Filippo legge Platone!

di don Giorgio De Capitani
Filippo è il mio cagnolino, ritratto mentre legge la “Repubblica” di Platone. Offenderei troppo, se ricordo agli analfabeti leghisti che Platone è uno dei più grandi filosofi greci, vissuto  tra il V e il IV secolo a.C. e che la “Repubblica” è una tra le sue opere filosofiche più note?
Certo, è una foto provocatoria di un cane che legge Platone, ma non siamo comunque lontani dal paradossale: anche gli animali hanno le loro sensazioni, che chiamerei anche pensieri, e non si nutrono solo di cibo o di altro di prettamente pancesco. Noi sì, esseri umani, talora e spesso viviamo di cose e di sensazioni di cose, ascoltando le voci del ventre. E questo mi fa pensare che gli animali siano più riflessivi e liberi di noi schiavi di una società alienante e alienata.
Loro, gli animali, forse non hanno la capacità di comunicare il loro pensiero, ma sanno benissimo esprimere la loro libertà. Certo, il loro mondo ci è quasi sconosciuto, ma credo che comprendano la nostra insensatezza. Gli animali tengono caro il loro mondo interiore, noi ci teniamo la nostra alienazione di incoscienti, che con tanta presunzione si atteggiano ad esseri superiori.
In questi giorni (ma presto tutto finirà in una bolla di sapone) si sente ancora parlare di autonomia, di auto-gestione o di auto-determinazione (parole grosse che dicono nulla!), di referendum come espressione di scelte democratiche (referendum, comunque, vere pagliacciate!), e poi assistiamo a rivendicazioni sociali che definire dissennate o maledettamente egoistiche sarebbe sempre al di sotto della verità, e la verità è che si pensa solo al proprio ventre, assecondando gli istinti più irrazionali. Altro che libertà di scelte! La libertà non esiste, se non c’è il previo pensiero!
L’unica parola che ho sentito nei giorni precedenti il referendum e nei giorni successivi al risultato elettorale è stata: “tasse”! La gente è accorsa a votare non per Maroni o per Zaia o per la Lega, ma per pagare meno tasse e per tenersi stretto il proprio orticello. Questo non è pensare al ventre? Altro che bene comune!
La gente vota sempre per se stessa, per il proprio ventre. E se c’è di mezzo poi la Lega, allora sì che gli animali ci bagnano il naso, leggendo Platone! E la natura che cos’è, se non il libro vivente da cui, tra parentesi, è scaturita quella curiosità che ha fatto nascere la filosofia?
La Lega è nata dal ventre, e finirà nel ventre, come ogni materialismo!
E a proposito di autonomia, non sono affatto per il nazionalismo ad ogni costo, ma sono per la località da rispettare e da potenziare, ma sempre nell’insieme di un convivenza mondiale. E se parlo di autonomia o di rivendicazione delle identità locali, non lo faccio per interessi egoistici o puramente economici.
La prima identità da salvare è quella del “singolo” contro la massa, e la massa è la prima vittima di un populismo che reprime la singolarità di coscienza che, come tale, nella sua realtà più interiore, non sopporta la massificazione o l’omologazione o quell’acconsentire alla disintegrazione, prodotta sia nel campo politico che nel campo religioso.
Ma la cosa veramente insopportabile è assistere al tentativo sempre più irruente di chi propone le autonomie, distruggendo poi la singolarità delle coscienze, incentivando l’egoismo più basso, ovvero quel virus che contamina l’essere umano nella sua dignità di spirito vivente e libero.
L’ideologia leghista è la peggiore oggi sul mercato, per quanto riguarda la disintegrazione dell’essere umano. Non posso usare la parola “bestialità”, perché offenderei l’intelligenza degli animali; preferisco parlare di barbarie, se è vero che i barbari uccidevano le civiltà, distruggendone segni e testimonianze.
Oggi la Lega fa lo stesso, anche di peggio. Che poi un cristiano voti Lega, questo è uno di quei peccati imperdonabili contro lo Spirito, di cui ha parlato lo stesso Cristo.
Certo, il populismo avrà sempre presa sul popolo coglione. È sempre successo così, e succederà ancora. Il ventre ha le sue voci allettanti come le sirene dell’Iliade. Ulisse si è fatto legare, e i suoi compagni di viaggio si sono tappate le orecchie. Ma i coglioni si fanno abbindolare, anche perché usare la testa costa parecchio, mentre ascoltare la pancia ti dà un senso di paradiso: quello delle oche padane!

 

3 Commenti

  1. Giuseppe ha detto:

    Siamo talmente abituati a questo mondo da non accorgerci di quanto sia meraviglioso. Solo di tanto in tanto ci capita di guardarlo realmente, come se ci risvegliassimo dal torpore che ci avvolge e, allora rimaniamo incantati di fronte a uno scorcio o un panorama che, magari, abbiamo visto mille volte senza prestarci attenzione, oppure seguire le acrobazie di qualche animale alla ricerca di cibo o di una sistemazione più comoda. C’è qualcosa di magico ed eccezionale nei meccanismi della natura, anche quelli più rischiosi per la nostra incolumità, che stimola la fantasia e ci stupisce continuamente, per questo ha indotto i nostri progenitori a credere nell’esistenza di un essere superiore, talmente abile e lungimirante, da essere in grado di farla funzionare e mantenerla sempre tanto affascinante. Perciò, se Dio esiste ed è capace di curare ogni minimo particolare della natura, a maggior ragione deve essere stato in grado di creare l’organismo umano, così curato fin nei minimi particolari e, allo stesso tempo, così complesso e semplice nelle sue funzionalità, pur facendo in mondo che ognuno di noi potesse essere diverso dall’altro, salvo casi eccezionali, e mantenere la propria individualità. Insomma, non siamo dei manufatti o dei cloni massificati, come qualcuno vorrebbe farci credere, per poter approfittare della nostra buona fede e perseguire i propri scopi, che nulla hanno a che vedere con il bene comune, di cui però si riempiono tanto la bocca per convincerci delle loro rette intenzioni. Certo, questi modi agire sono più evidenti ed eclatanti nei regimi totalitari e laddove la democrazia è solo apparente e i diritti civili sono estremamente ridotti, se non addirittura annullati, ma ci sono dei movimenti e dei partiti come la lega e il M5S che se ne servono a piene mani, nella convinzione che l’unica idea che conta è quella del leader, e che solo attenendosi alle regole “suggerite” da lui e dai suoi collaborator più stretti è possible realizzare un mondo migliore e più giusto. Peccato, però, che questo comporti il disprezzo e l’intolleranza verso chi la pensa in modo diverso, manifestati attraverso il razzismo, la xenofobia e la mancanza di quel briciolo di empatia e di solidarietà verso l’altro e, soprattutto il bisognoso e il sofferente, che nobilitano la nostra natura umana.

  2. coscienza critica ha detto:

    quasi una sorta di voto di scambio, che è tipico delle organizzazioni mafiose e criminali.
    Non c’è che restare basiti.

    • coscienza critica ha detto:

      ho sbagliato a postare questo commento qui, si riferiva all’altro articolo, ma esiste comunque una connessione, dal momento che si tratta di esponenti indipendentisti o autonomisti che vogliono violare la legge, o rompendo la costituzione, vedasi questione catalogna, o addirittura proponendo uno scambio di favori, quindi in qualche modo in tema con l’articolo.

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