Don Giorgio presenta: Via Crucis Mistica dipinta da Martina Viganò

Don Giorgio presenta…

 VIA CRUCIS MISTICA

dipinta da Martina Viganò

È una Via Crucis tradizionale, se la vediamo nelle sue 14 Stazioni, che permettono per 14 volte una sosta (statio), per meditare su alcuni momenti della Passione di Cristo: dalla condanna a morte fino alla sua crocifissione e sepoltura.
Ma non è tradizionale, se consideriamo i dipinti, nella loro nobile arte di rileggere la Via Crucis come Via “mistica” della Croce. Non è un semplice particolare l’inserimento dell’aggettivo “mistica” tra la Via e la Croce: non ne rompe per nulla il rapporto, ma altamente lo qualifica.
Se il testo è scritto con l’ardore di un cuore empaticamente partecipe del dramma del Cristo sofferente, i disegni affiancano le parole con quella intensità, che è attinta alla Mistica medievale, da cui, una volta fatta la grande scoperta, ci si sente tanto affascinati da imprimerla profondamente nella fede, nella vita e nell’arte.
Il legno dal colore caldo è stata la scelta determinante del lavoro, perché il legno stesso ha dettato l’uso di questo tipo di colori, chiamati acrilici e nati in epoca relativamente recente.
I due materiali è come se si abbracciassero: il legno, metaforicamente parlando, antico e “caldo” accoglie i colori recenti e “freddi”, creando in questo senso un’unione sul piano materiale.
La realizzazione dei dipinti è avvenuta tramite pennellate di colore, cercando di far vivere ogni singolo tratto, mai dato per caso o per scontato.
Il volto di Gesù viene raffigurato quasi anonimo, ovvero senza i lineamenti fisici, non perché sfigurato e annullato dal dolore, ma perché già trasformato dalla Luce della Croce.
L’originalità dei dipinti sta nel rendere partecipe la stessa Natura del cammino mistico di Cristo, e tutti sanno, o dovrebbero saperlo, che la parola “natura” in latino significa “sta per nascere”.
E allora appare chiaro: la chiave di lettura di questa Via Crucis nei suoi dipinti è unica: la nascita di una nuova Umanità, nel suo significato di Rinascita di ogni essere umano.
E allora appare chiaro: la chiave di lettura di questa Via Crucis nei suoi dipinti è unica: la nascita di una nuova Umanità, nel suo significato di Rinascita di ogni essere umano.
Il testo, per la sua durezza, quasi fa da contrasto con le immagini tanto elevate, come due pali che si uniscono per formare la croce. Ma il palo essenziale è quello verticale. Cristo lungo la Via ha portato solo il palo orizzontale (patibulum): lo stipes (palo verticale) era già preparato sul Calvario, infisso nel terreno. Il palo orizzontale rappresenta la parte dell’umanità sofferente, il palo verticale indica lo slancio verso il Cielo, la Divinità immensa.
Dunque, col commento si accompagna il Cristo che porta il palo orizzontale, mentre i dipinti sono già un invito a guardare “oltre”, e proprio nell’”Oltre”, che avrà la sua esplosione sulla Croce, quando Gesù muore donando lo Spirito, sta la risurrezione del Cristo della fede o del Cristo mistico.

(dall’Introduzione del libro “VIA CRUCIS – VIA MISTICA DELLA CROCE”,
testo di don Giorgio De Capitani e dipinti di Martina Viganò)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Martina Viganò

Vive a Cremella in provincia di Lecco. Ha frequentato il liceo artistico “Medardo Rosso” a Lecco. Ha studiato architettura all’Accademia di architettura di Mendrisio e ha proseguito gli studi conseguendo la laurea all’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo.
Ha illustrato i volumi Uomo, fàtti essenziale (Giorgio De Capitani – Apollo Edizioni) e Noi siamo un passo avanti (Valeria Marzoli – Apollo Edizioni).
Oltre che con dipinti, ha collaborato con don Giorgio De Capitani come co-autrice del libro Quel Pozzo: l’Uomo, la Donna e l’Amica (Apollo Editore).
Le 14 Stazioni della Via Crucis sono in vendita. I pannelli in legno: 25×35. Dipinti con colori acrilici.

 

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