Al colmo dell’ipocrisia e del ridicolo!

 

 
Il Vicario generale della Diocesi di Milano, mons. Mario Delpini, portavoce autorevole del cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, ha rivolto il messaggio quaresimale a tutta la Diocesi milanese, dal titolo “Lasciatevi riconciliare con il Dio vicino” (una frase di San Paolo che si trova nella sua seconda lettera ai cristiani di Corinto, 5,20).
La parola “riconciliazione” può assumere significati diversi e ampi, ma alla fine porta sempre a indicare quella che una volta si chiamava “confessione sacramentaria”, limitatamente ad un rapporto individuale con Dio. Ma con quale Dio? Con il Dio della religione di tipo moralistico che stabilisce i peccati in base ad un criterio tutto suo. La Chiesa, lungo i secoli, ne ha inventati di peccati, soggiogando le anime creando in loro dei disagi, ma unicamente in rapporto alla struttura della religione. Altra cosa è il nostro rapporto con il Dio della libertà.
Di nuovo belle parole, anche queste del Vicario generale. Parole, e parole, supportate opportunisticamente da citazioni altolocate. Come al solito.
C’è una frase che meritava di essere sviluppata: «Sappiamo quale sia il digiuno gradito a Dio: è operare la giustizia e soccorrere i bisognosi. Un appello al pentimento e a riparare il male compiuto deve essere rivolto in modo particolare a coloro che hanno commesso ingiustizia sfruttando il lavoro altrui, sperperando il denaro pubblico, cercando un ingiusto vantaggio personale nell’esercizio di un servizio alla comunità».
Sembrano parole messe tra parentesi, per inciso, poi subito dimenticate dalla preoccupazione di salvare le anime peccatrici dei poveri cristi costretti già a vivere nella precarietà di una vita dura e con poche gioie. Se poi togliete loro le piccole gioie, dicendo che sono opera del demonio, beh allora capite a che punto siamo arrivati!
Siamo tornati ai confessionali, alle famose e tristi penitenzierie. Già la parola mette depressione. Quante angosce spirituali hanno creato, altro che luoghi di liberazione, e perciò di gioia!
– Forza, cristiani, confessatevi. Avete perso il senso del peccato!
Ma di quale peccato? Forse il peccato più grave della Chiesa, e quindi dei suoi fedeli (già la parola: fedeli a chi?) è quello di aver perso il vero volto di Dio. No, ci si ostina ancora a inculcare il senso del peccato come ribellione al codice morale ecclesiastico, il quale presenta un volto di Dio sfigurato o, diciamo, offuscato.
E ci si ostina sull’aborto, come se questi fosse il peccato più grave. E perché poi annettere all’aborto la scomunica, mentre sugli altri peccati, come quello citato dell’ingiustizia sociale, la Chiesa non dà un giudizio così duro? E poi perché parlare di confessori di seria A e di confessori di seria B? Ma scherziamo?
Ma ciò che veramente è allucinante è credere ancora nelle indulgenze. Tutti sanno, anche le pietre, che sono state una invenzione della Chiesa. Dietro non c’è alcun fondamento teologico! Lutero non ha insegnato proprio nulla? Come si può parlare di indulgenza plenaria, facendola dipendere da alcune condizioni, come se si trattasse di qualcosa di magico?
Infine, c’è il problema dei divorziati e dei separati, dei conviventi ecc. È vero che stiamo assistendo a un crescendo verso chissà quale traguardo. Forse la Chiesa ha capito, e tenta di fare tanti piccoli passi per paura di urtare i fondamentalisti. Magari, chissà fra quando, arriverà ad accogliere tutti, offrendo senza più preclusioni la grazia di Dio che, se è gratuita, non può essere condizionata dalle situazioni oggettive, del resto stabilite da certe esigenze di ordine richieste da una certa struttura.
Qui trovo ancora tanta ipocrisia: quel voler salvare la misericordia divina e la rigidità moralistica della Chiesa. E così si arriva a dei compromessi veramente ridicoli, per non dire assurdi. “La Chiesa vi accoglie nel suo seno, però a debite distanze…!”. Beh, il colmo dei colmi è la proposta della comunione spirituale. Non so se ho letto e capito bene: «In particolare può essere di aiuto che i pastori invitino questi fedeli e altri che non fossero in condizione di accostarsi alla comunione sacramentale ad accostarsi comunque al presbitero o al diacono, mentre viene distribuita la comunione, per ricevere una benedizione (compiendo un gesto quale quello di incrociare le braccia sul petto), e proporre la pratica della comunione spirituale da collocare opportunamente nella celebrazione eucaristica».
Immaginiamo la scena. Come se io partecipassi a un banchetto, e, per vari motivi, mi sentissi dire: Scusi, sa, lei non può mangiare. Però può benissimo far finta di mangiare, col desiderio!
Questa è pura follia!  
don Giorgio

 

