Omelie 2020 di don Giorgio: IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA B. VERGINE MARIA

8 dicembre 2020: IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA B. VERGINE MARIA
Gen 3,9a.11b-15.20; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26b-12
Giovanni il Battista e Maria di Nazaret
Se Giovanni il Battista è il nobile e unico protagonista maschile dell’Avvento come attesa della Nascita e Rinascita del Logos divino (il Figlio di Dio, Sapienza eterna), Maria di Nazaret ne è la nobile e unica protagonista femminile.
Se Giovanni il Battista è il precursore di un Messia già venuto, mai gradito in una società di messia fasulli, sempre pronti a farsi valere nella loro carnalità, già consumata dal tempo carnale, Maria di Nazaret supera la carnalità del tempo, in quanto grembo verginale sempre incinta per opera dello Spirito santo.
Giovanni il Battista è il predicatore, la cui parola è così violenta da definire “razze di vipere” la sua gente, immersa nella carnalità più razzista, a tal punto da sembrare un covo di vipere velenose.
La gente! Ovvero la massa, grembo mai sterile di un populismo immondo, tanto osceno da richiamare quel peccato, che un serpente, viscido nella sua pelle strisciante (figura del maligno), aveva originato nelle due primordiali creature, primizie divine.
E la gente concepisce frutti del veleno di vipere striscianti. Ieri era Berlusconi, oggi Salvini, oramai serpe spuntata dalla sua perversione di barbaro razzista.
Ancora oggi, ai Giovanni Battista vengono tagliate le teste, ma sui vassoi imperiali di baldracche al servizio di un osceno piano diabolico, ogni Battista, forse oggi troppo pochi, urla la vendetta divina.
La Vergine Madre
In netta contrapposizione a un mondo di baldracche, ecco la Vergine, la benedetta tra tutte le donne, l’unica, la Donna ideale, la Donna esemplare, la Donna archetipa, la Donna originale.
Vergine Madre, talmente divina da essere uscita dal seno trinitario, in un momento provvidenziale in cui il Padre, il Figlio e lo Spirito santo gioivano di una tale sovrabbondanza di Bene da non trattenere per Sé quel Capolavoro chiamato Donna. E la donarono al mondo per l’eternità.
La Donna è il Pensiero trinitario. La Trinità è Donna nel suo grembo sempre fecondo del Mistero più Mistero, che ancora oggi lascia confusa ogni intelligenza umana.
Pensare maschio è istintivo e banalmente possibile. Pensare Donna non è mai istintivo e banale, ma intellettualmente divino, al di là di ogni ragionevolezza umana.
Il maschio non arriverà mai a pensare Donna. Non sa neppure che la donna carnale è solo una povera immagine del Mistero trinitario.
Il maschio vede nella donna solo la sua carnalità, e la consuma con occhi, con desideri e con gesti anche brutali.
Il maschio ha sempre mascolinizzato la donna a proprio uso e consumo, e la donna moderna sta al gioco, oggi più di ieri, offrendo, in nome di una stupida emancipazione, la propria carne con tutti i suoi più osceni piaceri.
Ed ecco Maria, la piena di Grazia, tanto da essere chiamata la Grazia di Dio, ovvero Dio che si fa Grazia.
Maria è il riscatto della donna in quanto Donna ideale, ma tale da trasformare il mondo della Creazione come Donna trinitaria.
Ed ecco la Donna autentica, Maria, la vergine sempre incinta, non per un concorso carnale, ma per opera di quello Spirito che genera il Logos divino in ogni essere umano.
Nell’incontro di Maria con la cugina Elisabetta, i due figli maschi sussultano nel loro grembo: Gesù e Giovanni. Sì, due maschi.
Anche Gesù è stato concepito nel grembo verginale di una Donna. Anche Gesù è figlio di una donna, e senza Maria Gesù non sarebbe mai nato.
Ma se tutta la Creatura è Donna, perché in quanto Natura è sempre incinta pronta a partorire qualcosa di sorprendentemente Nuovo, anche Gesù è Donna, in quello Spirito, dono della sua morte sulla croce, che è Donna.
Tutto ciò che genera Vita è Donna. Il Mistero di Dio è un grembo femminile, sempre partoriente Vita eterna.
Il maschio è Donna nella sua realtà più spirituale, quando lo Spirito santo partorisce nel nostro essere divino il Logos, ovvero quella Sapienza personificata come la Donna ideale, architetto e ragazza ballerina, come dice la Bibbia nel libro dei Proverbi (8,22-31).
Ascoltiamo ciò che scrive l’autore sacro.
Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività,
prima di ogni sua opera, all’origine.
Dall’eternità sono stata formata,
fin dal principio, dagli inizi della terra.
Quando non esistevano gli abissi, io fui generata,
quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua;
prima che fossero fissate le basi dei monti,
prima delle colline, io fui generata,
quando ancora non aveva fatto la terra e i campi
né le prime zolle del mondo.
Quando egli fissava i cieli, io ero là;
quando tracciava un cerchio sull’abisso,
quando condensava le nubi in alto,
quando fissava le sorgenti dell’abisso,
quando stabiliva al mare i suoi limiti,
così che le acque non ne oltrepassassero i confini,
quando disponeva le fondamenta della terra,
io ero con lui come artefice
ed ero la sua delizia ogni giorno:
giocavo davanti a lui in ogni istante,
giocavo sul globo terrestre,
ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo.

1 Commento

  1. Luigi Sirtori ha detto:

    Maria è la Donna vera della fede in Dio. All’ Annunciazione ha accolto lo Spirito di Dio. Si è lasciata riempire dalla sua Grazia ascoltando e obbedendo alla sua Parola divenendo la Donna autentica con la manifestazione dello Spirito in lei a Pentecoste. E’ l’unica donna che ha seguito Gesù che non ha, come la Maddalena, avuto bisogno di vedere il Risorto. Lo Spirito del Risorto era già dentro di lei. L’aveva accolto da Vergine all’ Annunciazione e per farlo risorgere da Madre alla Pentecoste. Penso che Maria sia la vera e autentica Donna di fede che non è proprietà di alcuna confessione religiosa. Alla Vergine Maria è dedicata una sūra nel Corano. Per quanto riguarda una certi credenti cito quello che ho letto nel libretto PADRE NOSTRO di don Giorgio detto dalla mistica Margherita Porete: “Quelli che io chiamo asini cercano Dio nelle creature, nei conventi pregando, nel paradiso creato, nelle parole umane e nelle Scritture”. Ho imparato una cosa nei miei settant’anni di esistenza: “Se amo me stesso, non posso amare Dio”. Serve poco cambiare nel Padre Nostro il “non c’indurre in tentazione” con il “non abbandonarci alla tentazione” se non abbiamo il coraggio di Maria di accogliere dentro di noi quello Spirito che cambia radicalmente la nostra (non quella degli altri) vita. “Vieni o Spirito del cielo, manda un raggio di tua luce, manda il fuoco creatore …” (David M. Turoldo).

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