Papa Francesco, non farti prigioniero del consenso popolare!

 

di don Giorgio De Capitani

Vorrei partire dalla battuta del papa sui gay, che andrebbe comunque contestualizzata, ma, si sa, i giornalisti fanno il loro mestiere, e per fare scoop buttano tutto sul sensazionale. La cosa anzitutto che mi è dispiaciuta è che su questa battuta, che è sembrata a prima vista rivoluzionaria, i mass media abbiano costruito un tale interesse da coprire tutto il viaggio di Papa Francesco in Brasile. Non si è parlato d’altro: solo del fatto che il papa avrebbe aperto al mondo dei gay. Se fosse vero, cioè che il papa avrebbe aperto al mondo dei gay, tale notizia allora varrebbe sì una giornata mondiale della gioventù! Ma il problema non è così. Ed è successo che, equivocando su qualcosa di scontato, si è coperto un dato di fatto, ovvero ciò che il papa ha fatto e ciò che ha detto in Brasile, accostando la realtà drammatica dei poveri e accostando il mondo dei giovani, per non parlare dei suoi discorsi contro i veri responsabili delle ingiustizie sociali.

Sui gay il Papa si è limitato a dire, certo a modo suo, ciò che la Chiesa ha sempre detto, in particolare in questi ultimi tempi. Nessuno può giudicare la coscienza delle persone, solo Dio può farlo, tuttavia la Chiesa ancora oggi ribadisce che ad esempio l’omosessualità in sé è un disordine morale: è qualcosa che va contro natura. Non penso che Papa Francesco la pensi diversamente. La dottrina della Chiesa, tramite il catechismo, dichiara: l’inclinazione omosessuale è «oggettivamente disordinata» e le pratiche omosessuali «sono peccati gravemente contrari alla castità». Così dice anche nei riguardi di altre questioni di carattere etico, sessuale e matrimoniale.

Certo, anche i divorziati risposati sono fratelli da accogliere nella Chiesa, ma non possono accostarsi ai sacramenti, perché sono “irregolari”, fuori dal diritto canonico, fuori addirittura dal disegno di Dio sul matrimonio. Si arriva ancora a fare della legge la prigione dell’amore. Secondo me, la Chiesa dubita che ci sia vero amore al di fuori del matrimonio canonico. Questa è la cosa assurda, paradossale, che va contro l’Umanità. Non mi devo chiedere se gli omosessuali siano figli di Dio o no, anche perché il dio della religione è un dio creato dalla stessa religione. Mi devo chiedere se gli omosessuali o i divorziati ecc. appartengano o no all’Umanità. Se appartengono all’Umanità non c’è nessun potere che possa poi giudicarli neppure dal punto di vista oggettivo. Qui sta il problema. La Chiesa dice: anche voi siete figli di Dio, dobbiamo accogliervi, però… state alla larga dai sacramenti. Dice che lo Stato sbaglia se concede il matrimonio ai gay. Gli omosessuali devono però vivere da casti. Che significa? Il loro è forse un amore castrato? Ma che amore sarebbe?

Vorrei ora rivolgermi a Papa Francesco. Se non stai attento, diventerai sempre più prigioniero di te stesso. In pochi mesi ti sei costruito un enorme consenso: con i tuoi gesti, i tuoi segni, le tue parole, le tue carezze, il tuo modo di fare semplice e popolare, ma devi fare attenzione: più aumenta il consenso, più avrai paura di dire la tua sui valori cosiddetti etici. Basterà una parola: No alla pillola, No al preservativo, ad esempio, e perderai tutto il consenso. La luna di miele, caro Papa, è finita. Devi cominciare a dire come la pensi in fatto di matrimonio dei preti, del sacerdozio delle donne, della Comunione ai divorziati risposati, della omosessualità in sé, dei diritti civili per le coppie di fatto. Devi cominciare ad affrontare certi tabù secolari, certi dogmi come il peccato originale, a mettere in discussione la struttura della Chiesa: la Chiesa è un fine o è solo un mezzo? La Chiesa è al servizio dell’Umanità o l’Umanità è al servizio della Chiesa? Che senso ha ancora la parola obbedienza: in rapporto all’autorità costituita (su quale fondamento divino?) o in rapporto alla coscienza? Qual è il vero Dio? Il cristianesimo è una religione oppure no? I preti sono ministri di una religione o dell’Umanità? Che dire poi del rapporto tra la fede in Dio e la scienza? Che dire poi della Bibbia, letta ancora e interpretata nel senso più letterale e fondamentalista? E del rapporto tra la Chiesa e il mondo moderno?