***
 

Lasciatevi riconciliare con il Dio vicino
(cfr 2Cor 5,20)

di monsignor MARIO DELPINI
Vicario generale della Diocesi di Milano

La fede è incontro personale con Gesù e decisione di affidarsi a lui per avere speranza di vita, per avere vera conoscenza di Dio, per riconoscere la verità di noi stessi.
Gesù rivolge a tutti coloro che si lasciano raggiungere dalla sua parola l'invito a rinnovare l'alleanza con Dio: questa è la sua missione. Egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro. … Tutto questo però viene da Dio che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione (cfr 2Cor 5,15.18).
Come scrive Papa Benedetto XVI: «La Chiesa, che comprende nel suo seno peccatori ed è perciò santa e insieme sempre bisognosa di purificazione, avanza continuamente per il cammino della penitenza e del rinnovamento. La Chiesa “prosegue il suo pellegrinaggio fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio”, annunziando la passione e la morte del Signore fino a che egli venga (cfr 1Cor 11,26). Dalla virtù del Signore risuscitato trae la forza per vincere con pazienza e amore le afflizioni e le difficoltà, che le vengono sia dal di dentro che dal di fuori, e per svelare in mezzo al mondo, con fedeltà anche se non perfettamente, il mistero di lui, fino a che alla fine dei tempi esso sarà manifestato nella pienezza della luce». L’Anno della fede, in questa prospettiva, è un invito a un’autentica e rinnovata conversione al Signore, unico Salvatore del mondo. Nel mistero della sua morte e risurrezione, Dio ha rivelato in pienezza l’Amore che salva e chiama gli uomini alla conversione di vita mediante la remissione dei peccati (cfr At 5,31) (Porta Fidei,6).
La Chiesa ha dunque ricevuto il ministero della riconciliazione e perciò mi rivolgo a tutti i fedeli all'inizio di questo tempo di Quaresima per rinnovare l'invito dell’apostolo: lasciatevi riconciliare con Dio!
Nella lettera pastorale Alla scoperta del Dio vicino, il Cardinale Arcivescovo ha introdotto il tema scrivendo: «Con lo sguardo costantemente rivolto al Padre Gesù ha vinto le tentazioni e ne è uscito corroborato. Su questa strada siamo chiamati a seguirlo. È una strada di conversione. … Non di rado, infatti, cediamo alle tentazioni e pecchiamo. Per iniziare l’Anno della fede domandiamo con umiltà la grazia del perdono che ci dispone al cambiamento» (n 11).
Tutte le molteplici vie della riconciliazione hanno principio nella speranza offerta dalla promessa di Dio che offre a tutti perdono e pace e nel riconoscimento di aver bisogno di essere perdonati, sanati, recuperati a pienezza di vita.
Le vie della riconciliazione sono molte e coinvolgono tutti. Sappiamo quale sia il digiuno gradito a Dio: è operare la giustizia e soccorrere i bisognosi. Un appello al pentimento e a riparare il male compiuto deve essere rivolto in modo particolare a coloro che hanno commesso ingiustizia sfruttando il lavoro altrui, sperperando il denaro pubblico, cercando un ingiusto vantaggio personale nell’esercizio di un servizio alla comunità.
In questa Quaresima rivolgiamo una attenzione più esplicita alle celebrazioni diocesane in cui l’Arcivescovo farà risuonare con rinnovata insistenza l’invito alla riconciliazione con il Dio vicino e segnaliamo alcuni percorsi di riconciliazione che coinvolgono maggiormente la vita delle nostre parrocchie, in quanto incidono sulla vita delle famiglie e sull’organizzazione pastorale.

1. Per una rinnovata prassi penitenziale: le chiese penitenziali e il ministero della riconciliazione.
Invito in particolare tutti i fedeli ad accostarsi al sacramento della riconcilia-zione con sincero pentimento e animo aperto alla grazia e invito i presbiteri a essere volentieri disponibili per aiutare i fedeli a conoscere, apprezzare e praticare bene in modo personale e comunitario il sacramento della penitenza o riconciliazione. Richiamo quanto l’Arcivescovo ha scritto nella lettera pastorale Alla ricerca del Dio vicino: «… Rinnovo il mio richiamo ad accostarci regolarmente alla confessione e chiedo ai presbiteri di rendersi disponibili all’esercizio di questo sacramento che, se ben compreso, nutre la libertà. “È maggior miracolo venir un peccatore restituito alla grazia, che non risuscitato un morto” ricorda san Carlo» (n 11).
A questo scopo la presenza di chiese penitenziali che vennero istituite nel 1998 e che in questo tempo di Quaresima possono essere organizzate con rinnovata attenzione sul vasto territorio della diocesi (si è individuato a questo proposito un elenco, che viene proposto come primo allegato), e la disponibilità di confessori in ogni chiesa secondo orari resi noti e mantenuti con fedeltà potranno favorire molti nell'accostarsi al sacramento del perdono per sperimentare la misericordia e la consolazione di Dio.
Si deve ricordare che il Santo Padre Benedetto XVI ha concesso per tutto il tempo in cui si celebra l’Anno della fede l’indulgenza plenaria alle condizioni abituali, indicando alcune opere specifiche, che vengono esplicitate in un secondo allegato (non si è ritenuto opportuno, per il momento, provvedere laddove le indicazioni generali rimandano alle scelte dell’Ordinario).

