Meratese/disagi treni: questi sindaci con il culo incollato alla sedia

di don Giorgio De Capitani
Se fossi sindaco di un qualsiasi paese del meratese, da anni e non da ora mi sarei dato da fare urlando e tirando giù i santi dal cielo, per risolvere i gravi disagi dei pendolari che ogni giorno, per motivi di lavoro, devono prendere mezzi pubblici.
Sì, da anni ci sono questi disagi: ogni giorno i treni funzionano come ferri arrugginiti che scoppiettano ad ogni intoppo e si arrotolano come fogli di lamiera, con orari di una elasticità sempre imprevedibile. E così via. La lista sarebbe lunga, ma resta solo l’incubo dei pendolari che ogni giorno si chiedono: oggi qualcosa funzionerà? potrò andare al lavoro senza angosce? tornerò poi a casa senza incazzarmi?
E finalmente questi bravi sindaci, con la testa nel sacco, si sono finalmente accorti che devono togliere il culo dalla sedia. Faranno una specie di dimostrazione-pagliaccio. Fingeranno di alzare la voce, come al solito, come i loro amici sindacalisti del cazzo.
E il giorno successivo, tutto come prima. 
Mi chiedo: ma questi nostri sindaci quando si accorgeranno che il bene comune non è solo fare quattro conti di un bilancio magari fasullo, o tirare quattro righe per un nuovo piano regolatore magari scriteriato, o starsene dentro il loro ufficio, per non sentire gli umori della gente?
Svegliatevi, coglioni!
Non dovreste neppure aspettare che arrivino le lamentele dei cittadini incazzati. Voi dovreste anticiparle, e farvi promotori di efficaci contestazioni.
Ho letto il programma della manifestazione di giovedì sera, a Olgiate Molgora (Lc). Se non ho letto male, non c’è che da piangerci sopra. Mancano salamelle e balli, e poi tutti a casa in allegria. A me sembra che questo Comitato pro pendolari sia fatto di gente senza palle!
 
Leggete
Giugno fuori controllo sulla linea ferroviaria Lecco-Milano. Pendolari e sindaci manifestano a Olgiate, giovedì 6 alle 21

 

 

4 Commenti

  1. LANFRANCO CONSONNI ha detto:

    Non si può subire e basta.
    Il fatto che il problema sia a livello nazionale non significa nulla, anche perché i trasporti pubblici sono a carico delle regioni (dato che abbiamo perso il referendum)
    Occorre individuare l’interlocutore giusto, il responsabile.
    Se non sbaglio spetta alla regione gestire i contratti per i trasporti pubblici.
    I sindaci hanno il dovere di chiedere conto a Maroni e far pressione sull’assessore ai trasporti della regione Lombardia.

    • Don Giorgio ha detto:

      Ma i sindaci, che sono il vero primo portavoce dei cittadini locali, devono far sentire la voce, sempre forte. Le proteste occasionali servono a nulla. L’ho già detto, se fossi sindaco, e mi piacerebbe farlo, agirei diversamente, ovvero raccogliere le proteste dei cittadini quelle vere e non quelle di pancia alla salvini, e portarle a chi di dovere.

  2. GIANNI ha detto:

    Certe manifestazioni lasciano il tempo che trovano, per cui..
    meglio perdere che trovare.

  3. Giuseppe ha detto:

    Capisco lo sfogo, ma vorrei sottolineare che è un problema pressoché comune a tutte le tratte ferroviarie locali e regionali del nostro bel paese, soprattutto là dove il pendolarismo è più diffuso. Trenitalia e le altre società che gestiscono il trasporto su rotaie, infatti, fanno poco o niente per venire incontro alle necessità di chi è costretto a viaggiare anche per svolgere le attività più semplici e di ordinaria amministrazione, forse perché sono troppo concentrate sull’alta velocità e amenità simili. Se a tutto ciò aggiungiamo la proverbiale lentezza di riflessi e di azione della pubblica amministrazione, il quadro è completo. Non lo dico a mo’ di consolazione, oppure per il proverbiale “mal comune, mezzo gaudio”, ma per ribadire l’urgenza e la necessità di operare interventi mirati ed efficaci.

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