Le oscene contraddizioni di Comunione e Liberazione

lupi

di don Giorgio De Capitani
Onorevole Maurizio Lupi, anche in occasione delle ultime elezioni europee, il Movimento ecclesiale, a cui Lei si onora di appartenere, Comunione e liberazione, ha steso e diffuso un documento spiegando le ragioni per andare a votare e soprattutto indicando quei valori da proporre e da difendere per un’autentica Europa del domani. Naturalmente “cristiana”!
Devo sinceramente confessare che non ho letto per intero il documento, ma qualche frase or qua or là: ho subito intuito che si trattava delle solite cose, trite e ritrite, ma che occorreva  ribadire ai propri adepti, visto che ultimamente qualcuno, forse più di uno, è stato scosso da più di uno scandalo all’interno del Movimento stesso. Ho però la netta sensazione che, anche all’interno dei Movimenti ecclesiali, l’integralismo è tale da togliere la capacità di poter dubitare.
Ma l’integralismo talora e spesso non coincide con la coerenza. E qui sta lo scandalo vergognoso che da anni oramai sta investendo Comunione e liberazione, in particolare il suo braccio destro finanziario, ovvero la Compagnia delle Opere.  
Onorevole Lupi, mi risponda, se desidera: come avete potuto per anni e anni allearvi con Silvio Berlusconi e con la Lega Nord? La loro cultura della vita è forse in linea con quella evangelica? Proprio voi di Comunione e liberazione che non fate altro che predicare il Cristo, l’Evento che ha sconvolto il mondo, come potete tradirLo in nome di una politica amorale, immorale e antidemocratica, sostenuta dalla destra berlusconiana, e di un razzismo barbaro leghista che stride con i valori più umani di solidarietà e di fratellanza? È proprio il caso di urlare: si predica bene, e poi si razzola male, caro Lupi! O Lei è così cieco da non vedere l’incoerenza, o è così ingenuo da non capire che vi siete alleati e tuttora vi alleate con i mercenari della Democrazia?
Sì, predicate bene: non ne dubito, e siete molto ortodossi, in perfetta obbedienza alla Chiesa gerarchica. Su questo, meritate una medaglia. Obbedienza alla dottrina più ferrea della Chiesa, e anche alle direttive e alle scelte della gerarchia. Negli anni appena scorsi sembrava quasi che, più che voi ciellini ad essere obbedienti, era la gerarchia ad essere succube del vostro Movimento. Tanto forti da ottenere ciò che volevate, anche un cardinale ciellino a Milano, per metterlo poi sul soglio pontificio (pensavate di aver comperato anche lo Spirito santo!), e tanto presuntuosi da sognare un politico di area ciellina a capo del governo o al Colle. Ma il demonio fa le pentole, ma non i coperchi. Qualcosa è andato storto. E non poteva non andare storto, se è vero che il tempo giudica meglio di quella religione in nome della quale si pretende di creare un impero eterno.
Sì, è successo di tutto: Roberto Formigoni è l’esempio tipico del malaffare ciellino. No, attenzione, non m’interessa se ciò che ha fatto Formigoni è contro la legge dello Stato oppure no. Lascio ai giudici compiere il loro dovere. A me interessa evidenziare che, penalmente o non penalmente, Comunione e liberazione, soprattutto col suo braccio destro finanziario, si è immischiato in un mondo di affari in contrasto con i principi più evangelici.
Onorevole Lupi, non può negare che alcuni uomini di Comunione e liberazione (su questo posso anche darLe ragione che bisognerebbe distinguere!) ma che soprattutto la Compagnia delle Opere (qui non si tratta di alcuni uomini, ma dell’organismo in sé) hanno creato alleanze politiche, anche approfittando del potere formigoniano, per ottenere appalti vari, soprattutto per l’Expo 2014. Ripeto: non sto parlando di illegalità! Ma già dire appalti o commistioni finanziarie, ciò non urta con quella purezza di fede che desiderava don Luigi Giussani?
Onorevole Lupi, non siamo così ingenui o ciechi da non capire la Sua ostinata presenza nell’attuale e nel precedente governo, soprattutto in questo momento così difficile, dopo lo scandalo Formigoni e company! O forse voi ciellini volete farci credere che siete presenti in ogni campo politico solo per difendere i valori “cristiani”, ma che di Cristianesimo hanno ben poco, visto che, sempre in linea con la gerarchia, parlate con tanta enfasi di valori “cattolici” (comunque, sempre nel campo prettamente etico o bioetico, e anche educativo) da voi ritenuti “non negoziabili” chissà in nome di quale principio evangelico? Non negoziabili! E poi negoziate il Vangelo per un potere terreno, quello che ha condannato Cristo! Certamente, come fa il vostro principe gerarchico, cardinale Scola, oggi tirate fuori la parola di moda “umanesimo”, ma, apriamo gli occhi!, l’umanesimo tanto sbandierato da voi non è altro che il solito cattolicesimo verniciato a nuovo.
Belle parole, ma sotto il vestito a nuovo c’è il solito trasformismo che passa con estrema disinvoltura dalla Comunione sacramentaria al tradimento di Giuda. Oggi vendete Cristo con il potere da spartire con qualsiasi forza demoniaca, e con affari al cui confronto i trenta denari non sono altro che un pallido ricordo di un povero cristo che ha creduto troppo nel suo Maestro, e che lo ho tradito quando ha capito che Egli aveva scelto la strada della croce, e non quella di prendere il potere per distruggere l’impero nemico.
Onorevole Lupi, conosciamo tutti il Suo potere brianzolo, che Lei ha ereditato dallo strapotere ciellino locale. Un potere di governo, un potere clientelare, un potere d’informazione, un potere mediatico, sempre in comunione con una certa chiesa locale, rappresentata da preti ciellini, prima sopportati, ora supportati dalla Chiesa milanese. Anche Lei, Onorevole, sa che quando i superiori milanesi trasferiscono o muore un prete ciellino, sono costretti a sostituirlo con un altro ciellino.