2. La assoluzione dal peccato di aborto e dalla censura connessa
Desidero rivolgere una parola di speranza e di incoraggiamento in modo particolare a coloro che si sono resi colpevoli di aborto. Le vicende drammatiche e le sofferenze che accompagnano le donne che percorrono la strada che le conduce all’aborto sono di una gravità tragica: il fatto che si copra tutto di silenzio e indifferenza e che si preferisca lasciare sole le donne segnate da questa ferita è motivo di tristezza per tutti e un segno troppo doloroso del declino di una civiltà Nella prospettiva cristiana l'aborto è un peccato grave, al quale è connessa la scomunica, e ne portano la responsabilità tutti coloro che vi partecipano e anche coloro che inducono le donne ad abortire con pressioni di vario genere. Le donne che hanno vissuto questo dramma sono spesso segnate per tutta la vita da un angoscioso senso di colpa. Ma vale anche per loro, come per tutti coloro che sono coinvolti, l'invito di san Paolo: lasciatevi riconciliare con Dio. Ricordo pertanto che la Chiesa desidera perdonare tutti coloro che sono veramente pentiti e che il Vescovo può attribuire facoltà di assoluzione dalla scomunica. E di fatto hanno questa facoltà tutti i preti che confessano in Duomo, i parroci, i rettori dei santuari e i superiori dei religiosi e tutti i presbiteri che la ottengano dall'Ordinario. Invoco la grazia di Dio per tutte le donne che desiderano il perdono e la pace e le invito a un itinerario di conversione e di speranza che rassereni il loro animo e offra la certezza di essere perdonate.

3. Cammini di riconciliazione per coppie separate
Desidero rivolgere una parola di speranza e di incoraggiamento a tutte le coppie che soffrono il dramma della divisione. La preghiera di Gesù stabilisce un rapporto decisivo tra il perdono che si chiede a Dio e il perdono che si concede a chi ci ha fatto del male: rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori. Pertanto ricordo che la separazione non deve essere ritenuta irrimediabile e anche persone che hanno litigato o si sono fatte del male possono riconciliarsi. È doveroso chiedere perdono a Dio: la separazione non esclude dai sacramenti e l'accostarsi al sacramento della riconciliazione è la via per riconoscere i propri peccati e ricevere il suo perdono. È doveroso, di conseguenza, chiedere e offrire il perdono anche al marito o alla moglie cercando in ogni modo una riconciliazione. La famiglia unita è il desiderio di tutti, specie dei figli, ed è un bene inestimabile per la società e per la Chiesa e la riconciliazione è possibile per tutti e raccomando a tutti, alle persone coinvolte, alle istituzioni che accompagnano le coppie in difficoltà, di offrire ogni possibile aiuto per sanare le divisioni, evitando con ogni mezzo l'irrimediabile situazione del divorzio.

4. Attenzioni per persone che si sono risposate dopo il divorzio
A tutte le comunità richiamo il dovere di una attenzione cordiale a coloro che dopo la separazione e il divorzio hanno stabilito nuove unioni: deve giungere loro l’invito a cercare tutte le strade possibili per non distaccarsi dalla comunità cristiana e dalla partecipazione attiva alla vita della Chiesa. La disciplina della Chiesa suggerisce molti modi per perseverare nella peregrinazione della fede, anche se non è possibile accedere alla comunione sacramentale. Papa Benedetto XVI scrive in Sacramentum Caritatis: «I divorziati risposati, tuttavia, nonostante la loro situazione, continuano ad appartenere alla Chiesa, che li segue con speciale attenzione, nel desiderio che coltivino, per quanto possibile, uno stile cristiano di vita attraverso la partecipazione alla santa Messa, pur senza ricevere la Comunione, l'ascolto della Parola di Dio, l'Adorazione eucaristica, la preghiera, la partecipazione alla vita comunitaria, il dialogo confidente con un sacerdote o un maestro di vita spirituale, la dedizione alla carità vissuta, le opere di penitenza, l'impegno educativo verso i figli» ( n 29).
Invito ogni comunità a una particolare attenzione per esprimere una vicinanza affettuosa anche ai fedeli che si trovano in questa situazione. In particolare può essere di aiuto che i pastori invitino questi fedeli e altri che non fossero in condizione di accostarsi alla comunione sacramentale ad accostarsi comunque al presbitero o al diacono, mentre viene distribuita la comunione, per ricevere una benedizione (compiendo un gesto quale quello di incrociare le braccia sul petto), e proporre la pratica della comunione spirituale da collocare opportunamente nella celebrazione eucaristica (in un terzo allegato si propone un testo con alcune indicazioni sul suo utilizzo).

 

LEGGI 
Chiese penitenziali in Diocesi di Milano
 

Dal decreto della Penitenzieria apostolica del 14 settembre 2012
Durante tutto l’arco dell’Anno della fede, indetto dall’11 Ottobre 2012 fino all’intero 24 Novembre 2013, potranno acquisire l’Indulgenza plenaria della pena temporale per i propri peccati impartita per la misericordia di Dio, applicabile in suffragio alle anime dei fedeli defunti, tutti i singoli fedeli veramente pentiti, debitamente confessati, comunicati sacramentalmente, e che preghino secondo le intenzioni del Sommo Pontefice:
a.- ogniqualvolta parteciperanno ad almeno tre momenti di predicazioni durante le Sacre Missioni, oppure ad almeno tre lezioni sugli Atti del Concilio Vaticano II e sugli Articoli del Catechismo della Chiesa Cattolica, in qualsiasi chiesa o luogo idoneo;
b.- ogniqualvolta visiteranno in forma di pellegrinaggio una Basilica Papale, una catacomba cristiana, una Chiesa Cattedrale, un luogo sacro designato dall’Ordinario del luogo per l’Anno della fede (ad esempio tra le Basiliche Minori ed i Santuari dedicati alla Beata Vergine Maria, ai Santi Apostoli ed ai Santi Patroni) e lì parteciperanno a qualche sacra funzione o almeno si soffermeranno per un congruo tempo di raccoglimento con pie meditazioni, concludendo con la recita del Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima, le invocazioni alla Beata Vergine Maria e, secondo il caso, ai Santi Apostoli o Patroni;
c.- ogniqualvolta, nei giorni determinati dall’Ordinario del luogo per l’Anno della fede (ad es. nelle solennità del Signore, della Beata Vergine Maria, nelle feste dei Santi Apostoli e Patroni, nella Cattedra di San Pietro), in qualunque luogo sacro parteciperanno ad una solenne celebrazione eucaristica o alla liturgia delle ore, aggiungendo la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima;
d.- un giorno liberamente scelto, durante l’Anno della fede, per la pia visita del battistero o altro luogo, nel quale ricevettero il sacramento del Battesimo, se rinnoveranno le promesse battesimali in qualsiasi formula legittima.