Mi dirai: quante cose! Non posso affrontarle tutte, subito. Per subito che cosa intendi? Aspettare dieci anni? Quanti anni hai?

Sai, non è necessario affrontarle tutte insieme. Basta poco per capire la tua visione di fede: se è aperta all’Umanità oppure se è ancora chiusa nel recinto di una religione.

Mi sta bene che tu insista nel presentare il volto materno di Dio, che parli di tenerezza, di misericordia. È già un buon segno! Ma ci può essere un equivoco, e cioè che io creda che il dio della religione ora sia tanto buono da perdonare i miei peccati. La pillola è forse un peccato? Peccato il preservativo? Peccata la masturbazione? L’amore tra due omosessuali è forse un peccato? Peccato l’amore tra due conviventi? Ho l’impressione che tu ci stia dicendo che Dio è misericordioso e che perciò bisogna sempre avere fiducia nel suo perdono. Ma quale perdono?

Ed è forse per questo che la Chiesa ha coperto la pedofilia del clero, in forza del principio che bisogna essere comprensivi verso i peccatori e che Dio perdona. Ma la pedofilia è forse un peccato come rubare una mela al supermercato? Questo sì che andava ribadito: che la pedofilia è una perversione, un delitto che non merita alcun perdono, proprio perché è un’inclinazione oggettivamente disordinata. Il prete pedofilo non commette dei peccati da perdonare, commette un delitto da condannare. E la Chiesa non poteva e non doveva concedergli un confessionale, e lì seppellire i peccati.

Caro Papa Francesco, i problemi della Chiesa sono tanti, e fai bene a purificare il Vaticano. Ma non basta. E ti darei anche ragione se tu cercassi un grande consenso popolare, ma sfruttandolo per avere dalla tua il popolo quando dovrai affrontare certe problematiche di carattere etico per difenderti dai fondamentalisti e dalla stessa gerarchia vaticana.

Il consenso popolare poi ti potrebbe essere d’aiuto quando dovrai lottare contro le ingiustizie sociali. Sì, ne stai parlando. Ma non basta. Devi puntare il dito, tutta la forza del messaggio radicale di Cristo contro i potenti corrotti e corruttori.

Vorrei tanto che tu avessi dalla tua quei milioni di giovani che corrono durante le manifestazioni di massa, e che poi spariscono nell’anonimato.

Anch’io in Brasile ci sarei andato, ma per due motivi: per dire con tutta l’energia possibile ai potenti che sono loro i veri responsabili dei poveri che vivono nelle baracche disumane, e dire ai giovani che si devono svegliare, fare la rivoluzione, quella cristiana, che non usa le armi che procurano la morte, ma le armi della parola che taglia le menzogne e della testimonianza che ferisce l’indifferenza. Basta con i Movimenti circolari, dove si canta e si balla, mentre fuori il mondo sta bruciando.

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27 Commenti

  1. Pietro ha detto:

    Nella Chiesa si è molto dibattuto sul tema “gay”, ponendo la questione nei termini di malattia(tara)o devianza(vizio). Nel primo caso verrebbero a cadere le premesse di colpevolezza,nel secondo subentra una responsabilità morale, comportamentale, che richiede discernimento e piena coscienza di scelta sullo stile di vita.
    Non credo che vi sia bisogno di essere dottori della chiesa o professori illuminati di medicina, per rendersi conto che nella maggioranza dei casi si tratta di persone che hanno ben poco spazio di scelta. Non sono loro, il più delle volte, a scegliere un pecorso già scritto altrove,nel DNA,non so. Tutti vorremmo una vita serena, tranquilla, una famiglia che soddisfi tutti i nostri bisogni ed una società in grado di rendere realizzabili le nostre aspirazioni. Dico, tutti, anche i gay.
    In effetti, occorre spostare l’asse della discussione sui comportamenti. “Est modus in rebus” dicevano i saggi Latini. Cioè, sono certi comportamenti condannabili o semplicemente deprecabili, poichè è in essi che c’è riscontro vero di scelta. Penso che tutto il resto rientri in una natura che conserva i suoi misteri ed appare matrigna in alcuni casi, poichè non inquadrabile nelle nostre preconfezionate attese.

  2. ettore ha detto:

    eccoci adesso sentiamo un po’ cosa dice il guru Don Giorgio….visto che il Papa conferma la “strategia” a favore della vita (che voi non condividete)! Ora non è più populismo ma il Pontefice conferma la dottrina della chiesa! e Voi? anzi e tu don Giorgio? ed ora che Romeo viene innalzato agli onori degli altari cosa dici?
    Dirai che è una mossa mediatica! e che prevedevi tutto….
    Panzaneghe! La Chiesa è sempre la Stessa e voi banderuole del populismo dietro di corsa…… Attendo il prossimo articolo.