Nei primi anni del mio ministero pastorale a Monte di Rovagnate, ho avuto forti contrasti con il Movimento di Cl. Una sera ho ricevuto una telefonata da parte dell’allora referente ecclesiastico milanese di Comunione e liberazione, don Gerolamo Castiglioni, che voleva sottopormi a un processo romano. Ho avvertito subito i miei superiori, compreso il cardinale, i quali lo hanno bloccato, sostenendo che gli unici competenti a giudicarmi erano loro, e non il Movimento ciellino romano. Da allora, comunque, sono continuate le minacce. Solo ora sono venuto a conoscenza di altre pressioni sull’autorità ecclesiastica, prima romana, poi quella curiale milanese, da parte di qualche uomo di potere ciellino anche di Monte. Anch’io, quando ero a Monte, sono stato tanto ingenuo da non vedere i giochi sporchi di qualche mio parrocchiano!
Tutto questo per dirLe, onorevole Lupi, quali sono i metodi che ha usato e tuttora usa il Movimento a cui Lei appartiene. Metodi di infiltrazioni locali (di stampa, ospedaliere, parrocchiali ecc.), metodi di connivenze col potere più forte per ottenere appalti, metodi repressivi, minacciosi, naturalmente il tutto con elargizione di favori verso i più benevoli. I preti si possono comperare facilmente con qualche soldo, a favore naturalmente delle loro opere parrocchiali.
Con il Suo ultimo intervento su Merateonline, che mi ha spinto a scrivere questa lettera, Lei ha ancora la spudoratezza di parlare di una ricostruzione ideale di una nuova Destra, ma alleandosi con le vecchie politiche berlusconiane e leghiste. Ho capito bene? E Lei ha il coraggio di parlare di speranza, di cambiamento, di credibilità per dare all’Italia un futuro diverso? Ma la Sua fede nel Cristo giussaniano glielo permette? Ma non si fa mai un sincero esame di coscienza? Presso quale ministro di Dio si confessa? Come può ricevere Cristo Eucaristico?
Quando penso a tutto quello che ha fatto Comunione e liberazione in questi ultimi vent’anni, in perfetta simbiosi con la Compagnia delle Opere, mi chiedo se veramente il papa sappia quello che dice quando afferma che i Movimenti ecclesiali, tra cui anche Cl, sono dei doni preziosissimi per la Chiesa universale. Una ricchezza! Ma di quale ricchezza il papa parla?
Infine, sarei curioso di sapere come hanno votato i ciellini nelle ultime elezioni europee. Per il nuovo Centro Destra? Ma perché i caporioni ciellini scrivono bellissimi documenti pre-elettorali per poi finire nella solita ipocrisia e nella solita incoerenza evangelica? Non è forse questa la vera vergogna che fa arrossire l’autentica Chiesa di Cristo?
Da Merateonline
Ringrazio di cuore uno ad uno il milione e duecentomila italiani che ci hanno votato. Questo è un grande punto di partenza. Un fatto da cui ripartire per ricostruire il centrodestra.
Dico riscostruire perché queste elezioni, con un risultato che è il minimo storico di Forza Italia da quando è nata, aprono una grande questione: la possibile scomparsa della rappresentanza dei moderati. Pensavo, ragionando su Milano e sul Nord, che il nostro momento più basso fosse stata la sconfitta del 2011 con Letizia Moratti. Ritenevo che la vittoria di Roberto Maroni in regione Lombardia lo scorso anno fosse l’inizio dell’inversione di tendenza. E invece siamo qui a constatare che dalle Europee del 2009 quello che era il Pdl ha perso un milione e seicentomila voti; altri settecentomila sono mancati alla Lega, pur risalita di due punti percentuali dalle ultime politiche. Dobbiamo ripartire da qui e capire perché il centrodestra ha perso così tanto consenso nella regione con il tessuto economico, sociale e culturale più forte del Paese.
Lunedì ho riletto più volte i dati dei voti del Nuovo Centrodestra in corsa solitaria.
Quanto successo con il voto di domenica dice una grande cosa: alla rabbia si può contrapporre la speranza, il coraggio e la responsabilità di cambiare il Paese. Gli italiani si sono aggrappati a questa speranza e questa promessa di cambiamento.
Il principale catalizzatore di questo significativo segnale che i cittadini hanno voluto dare alla politica  è stato Matteo Renzi. Ha preso i voti anche di una parte di quei moderati che venivano tradizionalmente rappresentati dal centrodestra. La bipolarizzazione del duello elettorale tra Renzi e Grillo – a cui ha dato il suo contributo anche Berlusconi disegnando l’incubo di un’Italia a 5 stelle e invitando a “non votare Grillo” – ha fatto scattare la sindrome del voto utile e ha convinto tanti a votare per il partito del premier, la realistica alternativa al pericolo Grillo.
La scelta della speranza contro la rabbia ha premiato, pur se in misura minore,  anche il Nuovo Centrodestra, un partito nato da neanche sei mesi proprio per testimoniare che insieme, con coraggio e con responsabilità si può cambiare l’Italia, accettando la sfida di governare con chi ci è naturalmente e politicamente alternativo.
Questo risultato ci carica di ulteriore responsabilità, sia nel dare il nostro contributo nel fare le riforme elettorale, istituzionale e della pubblica amministrazione, sia nel lavoro per ridare un’adeguata rappresentanza ai moderati, ridargli un centrodestra per cui poter votare.
La riunificazione dei moderati non coincide con la somma algebrica dei voti presi dai vari partiti di centrodestra.  Per ritrovarsi insieme serve un nuovo inizio: un nuovo modo di essere di centrodestra. Renzi ha vinto perché ha avuto il coraggio di proporre un nuovo modo di essere centrosinistra.
Nelle settimane di campagna elettorale ho fatto tantissimi incontri e ho conosciuto tanti bravi amministratori, spesso giovani, che possono costituire l’ossatura di una nuova classe dirigente.
Prima di pensare già alle prossime tornate elettorali, a chi si candida, prima di vantare primogeniture premature, occorre chiedersi se siamo in grado di proporre contenuti nuovi con un linguaggio credibile e con una nuova classe dirigente.
Maurizio Lupi

