La resa secondo i cretini

L’EDITORIALE
di don Giorgio

La resa secondo i cretini

Gli italiani sono così idioti – compresi credenti, preti, suore, vescovi, cardinali, papa – da pensare che resa significherebbe fine dello spargimento di sangue, fine della guerra.
Idioti!
Resa è concedersi nelle braccia del nemico, che poi ammazzerà spietatamente coloro che si sono arresi, applicando selvaggiamente la legge marziale di guerra.
Questi idioti che invocano la resa non capiscono che ogni resa è cedimento di fronte al male, che farà valere la sua legge bestiale.
Resa è debolezza per sfinimento di forze, per isolamento e emarginazione da parte anche della vigliaccheria dei cultori di una resa da imporre agli altri, perché a questi idioti torna comodo dire: «Se tu ti arrendi, finirebbe la guerra, e inizierebbe così la “mia” pace, Tu che non ti arrendi sei un rompiscatole, rompi le uova del “mio” paniere. Tu che non ti arrendi prolunghi la “mia” agonia, per colpa tua che non ti arrendi, lasciando così che la guerra continui a lungo, procurando danni alla “mia” pancia».
Forse la Chiesa se ne guarda dal dire in pubblico queste bestialità, perché la Chiesa, astutamente, si nasconde dietro altre motivazioni, apparentemente più nobili, tra l’altro le solite che fanno colpo sulla massa della gente, e sono quelle colorate di un solidarismo peloso con il terzo o quarto o quinto mondo, sempre lì pronto, con i suoi problemi irrisolti da millenni, come se ora tutto d’un tratto fossero da addossare a una guerra, non tanto scatenata da un criminale, quanto sostenuta e protratta da un folle che si chiama Zelensky, il quale resiste, senza arrendersi alla divina provvidenza! Se la guerra continua, e continua se ci sono nazioni, compresa l’Italia, che inviano armi agli ucraini, a soffrire le conseguenze sono soprattutto le terre del terzo o quarto o quinto mondo!
Ecco, questi ragionamenti degli idioti, anche cattolici, compreso il papa, che tirano fuori il problema della fame del mondo più povero (l’ha fatto anche quel bastardo di Silvio Berlusconi, per non parlare di Salvini!), allora mi va il sangue alla testa e urlo: “Guai a voi, ipocriti, che vi aggrappate a pseudo motivazioni umanitarie per giustificare la vostra vigliaccheria. Preferite parlare di carità, invece che di giustizia, per il semplice motivo che la carità copre quella ingiustizia che è il vero peccato originale (“amor sui”, come dicevano i grandi mistici medievali), di una società e di una Chiesa, che da sempre tra una carità pelosa e una giustizia radicale preferiscono nascondersi dietro a paraventi umanitari.
In fondo con il “buon cuore” dalle mille stagioni ci si salva la faccia e si copre uno sterminato mondo di ingiustizie: quando queste alzano la testa, si è subito pronti a tagliarne ogni tentacolo di troppo.
21/5/2022
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

1 Commento

  1. Patrizia ha detto:

    Grande Don Giorgio, come sempre.

Leave a Reply

CAPTCHA
*