  3. luisella ha detto:

    forse sig.Ettore non comprende appieno il significato delle parole e il pieno concetto che contengono, questo vale per tutto, si rilegga meglio la vera Storia che ci appartiene, prima di parlare di “scempiaggini” valuti attentamente chi vuole il vero cambiamento per il Bene Comune. a cui anche Lei fa parte, ricordi che il Cristo era un riformatore ma nel senso concreto dell’azione e non solo della parola. Chi ora è alla guida di un popolo in cammino ha il dovere di esporsi e di posare una vera pietra solida e autentica. Si ricordi che ognuno ha il diritto di esprimere il suo pensiero, ma di avere il giusto uso di esprimerlo.

  4. Franz ha detto:

    quello che continuo a non capire è come faccia ad essere reato l’essere pedofilo in sè: semmai dovrebbe essere la pratica (il mettere in atto) la natura pedofila ad essere reato (e pure peccato). Come l’odio non è reato ma la violenza e l’omicidio sì. Quanto all’omosessualità d’accordo, ammettiamo che sia una diversità genetica, ma perchè vuole che la chiesa apra ad una unione che non può essere un matrimonio ? Inoltre un’altra cosa: se bisogna rispettare (cosa che condivido da sempre) la natura dell’omosessuale perchè non se la sarebbe scelta, non capisco perchè non debba essere la stessa cosa per il pedofilo purchè si controlli ? a parte il fatto che la pedofilìa non si vedrebbe se non dagli effetti, e noto che se va così tanto di moda da qualche anno c’è qualcuno a cui conviene lo scoop a domino . Dicevo , se io devo lasciare che un omosessuale dentro un autobus mi palpi le zone intime (è il paradosso della proposta di legge contro l’onofobia) , perchè la perversione del pedofilo è peggiore? Sono tutti figli di Dio e tutti hano diritto di morire figli di Dio (anche i mafiosi) . Ma ci vuole un pò di impegno . Un conto è contare nel perdono di Dio, un altro è dire ” mi dispiace, caro Dio, ma quello che faccio è giusto e continuo a farlo .

  5. Hayku ha detto:

    Don Giorgio, buongiorno.

    Io ho del tempo, grazie a DIO, e non trovo, per ora, di meglio che riflettere e meditare circa la REALTA’ d’intorno. La realtà delle realtà, sia chiaro.

    Non è neppure difficile. Lei Don Giorgio ci propone tanti temi,spunti,riflessioni ecc. Grazie.

    L’informazione mediatica, di ogni ambito,genere,colore politico ecc, ce ne propone a iosa.

    Ecco, per esempio, ritorno a Papa Francesco.
    Medito il S.Vangelo di Marco 6,7.
    Nulla capita a caso! Mah!.

    Leggiamo.
    Gesù andava attorno per i villaggi, insegnando.

    “Allora chiamò i dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi.
    E ordinò loro che,oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: nè pane, nè bisaccia, nè denaro nella borsa; ma,calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche. E diceva loro:Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo. Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro”. Ecc.ecc.

    Mi è difficile,ripeto, trovare un motivo,un perchè navigo per questo S.Vangelo.Mi è come capitato.

    Allo stesso tempo,leggendo qua e la opinioni, alcune affidabili ed attendibili,di valida origine, altre vere “bufale”, come è facile, del resto, oggigiorno, mi pongo comunque la questione dell’arrivo dalla “fine del mondo” di Papa Francesco.

    Voglio dire che Papa Francesco, in definitiva, è chiamato, in realtà, con una sola tunica, una sola borsa, un solo paio di scarpe.(il bastone per ora non sembra previsto!). Bene.

    Come a riproporre il S.Vangelo di Marco 6,7.

    Essenzialità quindi.
    Stare fra l’umanità fin che si può, e se vuole lei, l’umanità. Viceversa, scuotete la polvere e andatevene di la!

    E’, per me almeno,scusate, un pò “terribile”, un pò “preoccupante”, quel “andateneve di la”. Del tipo: “Se questo Papa fosse l’ultimo di un sistema che ammette questa umanità, un pò infedele, un pò inaffidabile, che ha tutto e di più?
    Umanità capace di vedersi morire,di selezionata miseria, in alcune sue membra,moltitudine di bambibi,persone.E poi nautura, e il suo ambiente.

