Ora tutti si scandalizzano, anche la gerarchia connivente con la mafia

oppido-mamertina-640[1]
di don Giorgio De Capitani
Oh, di colpo, la Chiesa si riscopre “scandalizzata” per cose o eventi che finora sono passati sotto silenzio, anzi tra il beneplacito di una certa struttura ecclesiastica, a cui faceva comodo che statue di madonne e di santi o addirittura crocifissi si inchinassero a baciare il culo dei mafiosi.
Tutti ora gridano: “Non sia mai!”.
La gerarchia e la politica se ne lavano le mani, si tirano fuori, come se nel passato l’usanza di inchinarsi a gente malavitosa fosse una rarità imperdonabile. Ma siamo ciechi?
Il papa ha scomunicato i mafiosi. E tutti a gridare: “Finalmente!”. E restiamo ancora ciechi, a iniziare da quella cricca “cattolica” che, sfruttando anche la fede, mette insieme la merda e le ostie, gli affari e l’incenso.
Il problema non è solo del Sud d’Italia. Certo, non è bello venire a conoscenza di certe cose. Ma credo che ci sia tra gli onesti un forte senso di disagio. Il problema è più generale. Anche al Nord, durante le processioni o le ricorrenze religiose si vedono cose per lo meno “assurde”. Ma c’è ben altro, oltre le processioni (che, secondo me, andrebbero “abolite”, per la loro inutilità!). C’è quel modo “strano” o “eccentrico” di esprimere la propria fede che mi fa chiedere: ma che dio è mai questo che sembra coprire le magagne di tanta gente che ha perso ogni rispetto per i valori semplicemente umani?
Parlo della mia Brianza: Dio dov’è? Nelle chiese oramai deserte? Nelle comunità spente? Sì, è rimasto qualche “segno religioso”, una via di mezzo o un compromesso tra il sacro e il profano, ma la Fede dov’è? Si va in chiesa, e si bestemmia; si va in processione, e subito dopo si riempie la pancia; si pretendono i sacramenti, e ciò che conta è il vestito di cerimonia con tutti gli annessi e i connessi. Se il prete parla di certe cose che toccano la realtà, è tacciato di fare politica; se apre gli occhi alla gente, è estremista; se contesta la Chiesa per le sue chiusure all’Umanità, è disobbediente e pericoloso.
Non c’è solo la mafia in senso stretto; c’è quel movimentismo settario che produce sudditanza tra i sempliciotti e i coglioni che vi aderiscono, anche in buona fede, ma che soprattutto distoglie dalla Fede in quel Dio che non sopporta alcuna forma di leaderismo o di gruppo a cerchio chiuso, dove legge è la volontà del capo, dove obbedienza è la virtù corporativistica, dove ci si inchina ai padri-padroni fondatori, santificati per giustificare il frutto del loro seme “geniale”.
da la Repubblica

Calabria, la Madonna fa l’inchino al boss

A Oppido Mamertina durante la processione l’omaggio davanti la casa del capo clan. I carabinieri abbandonano il corteo per protesta
di GIUSEPPE BALDESSARRO
OPPIDO MAMERTINA (Reggio Calabria) – Ci sono i preti che lottano contro la ‘ndrangheta e ci sono quelli che davanti ai boss ancora s’inchinano e fanno inchinare pure i santi in processione. E successo ancora, è successo in Calabria, dove Papa Francesco solo due settimane addietro aveva tuonato contro i mafiosi scomunicandoli pubblicamente, davanti a 200 mila persone che erano andati ad ascoltarlo a Rossano.
E successo lunedì scorso, a Oppido Mamertina, in provincia di Reggio, dove il vescovo Giuseppe Fiorini Morosini per combattere i boss, la scorsa settimana ha chiesto di sospendere per 10 anni la figura dei padrini ai battesimi e alle cresime. E’ successo, e succede ancora spesso. Solo che questa volta i carabinieri non hanno solo fatto una relazione di servizio ai loro superiori, ma hanno lasciato platealmente la processione del paese, sottolineando come lo Stato, o almeno lo Stato da loro rappresentano, davanti ai boss non s’inginocchiano.
La notizia è stata diffusa dal Quotidiano della Calabria stamattina che fa la cronaca di quanto avvenuto a Oppido, città nota per una delle più cruente guerre di mafia calabresi. Una faida che contò quasi cento morti ammazzati, non risparmiando neppure donne e bambini.
Come da tradizione, lunedì era in corso la processione della Madonna delle Grazie. Un rito secolare particolarmente sentito dai fedeli della parrocchia che si trova nella frazione Tresilico. La processione ad un certo punto è stata clamorosamente abbandonata dal comandante della stazione dei carabinieri di Oppido e da due carabinieri che come ogni anno accompagnano la processione.
Il maresciallo Andrea Marino ed i suoi uomini ha fatto marcia in dietro dopo aver assistito ad una scena ritenuta intollerabile per chi porta la divisa. La statua della Madonna delle Grazie, preceduta dai sacerdoti, ma anche da mezzo consiglio comunale, arrivata all’incrocio tra Corso Aspromonte e via Ugo Foscolo, era stata fatta fermare da alcune decine di portatori davanti alla casa del boss del paese.
Uno stop di meno di un minuto, seguito da un inchino dell’effige alla dimora di Giuseppe Mazzagatti, vecchio capo clan di 82 anni, già condannato all’ergastolo per omicidio e associazione a delinquere di stampo mafioso. Un padrino temuto e ancora potente, che da tempo si trova ai domiciliari per motivi di salute. Assistendo all’episodio, il maresciallo ha immediatamente ordinato a suoi carabinieri che si trovano ai lati della statua di abbandonare la cerimonia.
Un gesto clamoroso è fatto in maniera plateale, proprio a marcare le distanze con quanto accaduto. Vicenda grave anche perché sembra che prima della processione, Marino – forse avendo avuto sentore di qualcosa – avesse incontrato personalmente i componenti della commissione della festa avvertendoli di non effettuare gesti particolari o inchini durante il tragitto. Una raccomandazione rimasta evidentemente inascoltata. Una brutta scena insomma, che ha scosso i militari, ma non gli altri presenti. Tant’è che quando i carabinieri hanno lasciato la processione nessuno tra le autorità civili e religiose presenti sembra lo abbia seguito. E questo nonostante avesse spiegato le ragioni del suo gesto. Tutti presenti e tutti consapevoli dunque. Tutti ossequiosi. Qualcuno per paura, altri per complicità. Con il Rosario in mano e la Madonna sulle spalle, a riverire i boss che Papa Francesco vorrebbe scomunicare.

