C’è una domanda che mi perseguita…

L’EDITORIALE
di don Giorgio

C’è una domanda che mi perseguita…

C’è una domanda che mi perseguita, a tal punto da imbestialirmi ogniqualvolta la sottopongo ai diretti interessati, ma senza ottenere una benché timida risposta.
Eppure la risposta c’è: è lì chiara, cruda, nell’ostinazione di una Chiesa che ha chiesto scusa quasi a tutti: a Galileo, a Lutero, a Rosmini e ai Teologi della Liberazione, restituendo onorabilità a preti o laici colpiti da vari anatemi scriteriati, ma finora nessuna parola di perdono o di riscatto per Mistici bruciati sul rogo.
Credo che la dissidenza del passato conti poco o nulla alla Chiesa che, pur con fatica, qualche passo l’ha fatto verso aperture dottrinarie e moralistiche, per cui parlare oggi di Antonio Rosmini, don Primo Mazzolari e di don Lorenzo Milani è come dare quel tocco d’arte oratoria che rende un po’ sapido un documento alquanto insipido. 
È poi di moda, dopo il Concilio Vaticano II, citare frasi ad effetto di don Mazzolari e di don Milani.
Diciamo con tutta schiettezza: il don Mazzolari o il don Milani di allora non fa più paura, oggi! Anzi, servono come prove che la Chiesa è sotto la spinta dello Spirito santo.
Ma non è così!
Restituire la dignità a un prete del passato, emarginato dalla Chiesa, non è poi del tutto così impossibile. Ma sarà sempre impossibile restituire onorabilità ai Mistici del passato o, più che ai Mistici, alla Mistica medievale e post-medievale che ha fatto tremare di brutto l’istituzione ecclesiastica, scatenando al suo interno i mostri più feroci, capaci di tutto pur di distruggere sul nascere tentativi di scoprire il segreto dell’essere umano. Menzogne e torture, le più blasfeme e atroci, nell’oscenità tremendamente dissacrante!
La Mistica non potrà mai ottenere dalla Chiesa il perdono, perché essa sa che, in quanto religione, scomparirebbe dalla faccia della terra.
O la Mistica o la religione!
Ma la Mistica è il vero Cristianesimo delle origini.
Non c’è speranza per la Mistica, finché la Chiesa resterà istituzionalmente religiosa.
È da qui, da questa impossibile convivenza che la società ha sempre battuto la strada della più lurida prostituzione.
Dire prostituzione è dire tutto quel troiame inverecondo, che ha fatto della società una latrina di traditori dei valori Umani.
Prima la Chiesa pensava alle singole anime da salvare, poi ha pensato ai corpi sociali o di potere, e oggi è quella puttana che ha le gambe sempre aperte. Ogni maschione copula, magari pensando ai santi, alle madonne e alle ostie consacrate.
Non è l’esibizione di un rosario o di un crocifisso che mi fa incazzare, ma una Chiesa che si scandalizza di simboli religiosi profanati dal Pirlone, pronta poi a farsi da lui inseminare.
Voglio essere ancor più concreto e brutale. Ecco la domanda che mi perseguita.
La Chiesa/istituzione sa o non sa di essere del tutto fuori strada?
La Chiesa/religione sa o non sa che, percorrendo la strada della “carnalità”, non potrà contrapporsi al “grosso animale”, ma si contenderà solo qualche manciata di polvere di potere, più “carnalità” come un qualcosa di “suo”, quasi il dono di un dio prefabbricato, come dice il Salmista: «Gli idoli delle nazioni sono argento e oro, opera delle mani dell’uomo. Hanno bocca e non parlano; hanno occhi e non vedono; hanno orecchi e non odono; no, non c’è respiro nella loro bocca. Diventi come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida» (Sal 135,15-18).
La Chiesa/gerarchica sa o non sa che, in questo reciproco contendersi più “carnalità”, a vincere sarà sempre il Principe della “carnalità”?
La Chiesa/religione sa o non sa che l’essere umano, anche per colpa sua, è in balìa di una tale alienazione da frantumare nelle stesso essere interiore l’immagine divina?
La Chiesa/istituzione sa che il Figlio di Dio non va adorato in quanto “carne”, generato nel grembo verginale di una ragazza di Nazaret per farlo crescere come un figlio prodigio?
Il Mistero di Nazaret è tutto ancora da scoprire al di là del Gesù di Nazaret: il Cristo storico ha avuto una sola nascita, ed è nella sua morte fisica sulla Croce che il Cristo Mistico nasce migliaia e migliaia di volte al giorno nella interiorità dell’essere umano.
Non il Cristo storico rinasce in noi, ma il Logos si rigenera nella realtà dello Spirito.
Dicono che la Chiesa è Madre dei viventi, ma quale Chiesa: quella “carnale” o quella “spirituale”?
Oggi la Chiesa “carnale” genera bastardi, che vivono come bastardi in una società di bastardi.
Non lamentiamoci allora se i credenti di oggi siano dei bastardi, che vanno a messa, si accostano ai sacramenti e si professano cultori di un dio bastardo.
Ed eccoli i Mostri: a tavola insieme a discutere di un dio che divide, frantuma, spartendosi da parte della Chiesa un po’ di potere, lasciando al Bestione la soddisfazione di piegare ai suoi piedi anche la gerarchia ecclesiastica e i suoi figli bastardi; e il Bestione se la gode, spargendo il suo sperma in ogni chiesa, nelle cattedrali, negli oratori.
E la Mistica attende di riscattare la realtà dell’essere umano, ma invano.
La società è tutta “carnale”, e la Chiesa ama generare figli solo con un rapporto “carnale”: figli “castrati nello spirito”, aborti dello Spirito divino.
8 giugno 2019
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

1 Commento

  1. Luigi ha detto:

    Gesù non era un mistico. Ci sono tracce di mistica in Paolo e Giovanni. La mistica nel medioevo era vista con sospetto. Perchè “nessuna parola di perdono o di riscatto per Mistici bruciati sul rogo”? Con la mia scarsa conoscenza non sarei in grado di rispondere. Don Giorgio provi ad ascoltare la canzone “Certi momenti” di Pierangelo Bertoli: “Anna che hai scavalcato le montagne e hai preso a pugni le tue tradizioni, lo so che non è facile il tuo giorno, ma il tuo pensiero è fatto di ragioni, i padri han biasimato la tua azione, la chiesa ti ha bollato d’eresia, il cambiamento impone la reazione e adesso sei il nemico e così sia. Credo che in certi momenti, il cervello non sa più pensare e corre in rifugi da pazzi e non vuole tornare, poi cado coi piedi per terra e scoppiano folgore e tuono, non credo alla vita pacifica, non credo al perdono. Adesso quando i medici di turno, rifiuteranno di esserti d’aiuto perché venne un polacco ad insegnargli che è più cristiano imporsi col rifiuto, pretenderanno che tu torni indietro e ti costringeranno a partorire per poi chiamarlo figlio della colpa e tu una Maddalena da pentire. … Volevo dedicarti quattro righe per quanto può valere una canzone, credo che tu abbia fatto qualche cosa anche se questa è solo un’opinione che lascerà il tuo segno nella vita e i poveri bigotti reazionari dovranno fare senza peccatrici saranno senza scopi umanitari. …”

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