«Chi dice che è impossibile non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo»

L’Editoriale
di don Giorgio

«Chi dice che è impossibile

non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo»

Mi è stata segnalata una frase che ritengo debba essere debitamente commentata. Erroneamente viene talora attribuita ad Alberto Einstein. Qualcuno la fa risalire a Confucio o a un proverbio cinese, o a George Bernard Shaw. In realtà non si conosce il vero autore. Eccola:
«Chi dice che è impossibile non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo».
Una breve frase che dice tante cose vere, su cui riflettere.
Ed ecco una prima riflessione, forse la più spontanea: c’è sempre una dose, più o meno grande, di invidia, per cui si fa di tutto per rendere ancor più difficile o più lontano l’impossibile, in modo tale che nessuno riesca a trasformarlo in possibile. I mediocri si sentirebbe offesi appena qualcuno dovesse alzare il tiro. Eviterei di parlare di “gelosia”, perché una giusta gelosia verso quanti ammiriamo e vorremmo essere come loro potrebbe e dovrebbe essere uno stimolo per elevarci al di sopra del pantano della mediocrità.
Oggi purtroppo tante cose, tante situazioni, tanti ostacoli sembrano fatti apposta per creare mille problemi a chi osa di più, osa al di là della omologazione di una massa adagiata in un immobilismo che blocca, più o meno direttamente, quanti vorrebbero puntare a ideali che sembrano vette inaccessibili, ma solo per chi non crede nella onnipotenza divina.
Non parlo naturalmente non solo di ostacoli dovuti a mancanza di coraggio o di fede, ma anche di qualcosa di ancor più diabolico, ed è qui che occorre dire con schiettezza, con franchezza (parresia) come stanno le cose.
Noi parliamo quasi sempre di massa e diamo la colpa a gente che è rassegnata e perciò incapace di reagire, ma dovremmo anzitutto parlare di quel Maligno incarnato nelle menti più perverse che di fronte agli spiriti liberi, coloro che osano di più, usano ogni arma, lecita e non lecita, per colpirli con anatemi anche mostruosi.
Credo, e ne sono convinto, che si desse piena libertà a chi osa l’impossibile, naturalmente nel campo del Bene, il mondo sarebbe totalmente diverso, in cammino verso la pienezza del Disegno di Dio sull’Universo. Faremmo più passi verso l’Uno e non passi che portano lontano dall’Uno.
Dicono che se Hitler avesse messo tutte le proprie energie al servizio del Bene, la società avrebbe guadagnato moltissimo in Umanità. Sembra che chi compie il male, creda nell’impossibile più di quanti tentano qualcosa per il bene. Per gli stessi credenti sembra eccessivo scalare qualchew collina, invece per i delinquenti o i corrotti o i criminali ogni vetta anche la più proibitiva è un traguardo ambito. Lo stesso Cristo l’aveva detto: “I figli di questo mondo, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce”.
I cristiani, appena vedono un ostacolo, si bloccano, trovano mille scuse per non fare ciò che dovrebbero fare, oppure tentano una sola volta di resistere, e poi si adeguano, rassegnati.
Mi hanno sempre colpito le parole di Cristo, quando dice: “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste!”. E come si può essere perfetti come Dio onnipotente? E così gli esegeti trovano tutti i modi per attutire le parole di Cristo.
Anche pedagogicamente non è mai sbagliato proporre già ai ragazzi qualcosa di più ambizioso. No, si ha paura, oppure non si crede che questo sia il metodo giusto per far crescere nel Meglio questi piccoli già rovinati dalla società che vive di mediocrità.
Non vorrei dimenticare quanto ha detto l’Arcangelo Gabriele a Maria. “A Dio tutto è possibile”. Certo, a Dio, ma anche a chi crede in lui con una fede purissima: basterebbe un pizzico per trasportare le montagne.
Solo un pizzico!
08/11/2025
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