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Da noi c’è un detto: Chi sogna un morto, o che si muore, o che si augura la morte a qualcuno, gli si allunga la vita. Chissà forse è proprio così che succederà e quelli del “fatto” si dovranno rassegnare. Oppure dovranno ringraziare il Signore sempre perché, finché ci sarà Renzi, potranno scrivere qualsiasi fesseria per accontentare chi beve tutto.
Francamente questa vignetta non mi dice nulla.
E dal fatto quotidiano non si può aspettare di meglio.
Sarò cinico, ma penso al lato positivo, che cioè faccia rivedere a molti la posizione su movimento 5 stelle, di cui il fatto è praticamente l’organo ufficiale di stampa.
Ma permettimi di uscire da tema perché c’è una cosa che mi è rimasta sullo stomaco.
Mi ha ferito molto, ma molto di più l’esternazione del mio Idolo, Romano Prodi.
Ho sempre creduto in lui, nel suo progetto, nell’ulivo.
Ore passate ai gazebo, ai mercati, alle assemblee. Tante illusioni, tante soddisfazioni.
E poi tanta rabbia verso chi volta per volta lo accoltellava alle spalle!
Lui, l’unico in grado di battere Berlusconi, sempre abbattuto dal fuoco amico.
Ed ora anche lui ad emulare coloro che lo hanno sempre abbattuto!
Come si permette, vantarsi che la sua tenda è leggera? Che rispetto ha verso chi si sta spendendo per tenere in piedi il partito fondato da lui, di cui fra l’altro si vanta di non avere la tessera da tre anni?
E questo sarebbe giornalismo?
Povera Italia.
Marco Travaglio è colui che, Berlusconi regnante, urlando ai quattro venti sosteneva che in quel periodo non esisteva una stampa libera, visto che il plutocrate di mediaset era riuscito a comprare tutto (o quasi tutto) quello che c’era da comprare nel settore dell’informazione e dell’intrattenimento, soffocando le opposizioni. E, probabilmente, non aveva tutti i torti, perché di voci veramente libere durante il regime arcoriano ce n’erano ben poche. Se però questa vignetta è la sua idea di stampa libera, allora sarebbe il caso che si affidasse alle cure di uno psicanalista, ma uno di quelli bravi! Qualcuno obietterà che il responsabile di vignette tanto macabre sia il disegnatore, ma il buon Travaglio, da quando ha fatto lo sgambetto al suo mentore Padellaro, è il direttore “responsabile” della testata e, come tale, ha il potere di decidere cosa va pubblicato e quello che, invece, deve essere cestinato.
Il problema è che l’equilibrio e la capacità di saper prendere le distanze più opportune da ciò che succede, onde poter offrire un quadro quanto più possibile obiettivo degli avvenimenti (tenendo ben presente che l’imparzialità non fa comunque parte del nostro patrimonio genetico) sono merce rara, perché la natura fragile dell’essere umano si manifesta continuamente con sensazioni e sentimenti contrastanti, talvolta positivi, ma più spesso negativi, fino alle conseguenze più estreme. E mi sembra di poter affermare senza tema di smentita che la politica e lo sport sono i due ambienti più esposti alla rissosità e ai veleni delle opposte fazioni. Anch’io, pur con tutto il rispetto per le opinioni altrui, non mi sono sentito solidale con Charlie Hebdo per gli attacchi subiti, perché sono convinto che se non avessero oltrepassato i limiti della decenza e del buon gusto, difficilmente sarebbero diventati un bersaglio dei terroristi. Pur tenendo presente, purtroppo, che quando si ha a che fare con i terroristi è impossibile fare previsioni.