    Se il CREATORE ad un certo punto,chiamasse l’umanità e le dicesse:”Il Papa che vi ho donato ha scosso la polvere ed è andato. Adesso, umanità ti nomino PAPA. Si, nomino te umanità PAPA.Desidero verificare cosa sai combinare tu, umanità”.

    Non scherzo. Se l’umanità, non vuole nè la zuppa, nè il pan bagnato, cosa vuole? CHI vuole?

    Un Papa-re no, un Papa umile no, un Papa col bastone no.

    Tu umanità, per la tua “infedeltà” costante, per la tua “inaffidabilità” selezionata, sai dirmi umilmente
    cosa vuoi?Chi vuoi?
    Vuoi, per caso ME?
    Avvertiti, umanità,che sono in te da parecchio!
    Scusa eh, umanità!
    E tu Chiesa, cosa pensi,cosa fai; cosa non pensi, cosa non fai?
    Sei incorporata nell’umanità, o lei l’umanità incorpora te?

    Non è per emulare Cassandra sia chiaro.Allo stesso tempo è
    possibile prevedere che una “Umanità-Papa”, varrebbe la fine del…….del mondo.

    E quindi NON sarà così.
    Ovvio che come sarà non lo so. Meglio così.

    Posso garantire che non ci saranno altre puntate.
    Augurissimi a Don Giorgio, e all’umanità.

  6. Patrizia ha detto:

    Mi capita di frequentare certi fondamentalisti che si farebbero sparare pur di non perdersi una messa o una comunione(tanto per sentirsi a posto con la coscienza), e poi processioni, 1° venerdì del mese e finiamo qui perchè la lista sarebbe lunga, poi dietro tutto questo più nulla.
    Sinceramente più che cristianesimo mi sembra una forma di paganesimo.

  7. Gigi ha detto:

    Per fortuna (e dico PER FORTUNA) Papa Bergoglio non ti sta ad ascoltare nè legge il tuo stupido sito, e PER FORTUNA sei in minoranza, visto che la TUA chiesa (minuscolo) è in netta minoranza. Mai letto un simile concentrato di eresie e sciocchezze, a cui la Chiesa (quella VERA) non darà alcuna risposta. Com’è giusto che sia. Se avessi un minimo di dignità ti leveresti dalle scatole. Intanto, questo articolo andrà segnalato a chi di dovere…

    • dario ha detto:

      Razza di cretino inquisitore dei miei stivali!!! Ma non ti vergogni di dire quello che dici?? Già una Chiesa (la tua) che non da risposte non è una Chiesa ma una vecchia marchesa che pensa di vivere ancora nell’ancien regime. Inoltre quell’arroganza da fascistello clerical borghese mettitela dove ben sai. Infine, se TU avessi un minimo di correttezza (la dignità è troppo per te…) saresti tu a levarti dalle scatole. Ma cosa credi, fariseo spione, che don Giorgio si faccia spaventare dalle tue ridicole minacce?? Manderai questo articolo in Curia o a Roma?? Non darti pena che il suo blog è già sotto controllo e lui lo sa. Quindi fallo leggere a tua nonna, che magari ha la mente più aperta della tua!!

    • simbad il marinaio ha detto:

      Si può leggere come “ordine di servizio militare”.

      Insomma “lapalissiano” nel senso che, la dove si dice: “Intanto,questo articolo andrà segnalato a chi di dovere…”, ci si chiede:”A chi?”.

      (non è il titolo di una canzone).

      Come dire:” del tutto inutile tanto è ovvia”.

      Au revoir.

      • Gigi ha detto:

        Peccato che a vedere l’“ordine di servizio militare” siate solo tu e quel deficiente che si fa chiamare “dario” (volutamente in minuscolo). E che il significato della parola “libertà”, di cui vi riempite IMPROPRIAMENTE la bocca, non sia applicabile nei confronti di chi non abbia il vostro inconsisntente “pensiero” (che di cristiano non ha NULLA), per cui un aiutino con le segnalazioni (alla Chiesa di Milano, retta da unomini di BEN ALTRO livello, e all’ex-Santo Uffizio, oppure al sito vatican.va) non guasta. E gli insulti dello ZOMBI “dario” valgono NIENTE in quanto espressi da un NIENTE

        • simbad il marinaio ha detto:

          @Gigi.

          “Marta,Marta, tu ti preoccupi e ti AGITI per molte cose………Maria si è scelta la parte MIGLIORE,che non le sarà tolta.
          Luca 10,41

          Migliore E’UNO solo,il di cui LIVELLO è essenziale.
          Ciao.

