadra di calcio o divertirsi con una soap opera. Ciò che si deve fare è creare un sistema adatto nel quale ciascun individuo rimanga incollato al tubo catodico.
E' un noto principio delle culture totalitarie quello di voler isolare gli individui: se ne discute dal secolo XVIII. Per la cultura totalitaria è estremamente importante separare tra loro le persone.
Quando la maggioranza 'ignorante e deficiente' sta insieme può capitare che si faccia venire strane idee.
Se invece si tengono gli individui isolati, non è interessante se pensano e quello che pensano.
Dunque bisogna tenere la gente isolata, e nella nostra società ciò significa incollarla alla televisione. Una strategia perfetta. Sei completamente passivo e presti attenzione a cose completamente insignificanti, che non hanno alcuna incidenza.
Sei obbediente. Sei un consumatore.
Compri spazzatura della quale non hai alcun bisogno.
Compri un paio di scarpe da tennis da 200 dollari, perché le usa Magic Johnson.
E non rompi le scatole a nessuno.
Se vuoi uccidere quel bambino che sta vicino a casa tua, fallo pure, questo non ci preoccupa. Ma non cercare di depredare i ricchi. Uccidetevi fra voi, nel vostro ghetto. Questo è il trucco. Questo è ciò che i media hanno il compito di fare.
Se si esaminano i programmi trasmessi dalla televisione si vedrà che non ha molto senso interrogarsi sulla loro veridicità. E infatti nessuno si interroga su questo.
L'industria delle pubbliche relazioni non spende miliardi di dollari all'anno per gioco.
L'industria delle pubbliche relazioni è un'invenzione americana che è stata creata all'inizio di questo secolo con lo scopo, dicono gli esperti, 'di controllare la mente della gente, che altrimenti rappresenterebbe il pericolo più forte nel quale potrebbero incorrere le grandi multinazionali'.
Questi sono i metodi per attuare questo genere di controllo.
I 'metodi scientifici di gestione' furono messi a punto – sempre in quegli anni (1930) – anche per interrompere gli scioperi.
Si comprese che i media dovevano essere saturati con una serie di convinzioni appropriate: questo sistema fu applicato a Johnstown, in Pennsylvania, durante lo sciopero dei metalmeccanici del 1936-37. L'operazione riuscì. Da allora questo metodo prese il nome di 'formula di Mohawk Valley' (dove si trovava Johnstown).
L'idea fu quella di inserirsi nei gruppi di scioperanti, di saturarli di propaganda attraverso i media – e le chiese – in modo tale che alla fine ognuno di loro avesse chiara in mente l'esistenza di due gruppi contrapposti: noi e loro.
'Noi' erano i lavoratori che continuavano a lavorare e le loro mogli che si curavano della casa. Le schiave che per venti ore al giorno aiutavano i lavoratori. Gli 'altri' erano i cani sciolti, i diversi, gli anarchici, gli elementi di disturbo, i leader sindacali, coloro cioè che cercavano di rompere l'armonia e la pace della comunità.
Dobbiamo proteggerci, dicevano i 'Noi', dobbiamo proteggerci dagli estremisti che cercano di disturbare la nostra armonia. Questa strategia ebbe grande successo. E questa è l'immagine dello sciopero che ancora viene propagandata e che la maggioranza condivide: rottura dell'armonia. Si guardino le immagini che delle lotte dei lavoratori danno i media, le soap opera, i film.”
4 giugno 2012
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il potere dei media è talmente forte che noi normali non possiamo fare nulla.perfino nelle nostre famiglie,non abbiamo più voce in capitolo perchè il fuori è troppo forte e ingannevole.in questo paese di ipocriti chi dice la verirà è pessimista.non sanno che il pessimista è l’ottimismo della ragione.grazie