Ancora cardinali! Questo papa non finisce mai di annoiare!

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di don Giorgio De Capitani
Tutti sanno che il cardinalato è solo una istituzione puramente ecclesiastica, non è l’unica, che è solo e nient’altro che un titolo legato ad un ruolo specifico nella Chiesa, almeno all’inizio indipendentemente dai vari gradi della gerarchia (c’erano anche cardinali non preti, ma solo diaconi). I cardinali avevano perciò un ruolo, un ufficio, e nient’altro. Non sto qui a spiegarvi i motivi di questa istituzione, senz’altro si trattava di ragioni organizzative come supporto per l’apparato ecclesiastico.
Col tempo, anche il cardinalato divenne solo un titolo onorifico, anche se mantenne fino ad oggi il potere privilegiato e unico di eleggere il papa.
Il titolo onorifico talora era ed è tuttora legato più alla sede vescovile che non alla persona del vescovo: a Milano, a Genova,  a Torino ecc. il vescovo non può come norma non essere un cardinale, mentre a Como, a Bergamo ecc. basta essere vescovi, e non cardinali.
Ed ecco la domanda: ha ancora senso tenere l’istituzione ecclesiastica del cardinalato, o non sarebbe il momento di eliminarla? Inoltre: che senso ha, come ha fatto ultimamente papa Francesco, nominare quattro cardinali ultraottantenni? Per premiarli riconoscendo loro la bella o la buona fedeltà alla Chiesa?
Quando penso a titoli onorifici come segni di riconoscimento ad una persona ritenuta meritevole per la sua fedeltà al dovere, sto male, se ciò avviene proprio in quella Chiesa che si dice erede del Vangelo di Cristo.
Già bisognerebbe discutere sulla parola “vescovo” (da “episcopo”, che significa ispettore, amministratore). Ma la parola “cardinale”, che deriva da cardine, è ancora più presuntuosa: la Chiesa su quali cardini sarebbe fondata? 
Anche sul vescovo dovrei fare qualche riserva, se, come la Chiesa dice, sarebbe la pienezza del sacerdozio. Se il vescovo è la pienezza, io prete badilante che cosa sarei? Solo una parte che resterà sempre monca? A meno che il prete non sia che un ministro, ovvero uno che avrebbe il compito, ovvero un ruolo, di servire il vescovo e di collaborare con lui, ovvero con la pienezza, anche di potere.
Eppure, a leggere il Vangelo, dovrebbe essere il contrario: chi sta in alto, deve servire di più. Ma ciò nella Chiesa-istituzione non è mai avvenuto.
Torniamo al cardinalato. Istituito dalla struttura ecclesiastica, per svolgere certi ruoli anche di potere, immaginate ciò che poi immancabilmente è successo: tutto un seguito di onori, di diritti, di privilegi, di distinzioni nelle etichette, nei paludamenti, nelle mutande, ecc. Ciò che succede ancora oggi. Quando si muovono i cardinali, si muovono anche gli apparati statali!
Però ancora oggi i cardinali ci vogliono per eleggere il papa! E chi ha stabilito che devono essere i cardinali a nominare il papa? Nel Vangelo non c’è scritto! Il papa non potrebbe essere eletto dall’assemblea di tutti i vescovi del mondo? E quando parlo dei vescovi, mi viene istintivo pensare che la vera Chiesa dovrebbe fare un passo avanti, e uscire dal regimo monarchico. Perché ancora oggi il papa comanda come se fosse un monarca assoluto? Lasciamo pure la figura del papa, ma solo come figura morale, o carismatica, ma senza poteri assoluti.
Una Chiesa fondata sul potere assoluto del papa, sul cardinalato che lo elegge: tutto sbagliato!
Si faccia un primo passo: togliere il cardinalato, e dare più potere ai vescovi! 
***
Prima di concludere, vorrei dire due parole su Renato Corti, che fa parte dell’elenco dei prossimi cardinali. Premetto che è un giudizio del tutto personale, ma che ha qualche fondamento per avere avuto a che fare con lui, quando era Vicario Generale della Diocesi Milanese (1890-1990), dunque ai tempi di Carlo Maria Martini. Riporto almeno due ricordi.
Non posso anzitutto non ricordare un incontro, che definirei ancora oggi “allucinante”, che ebbi con il Vicario Generale, Renato Corti. Mi trovavo in un momento particolare: avevo da poco lasciato Balbiano e Colturano, per dissensi con la Curia. Appena mi ricevette nel suo studio, in Arcivescovado, e vide che sul mio volto c’era qualche lacrima, subito mi disse: “Vedo che hai qualche problema con il tuo spirito interiore: avresti bisogno di un psicologo!”. Non potei trattenermi: “ Certo, voi superiori siete di ferro: per voi è proibito che un prete possa piangere!”. Questo era don Renato Corti, Vicario generale della Diocesi di Milano! Tanto ascetico quanto asettico, disumano! Beh, i suoi successori, don Carlo Redaelli, il mister diritto canonico, e l’attuale Vicario, Mario Delfini, la mummia, lo avrebbero imitato e anche superato!
Ma ho un altro ricordo di monsignor Renato Corti, quando era Vicario Generale. Dovevo incontrarmi con Carlo Maria Martini per una faccenda che riguardava la mia proposta di aprire in Brianza, precisamente a Bernaga, un Centro per il recupero dei malati mentali. Era una questione delicata anche per “come” volevo impostarla: allora c’erano due scuole di pensiero, una di ispirazione di sinistra, e l’altra, di ispirazione cristiana. Propendevo per la prima, ma Corti non era d’accordo. Ero in sala d’attesa, prima di essere ricevuto dal cardinale, ed ecco sopraggiungere un prete, segretario di Corti, con una lettera in cui mi si diceva apertamente che dovevo stare attento a esprimere a Martini le mie idee, come se Martini fosse così stupido da non poter valutare personalmente la questione. Appena vidi il cardinale, gli dissi ciò che era successo; forse per questo, da allora Martini mi prese sotto le sue ali, e più nessun collaboratore poté decidere in proprio sulla mia persona.
Che dire? Dico solo che monsignor Renato Corti, cardinale in pectore, l’ho conosciuto così come ho descritto. D’altronde, anche i cardinali più validi, come Martini e Tettamanzi, hanno avuto attorno cani da guardia. Angelo Scola non ne ha bisogno: lui stesso è un cane da guardia! Mario Delpini ne riproduce i latrati.  