          • Patrizia ha detto:

            @Gigi
            Ma è così che vi riduce la Chiesa(quella Vera)?
            Guardi, allora io preferisco don Giorgio.

  8. marco brenna ha detto:

    don giorgio, come sempre parli con linguaggio profetico. che pena per tutti questi pseudo-cattolici che si spellano le mani per un vescovo di roma che porta scarpe normali, che si tiene il suo bagaglio a mano, che educatamente augura il buon pranzo e la buona sera! ma dove sono i gesti veramente cristiani, dov’è la predicazione rivoluzionaria del cristo che rivoltò come un calzino il dogmatismo ebraico e venne perciò crocifisso? san francesco fu un umile fraticello ma non cambiò nulla della chiesa struttura, papa giovanni indisse un concilio pieno di buone intenzioni di cui ormai non rimane traccia….non credo che questo buon uomo, nipote di immigrati italiani cambierà in meglio la chiesa istituzione. i sacerdoti del tempio e i farisei rialzeranno la testa e, come belzebù andreotti insegnò, ancora una volta trionferanno sulle timide speranze di chi ingenuamente crede che il vangelo di Cristo possa essere professato da una setta organizzata che si rifà a un fanatico convertito (paolo) e si appoggia da costantino in poi solo sul potere del denaro e sulla superstizione ignorante del popolino.

  9. lina ha detto:

    Prendo spunto da una lettera di San Paolo che con San Pietro ha contribuito a fondare la Chiesa. Lettera di San Paolo 1 Corinzi 6, 9-10: non v’illudete, nè fornicatori, nè idolatri, nè adulteri, nè effeminati, nè sodomiti, nè ladri, nè avari, nè ubriachi, nè oltraggiatori, nè rapinatori, erediteranno il regno di Dio. A questo punto mi chiedo in quale considerazione dobbiamo tenere le lettere di San Paolo. Il Papa cosa dovrebbe fare sconfessare le parole di S.Paolo? La situazione è veramente imbarazzante. Una cosa però mi ha sempre lasciata perplessa: il comportamento di una Chiesa che nei secoli, secondo me ha sempre astutamente scelto su cosa inveire e su cosa non parlare proprio per niente. Direi che ha sempre scelto di inveire contro i peccati sessuali, mentre ha sempre avuto il paraocchi sui peccati di avarizia, idolatria, anzi a volte ha dato l’impressione di condividerli, non condannando l’idolatria del denaro e del potere. Invece Papa Francesco si esprime molto chiaramente anche su questi temi, tant’è che ho l’impressione che taluni pii e praticanti che si sentono toccati nel vivo, comincino a non trovarlo tanto simpatico e storcono il naso.

    • dario ha detto:

      Lina, al problema toccato dal passo di san Paolo (e altri affini) che tu citi hanno già dato ampie e ariose risposte decine di biblisti, incaricati dalla Chiesa di fare questo lavoro. Peccato poi che la Chiesa stessa non tenga conto dei loro risultati e continui a proporre una morale (e non solo quella) coniata all’età del bronzo.

  10. Patrizia ha detto:

    Mi piacerebbe che Papa Francesco leggesse quanto scritto da don Giorgio,che condivido pienamente.
    Certamente che il Papa non può contraddire gli insegnamenti della Chiesa, ed infatti non lo ha fatto, ha solo inteso dire che si può non condividere, ma altra cosa è giudicare e condannare o addirittura criminalizzare come ha fatto la Chiesa sino ad oggi, bisogna accogliere ed accettare ogni fratello.
    Mica ce li siamo dimenticati quei due ragazzini che si sono suicidati perchè a scuola gli davano del gay, è sufficiente dare a qualcuno del gay per indurlo al suicidio, e la Chiesa del passato ha grosse responsabilità in questo.

  11. Haiku ha detto:

    Don Giorgio, buongiorno.

    Ho ascoltato prima e letto poi, il Suo articolo, “Papa Francesco, non farti prigioniero dal consenso popolare”.
    Sto ancora riflettendo sui tanti temi del Suo articolo. Sto meditando sulle tante domande, che attendono una risposta adeguata, o più risposte a tema.
    Risposte che potrebbero anche non proporsi come esaustive e non a breve distanza di tempo.

    Pensando, brevemente all’umanità, vado ricavando, come la stessa umanità si qualifica come “infedele” e di conseguenza “inaffidabile”.

    Le società che assieme realizzano per intera l’umanità, nei loro magazzini, per esempio, accumulano tonellate di “derrate di morte”. Perche’?
    Bombe atomiche, chimiche,biologiche ed armi “convenzionali”, alcune “intelligenti”. Pensi un po’.