Che il PD stia passando, non da ora, un “momento” di crisi è sotto gli occhi di tutti. La dialettica interna, di per sé positiva e stimolante, ha raggiunto toni esasperati provocando lacerazioni, apparentemente insanabili, e una crisi d’identità quasi a livello di schizofrenia, come dimostra l’aver eletto segretario Renzi, per cercare di scaricarlo subito dopo. A mio avviso, per tornare ad essere il partito vagheggiato da Prodi e Veltroni, bisognerebbe dare spazio alle componenti più moderate e meno coinvolte nello scontro in atto, partendo dal presupposto che va fatto un lavoro articolato e il più possibile partecipato, che abbia come obiettivo il bene comune, lasciando da parte le convenienze e le ambizioni personali. Mi rendo conto che non è facile ma, tutto sommato, a volte le sfide più complicate sono anche le più coinvolgenti.
A parte il solito, ormai scontato, pessimo gusto, mi pare anche errata l’interpretazione di fondo, che sarebbe sottostante alla vignetta in oggetto.
E’ evidente il vedere o voler vedere ormai defunto il PD o quanto meno il suo attuale segretario.
Peccato che Renzi sia il segretario nazionale, non il segretario locale del partito.
Dico questo perchè non possiamo sovrapporre le conseguenze politiche nazionali del voto a quelle locali.
Anche solo i diversi sistemi normativi, avrebbero conseguenze molto diverse, se si trattasse di elezioni politiche nazionali.
Cosa è successo?
Sintetizzando, possiamo dire che il M 5 S è ormai chiaramente sconfitto, mentre si sta riaffermando la tradizionale alternanza di risultati tra centro destra e centro sinistra, che solitamente, dal momento che mai nessuno è contento della situazione, premia chi è all’opposizione.
Ora, però, se consideriamo i risultati su base locale, possiamo notare che il voto assegna in quasi tutte le località una maggioranza, e correlati sindaco e giunta, a chi ha preso più voti.
Ma, se tali risultati fossero quelli di una votazione su base nazionale, ancora una volta nessuno potrebbe governare con i soli propri voti, e quindi si porrebbero le condizioni per una riedizione di formule, riconducibili ai governi, che si sono succeduti in questa legislatura.
Quindi, nessun tramonto, di certo nè per il PD, nè per l’attuale formula di governo.
Semmai, per i pentastellati, che appunto, riconfermano quello che comunque dicevo.
Solitamente viene penalizzato chi è al governo.
In questo caso, avendo i pentastellati, tanto cari all’ineffabile travaglio e co., fatto disastri che altri hanno saputo evitare, ovviamente sono stati castigati più di altri.
Era ora, e sarebbe anche ora che il misfatto quotidiano la smettesse con le sue boutade al più degne di qualche osteria di quart’ordine.
Se proprio vuol interessarsi di cose serie, si occupi delle fughe di notizie di cui sono indagati Woodcock e Sciarelli, ma ovviamente, senza prenderne le parti per partito preso, e diffondendo per l’ennesima volta notizie non confermate da precise fonti.
Ma, a quanto pare, questo è un vizietto, quello della divulgazione di notizie provenienti da non meglio precisate fonti, e relative talora a notizie coperte da segreto, che si unisce a quello delle interpretazioni non fondate sulla vera situazione politica del paese.
Ci abbiamo fatto l’abitudine, ed il misfatto quotidiano, ancora una volta, non si smentisce.
MA L’ORDINE DEI GIORNALISTI NON HA NIENTE DA DIRE? PADRE LIVIO FONSEGA, DI RADIO MARIA, PER UNA AFFERMAZIONE ANALOGA E’ STATO SOSPESO DALL’ORDINE. CORDIALITA’ GIUSEPPERR
fANSAGA SOSPESO DALL’ORDINE?
FANTASTICO,QUESTA ME L’ERO PERSA.
egregio don Giorgio, non sempre la condivido quanto usa espressioni e parole molte colorite. Ma in questo caso sono perfettamente d’accordo con lei. Vedo il giornale solo tramite internet e titoli e articoli mi sorprendono sempre per la fantasia dei titoli. Comunque questa presentazione di Renzi è veramente disgustosa.
cordialità, Giuseppe