Formula per la comunione spirituale
Signore,
credo che sei realmente presente
nel Santissimo Sacramento,
Ti amo sopra ogni cosa e Ti desidero nell'anima mia.
Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente,
vieni spiritualmente nel mio cuore.
Come già venuto io Ti abbraccio e mi unisco tutto a Te,
non permettere che abbia mai a separarmi da Te.
Eterno Padre,
io Ti offro il sangue preziosissimo di Tuo figlio
in sconto dei miei peccati,
in suffragio delle anime del purgatorio
e per i bisogni della Santa Chiesa.
Amen.

38 Commenti

  1. Luciano ha detto:

    Questo è un sito fondamentalista. Appena si esce dallo schema giorgiano l’espulsione tramite bit-inquisizione è immediata. Evviva l’eresia allora.

  2. francescohk ha detto:

    Lo scritto del Vicario di Milano e’ proprio il caccio sui macheroni che sperimo ci porti alla REALIZZAZIONE della Profezia che nel lontano 1969 l’attuale Papa Raginzer prevedeva e annunciava :
    The church will become small
    CARDINAL JOSEPH RATZINGER
    The church will become small and will have to start afresh more or less from the beginning.
    She will no longer be able to inhabit many of the edifices she built in prosperity. As the number of her adherents diminishes . . . she will lose many of her social privileges. . . As a small society, [the Church] will make much bigger demands on the initiative of her individual members….

    It will be hard-going for the Church, for the process of crystallization and clarification will cost her much valuable energy. It will make her poor and cause her to become the Church of the meek . . . The process will be long and wearisome as was the road from the false progressivism on the eve of the French Revolution — when a bishop might be thought smart if he made fun of dogmas and even insinuated that the existence of God was by no means certain . . . But when the trial of this sifting is past, a great power will flow from a more spiritualized and simplified Church. Men in a totally planned world will find themselves unspeakably lonely. If they have completely lost sight of God, they will feel the whole horror of their poverty. Then they will discover the little flock of believers as something wholly new. They will discover it as a hope that is meant for them, an answer for which they have always been searching in secret.

    And so it seems certain to me that the Church is facing very hard times. The real crisis has scarcely begun. We will have to count on terrific upheavals. But I am equally certain about what will remain at the end: not the Church of the political cult, which is dead already, but the Church of faith. She may well no longer be the dominant social power to the extent that she was until recently; but she will enjoy a fresh blossoming and be seen as man’s home, where he will find life and hope beyond death.

    ACKNOWLEDGEMENT

    Cardinal Joseph Ratzinger. “The church will become small.” from Faith and the Future (San Francisco: Ignatius Press, 2009).

    Note the original publication date of Faith and the Future was 1969.

  3. Patrizia ha detto:

    Senta don Giorgio, ma gli risponde pure a certa gente, per caso ha tempo da perdere?

  4. Alessandro ha detto:

    Ma una domanda perchè resta nella Chiesa don Giorgio? E’ abbastanza evidente che lei con Gesù Cristo non ha nulla da spartire. Perchè non esce dalla Santa Romana Chiesa, non lascia l’abito, evitando di risiedere in una casa parrocchiale, evitando di celebrare la Santa Messa indegnamente. Io non la critico per le sue posizioni, nutro anzi pena per come Satana la sta braccando, le chiedo solo di essere coerente, di avere coraggio di assumersi delle responsabilità. Troppo facile sputare nel piatto dove mangia. Abbandoni la Chiesa! Pechè non fa su che sò un bel circo insieme al suo amico squilibrato don Gallo. Vi assicuro che potreste campare come comici. Lei don Giorgio è solo un poveraccio frustrato che nella vita non ha combinato un tubo e crede di dar senso alla vita da poveraccio strillando stronzate su questo blog. Lei è una nullità che come Satana non accetta di esserlo. Lei don Giorgio non ha ragione di esistere, sta facendo del male alle persone. Lei Dio non lo conosce e mai lo conoscerà se non aprirà gli occhi e comincerà a vivere per lodare, glorificare Dio e servire i fratelli all’interno della Chiesa di cristo e non della suo misero, assurdo e vergognoso blog!

    • Don Giorgio ha detto:

      Non meriti una risposta, fondamentalista del cavolo!

    • Maria Laura ha detto:

      Ha perfettamente ragione! E’ un fanatico invasato e profondamente ignorante.

      • Alessandro ha detto:

        Siete dei miserabili… pregherò per la vostra conversione.

        • Antonio Luigi Mori ha detto:

          Prima li offendi e poi preghi per loro? beh, che tu la pensi diversamente e non accetti i toni va bene, ma trovo un po’ contraddittoria la tua frase. Nella Chiesa c’è posto per tutti. Ricordatelo!