    L’umanità incorpora in sé, infinite dottrine filosofiche, economiche, spirituali, scientifiche.
    Vi troviamo dottrine politeistiche, monoteistiche, antiche, moderne, attuali, ecc.

    Nonostante tutto ciò, cosa pensa l’umanità? Cosa fa?

    Ammette, per esempio che intere società possano morire di stenti, di fame, di malattia, di guerre più o meno “giuste” e/o “sante”. Ammette che ad intere comunità si possano NEGARE diritti fondamentali. Ammette l’indifferenza pressoché assoluta!

    L’umanità si convince di potersi confortevolmente soddisfare in proprio per le tante necessità di cui, via via avverte, o semplicemente desidera.

    E’ quindi fedele a sé stessa? E’ affidabile?
    Non voglio sembrare pessimista, e allo stesso tempo, mi sembra di poter dire quanto l’umanità permane “infedele”, “inaffidabile”.
    Personalmente, singolarmente posso continuare a sperare. Lo faccio. Lo faccio soprattutto per me. Se poi tutta l’umanità spera in una alternativa valida per tutti e quindi per sé stessa, benissimo.

    Tanto “infedele” e tanto “inaffidabile” che, quando una società, magari extraterrestre, lei stessa creata poco meno degli angeli, atterrasse, in un modo o nell’altro, su una pista internazionale, per prima cosa dovrebbe difendersi da qualche tonellata di bombe “tradizionali”, grezze, o raffinate, ma tradizionalmente umane.

    Quando sopravivesse, subito il problema che si porrebbe è quello di essere capita, compresa, nel linguaggio e nelle proposte.
    E’ possibile con chi è infedele e inaffidabile?
    Non lo so.

    Papa Francesco pensa e scrive dello “sguardo di DIO nella città”, e quindi aprendosi all’umanità, non credo si farà prigioniero del consenso popolare.
    Popolare, secondo me, mi scusi, non rappresenta l’umanità.
    Popolare, allo stesso tempo, può essere inteso come “fedele”, “affidabile” almeno per se stesso, nella propria condizione.
    Siamo comunque in una frazione di qualcos’altro, che fortissimamente si spera come Umanità, fedele e affidabile.

    Alla fine, si può pensare che dalle riflessioni di Papa Francesco, “uscire da sé, per andare incontro all’altro; testimonianza della Fede; Hypomoné, la quale accompagna i processi senza fare loro violenza”, per almeno tuttociò, si può convenire che Papa Francesco, non si farà prigioniero del solo consenso popolare. Si farebbe volentieri accompagnatore e serenamente accompagnato da tutta l’umanità, verso un’unica meta. Quale?
    Questa domanda finale non è solo per me. E’ per tutti.
    Io tanto ci spero, io credo così. Allo stesso tempo, tanto mi risulta confortevole concludere.

    Grazie e auguri di ogni bene a Don Giorgio, e a tutta l’Umanità.

  12. Michele Cerulario ha detto:

    La questione e’ che il mondo “moderno” e’ talmente moralista (e senza Dio), che non puo’ accettare che l’uomo sia creatura frale e peccatrice… per questo tanto vi scandalizzate per il fatto che la Chiesa dica questo e’ peccato, quello e’ disordine, ecc… uno si salva non perche’ vengono “depenalizzati” i peccati, ma perche’ la misericordia di Dio sovrabbonda. Togliendo Dio, l’uomo e’ rimasto solo a guardarsi allo specchio… siccome quello che vede non gli piace, che fa? tarocca lo specchio (furba scorciatoia che non porta da nessuna parte)…

  13. Paolo63 ha detto:

    La verità, caro Ettore, è che è assurdo quello che dici tu. Per definizione una chiesa non può essere personale e quindi in una chiesa non ci può essere uno che fa quello che vuole, oppure uno che ha ragione o che ha torto. Se così è, allora, non è una chiesa, nel senso di comunità. Quello che scrive don Giorgio può non piacerti, ma è innegabile che spinge tutti a porsi delle domande. Don Giorgio è come il famoso granello di sale. Del resto Cristo diceva cose non scontate, che i potenti avversavano. Con questo non voglio paragonare don Giorgio a Gesù Cristo, ma dire semplicemente che quello che dice don Giorgio è profondamente evangelico. Ricordiamo le beatitudini…

  14. GIANNI ha detto:

    Partendo dalle domande dell’articolo, posso provare a dare alcune personali risposte, fondate sulla mia umile opinione.
    Intanto, credo sarebbe ingeneroso, oltre che errato, ritenere che papa Bergoglio faccia o dica certe cose, per piaggeria, per ottenere consenso.
    Credo che tutto, nella sua biografia, dica che è un uomo coerente con le sue idee, e ne ha già dato ampia dimostrazione, anche con con gesti che rompono con una tradizione che idealizzava la figura del pontefice, gesti che ne fanno un pastore di anime, più che un monarca di uno stato teocratico.

