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Caro don Giorgio, ti sei forse dimenticato di numerose esortazioni presenti nella Parola di Dio? Te ne ricodo due.
“…Nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio” (1Cor 3,21-23).
“Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda” (Rom 12,10).
Cosa stiamo a fare confronti fra questo o quel vescovo pastore, a dire se conta di più l’uno o l’altro, a insistere nell’attibuire alla bravura dell’uno o dell’altro il successo della causa del Regno di Dio (del quale anche la Chiesa di Milano è chiamata ad essere partecipe)?
Ciao Don Giorgio.
Mi dispiace che non riesco ad averti come amico in quanto mi viene detto che hai già superato 5000 amici.
Non fa nulla.
Vedo di seguirti diversamente
Puoi mettere “mi piace” alla pagina di “don Giorgio De Cpitani – personaggio pubblico.
Faccio i complimenti a Don Giorgio.
Ho letto con attenzione l’omelia del Card. Scola.
Il Cardinale a tantissimo da imparare da un emerito Card. Saldarini in quel di Torino.
Sembra politichese…dico e non dico ecc.
Caro don Giorgio hai perfettamente ragione della analisi da te fatta.
Gli altri commentatori…prima di scrivere porcherie…lavatevi bene la bocca con un ottimo dentifricio, studiate tanto e poi tanto di Teologia, Sacra Scrittura ecc. poi con umiltà tentate di rispondere…….Ricordatevi che le parole sono pietre.
Guardi, sig. Giorgio De Capitani, i suoi discorsi sull’omelia del Cardinale di Turno(Scola)non hanno nulla a che fare con lo spirito cristiano dell’amore e di tutto quello che mi hanno insegnato tanti anni fa preti che ritengo ancora oggi(60 anni dopo)le persone che mi hanno permesso di avere una vita regolare ed equilibrata. Lei è pieno di odio, per ragioni sue, magari anche comprensibili,(io ho scoperto che esiste un prete come lei da 2 giorni), ma non condividerò mai chi parla con le ragioni dell’odio.Inoltre ho letto un po’ di tutto su questo sito, e mi sono convinto che lei farebbe bene a cambiare professione. Lei si lamenta,perche’ il Cardinale non incontro agli oppositori ed incita i suoi confratelli a ribellarsi alle parole del Cardinale(Vangelo e precetti della Chiesa chiaramente per lei sono un optional ). Sappia che nella organizzazione di ogni struttura civile e anche religiosa esistono delle regole, e chi non vuole adeguarsi dovrebbe avere la bonta’ di andarsene ; anzi nelle Societa’ del mondo laico vengono immancabilmente sbattuti fuori. Lei ha ancora la fortuna ( forse ) di avere un cardinale che la sopporta,
A me la strada giusta me l hanno insrgnata miei genitori non i preyi dai qusli ( non tutti ) bisogna stare alla larga
Antonello non voglio con questo mio scritto pormi dalla parte del don giorgio.pero’ vorrei che si cercasse piu’ un equilibrio di critica legittima.Il clero purtroppo non sempre e’ aperto come dovrebbe e certe gerarchie si immischiano troppo nel bieco affarismo.Di don dollari in giro ce ne sono parecchi e fanno notizia.Ci sono anche tanti preti che amministrano senza infangarsi piu’ di tanto nel buisness.Quello che si auspica e’ che un cardinale non sia di parte ciellina o sinistrossa o centrista ma sia al di sopra delle parti in grado di dare scapellotti a chi se li merita tutto qui.E’ anche vero che un cardinale se super parte deve sopportare pazientemente le avversita’ create dalle pecorelle non ancora mature e scalpitanti da lui amministrate e’ questa e’ la grande difficolta’
Il miracolo di riempire la chiesa l’ha fatto Martini, non Scola, il quale avrebbe fatto meglio ad evitare di mettere sullo stesso piano Martini e S.Calo con … Schuster.
E poi, tra le righe, sempre la solita tattica dell’alimentare la paura e mostrare dove rifugiarsi…
Ho letto il testo, e non mi ritrovo per nulla nella valutazione negativa che ne fa Don Giorgio. Leggetela bene, prima di sparare a zero su Scola. Sono convinto che se la medesima omelia l’avesse detta un’altro cardinale, il giudizio sarebbe stato molto diverso.