          • Alessandro ha detto:

            Controlla il vocabolario, ammesso che tu sappia leggere, e potrai tu stesso constatare che non è una offesa! Tutti siamo dei miserabili peccatori, la differenza sta nel fatto che alcuni lo riconoscono altri invece con tracotanza rifiutano la loro stessa condizione e invece di supplicare il perdono tendendo la mano all’Onnipotente, se la cantano e se la suonano interpretando e modificando la Legge di Dio nelle parti che a lor signori non garbano. Da che mondo e mondo nessuno mentre sta affogando cerca di salvarsi tirandosi su per i capelli, bensì tendendo la mano a chi è nelle condizioni di afferargliela. Hai ragione nella Chiesa c’è posto per tutti e io aggiungo per tutti quelli che si riconoscono bisognosi di essere salvati da Cristo. Infine io prego per chi voglio e anche per don Giorgio, perchè nonostante il linguaggio duro(NON OFFENSIVO)che ho usato, è un mio fratello a cui auguro ogni bene nel Signore Gesù, quindi anche la conversione del cuore e della mente!

        • Patrizia ha detto:

          Io non mi ritengo per niente ne una miserabile ne una peccatrice,casomai sarà un problema esclusivamente suo, perciò preghi solo per stesso.

          • ALE90 ha detto:

            Dopo questa sua affermazione(“non mi sento una peccatrice”), pregherò per quanto mi è possibile soprattutto per lei. “Noi siamo tutti peccatori, ma la Sua grazia ci trasforma e ci rende nuovi” Benedetto XVI dixit.

        • Tauma ha detto:

          Come sei lontano Alessandro.Trincerato dentro alle tue mura. Prima di dedicare qualsivoglia preghiera è cosa buona e giusta che tu incominci a comprendere chi sei …ti chiederei solo questo. Le forti dichiarazioni ed il tuo “credere” sono sinonimo di paura. Ti preferirei consapevole e meno aggressivo. Guarda il tuo condizionamento. Parti da lì…io nel frattempo pregherò per te!

  5. Franz ha detto:

    francamente non ho letto tutto , ma sono allibito da come minimizza l’aborto.

  6. diogene ha detto:

    Proprio oggi, grazie alla trasmissione di Augias, ho conosciuto Panikkar… cliccate su google e sentite!
    Grazie don Giorgio anche i tuoi scritti fanno pensare!

    • LAURA ha detto:

      Ciao Diogene, leggi Raimon Panikkar. Sono contenta che lo si conosca. Laura

    • trevize ha detto:

      @giogene
      anch’io molti anni fa pensavo che la chiesa fosse interessata al vero insegnamento di cristo e, accorgendosi dei propri errori, avrebbe posto rimedio per senso di servizio alla verità.

      non è così… lascia parlare qualche “libero pensatore” per non far allontanare troppo chi ha cominciato ad accorgersi che qualcosa non torna, dando speranza di un “prossimo cambiamento”… spera nel prossimo papa, spera qualche anno ancora, ma alla fine tu muori e i vescovi, come i principi di un tempo, continuano a parlare, ingrassare e battagliare tra loro per l’ambito scettro.

      solitamente il disagio è temporaneo, e così dopo qualche tempo, illusi di aver finalmente capito qualcosa si tornerà all’ovile con qualche idea “estremista” o “orientaleggiante”.

      sono pochi quelli che capiscono a tal punto da rifiutare tutto sto circo.

      • marilena ha detto:

        rifiutare tutto sto circo vuol dire rendersi conto che non esiste nessun dio, purtroppo o per fortuna…Don giorgio è una persona che stimo molto e condivido ma non sarà mai capita da chi crede nella teiera volante. Se esistesse un dio avrebbe già fulminato quelli che stanno in vaticano in questo momento.

        • trevize ha detto:

          @marilena
          hai centrato il bersaglio!!!

          una aforisma di gopala uppaluri krishnamurti:
          “Non potrete mai capire “questo”, potete solo capirlo rispetto ad esperienze passate. Questo non c’entra con l’esperienza. Lo stato naturale è acausale: succede soltanto.
          La sola realtà per voi è il modo in cui funzionate; è futile collegare ciò che sto dicendo alla maniera in cui voi funzionate. Quando smettete di paragonare, ecco il vostro stato naturale. A quel punto non ascolterete più nessuno.”

      • Tauma ha detto:

        Vedi,in realtà la Chiesa è assai interessata al suo Cristo. Eccome. All’Unto…non al meraviglioso Messia. Ma l’autoapostolo Paolo,Saulo,ancora offusca con le sue elucubrazioni tauroboliche lo splendido messianico invito. Ancora per poco,però.

  7. Federico ha detto:

    Si deve solo vergognare, e spero vivamente che nessun fedele fragile e un po’ dubbioso possa leggere queste sue bestialità.
    E’ ora che dalla Curia milanese prendano provvedimenti, sta diventando pericoloso per le anime altrui, oltre che per lo stomaco del sottoscritto.

    • giova ha detto:

      ma nessuno ti obbliga a leggere gli scritti di don Giorgio. puoi sempre collegarti al sito della diocesi e leggere quello che scrivono scola e i suoi codini. oppure leggere il sito di cl così ti farai una sana cultura su come imbrogliare il prossimo

      • Federico ha detto:

        “ma nessuno ti obbliga a leggere gli scritti di don Giorgio.”
        Non dovrebbe leggerli proprio nessuno dato che sono dannosi per la salvezza altrui.
        “puoi sempre collegarti al sito della diocesi”
        Non sono un accanito frequentatore di siti diocesani (ci vado solo ogni tanto), preferisco questo genere di siti: http://radiospada.org/ ; http://www.corrispondenzaromana.it/ ecc. ecc. ecc.

