Le tre finalità distruttive del pacifismo peloso d’Italia

www.huffingtonpost.it
12 Maggio 2022

Le tre finalità distruttive

del pacifismo peloso d’Italia

di Fabrizio Cicchitto
Il prossimo futuro ci dirà se alcune delle dichiarazioni di Conte e Salvini siano solo fatte per propaganda oppure siano l’espressione di reali intenzioni politiche. Nella seconda ipotesi prepariamoci a votare in autunno in condizioni disastrose
Anche da parte di persone in buona fede (non parliamo di quelle in malafede e sono parecchie, equamente distribuiti nei social, nei talk show, sui giornali) si leggono o si ascoltano affermazioni caratterizzate da grandi superficialità e faciloneria: “Occorre un’iniziativa diplomatica”, “basta con l’oltranzismo di Biden”, “cosa fa l’Italia?”. In qualche caso si tratta di affermazioni anche giuste in via di principio, in altre invece ispirate da un ritorno dell’antiamericanismo o dall’intenzione di attaccare il Governo Draghi, come nel caso del Manifesto secondo il quale Draghi sarebbe uscito dall’incontro con Biden “con un pugno di mosche”.
Le cose non stanno affatto così perché l’eventuale dichiarazione di tregua per l’apertura di trattative reali non dipende né da Biden, né dall’Unione europea, né da Draghi, né da Zelensky che in questi giorni le ha ripetutamente chieste, ma da Putin. Qualcuno dimentica che è stato Putin che ha provocato tutto invadendo l’Ucraina e facendo quello che abbiamo visto, cioè bombardando le città, realizzando come a Bucha e in altre località la strage di civili e stupri di massa, provocando circa 2.000 morti e circa 5 milioni di fuggiaschi per tutta l’Europa. Putin ha provocato tutto ciò sulla base di un’analisi sbagliata nella quale riteneva di poter risolvere tutto con un blitz in pochi giorni. Dopo Putin l’altro grande protagonista è stato il popolo ucraino (e a seguire il suo esercito e il leader Zelensky) che, compresa gran parte dei russofoni, ha difeso la sua autonomia nazionale e rifiutato di diventare una provincia dell’impero. Alle origini Biden è stato così poco protagonista che ha offerto a Zelensky di farlo esfiltrare in Polonia. Certo, dopo che sono state evidenti sia la forza della resistenza ucraina, sia le contraddizioni operative dell’esercito russo, l’aiuto militare degli USA e delle nazioni europee è stato molto importante: senza di esso la sproporzione delle forze sarebbe stata incolmabile. Ma qui veniamo a un punto decisivo.
L’Ucraina sta combattendo non solo per se stessa, ma anche per l’Europa e per tutto l’Occidente (altro che guerra per interposta persona) e per questo va sostenuta. Allora se Putin non manifesta subito la sua intenzione di sospendere le ostilità in funzione dell’apertura delle trattative è indispensabile continuare a sostenere la resistenza ucraina. Infatti, fallito il blitz, tutto ci dice che l’intenzione reale di Putin è quella di continuare in una lenta offensiva concentrata sul Donbass per occupare una parte consistente del territorio ucraino e per distruggere il più possibile con i bombardamenti quella parte che non riesce a conquistare. È proprio quello che Putin ha dichiarato nel suo discorso di Mosca è quello che sta facendo nella realtà. In una situazione del genere i margini reali di manovra sono relativamente stretti. Biden, la Ue e in essa l’Italia, ciascuno a suo modo, devono continuare a sostenere l’Ucraina in tutti i modi, dalle armi alle sanzioni e nel contempo dichiarare la loro reale disponibilità in una trattativa facendo a meno di dichiarazioni roboanti e insultanti che non servono a nulla.
Al di fuori di ciò, c’è tutta un’altra linea che è quella di ciò che chiamiamo il pacifismo peloso forte specialmente in Italia perché è portato avanti sia dai filoputiniani espliciti, equamente distribuiti a destra, a sinistra e in spezzoni del mondo della speculazione finanziaria (vedi De Benedetti) e che sta caratterizzando in modo ancora confuso le posizioni di Conte e di Salvini. Parliamoci chiaro: sostenere la tesi dell’interruzione dell’invio delle armi in una situazione nella quale Putin non ha espresso alcuna intenzione di sospendere la guerra e anzi ne sta impostando una di media-lunga durata ha solo tre conseguenze: dare una mano a Putin per farlo vincere nel medio periodo, rompere la solidarietà occidentale, provocare la crisi del governo Draghi che invece ha una originaria caratterizzazione di segno opposto per un impegno preso da un arco assai ampio di forze compresi la Lega di Salvini e il M5s. Il prossimo futuro ci dirà se alcune delle dichiarazioni di Conte e di Salvini sono solo fatte per propaganda oppure se sono l’espressione di reali intenzioni politiche. Nella seconda ipotesi prepariamoci a votare in autunno in condizioni disastrose.

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