    Se, quindi, Bergoglio non rompe con una tradizione anche di teologia morale, oltre che teoretica, cattolica, di stampo tradizionalista, conservatore, non è certo perchè abbia paura di infrangere qualche tabù, di dare fastidio a questo o quel teologo, o alla curia nelle sue diverse componenti,o perchè aspetti tempo.
    A mio modesto avviso, assolutamente no.

    Forse sbaglio, ma credo che i convincimenti di papa Bergoglio, e questo l’ho ribadito più volte, siano teologicamente gli stessi, o quanto meno prossimi,proprio rispetto alla teologia cattolica tradizionale,piaccia o non piaccia.
    Infatti è stato equivocato il suo messaggio sui gay o su altri temi, proprio da giornalisti che vogliono cogliere il sensazionalismo, anche quando non c’è….in fondo sono pagati un po’ anche per questo.

    Ma c’è un altro aspetto, posto dalle diverse domande di don Giorgio, che traspare forse non in modo diretto, un quesito che fa da filo rosso conduttore alle diverse tematiche sollevate, e che riconduce a quanto segue.
    La chiesa cattolica ha al suo interno, almeno su tutte le questioni citate, essenzialmente di teologia morale, almeno due diverse concezioni, una tradizionalista, ed una progressista.
    Il cattolicesimo attuale sappiamo che ha un’impostazione tradizionalista.
    Cosa ci vorrebbe per cambiare idea?
    Ebbene, guardiamo alla storia della chiesa.
    Non è servito neppure un concilio vaticano II, tanto che c’era chi, come Martini, riteneva fosse necessario un vaticano III.
    A mio avviso, ormai,questo è il cattolicesimo, piaccia o non piaccia, e non cambierà, per motivi storici.
    Spiego perchè.
    Ci possono essere solo due vie per mutare l’attuale impostazione, anche teologica, della chiesa cattolica.
    O tramite il dogma dell’infallibilità papale, o tramite un vaticano III.
    Premetto che a me tali questioni sono indifferenti, perchè mi interessano solo storicamente e filosoficamente, ma osservo quanto segue.
    La prima via credo sia praticamente impossibile.
    Solo una volta si è fatto ricorso al dogma dell’infallibilità pontificia, e non per modificare precedenti impostazioni dogmatiche, ma per introdurre un nuovo dogma, quello dell’Assunzione.

    Quanto ad un possibile vaticano III, guardiamo cosa ci ha già insegnato il vaticano II.
    Modifiche formali e liturgiche, si, teologiche no.
    Probabilmente, sotto questo profilo, anche un vaticano III non cambierebbe molto le cose, nel senso che quasi sicuramente prevarrebbe un’impostazione conservatrice.

    Della mia opinione sono stati, evidentemente, tutti quei sacerdoti che hanno abbandonato il cattolicesimo.
    Essendo, proprio su tanti dei temi di cui alle domande dell’articolo, su posizioni progressiste (per curiosità ricordo che in gioventù almeno su alcuni temi lo era stato anche Ratzinger), e ritenendo che vi sia nulla o scarsa possibilità di modificare l’attuale impostazione, hanno preferito riconoscere, devo dire con assoluta onestà intellettuale, che la chiesa di cui facevano parte non li rappresentava più, o forse non li aveva mai rappresentati, o meglio ancora non erano mai stati rappresentanti di una siffatta chiesa, e quindi ne hanno tratto le dovute conseguenze.
    No, molto sinceramente, come ho già detto, credo che rimarrà deluso chi ritiene che papa Bergoglio sia un pontefice teologicamente progressista, per così dire, come già dissi commentando l’articolo sull’intervista a Boff, e se anche lo fosse, penso che al limite, per dirimere tutte queste questioni ed altre ancora, non imporrebbe un dogmatismo ex cathedra, ma indirebbe al limite un vaticano III, come avrebbe voluto Martini, ma poi l’esito, l’ho già detto, vedrebbe con molta probabilità la vittoria dello schieramento, come si è soliti definirlo, conservatore. Vaticanum II docet.