        • Don Giorgio ha detto:

          Ah, ah, ah, frequenti i siti fondamentalisti beceri e ignoranti! Bravo, si vede come sei conciato male, imbecille!

        • Claudio ha detto:

          @ Federico : mmmm, e invece leggendo i filolefebvriani scrausi amici tuoi ci si salva?e sopratutto, come ci si salva (o danna) leggendo siti Federico? e mi trovi le tesi ‘protestanti’ su questo sito in generale e su questo post in particolare, in cui si critica al massimo la degerazione di certe pratiche, che riducono Riconciliazione e Indulgenze a una specie di superstizione magico scaramantica non diversa dal toccarsi le balle quando vedi un gatto nero? e bada che contro queste degenerazioni non ci ammoniva il Vaticano II ma il Concilio di Trento…ora manco quello vi va bene, tradizionalisti di non si sa piu’ che cosa?

          • Federico ha detto:

            “come ci si salva (o danna) leggendo siti Federico?”
            Non ci si salva leggendo siti, ma è molto probabile invece che leggendo materiale dalla dubbia ortodossia (e questo vale anche per i sedevacantisti) si rischi che qualche persona fragile perda di vista la retta via.
            “e mi trovi le tesi ‘protestanti’ su questo sito in generale e su questo post in particolare”
            Dove avrei parlato di tesi protestanti scusa? Comunque, se proprio ci tieni:
            “Lutero non ha insegnato proprio nulla?”
            “in cui si critica al massimo la degerazione di certe pratiche”
            Dunque, le considerazioni :”Siamo tornati ai confessionali, alle famose e tristi penitenzierie.”; ” La Chiesa, lungo i secoli, ne ha inventati di peccati, soggiogando le anime creando in loro dei disagi, ma unicamente in rapporto alla struttura della religione.” mi pare che vadano oltre una sensata critica.
            “tradizionalisti”
            Ma te sei proprio ossessionato da questi “tradizionalisti”, per caso tua moglie/morosa ti ha cornificato con uno di loro?

    • Tauma ha detto:

      Dimmi Federico ,cosa è l’anima.

  8. Patrizia ha detto:

    S’andasse a confessare lui, che chi sa quante ce ne ha sulla coscienza, per quanto ci riguarda a noi poveretti, non abbiamo neanche il tempo di commetter peccati, siamo troppo impegnati a lavorare e pagar tasse a causa delle ruberie di ladri e mascalzoni di ogni genere.
    Imbecille.

  9. william ha detto:

    Don Giorgio qui si parla di riconciliazione ma la verità è che in Lombardia non c’è la Libertà religiosa le invio l’articolo dell’unità di oggi…

    In diversi comuni lombardi, soprattutto nella provincia di Bergamo, si segnalano interventi della polizia municipale che ha diffidato alcune chiese evangeliche dall’utilizzare i propri locali. Impedendone, così, l’esercizio del culto. Secondo alcune fonti le chiese che hanno dovuto chiudere le proprie porte ai fedeli, dopo tali provvedimenti, sono quasi venti. È di nuovo emergenza per la libertà religiosa in Italia? Su questi temi la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) è da tempo impegnata. Dopo l’incontro avuto lo scorso 6 febbraio a Milano con il candidato alla presidenza della Regione Lombardia Umberto Ambrosoli, che ha dato pieno sostegno alle iniziative in materia di libertà illustrate dai rappresentanti della delegazione guidata dal presidente della Fcei, pastore Massimo Aquilante, è arrivato ieri – ricorda l’agenzia di stampa Nev – anche l’impegno di Pierluigi Bersani, segretario del Partito Democratico (Pd) e candidato alla Presidenza del Consiglio della coalizione Pd-Sel.
    Quella della richiesta di un impegno a favore della libertà religiosa avanzata dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia è per Bersani “una sollecitazione importantissima”.

    “La sedicesima legislatura – scrive il segretario del Pd nella lettera inviata al presidente Aquilante -, se si è chiusa con l’approvazione di alcune importanti Intese, è stata però caratterizzata da innumerevoli tentativi, da parte del governo Berlusconi-Bossi, di limitare pesantemente l’esercizio della libertà religiosa: si pensi alle proposte di regolamentazione degli indumenti indossati per ragioni di natura religiosa e della disciplina degli edifici di culto (quest’ultima ancora più grave, perché avrebbe dato dimensione nazionale all’inqualificabile normativa della Regione Lombardia). Tutto questo non può più continuare – prosegue Bersani – anche perché la Costituzione dedica grande attenzione alla libertà religiosa”.

    Pertanto è “più che evidente la necessità di una legge generale a tutela della libertà religiosa, che sostituisca le norme del 1929-30 sui ‘culti ammessi’”. E così prosegue: “Ferma restando la previsione degli articoli 7 e 8 della Costituzione, la legge generale dovrà disegnare i diritti e i doveri delle confessioni religiose registrate e definire il diritto comune dei soggetti collettivi (le associazioni) o individuali che non intendono stabilire un rapporto con lo Stato. Il mio impegno, l’impegno del Pd, è e sarà su questo chiaro e netto, perché abbia a finire una stagione di incertezze e di gravi ingerenze rispetto a uno dei diritti fondamentali che rendono davvero libera e dignitosa la vita di una persona umana”, ha concluso il segretario del Pd.