7 Commenti

  1. Tommaso Pellegrino ha detto:

    Sull’argomento dell'”inchino” di Oppido Mamertina invito tutti, lettori di questo blog e lo stesso don Giorgio, a leggersi il post “La società immorale si rifà la verginità con la moralità antimafia” di Paolo Deotto, sul sito http://www.riscossacristiana.it, e a dire ciò che ne pensano, tramite commento su quello stesso sito o su questo.
    Tommaso Pellegrino – Torino

  2. GIANNI ha detto:

    Quanto meno una novità, quella del gesto dei carabinieri.
    La reverenza verso l’autorità mafiosa è invece tipica di una antica commistione tra mafia ed iconografia religiosa.
    Che poi la stessa fede si nutra di iconografie non stupisce.
    Per molti è difficile concepire una metafisica del totalmente altro, che non abbia attributi umani e la simbologia iconografica aiuta.

  3. don ha detto:

    Si vogliono abolire le processioni… e la comunione eucaristica? Bisognerà continuare a negarla solo ai conviventi?

  4. zorro ha detto:

    X fregare il sistema mafioso la chiesa dovrebbe dire la madonna nelle processioni si inchina solo ai senza peccato.Cosi’ facendo eliminerebbe il problema mantenendo la processione per le vie cittadine ,perche’ l’uomo ha bisogno anche di icone e sentirsi gruppo intorno ad esse.Un quadro vale piu’ di mille parole caro Don Giorgio

  5. Giuseppe ha detto:

    L’omaggio ai notabili del posto è una sorta di rito in diverse località della provincia italiana. Il fatto è che oltre al sindaco, al farmacista, al medico condotto, al direttore di banca e della posta e al parroco, spesso tra i notabili c’è anche chi muove le fila, in maniera più o meno mafiosa, delle attività locali. E cosa c’è di meglio di una processione attraverso strade coi balconi drappeggiati di gualdrappe ed ex voto per inchinarsi davanti a chi può fare il bello e il cattivo tempo in paese? Perfino il comandante Schettino ha fatto inchinare la Concordia davanti all’isola del Giglio…
    Non sarebbe ora di abbandonare alcune “tradizioni” retaggio di un tempo in cui eravamo tutti vassalli di qualcuno e la chiesa faceva la sua parte perché le cose non cambiassero?

  6. Ezio ha detto:

    Buongiorno a tutti, perchè ci ‘scandaliziamo’, parola di moda che ha perso significato, come ‘amore’, di questi fatti, lo scandalo è nella mancanza di chiarezza nel presentare il Cristianesimo, abbiamo dimenticato il parlare di Gesù, “Si e No”, senza confusione per non parlare di opportunismo.
    Senza nulla togliere all’insegnamento del nostro papa Francesco vorrei ricordare il «Mafiosi convertitevi, una volta verrà il giudizio di Dio» del 9 maggio 1993 da parte di Giovanni Paolo II, tutti a parlare della scomunica di Francesco, ma ci siamo dimenticati della valenza del Giudizio Finale? Sono passati 11 anni e ce ne siamo dimenticati, questo vale più di una scomunica, è una condanna eterna.
    Cristiani tutti scuotiamoci e torniamo a catechismo, non è un errore, torniamo proprio a catechismo, torniamo a incontrare il Cristainesimo nelle parole di Gesù creduto Cristo perchè Risorto. Più continuiamo a ignorare l’ignoranza, che nulla ha a che fare con l’intelligenza, più il nostro cristianesimo sarà sempre più nostro e meno di Cristo. Nel non presentare, spiegare e soprattutto vivere le verità di fede stiamo riuscendo a togliere Cristo dal Cristianesimo per fare un nostro cristianesimo, molto più comodo e meno esigente.
    Con affetto e stima
    Ezio

  7. pierluigi ha detto:

    Giusto fermare il rituale delle processioni per le strade. Giusto emettere, per tutti coloro che durante le cerimonie religiose tengono a esporre il proprio ruolo politico o funzionale, la precisazione che nei luoghi sacri gli orpelli politici e funzionali vanno messi nelle tasche, per evitare la commistione sacro-profano, per il rispetto religioso del luogo e per il rispetto civico della carica.

Lascia un Commento

CAPTCHA
*