  15. Giuseppe ha detto:

    Dio è misericordioso. Non può che essere così, perché altrimenti avrebbe almeno un difetto, e pure grave, quello di non saper perdonare. Perfino nell’antico testamento in cui ci viene mostrata la faccia arcigna di un creatore geloso, possessivo e vendicativo ci sono ugualmente tanti segni della sua benevolenza e della sua pazienza e tanti gesti di indulgenza e perdono. L’equivoco è dare retta al luogo comune per cui chi è accogliente, chi ripone la sua fiducia negli altri ed è disposto a perdonare sia un fesso e un ingenuo di cui sia facile approfittarsi. Nel vangelo che è pieno di gesti di misericordia, di compassione e di comprensione, perché il messaggio fondamentale di Gesù è l’amore, ci sono pure atteggiamenti duri verso l’ipocrisia e la presunzione dei maggiorenti dell’epoca, e addirittura sfoghi violenti , come nell’occasione in cui caccia i cambiavalute e i mercanti dal tempio; ci sono delle beatitudini, ma anche delle invettive. E mentre da una parte ci invita dicendo “venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò… prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore… perché il mio giogo è dolce e il mio carico leggero” dall’altra ci ammonisce con severità “se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua…” . Non è Dio che è buono o cattivo, siamo noi cristiani che, in quanto uomini siamo pieni di contraddizioni, lo dipingiamo così secondo i nostri comodi.

  16. enniovico ha detto:

    Don Giorgio, sei un Grande! Effettivamente se si vuole diffondere il valore di Dio affinchè le condizioni del mondo (che allo stato attuale è un disastro) cambino va trasesso questo messaggio! Grazie, grazie, continuerò a leggerlo sempre con più interesse, ciao, ciao, ennio.

  17. Vanda ha detto:

    Don. Giorgio, grazie per quello che scrive è sempre bello leggere il suo pensiero condivido tutto.
    Speriamo che Papa Francesco legga il suo sito

  18. ettore ha detto:

    Sempre peggio….ma don giorgio ti rendi conto delle scempiaggini che dici?
    e fondala una volta per tutte la tua chiesa personale così fai quello che.vuoi e sicuramente avrai ragione su tutto

    • simbad il marinaio ha detto:

      @Ettore.

      Le Sue opinioni, Sig.Ettore sono più che legittime.
      Ci mancherebbe!

      Il pensiero, e le riflessioni di Don Giorgio De Capitani,credo,sono il risultato di una esistenza, esperienza, studio umano, Sacerdotale, e comunque dedicati alla Chiesa.
      La Chiesa non è il solo Vaticano nè tantomeno la sua gerarchia. Questo deve ammetterlo.

      C’è una Chiesa che prega, che adora, giorno e notte.
      C’è una Chiesa di Martiri attuali. Per ora Don Giorgio è “incorporato” nella Chiesa, e nel cuore di Gesù, ed io, ed altri fortemente confidiamo e speriamo che vi rimanga a lungo.

      La storia, ci propone figure Sacerdotali, addirittura mandati al rogo, dall’Inquisizione!
      Grazie a Dio, non è più così!

      L’interesse alla politica di Don Giorgio, secondo me,
      risiede in un cuore, nel quale c’è tanto spazio, per avvertire i problemi e le attese di molte persone meno fortunate,meno “adeguate”.

      Gli si deve riconoscere il CORAGGIO.
      Citerei Dante A.
      Siamo allo stesso tempo in ambiti, storia, tempo/spazio, cultura ecc. non del tutto sovrapponibili. Si deve ammettere.

      Il coraggio del linguaggio per alcuni “inadeguato”.

      Allo stesso tempo, la dove una società sembra comprendere un unico stile, ovvio che chi pensa, chi parla,chi scrive, vi è quasi obbligato.

      Per gli “apprezzamenti forti” intorno a certe figure, sopratutto politico-amministrative, trovano il mio assoluto consenso, e quello di tanti altri.

      Personalmente non mi impressiono, anzi!
      E il linguaggio, e il pensiero, e i fatti di “certi politici”, La dispongono forse a maggiore confort?

      Don Giorgio fonderà un CHIESA “SUA?”.

      Lo deciderà Lui. Io, mi scusi, non avverto questa necessità, ma ripeto, è una “faccenda Sua”, di cui, senz’altro non delegherà ad altri la responsabilità.

      Terrei anche presente,che l’impegno di Don Giorgio De Capitani,non è esente da sacrifici, sofferenze, fisiche e morali.
      Tali emozioni però, non vengono spesso colte ed avvertite da tutti.
      Con gusto quindi, non mi resta che augurare a Don Giorgio e a tutti, la serenità di Gesù.

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