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Neanche lui è stato mai invitato dai cittadini italiani a venire in Italia a fare il Papa, ne tantomeno votato.
Perciò, stia al posto suo, e non varchi determinati confiniPUNTO
per questo nemmeno dagli statunitensi, ma, meno male che gli sta facendo un culo così sulla pena di morte mettendoli di fronte a questa barbarie che continuano a perpetrare
Si vede!
da romano devo dire che non capisco queste critiche al nostro amato sindaco . a roma è tutto perfetto, ve la sognate a milano la nostra efficenza
I Papi perdono il pelo e non il vizio.
Oltre tutto ha offeso tutti i cittadini romani che hanno votato per Marino.
E le porcate dette da Paglia alla Zanzara?
Ignazio non devi mollare!!!
Cercando di aggiungere considerazioni apparentemente più leggere mi vien da scrivere che pensavo che l’invito alle cerimonie in questione fosse rivolto ai cattolici ai cristiani e a tutti gli uomini di buona volontà e certamente appartiene a qualcuna di queste categorie.
Speravo che sul Papa, Don Giorgio si sbagliasse, ma temo che possa aver ragione anche questa volta.
Siamo nuovamente a parlare della “macchina del fango”. E’ impressionante vedere come ancora funzioni bene e come ancora sia bene utilizzata. L’informazione è malata, non siamo stati capaci di sviluppare anticorpi capaci di debellare la malattia, eppure le medicine non sono mancate: superata l’epoca dei giornali e dei telegiornali, non è bastato internet a costituire un canale di informazione alternativo e più affidabile. Proprio nel tentativo di guarire da questa malattia, anni fa mi sono imbattuto nel sito di Don Giorgio. Ma non basta. Milioni di siti internet dove trovare tutto e il contrario di tutto, troppa dispersione. E quindi? Neanche il Santo Padre ci ha aiutato a far chiarezza, forse vittima della stessa malattia di cui tutti soffriamo. Concordo, in questo caso almeno da Lui ci si aspettava qualcosa di meglio.
Ingrato e pericoloso (per l’opinione pubblica) il mestiere del giornalista. Che ci sia una campagna di stampa senza precedenti contro Marino perché, purtroppo per lui, ha avuto l’ardire di candidarsi a sindaco di Roma e, peggio ancora, vincere le elezioni a mani basse, è cosa nota a tutti. All’illustre chirurgo, stranamente, non si perdonano le nefandezze e la corruzione ereditate dalla sciagurata gestione dello s-fascista Alemanno, come se l’aver preso il suo posto come primo cittadino della capitale, lo facesse automaticamente identificare con il precedente inquilino del Campidoglio. E così basta fare una domanda tendenziosa a sua santità, possibilmente in un clima amichevole di cordialità, per poter crocefiggere il sindaco che, secondo i bene informati, avrebbe sostenuto di essere stato invitato a Philadelphia dal papa in persona (o dal suo entourage), mentre perfino i sanpietrini sapevano già da tempo che l’invito era partito direttamente dal primo cittadino della città americana. La politica è una brutta rogna per chi cerca di fare il proprio dovere ed è fondamentalmente una brava persona. Le lotte di potere non risparmiano nessuno e, siccome nella nostra bellissima capitale la destra ha una roccaforte di potere piuttosto coriacea, potendo contare -tra l’altro- su gran parte di “quelli che contano” notoriamente compromessi con la malavita organizzata e le eminenze grigie dello Stato della città del Vaticano, l’informazione (anche quella che si professa indipendente) si mostra molto sensibile ai cosiddetti poteri forti. Sbaglierò, ma sono convinto che se, per ipotesi assurda, Alemanno avesse ottenuto un nuovo mandato, lo scandalo di mafia capitale e tutte le altre porcherie che sono affiorate ultimamente, non ci sarebbero state, o eventualmente sarebbero state molto sfumate. C’è un detto latino che dice press’a poco così : «Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini» che sta ad indicare che il danno maggiore a Roma più che dalle invasioni barbariche è stato provocato dalle ruberie e dai soprusi della nobiltà e dei suoi sgherri.
Credo nella buona fede di papa Francesco che, ingenuamente, con la sua sincerità ha involontariamente fatto il gioco dei maliziosi intervistatori…
Gli articoli propongono due temi, uno assolutamente inventato di sana pianta come notizia, quella di un invito da parte del vaticano, e francamente non capisco proprio il perchè di tutto questo interesse della stampa, o forse si capisce anche troppo (vedi oltre), l’altro ovviamente l’unico di un certo spessore, e che merita qualche approfondimento, la figura di questo papa.
Ma un filo rosso conduttore tra i due temi esiste, quello dell’invenzione di fatti non veri da parte di certa stampa.
Sul primo, posso solo annotare che, a ben vedere, dicono entrambi la stessa cosa, cioè sia Marino che Bergoglio confermano che il sindaco non è stato invitato dal vaticano, ma dal sindaco di Filadelfia, quindi non capisco perchè questo rilievo mediatico, forse perchè faceva comodo a qualche giornalista appunto inventarsi un piccolo scoop (sappiamo che in Italia va di moda quest’abitudine dei giornalisti: l’importante è far notizia, poi se non c’è, magari la si inventa….il che si commenta da solo). Anche il papa ormai si è accorto che viene usato dai media, addirittura con news inventate, ed ovviamente la cosa lo irrita, come traspare dal video.
Sul papa, sul ruolo storico assunto da questo pontefice, non ho molto da aggiungere a precedenti considerazioni: ricordo solo che al suo arrivo, molti si aspettavano chissà quali modifiche teologiche o dottrinarie.
Avevo detto che era una tesi infondata, peraltro ingrata verso lo stesso pontenfice, delle cui reali intenzioni in questo modo non si teneva alcun conto, ed anzi, gli si mettevano in bocca cose mai dette.
Mi pare che sia così, ed anche questa non notizia, relativa a Marino, conferma che ormai Bergoglio è divenuto obiettivo dei mass media che, tanto per far parlare, si inventano qualunque cosa, si tratti di false innovazioni dottrinarie o di inviti mai fatti..
Questo serve solo a dimostrare l’infimo livello cui è arrivato certo giornalismo e, quanto al pontefice, appunto, nihil sub sole novi.