Un vergognoso siparietto politico

L’EDIITORIALE
di don Giorgio

Un vergognoso siparietto politico

Siamo giunti a una tale bassezza politica, o di gestione del bene comune, che in comune anche tra i diversi partiti è rimasto solo quel gioco perverso per cui si finge di litigare per coprire la comunanza di un voto pauroso, in cui è caduto ogni stile, ogni decoro, ogni buon senso, per non parlare di quel pudore di coscienza che, nel fondo di noi stessi, nessun male dovrebbe arrivare a contaminare.
Dovrebbe!
Ma nessuno, tranne Dio, ancora sa dove possa arrivare il potere del male, anche se ogni giorno vediamo il sole oscurarsi e di notte il cielo farsi buio ancor più delle tenebre infernali.
Sembra che il Maligno sappia compiere più miracoli dell’Onnipotente.
E il miracolo del Maligno sta nel rendere ogni fondo del male sempre più fondo, togliendo così al fondo ogni limite.
Non pensavo di assistere a un tale siparietto politico, dove gli attori si invertono le parti con la stessa facilità con cui si cambia un fazzoletto, quando si ha un raffreddore.
E la cosa assurda è che nessuno ci faccia più caso o che ci si lamenti solo per il gusto di lamentarsi, dato che lamentarsi per noi italiani è diventato un modo comune per sentirci in fondo solidali, senza però mettere un dito nella piaga, perché in ogni caso urleremmo, essendo piaghe del nostro corpo: ferite che ciascuno si procura, esponendosi stupidamente come carnali tra carnali sempre in lotta per essere ancor più carnali.
E così il siparietto politico continua a divertire giornalisti e quel mondo di gossip che è diventato la panacea di ogni male psicologico: morbosità che attraggono morbosità che nutrono quel voler evadere dalla realtà, godendosi qualche desiderio di piaceri mai effettivamente del tutto godibili.
Anche la politica è diventata un mondo di imbecillità, e ci sguazzano dentro fantocci come Salvini e Meloni, e tanti tanti altri, troppi se consideriamo che a fare sul serio oggi in Italia sono rimasti solo Mario Draghi e Sergio Mattarella.
Accontentiamoci, se è vero che abbiamo sofferto anni e anni di vuoto assoluto, quando a s-governarci c’erano tipacci come Berlusconi, Lega Nord e Comunione e Liberazione: tre cancri lombardi che purtroppo sembrano risorgere in un gioco ciclico, dove la legge del ritorno subisce una riproduzione rigidamente meccanica.
Neppure il tempo e la morte conoscono tregua!
Nei cimiteri si onorano i giusti, che sembrano aride ceneri col profumo d’incenso.
Il marciume sembra immortale, e convive con istituzioni, civili e religiose, che sembrano eterne.
28 agosto 2021
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

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