Dell’aborto dell’essere nessuno si scandalizza?

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Dell’aborto dell’essere nessuno si scandalizza?

Spesso e volentieri me la prendo con la religione, che ritengo una fonte di male da combattere, quando prende la Divinità e se ne fa un idolo, a cui obbliga gli adepti o devoti seguaci a inchinarsi incensandolo.
Ma l’idolo, essendo un fantoccio, prodotto dalla stessa religione, non può nulla in realtà, lasciando però quel vuoto del Divino, che è quella
Realtà di cui avremmo bisogno, ma di cui volentieri facciamo a meno.
Idolatrare un oggetto costa poco, fa anche comodo, ma ci lascia nella nostra disperazione esistenziale.
Non c’è peggior peccato che far abortire un essere in quanto assetato di Infinito.
L’aborto di un essere in quanto essere è il peggior male che esista. E la cosa paradossale è che la maggior parte degli esseri umani sono aborti in corpi che sembrano la primavera in persona.
Nessuno o quasi grida allo scandalo!
La Chiesa scomunica chi procura l’uccisione volontaria di un feto nel grembo di una donna, e essa stessa procura aborti d’essere, che sono crimini peggiori degli aborti fisici.
La stessa religione è un aborto d’essere!
La stessa Chiesa è un aborto d’essere!
Combattono per salvare i corpi umani, in nome di un dio fantoccio, che è il frutto di un aborto d’essere, e poi, anche se parla di salvezza dell’anima (che cos’è l’anima o psiche se non un surrogato di uno spirito abortito?), lascia abortire l’essere o lo spirito, preoccupandosi di un corpo, che è il contenitore di un vuoto d’essere.
E la politica che cosa potrebbe fare, se non cercare di risolvere qualche problema esistenziale di un aborto d’essere?
Ma provate a immaginare la scena allucinante di una valle piena di ossa che ballano il tango della morte!
Con tutto il rispetto per i milioni e milioni di corpi affamati e assettati di qualcosa di materiale, non è assurdo che religione e stato si diano da fare per prendere qualche osso, rimetterlo in piedi, coprirlo di nervi e di pelle, e dargli l’illusione che questo sia tutta la sua felicità?
La Chiesa unge i corpi con una pomata che chiama grazia, e lo Stato l’assiste con contributi economici, ovvero con pezzi di denaro, che è stata la più grande sorpresa diabolica.
La società tuttavia c’è, ed è una massa di aborti d’essere. E poi si parla di Civiltà!
Ma mai nella storia è esistita la Civiltà dello spirito, ovvero quella Nobiltà d’essere che potrebbe, se anche noi contribuissimo, far vivere anche i corpi più disfatti dalla civiltà della carne.
6 giugno 2020
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
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