RIBELLATEVI, VOI SPIRITI LIBERI!
di don Giorgio De Capitani
Da anni sto combattendo un mondo politico corrotto, finito nelle mani dei più bastardi populisti, più barbari dei barbari più barbari, solo pelle e peli di una carnalità triviale alla massima potenza, ma non ho mai visto una ribellione degna di una civiltà capace ancora di arrossire.
Da anni sto combattendo contro una Chiesa istituzionale, anch’essa finita nelle mani di fondamentalisti diabolici, abili nell’allearsi con i potenti più mafiosi e criminali, o di ricconi col delirio dell’onnipotenza, sempre pronti a conquistarsi gerarchie ecclesiastiche, sempre attratte dall’odore del denaro, ma non ho mai visto una dissidenza degna di una Chiesa, il cui fondatore si è lasciato crocifiggere per non tradire la libertà del suo Spirito.
Soprattutto oggi sto combattendo un mondo femminile, da cui mi sarei aspettato una rivincita nelle sue migliori energie, ma che invece sembra cocciutamente seguire la logica perversa del: sesso, successo e soldi.
Anche per costrizione, a causa di un vuoto quasi assoluto di Valori essenziali, sento il bisogno di rivolgermi al passato, ma non in quanto passato nei suoi inutili ricordi commemorativi di personaggi da lasciare ai libri di storia che sanno solo raccontare il sensazionale più carnale: la mia è una esigenza di quel Genio divino, che è eterno, e che quindi risale ai primordi dell’umanità, e che è presente ancora oggi, tranne che l’imbecillità e la brutalità dell’uomo moderno hanno abbruttito ogni realtà di quell’essere che sfugge ad ogni presa carnale.
Grido, e grido con tutta la voce che mi è rimasta:
RIBELLATEVI, VOI SPIRITI LIBERI,
con tutta l’energia divina che avete in voi!
Quanti siete, ancora liberi?
E a voi donne grido:
TOGLIETE LA MASCHERA CHE AVETE ADDOSSO,
e scoprite ciò che SIETE!
La vostra stupidità di donne moderne
mi irrita fino a star male, mettendovi sotto accusa
fino a denudarvi nella vostra ipocrisia.
Siete un valore divino, e non lo sapete!
Vedete solo la vostra carnalità,
ed esibite il peggio di ciò che non siete.
E a voi, uomini di Chiesa, che cosa dovrei dirvi?
La mia voce si è affievolita, la mia lingua si è fatta arida, la mia mano stanca, il mio cuore è in affanno, ma dentro, nel mio spirito più profondo, sento una voce che mi sollecita:
NON TACERE!
Ma che dovrei dire?
SCUOTI LE COSCIENZE,
a partire da una Chiesa diventata muta,
disorientata, confusa,
chiusa in una carnalità strutturale
che la sta soffocando nello Spirito.
Povera Chiesa!
La tua imbecillità pastorale è oltre ogni limite
di sopportabilità umana.
Ti sei auto-castrata nello Spirito, che è Mistica,
e non hai ancora il coraggio di riprenderti.
Lo Spirito è pronto a compiere il miracolo,
a rimetterti in piedi, a farti ri-nascere,
ma tu non vuoi.
Stefano martire ti accuserebbe:
“Testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie,
voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo”.
Ma, come quei perfidi Giudei,
gli scaglieresti contro una montagna di sassi.
Povera Diocesi milanese!
Sei proprio caduta in basso,
tanto in basso che lasciarti così
senza urlare la nostra protesta
sarebbe un delitto imperdonabile.
Non ti alzerai facilmente,
perché l’imbecillità e l’ottusità,
unitamente a una buona dose di presunzione,
ti terranno immersa in un mare di fango.
E la diocesi soffre, il clero soffre,
le comunità cristiane soffrono,
anche la società civile soffre.
E tu, gerarchia istituzionale,
come e quanto soffri?
Cambierei quest’ultima con “pace in terra a tutti coloro che ricercano Dio attraverso il messaggio di Gesù” il cui cardine è : rispetto per la vita altrui. Dalla mancanza di questo, parte tutto il male
La provocazione di don Giorgio (ribellatevi!) è rivolta a chi e contro chi? Certamente a uomini e donne nei quali riponeva e ripone ancora fiducia e contro donne e uomini contro i quali diffidava e diffida ancora sia nelle istituzioni civili che in quelle religiose. Quello che a me stupisce è che cade nel vuoto. A parte voci solitarie c’è solo silenzio sia esso consenziente che dissenziente. Ribellarsi è umano e se perdiamo la nostra umanità siamo finiti come umani. Bonhoeffer si è ribellato ai nazisti pagando con la vita e molti altri come lui come tutte le donne e gli uomini della resistenza. Nella sua resistenza divenuta poi resilienza Bonhoeffer ha avuto sempre fiducia in quel Dio nel quale credeva e che era il Padre il Dio di Gesù Cristo. Ci sono state donne e non solo uomini che si sono ribellati ai sistemi disumani con la resistenza. Nel campo di prigionia a Bonhoeffer è stato chiesto di condurre una celebrazione liturgica prima di essere separati tra loro verso il destino che porterà alla morte quasi tutti. Non lo voleva presiedere per il rispetto ad un ateo russo. E’ stato l’ateo russo che lo ha convinto a presiederla insieme con gli altri cattolici e protestanti. La fine del ribelle Bonhoeffer per impiccagione per soffocamento tra morte temporanea e rianimazione è lo stile della ferocia di bestie come Hitler che non ha eguali nella storia. Nemmeno nel comunismo staliniano si è raggiunto questi livelli di ferocia. Oggi sono rinati populismi meno feroci ma non per questo meno pericolosi contro i quali si leva questo grido accorato di don Giorgio: “ribellatevi!”. Anche se non si è d’accordo, almeno si abbia il coraggio di proporre soluzioni credibili come contrasto a questi populismi. Dentro di noi c’è una sorgente divina che va liberata da pietre e sassi con i quali è stata coperta. Solo così l’essere umano potrà passare dalla bestialità all’umanità dove risplenderanno cieli e terre nuove. E allora si potrà cantare con gioia: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore.”
Voce di un uomo che grida nel deserto.
Dio parla attraverso i suoi profeti.