L’America e il suo Mostro infernale

L’EDITORIALE
di don Giorgio

L’America e il suo Mostro infernale

I paragoni presi dal mondo animale non sempre sono pertinenti, ma ogni religione antica, compresa quella ebraica, è piena di immagini di mostri, soprattutto marini, a indicare le forze del Male.
Sembrerebbe ridicolo, d’altronde, vedere in un grumo di materia, tra l’altro brutta a vedersi, chissà quali potenze infernali, ma il Male (quel misterioso dio che sembra tenere sempre in scacco matto qualsiasi divinità religiosa del bene) si serve e si prende gioco di qualsiasi cosa (ogni realtà materiale, ma anche ogni essere umano trasformatosi in cosa), rendendola mostruosa a tal punto da incutere, appunto come un mostro, terrore e morte (morte soprattutto dello spirito dell’essere umano).
Ma… attenzione!
Dichiarare che il Mostriciattolo-coso sia solo o soprattutto un misero grumo di materia spiritualizzata sarebbe fuorviante, perché ci porterebbe lontano dalla realtà (da “res”, cosa, che per i latino era tutt’altro che materia inanimata), perché la realtà è la stessa Democrazia, che si è frantumata prima al suo interno, e poi nelle sue istituzioni.
I Mostri-grumi di materia senz’anima si creano: sono il frutto di una società talmente balorda da svanire in un giorno anni di lotte civili.
Dunque, il Mostro per gli americani, e anche per il mondo intero, non è solo o, meglio, non è tanto Ronald Trump, ma è lo stesso popolo americano.
Il male si impone anche per la sua banalità tanto ingannevole, perché banale, da apparire normale, ma tanto imponente da sedurre masse di poveracci di mente (ogni alienato è un povero di mente o del pensiero o dello spirito dell’essere), in balia come foglie secche di imbonitori, che come un gagliardo vento li spingono ora di qua ora di à, ma sempre verso la morte.
Chi erano i vari Stalin, Hitler, Mussolini, Berlusconi e ora Trump? Imbonitori e criminali, con l’unico intento di farsi idolatrare e di ingoiare i più imbecilli che, guarda caso, oggi appartengono a quelle nazioni, Inghilterra e America, che fino a ieri si credevano ed erano effettivamente ritenute campionesse di civiltà.
Ma… chi partorisce questi Mostri umani, ma che di Umanità hanno solo le apparenze, all’inizio accattivanti (idoli di banalità), così da strappare almeno all’inizio il consenso della gente pancirola?
È la stessa società, che man mano sembra andare verso l’imbarbarimento, mentre paradossalmente, ma non troppo, cresce il progresso che (ecco perché non è del tutto paradossale) invece di servire l’Umanità accresce l’alienazione umana. E le conquiste cosiddette civili? Spazzate via in un colpo! È successo in America! È misteriosamente apparso sulla scena politica un Mostro di banalità, e gli americani, del resto già alienati, lo hanno votato.
Arriviamo al dunque. Come sconfiggere il Drago per salvare la principessa, ovvero quella Democrazia che è fondata sull’unica vera intoccabile Costituzione, che è l’Umanità?
Certo, non basta uccidere fisicamente i Mostri della banalità, anche perché nel frattempo hanno già partorito una infinità di mostriciattoli. Il Drago è l’emblema di quel mostro che è in ciascuno di noi, ed è questo mostro che condiziona il nostro agire e rende l’essere umano una cosa, nel vortice di una alienazione cosmica, che è il frutto di ogni alienazione individuale.
Non si tratta di uccidere se stessi, ma di rientrare nel proprio essere e uccidere quell’ego che è la fonte di ogni mostro.
Certo, far fuori subito anche Ronand Trump non servirebbe, perché è il Mostro idolo di americani che lo hanno partorito. In altre parole, il popolo americano si è suicidato anche politicamente, perché da tempo si era già suicidato nella parte migliore dell’essere umano.
12 novembre 2016
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

 

7 Commenti

  1. Federico ha detto:

    Don Giorgio, lei afferma che si è frantumata la “Democrazia” e io sono in parte d’accordo. Tuttavia ho l’impressione che esistano in giro diverse interpretazioni di Democrazia.
    Vuole cortesemente dirci come lei la definisce?

