La Curia milanese è allo sbando!

di don Giorgio De Capitani
Don Davide Milani, nato nel 1968, originario della parrocchia San Giorgio di Valgreghentino (Lc), prete dal 2001, responsabile dell’Ufficio comunicazione della Diocesi, portavoce dell’Arcivescovo e presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, ha inviato a tutti i decani della Diocesi una email, in cui, in sintesi, li invita a informarsi correttamente e a informare, tramite loro, tutti i preti della Diocesi sul caso don Mauro Galli.
Per “correttamente significa” che le uniche fonti degne di credibilità sono i due articoli, di cui il primo si trova sul sito della Chiesa di Milano, dal titolo, “Un comunicato per aiutare a comprendere la verità dei fatti” e l’altro, recentemente scritto da Andrea Tornielli, apparso su Vatican Insider, dal titolo: “Abusi, il processo a don Galli: ecco ciò che dicono le carte” (se non vi collegate, è perché probabilmemnte nel frattempo l’articolo è stato tolto!).
Siccome mi sento anch’io coinvolto, avendo pubblicato favorevolmente su questo mio sito diversi articoli apparsi sul sito Rete L’Abuso , a parte il titolo già vergognosamente fuorviante dell’oggetto in questione: “Un caso di presunti abusi in diocesi. Menzogne e verità”, mi chiedo come si possano scrivere queste affermazioni: “Da qualche tempo su alcuni media appaiono articoli e servizi che ricostruiscono in maniera arbitraria, tendenziosa e spesso con intenti diffamatori, una vicenda dolorosa per tutte le parti coinvolte e complicata nelle sue dinamiche. Per non lasciare circolare, specie in rete, solo la comunicazione non corretta, è tempo di conoscere quella corretta».
E poi don Davide propone “solo” i due articoli, ritenuti degni di credibilità, della Curia e di Andrea Tornielli, da “condividere con chi vuole capire di più o ha maturato pareri parziali”.
Anzitutto, il sottoscritto ho sempre riportato integralmente i vari interventi, pro o contro le varie colpevolezze, anche se, lo ripeto, visti i precedenti, non credo per nulla alla versione della Curia milanese e dei suoi paraculo.
Sì, visti i precedenti. Infatti, alcuni preti mi hanno riferito che, in un passato più o meno recente, la Curia di Milano avrebbe messo sotto silenzio diversi casi di pedofilia del suo clero, pagando le vittime, così da evitare gli scandali e i processi. È vero?
Inoltre, è vero o non è vero che (secondo altre voci di preti) nella diocesi milanese ci sarebbe una lobby di preti pedofili?
Don Davide Milani, con questa tua email inviata ai decani della Diocesi, all’inizio della Settimana Santa, che cosa credi di ottenere? Che tutti i preti abbocchino?
Non sai che diversi preti si sono già  incazzati?
Le bugie hanno le gambe corte!
 
***
Infine, vorrei dirti una cosa che potrebbe far riflettere, anche il vescovo Mario Delpini.
In un confessionale della chiesa dove vado la domenica a celebrare la Messa, è ancora esposta all’interno una vecchia tabella, oramai ingiallita, su cui sono scritti 4 casi riservati di peccati gravi che il prete non può perdonare.
Da notare il primo:
1. Perjurium in judicio utriusque fori.
Tradotto in italiano: Spergiuro in tribunale sia civile che ecclesiastico.
Interessante: il cartello è della Diocesi milanese!