  10. Giovanni ha detto:

    DON GIORGIO, INVECE DI CRITICARE TUTTO E TUTTI CERCA DI DARE, se puoi, UNA TESTIMONIANZA DI FEDE. TU CREDI IN DIO? LO RICONOSCI PRESENTE NELLA TUA VITA? PERCHE’ SE NON RISPONDI A QUESTE DOMANDE IN MODO CONVINCENTE E PERSUASIVO, TUTTO QUELLO CHE FAI NON VALE UN TUBO.

  11. Valdo ha detto:

    Solo il cattolicesimo ha l’istituzione della confessione, un “cerotto” che cura qualsiasi ferita della Coscienza, così puoi ferirti di nuovo… E’ come la medioevale “tratta delle indulgenze”: io ti dico gli affari miei e tu mi assolvi dai peccati.
    SVEGLIA !!! E’ con la COSCIENZA che bisogna confrontarsi!!!

    • Claudio ha detto:

      ce l’hanno anche gli Ortodossi la Confessione, e in forme diverse tutte le Chiese piu’ antiche. Indulgenze (‘vere’, in seguito ad atti supererogatori e meritori dalla preghiera per i morti all’aiutare il prossimo etc) ) e Confessione (o per meglio dire Riconciliazione) sono strumenti, che sta a noi (magari guidati da qualche presbitero decente, a trovarli pero’…)usare ‘bene’ , come mezzi di crescita spirituale e umana, o ‘male’, influenzati come siamo dal pensiero magico. La Riconciliazione (ed anche le indulgenze) possono essere occasioni splendide di incontro col sacro o idolatria pessima, dipende da noi ed anche dai suoi colleghi don Giorgio, che spesso sono un triste e misero branco di scoglionati che sanno chiedere solo ‘quante volte?” e ‘Da solo o in Compagnia?’ quindi il problema e’ nella prassi, senza mettersi a fare i luterani di ritorno…

  12. giovanni ha detto:

    Io me li vedo i divorziati risposati mettersi in fila per la Comunione e, giunti davanti al prete, incrociare le braccia sul petto per farsi dare un buffetoo sulla guancia !
    Siamo oltre il ridicolo !!

  13. Giuseppe ha detto:

    Credo che per i preti la difficoltà maggiore, un vero banco di prova, sia parlare ai fedeli. Non mi riferisco solo a queste “lettere pastorali” ovviamente scontate e piene di luoghi comuni, oltre che logorroiche, perché purtroppo il dono della sintesi appartiene a poche persone. Pensavo soprattutto alle omelie domenicali che spesso, anziché favorire la comprensione e l’approfondimento della parola divina, ottengono il solo risultato di annoiare l’uditorio distogliendone sciaguratamente l’attenzione dalla celebrazione del mistero che si sta compiendo. Pochissime volte mi è capitato di riuscire a seguire con attenzione le parole del celebrante avendo anche la sensazione che fossero appropriate e capaci di stimolare riflessioni e penetrare le coscienze. Non voglio generalizzare, e anzi sarei addirittura propenso a pensare che si possa trattare di una mia mancanza, ma non nego che, in certe occasione mi è capitato di pensare che sarebbe stato meglio se il sacerdote si fosse astenuto dall’omelia.

  14. Gianni ha detto:

    L’anno della fede e le parole del Vicario, consentono una riflessione che, forse, è più comprensibile tramite una collocazione storica.
    Naturalmente, si può concordare o meno con l’impostazione sacramentale e morale dell’indulgenza, ma….
    Quale significato ha?
    E sopratutto, quali ripercussioni sul piano storico?
    Perchè queste e altre concezioni, inerenti all’attuale magistero, saranno importanti anche per l’elezione del nuovo pontefice?