  2. GIANNI ha detto:

    Inutile tirarla per le lunghe con articolate analisi sociologiche o demografiche per spiegare perchè Trump ha vinto.
    In realtà Trump ha preso meno voti della Clinton, quindi non possiamo parlare di maggior gradimento degli americani.
    Tutto dipende dal sistema elettorale americano, basato sui grandi elettori e sul sistema maggioritario.
    Infatti la Clinton ha preso più voti, cui però è corrisposto un minor numero di grandi elettori, 59.798.978 voti per Hillary Clinton. 59.594.262 per Donald Trump.
    Se si vuol approfondire il tema:
    http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/11/10/news/perche-hillary-ha-perso-anche-se-ha-preso-piu-voti-1.288038

    • Federico ha detto:

      Caro Gianni, mi sai spiegare il motivo per il quale si demonizza il sistema elettorale statunitense solamente quando vengono elette personalità non gradite?
      Perché nessuno commento in tal senso è apparso sulla stampa per Kennedy, Clinton e Obama?

      • LANFRANCO CONSONNI ha detto:

        Semplicemente perché Kennedy, Clinton e Obama hanno sempre ricevuto un numero di voti popolari maggiore dei loro avversari.
        In realtà nessuno, nemmeno gli stessi che stanno protestando nelle maggiori città americane si appella al numero maggiore di voti. E nemmeno Gianni lo fa.
        Semplicemente tante persone contrarie a Trump non hanno votato per Clinton. Se tutti quelli che ora stanno protestando fossero andati a votare adesso non saremmo qui a discutere.

        • Federico ha detto:

          Il mio punto era un altro: Si critica il sistema elettorale solo quando si perde e questa non mi sembra coerenza.
          Nessuno ha mai proposto di modificarlo.

  3. Giuseppe ha detto:

    Parlare di popolo americano, inteso come entità con tratti comuni a tutti coloro che ne fanno parte (o quantomeno alla maggioranza) è quasi impossibile. Se infatti è già un problema poterlo dire di un paese come il nostro che ha mille identità differenti, formatesi man mano attraverso la contaminazione tra razze, etnie, culture e civiltà, dovute in gran parte anche alla sua collocazione geografica così esposta agli sbarchi di chicchessia, ancora ai giorni nostri, a maggior ragione lo si può affermare di una nazione che è un coacervo ancora più enorme di umanità varia. Tanto più che gli aborigeni sono quasi tutti scomparsi e ciò che resta di loro rappresenta una parte comunque ininfluente della popolazione, ormai composta quasi esclusivamente da discendenti di immigrati, coloni, schiavi ed altri individui provenienti da ogni parte del mondo. Per di più gli USA, pur essendo un solo stato sovrano, sono un insieme di numerosi stati molto differenti tra loro, uniti (per modo di dire) dallo stesso linguaggio e dalle leggi federali, ma gelosi della propria individualità e orgogliosi delle proprie abitudini, che a volte danno la stura a rivalità intestine neanche tanto nascoste. A dire il vero, però, ci sono alcune cose che più o meno ogni statunitense apprezza in maniera particolare e dà loro un senso di identità nazionale, vale a dire la mitizzazione dell’epopea del “Far -West”, con conseguente ammirazione. e consuetudine, per l’uso delle armi e della forza in genere per far valere le proprie ragioni e il perseguimento di quel tenore di vita e prestigio che in sintesi viene definito come il “sogno americano”. Senza dimenticare, oltretutto, l’ambizione di voler recitare un ruolo dominante nelle relazioni internazionali, aspirando ad una vera e propria leadership mondiale. Poco importa se realizzata a suon di miliardi, di armamenti e di compromessi poco nobili, per mezzo dell’opera oscura delle agenzie di intelligence, oppure -quando basta- dell’abilità diplomatica. Credo che la vittoria di Trump si spieghi con queste prese di posizione, a cui da bravo razzista e puttaniere (che piace tanto a un certo tipo di immaginario, non solo maschile) ha aggiunto del suo. Ci sono perciò tutti i presupposti per temere che la sua elezione sia una sciagura. E solo lui può smentirlo. Tra l’altro, non possiamo nemmeno consolarci con gli affari di casa nostra, visti i problemi che già affliggono la nostra quotidianità.

    • Federico ha detto:

      Caro Giuseppe, un solo commento sulle armi. Nella Costituzione Americana ci sono 27 Emendamenti; il secondo, subito dopo il primo che stabilisce la libertà di religione, di parola, assemblea e contestazione pacifica ecc…, sancisce il diritto di tenere armi per la propria difesa.
      Quindi non tutti sono cow-boy ed è superficiale considerare tali coloro che possiedono legalmente un’arma.
      Per gli americani sarebbe stupido proibire la vendita di coltelli solo perché con essi si può uccidere.

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