5 Commenti

  1. Raffaele ha detto:

    Una riflessione: da come si legge nei vari articoli in rete il processo penale è in corso, e non penso che un reato di questo tipo possa essere fermato con un eventuale pagamento alle vittime. Quello che si è compreso, leggendo le varie notizie, è che i familiari e il ragazzo hanno ritirato la costituzione di parte civile perché sono stati risarciti. Mi pare che nella trasmissione di Quarto Grado likata in un precedente articolo di don Giorgio, spiegassero bene che la famiglia paradossalmente aveva dovuto accettare quei soldi perché non era più in grado di sostenere le spese mediche e legali. Di fatto, se anche avessero cercato di pagare il silenzio, non sembra sia stato molto efficace, per fortuna, e sono convinto che queste cose si debbano sapere.
    In effetti comunque un trauma di questo tipo causa sicuramente un danno biologico e psicologico notevole, sia permanente che temporaneo; Un mio conoscente medico legale mi riferiva che per questi casi ci sono delle tabelle specifiche del tribunale di Milano alle quali i periti si debbono riferire, tabelle disponibili anche on-line. Mi diceva inoltre che normalmente la quantificazione del danno per abuso sessuale su minore non è mai inferiore a 400/500.000 euro.
    Nel caso di don Mauro Galli mi pare di aver capito che sono stati pagati 100.000 euro più le spese che qualcuno scriveva sui giornali intorno a 50.000 euro. Mi domando comunque come possa un prete giovane aver accumulato così tanto denaro, inoltre probabilmente anche la difesa stessa del suo processo costerà non meno di 200.000 euro tra avvocati, tribunale, periti e quant’altro tenendo conto che ci saranno tre gradi di giudizio.
    Sarebbe interessante se ci fosse trasparenza anche su questo tema, troverei assurdo che magari il nostro 8×1.000 servisse anche per sostenere le spese di chi si macchia di questi orribili delitti.
    La diocesi saprà dare spiegazioni nel merito? i conti sono presto fatti, per l’accordo esclusivamente per la parte civile sono già stati spesi 100/150.000 euro, per la difesa nel processo penale di tre gradi di giudizio probabilmente ne occorreranno ben oltre… Una persona “normale” impiegato o operaio che sia non credo riesca a mettere da parte in pochi anni di lavoro così tanti soldi, se non ho capito male don Mauro è prete da pochi anni forse proprio da quando è avvenuto l’abuso quindi 6/7 anni.
    Che stipendi prende un sacerdote, ci può dare qualche informazione don Giorgio?

  2. simone ha detto:

    La Chiesa è famosa per voler fare chiarezza solo quando ne ha interesse. Chissà quanti casi nel passato son stati nascosti perchè non hanno ricevuto l’attenzione mediatica di questo. In quei casi mai nessuno si è sentito in bisogno di informare in modo trasparente su quanto accaduto. Adesso che mediaticamente le cose si mettono male (ricordiamo che penalmente non ci saranno effetti visto che la Diocesi ha lautamente pagato il silenzio) fanno di tutto per non rovinare l’onorabilità della Chiesa Ambrosiana e del Vescovo Mario. Non vorrete mica frenare la scalata al titolo di Cardinale dell’ambizioso Delpini? Che disastro. Che disastro. La Chiesa ormai è ridotta a riti aggregativi, furbizie conclamate e zero spiritualità. Ritornerà piccola, minuscola e perseguitata per purificarsi da tutta questa immondizia. Come sempre si vuole manipolare il pensiero della gente; se potessero ci staccherebbero anche il cervello. A loro piacciono i soldatini sempre presenti, col portafogli aperto e il cervello di un moscerino.

  3. Giuseppe ha detto:

    Mi sembra scontato, anche se non è la verità, che la Curia difenda l’atteggiamento ufficiale dei vertici del clero riguardo al caso di don Mauro Galli. Da sempre l’apparato ecclesiastico fa muro, arroccandosi sulle posizioni della sua gerarchia, indipendentemente dal fatto che sia giusto o sbagliato, senza andare troppo per il sottile nell’accertare quale sia realtà dei fatti. Da questo punto di vista non mi pare che ci sia una gran differenza tra le autorità civili e quelle religiose, del resto entrambe gestite da esseri umani e, quindi, soggetti a sbagliare: la perfezione, si sa, non è di questo mondo, e la giustizia degli uomini lascia alquanto a desiderare.
    Quello di cui non riesco a capacitarmi è come sia possibile mettere a tacere abusi e violenze (evidentemente accertati, o in cui si ravvisino gravi indizi di colpevolezza) pagando le vittime! In questo tipo di reati non viene violato solo il corpo, ma anche lo spirito, e i traumi che vengono causati destabilizzano per sempre chi li subisce, lasciando tracce e ferite indelebili sulla loro psiche, anche se non sono visibili. Mi chiedo come sia possibile dare un prezzo e mercanteggiare l’integrità e l’innocenza di un fanciullo o di un adolescente, a cui, oltretutto, si è già carpita la fiducia nel prossimo. Possibile che tutto si riduca ai soliti maledetti trenta denari? Che differenza c’è tra lo sfruttamento della prostituzione e l’indennizzo per abusi e maltrattamenti? Se c’è è talmente sottile da essere visibile solo dagli azzeccagarbugli della chiesa cattolica. Che del resto in questo ambito ha una esperienza di lunga data, considerato che c’è stato un tempo in cui gestiva direttamente, e traeva profitto, dai bordelli e dalle case di malaffare.

  4. don ha detto:

    Chissà perché nei casi riservati (ogni diocesi ne elencava alcuni e li riportava nelle tabelle in confessionale, ne ho visti alcuni anch’io) non era mai menzionata la pedofilia… si parla di incesto fra consanguinei, ma, ripeto, mai di pedofilia.

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