Tutto dipende con quale spirito lo si legge. Io l’ho letto dalla parte di Martini, forse tu dalla parte di Scola. Sei ciellino?
Caro Kerigma,
questo ce l’ha a morte con Scola perchè lo ha cacciato da Monte di Rovagnate. Chi semina odio….
Tontolone, non hai ancora capito perché Scola mi ha allontanato da Monte? Rifletti, e taci!
Taci, Testa di Cazzo. Vengo a prenderti così la finisci d’inquinare il mondo con le tue minchiate.
Mi dispiace per la diocesi di Milano, ma meno male che “sua eminenza” non è diventato “sua santità”!
Infatti l’abbiamo scampata bella, lo possiamo dir forte.
Infatti, quando il GRANDE Don Giussani verrà proclamato Santo da quella Chiesa Cattolica a cui questo pseudo-prete appartiene indegnamente capirete la vostra idiozia. Del resto, uno che STORPIA Martini (sul cui operato si può essere in parte in disaccordo) e pretende di dare lezioni su come fare il Papa ai Grandissimi Giovanni Paolo II (che il comunismo lo conosceva), Benedetto XVI e Francesco (tutti estimatori del Giuss e PERSONE PENSANTI), col cristianesimo e con l’umanesimo non c’entra una a mazza. Quando verrà cacciato come merita avrete tutto il tempo per riflettere sulle scemenze che scrive
Penso che sia inuile proseguire con il concetto meglio scola o martini.Il dualismo non serve.Nel vangelo si e’ mai avuto tale contrapposizione?Al mondo non esistono vincitori e perdenti ma esistono solo sopravvissuti.Quando ci si rendera’ conto di cio’ forse si cambiera’ in meglio.X la chiesa e’ talmente semplice avere l’unita’ basta leggere il vangelo.Diverso e’ avere unita’ in un partito dove ogni giorno bisogna inventarsi il proprio vangelo x sopravvivere al caos e alle faide interne.Purtroppo i farisei ci sono ancora e purtroppo fanno i loro danni come sempre.
Ci sono ecclesiastici che esprimono apertamente la contrarietà alle posizioni di altri ecclesiastici, pur figure rilevanti come Martini.
Mi ricordo di un’intervista di Fazio a Ruini, in cui quest’ultimo disse espressamente che non la pensava come il cardinale torinese.
Scola usa un metodo diverso.
Nelle messe quotidiane il sacerdote ricorda le ricorrenze di taluni morti, uomini qualunque, limitandosi a richiamarne il nome.
Del resto il sacerdote conosce poco o nulla delle persone di cui ricorre l’anniversario della morte.
Scola si comporta con Martini per certi versi in modo analogo, solo richiamando alcune cose dette,un po’come per dire: in fondo, tutta questa importanza Martini non l’ebbe, certo, era figura di spicco della chiesa, ma ricordate alcune cose dette,poi tutto finisce lì.
E’ anche un modo diplomatico per dire: è talmente evidente che non la penso come lui, che neppure val la pena rimarcarlo.
E richiamate alcune cose dette, poi in fondo la differenza rispetto alla commemorazione di una persona qualunque, a parte la formalità dell’evento, è poca cosa.
” tra le navate gremite hanno trovato posto a fatica migliaia di persone di ogni età” …..è questo che non si spiega
per Martini, non per Scola…
“Al termine di questa santa Eucaristia ci recheremo a pregare sulla tomba del Cardinal Martini perché il Signore protegga il nostro cammino ecclesiale e civile” Sarebbe stato meglio se avesse detto “.. perchè il Signore protegga questa diocesi dal fallimento”. La mattina del giorno in cui fu eletto Papa Francesco mi recai sulla tomba del Card. Martini e lo pregai perchè supplicasse il Signore di evitarci Scola come papa
Per fortuna Papa Francesco non la pensa come te. Basta leggersi quel che scriveva, da Cardinale, nel luglio 2001, presentando un libro del Giuss che voi dovreste leggervi, “l’attrattiva Gesù”. http://www.zenit.org/it/articles/papa-francesco-e-don-luigi-giussani