Beppe Grillo, Matteo Salvini e il duo Neutro, sotto lo stesso tetto

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Beppe Grillo, Matteo Salvini e il duo Neutro,

sotto lo stesso tetto

Beppe Grillo è oramai sulla via del tramonto, e il Movimento 5Stelle, se non si staccherà dal suo leader pseudo-carismatico, crollerà con lui: sarà un tonfo! D’altronde, già lo si sapeva: il Movimento grillino non era adatto per fare politica. Lo sarà, se maturerà senza le stampelle!
La Lega Nord, invece, con il suo eroe-cretino del caso, Matteo Salvini, è riuscita a tenersi a galla dopo il tracollo, anzi a decollare. Ma anche i bambini sanno che la Lega tornerà presto nella fogna, da dove è venuta. È il suo destino: quando la gente si sente minacciata da nemici veri o presunti, invoca anche il diavolo. Ma il diavolo, quello vero, se c’è, è un’altra cosa. Qualcosa ti dà. La Lega invece ruba, e basta. E sarà fregata!
Il sindacato, da anni e anni, è un carro funebre, rivestito con bandiere rosse. Non spendo parole in più. Non servirebbe. E poi farei la fine di chi tocca i fili della corrente.
Grillo, Salvini e il duo Neutro (Camusso e Landini) hanno in comune una cosa: pescare nel torbido o nella precarietà sociale, ma per ottenere che cosa?
La gente corre dietro agli asini che ragliano più forte degli altri, si aggrappa ai santi dalle grazie facili, va dai santoni che promettono cose impossibili.
Eppure lo vediamo tutti: il miracolo non avviene; siamo tutti ancora nella merda e il sole rimane coperto da nubi minacciose.
Questi messia-citrulli raccolgono le masse disperate di coglioni senza coglioni, e si godono un apparente successo: il successo sta nel numero dei diseredati coglioni che riempiono le piazze. E tutto finisce lì, tra bandiere che sventolano al cielo maledetto e un fiume di parole che, come sale, acuiscono il dolore delle ferite. 
Finita la pagliacciata, tutti a casa, con le palle gonfie di fiele. E la crisi non passa. Morde anche gli spiriti forti, tranne i citrulli-messia che sono pronti ad una nuova messinscena. Non sono pagati, profumatamente, per questo?
– Basta con le critiche! Bisogna proporre! Siamo disperati!
Avete ragione.
Forse la prima proposta riguarda proprio ciascuno di noi: chiederci quale sia la nostra responsabilità di cittadini. Quando le cose vanno male, la colpa è unicamente degli altri: del cosiddetto sistema! Piove? Sindaco fannullone ladro! Quando le cose vanno bene, allora ci godiamo a casa nostra quello che abbiamo accumulato, disinteressandoci della società. Non ho mai visto (tranne gli studenti che prendono lo sciopero come un divertimento!) il mondo degli operai scendere in piazza per qualcosa che non sia il lavoro o la casa, ovvero il “loro” mondo, il mondo del singolo che non diventa altruismo solo per il fatto che si è in massa a protestare.
Avete ragione.
Forse bisognerebbe invertire i fili della corrente, altrimenti saremo sempre al buio. La società siamo noi. Il mondo del capitalismo siamo noi. Il mondo del lavoro siamo noi. Ma non vogliamo vedere la realtà. Ci torna comodo non vederla, e continuiamo a pretendere diritti e felicità, senza sentirci tutti quanti coinvolti.
Siamo contro l’assistenzialismo, ma siamo imbevuti di assistenzialismo. Tutto ci è dovuto. I diritti che vogliamo sono sempre superiori ai nostri doveri. Ma se qualche poveraccio implora qualcosa, oltre quei diritti presunti tali dal nostro perbenismo innato, lo investiamo di calunnie. Taci, sporco immigrato! Vattene lontano dai nostri coglioni!
15 novembre 2014
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

4 Commenti

  1. Mauro ha detto:

    Ma esiste oggi in Italia un uomo politico o anche un movimento che valga la pena di seguire, quale e perchè?

  2. Giuseppe ha detto:

    Secondo il sondaggio giocattolo dell’ineffabile “mitraglia” (il direttore del Tg La7 Chicco Mentana), che si diverte a mandare in onda ogni lunedì, con la complicità del suo statistico di fiducia, le presunte indicazioni di voto degli italiani, l’inqualificabile Matteo Salvini sarebbe saldamente secondo, dopo Renzi, nella classifica delle preferenze come leader del governo, addirittura con il 20% delle preferenze. Ho sempre dubitato dei sondaggi sugli indici di gradimento dei politici, anche in prossimità delle elezioni, perché sono convinto che la maggior parte degli intervistati, pur di togliersi dai piedi i sondaggisti, raccontano un sacco di balle, come dimostrano del resto anche gli exit pool rilevati ai seggi elettorali, e il l’inutile trastullo di Mentana sembra fatto apposta per darmi ragione. L’italiano medio, in genere, ha cose più serie a cui pensare, o comunque non è ossessionato come il buon mitraglia e la maggior parte dei politici nostrani dal livello di gradimento raggiunto. Per cui è molto probabile che dovendo fare dei nomi (quando non sono già suggeriti) dica quelli che appaiono più spesso in televisione, in quanto desiderosi di acquisire il più alto livello possibile di visibilità, e i vari salotti degli innumerevoli talk show televisivi sembrano fatti apposta per dargli questa opportunità. Il peccato originale della TV, in politica, è proprio quello di aver regalato un bel po’di notorietà a persone che sarebbe stato meglio se fossero rimaste nell’ombra, basti pensare all’exploit della Polverini, la cui -per fortuna breve- esperienza ai vertici della politica ha avuto la sua sciagurata origine nelle comparsate di Ballarò. Come se non bastasse, quella di Salvini non è l’unica perla che si trova nei sondaggi di Mentana, visto che in classifica appare ormai da qualche settimana perfino la neofascista Giorgia Meloni, e questo francamente mi sembra troppo!

  3. Giuseppe ha detto:

    Senza alcun dubbio noi abbiamo le nostre brave responsabilità, soprattutto perché per indolenza e scarso impegno abbiamo lasciato che individui senza alcuna capacità e competenza, alfieri del nulla e della banalità più scontata, potessero assumere ruoli fondamentali per lo sviluppo della società e la vita politica del paese. Il fatto è che noi italiani -presi come popolo- ci comportiamo spesso come una massa uniforme, un gregge omologato che segue coi paraocchi, per antica abitudine, il primo che si muove, salvo poi piangere lacrime amare sul fatto compiuto. Mai però avendo il coraggio di assumerci la nostra parte di responsabilità. Riusciremo mai a crescere e a liberarci di certe figure così imbarazzanti?

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