7 Commenti

  1. Giuseppe ha detto:

    Alle volte ho la sensazione di sembrare un disco rotto che ripete sempre le stesse cose, ma che ci posso fare? È più forte di me, non riesco proprio a capire lo scopo per cui sorgono questi movimenti. L’impressione è sempre la stessa, vale a dire che servano come centri di potere che, con la scusa di evangelizzare il mondo, cercano di controllare e vigilare su ogni settore delle attività sociali, per trarne tutti i benefici possibili, anche e soprattutto di natura economica e finanziaria. E benché sorgano come organismi di ispirazione cristiana, usano gli stessi strumenti della massoneria e gruppi similari, con atteggiamenti di tipo mafioso.

    • Nino ha detto:

      Preferisco di gran lunga le parolacce di don Giorgio che i discorsi mielati,anzi alla vaselina, del dott. on. Maurizio Lupi che mi vanto di non ascoltare mai: ergo cambio subito canale.

  2. GIANNI ha detto:

    L’incoerenza è la vera natura di gran parte della storia, sopratutto di partiti, movimenti, stati, apparati.
    La vecchia DC era coerente?
    Era in linea con la dottrina cristiana il potere temporale della chiesa o la santa inquisizione?
    E via di questo passo sino ad ….oggi.
    I partiti e movimenti moderni, laddove per moderni intendo quelli a partire dal secondo dopoguerra, hanno appreso bene la lezione, e non fanno altro che riproporre il vecchio predicare magari bene, ma…razzolare male.
    Alcuni magari si distinguono, e credono in quello che dicono, e può darsi che Lupi sia uno di questi, ma l’andazzo generale è sempre quello.

  3. franz ha detto:

    Solo con Berlusconi e con la lega? E invece secondo lei l’aver arruolate fascisti dichiarati è meno grave?

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