    Tutto riconduce all’essenza del cristianesimo e del cattolicesimo.
    Possiamo dire che la figura del Cristo, come uomo Dio, sia condivisa da tutti i cristiani, ma poi, detto questo, ci sono state molte divisioni.
    Intanto, tra cattolici e protestanti, proprio perchè, in fondo, se ci domandiamo quale sia stato il messaggio lasciato da Cristo, questo si riduce ad alcuni elementi essenziali.
    Intanto, dimostrare tramite miracoli ed altri eventi soprannaturali, la propria natura, ovviamente per i credenti, di figlio di Dio.
    Basti ricordare la trasfigurazione, ad esempio, per non parlare della resurrezione….
    E questo a testimoniare l’esistenza di una dimensione metafisica, che può anche incarnarsi nella storia.
    Ma altro elemento di fondo è il messaggio dell’etica cristiana, che però..
    si riduce ad alcuni elementi essenziali, sopratutto il rispetto dell’altro e l’etica dell’amore universale, in un periodo storico dominato da oppressioni e soprusi.
    A dirla tutta, questo tipo di etica non presuppone una dimensione necessariamente metafisica, potendo essere condiviso anche da chi credente non sia.
    Il vero motivo, quindi, delle divisioni tra cristiani è il fatto che Cristo su molti temi, legati anche agli sviluppi storici, poco o nulla ha detto, per cui l’interpretazione di principi teologici sostituisce quello che di specifico non disse Cristo.
    Già il tema del libero arbitrio/predestinazione ha portato alla divisione tra cattolici e protestanti, ma questo tema, pur importante, non è stato esaustivo di tutti i quesiti che nel tempo si sono posti i credenti.
    Avversione o ammissione verso le unioni omosessuali?
    L’eucaristia ammessa anche per i separati e divorziati,i risposati, oppure no?
    E via di questo passo.
    Di qui anche una ormai tradizionale separazione tra conservatori e progressisti cattolici, non più fondata solo sulle forme liturgiche, ma anche sul merito di certe indicazioni morali.
    Proprio l’assenza di precise indicazioni da parte di Cristo, ha aperto dibattiti, che il cattolicesimo tradizionale pensa di ricondurre al magistero, nel senso che si afferma una superiorità di taluni ecclesiastici, nel saper cogliere una presunta verità di certe dimensioni e principi etici.
    Di qui il dogma dell’infallibilità pontificia, le indicazioni del magistero, e via dicendo.
    Anche il vaticano II ha espresso continuità su questi temi, e l’apertura è stata a parole nel merito del magistero.
    Certo, con il vaticano II abbiamo una liturgia in italiano,
    abbiamo l’organo che può stare vicino al’altare, e non più relegato nella cantoria, ma…..
    cosa ha innovato dei tanti punti controversi?
    Nulla, come ben comprese Martini.
    Di qui una sostanziale divaricazione tra chi ritiene autentico cattolicesimo quello appunto del magistero tradizionale, come espresso dal vicario, e chi ritiene tale magistero superato, anzi, infondato anche nelle sue premesse teologiche.
    E’ proprio questa la distinzione di fondo, cioè nella risposta a tale quesito.
    LA morale deve seguire quanto indicato dal magistero, anche se la coscienza personale non ne è convinta, per la presunzione della validità di un costrutto umano e megisteriale, magari fondato sulla presunzione medianica del medesimo, come un medium tramite il quale sarebbe lo Spirito Santo solo e sempre a parlare, oppure come costrutto umano questo magistero potrebbe essere rivisto e rivisitato?
    Di fatto, questa distinzione è già nelle cose, e consente anche di capire perchè gli ultimi due pontefici sono stati conservatori.
    Ma già il vaticano ii è stato conservatore su tali temi.
    Aperture decise avrebbero significato quanto segue:
    la possibilità, secondo taluni, di una scissione, una sorta di scisma che avrebbe ricondotto i tradizionalisti ad una loro chiesa, chissà, addirittura all’elezione di un anti papa.
    Di qui, anche per questi motivi, la scelta di due conservatori dell’ortodossia magisteriale per eccellenza, anche perchè l’ipotesi di una scissione dei riformisti sarebbe stata meno probabile.
    Credo che tale prospettiva pesi ancora oggi.
    Se al soglio pontificio salisse qualcuno realmente convinto di rompere rivoluzionariamente, e dire, ad esempio, che:
    la morale sessuale non è più subordinata ai convincimenti del magistero,
    che anche la donna è ammessa al sacerdozio,
    che la comunione è consentita anche a chi risposato, e via dicendo, cosa succederebbe?
    Sarei curioso di una prospettiva di questo tipo sul piano storico, oltre che su quello teologico.
    Nuovo scisma?
    E, forse, ancora più interessante l’interrogativo seguente:
    se il pontefice affermasse certi principi quale dottore della chiesa, quindi come dogma basato sull’infallibilità, quale sarebbe la reazione dei tradizionalisti?
    Assisteremmo, appunto, ad un nuovo movimento lefebvriano?
    Questa rivoluzione, ipotizzata da un Martini, potrebbe appunto trovare, forse, attuazione, non tanto in principi affermati quale dottore della chiesa da un pontefice, atto che sarebbe ben più straordinario delle dimissioni del pontefice,ma in un nuovo concilio vaticano, quel III ipotizzato da Martini.

    • Claudio ha detto:

      @ Federico, parto dalla fine. No, non ce la vedo proprio la mia ex(ahime’…) a farsela coi tradizionalisti che tralaltro spesso passano le loro giornate a violare il sesto da soli sul web elargendo scomuniche. Problem is, l’orientamento cattotradizionalista, anticonciliarista e scassacazzi dei siti ‘seri’ che citi parla da solo, hence la mia ‘ossessione'(per me li lascerei ad ammuffire tra la loro paccottiglia; ma ahime’ sono fin troppo presenti nel dibattito).
      Lutero e’ stato ‘lodato’ anche dal papa regnante fino al 28(in quel di Erfurt) , l’approccio estremamente legalistico-farisaico di certe pratiche e l’approccio talvolta terroristico verso la confessione non se l’e’ inventato don Giorgio tanto che ora piu’ giustamente si parla di ‘Riconciliazione’ (purtroppo come notavo prima, quello che dovrebbe essere un momento di confronto guidato dallo Spirito si riduce nella consueta mesta lista di ‘quante volte? e ‘da solo o in compagnia?)
      Sulle anime fragili; sei stato nominato capo della Congregazione della Dottrina della Fede? don Giorgio dice la sua, denuncia certi andazzi e certe pratiche che non condivide (non mi sembra neghi Dogmi o che dica che la sede e’ vacante, ne che si metta a sparlare di un intero Concilio ecumenico come i tuoi beniamini)); chi vuole lo ascolta ( a me personalmente aiuta a credere, non tanto per quello che dice ma per come e’)chi vuole lo critica, e sarebbe bello lo facesse con argomenti e non coi consueti ‘Lei-e’-un- pretaccio-eretico-scrivero’-al Vescovo-questa-storia-deve-finire-mammamia-che-tempi’.

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