 

6 Commenti

  1. Luigi ha detto:

    Se i cardinali contano solo per l’elezione del papa, non è che Bergoglio stia pensando di dimettersi? E’ un interrogativo di qualche anno fa. Leggendo un libro ho scoperto un particolare sull’elezione di Ratzinger a papa. Secondo l’opinione di uno storico come Alberto Melloni, per evitare l’elezione di un cardinale di curia di basso profilo, Martini avrebbe invitato alcuni dei suoi sostenitori a votare Ratzinger. E’ vero?

  2. Giuseppe ha detto:

    In un apparato gerarchico c’è sempre quella classe di mezzo, comunemente definita come quadri intermedi o direttivi, costituita da persone che ricoprono incarichi di “prestigio”, ma di cui all’atto pratico non si sentirebbe la mancanza se non esistessero. La chiesa cattolica, ovviamente, non fa eccezione, anzi, oserei dire che probabilmente i suoi ministri formano l’apparato gerarchico per eccellenza.

  3. GIANNI ha detto:

    Il perchè dell’attuale struttura della chiesa cattolica riconduce alla storia stessa della chiesa, come religione-stato.
    Tutte queste cariche, in primis quelle cardinalizie, servono a ricoprire ruoli di stato, appunto come il segretario di stato, corrispondente a capo del governo, e capi dei vari organi e dicasteri.
    Per questi ruoli vengono nominati cardinali, ed anche il pontefice assume il ruolo primario di capo di stato.
    Questo, del resto, avviene anche nella chiesa anglicana, in cui il capo religioso è anche capo di stato, cioè il sovrano.
    Se si formula un confronto con l’originario cristianesimo, certo tutto questo non esisteva, ma appunto, allora il cristianesimo non aveva generato uno stato teocratico, come il vaticano,
    Nè si poneva una questione di rapporti tra potere temporale e spirituale, appunto perchè non esisteva un potere statuale riconducibile alla religione.

  4. massimo ha detto:

    Caro don Giorgio, eccomi qui a difendere il nostro Francesco!!!
    Ma davvero ti aspetti che possa finalmente abolire la carica ecclesiastica di Cardinale? Ti ricordo che Papa Luciani “morì serenamente” per molto meno.
    Certo la figura di Corti che ci hai descritto è un po’ inquietante, ma quanti nuovi cardinali da tutto il mondo sono arrivati a rendere la sedia del buon monsignor Corti molto meno comoda di quella che pensa di occupare? Sedia che oltretutto non gli dà alcun potere di elezione del successore di Francesco…..perchè ha già 80 anni, forse è proprio per questo che il nostro Papa lo ha eletto…..tanto non potrà fare altri danni !!!!

  5. antonio ha detto:

    Ormai queste storie mi lasciano del tutto indifferente. L’appartato di indottrinamento cattolico, dalle nostre parti, è potente. Vivo in Valsassina, ho 65 anni, sono stato soggetto fin dall’asilo alle pressioni di suore “abborracciate” e così via negli anni, con trattamenti sempre più mirati. Studi scientifici, però, mi hanno insegnato – per converso e quale controcanto al talebanesimo, che ho descritto – una diversa oggettività ed ora, grazie a Dio, sto superando le angosce che, con arte sottile, tentano di instillare nelle persone per manipolarle meglio! E queste qui, mi sembrano proprio storie di nessun momento: alm,eno per me personalmente.

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