Era ora di arrestarlo!

 
Guardate bene la faccia losca di questo pseudo-giornalista, che nella sua vita non ha fatto altro che falsificare la verità dei fatti. Ha scritto bugie, calunnie, sempre e unicamente per leccare il culo del suo padrone.
Ed ora, sotto accusa per aver permesso di gettare fango su un giudice, vorrebbe fare l’eroe. E tanti suoi compari di giornalismo, anche di sinistra, lo difendono perché non sarebbe giusto, secondo loro, gettare in prigione un delinquente, in nome della libertà di stampa! Pensate un po’ che idiozia!
Falsificare la verità è un grave reato, un delitto. E chi lo compie merita la galera.
Hanno arrestato Sallusti! Era ora! È la paga del suo delitto. Che resti in carcere per anni, a scontrare ciò che impunemente finora si è permesso di fare, sotto la protezione del più Bugiardo che si è costruito un impero sulle menzogne.
Giornalisti del cazzo, difendetelo! Siete da estromettere dall’ordine dei giornalisti!
Sì, son contento che Sallusti abbia la condanna che si merita.
Guardate bene la sua faccia. Che orrore di falsità!
don Giorgio
 

da la Repubblica

Oltre i limiti

di  Liliana Milella

1 dicembre 2012

Ha ragione chi si chiede “ma cosa vuole Sallusti?” (invito a leggere il post di Nicola nel blog precedente). Anche io me lo chiedo. E mi stupisco, e prendo le distanze, dal suo comportamento. Che può essere definito in un solo modo: una provocazione. Sallusti, in linea con quanto il suo giornale ha fatto in questi anni, invoca per sé un diritto diverso da quello degli altri cittadini. Invoca la libertà di diffamare, senza riconoscere il diritto di rettifica. Chiede (ha chiesto) alla politica una legge ad personam per se stesso. In linea con quanto ha fatto l’ex premier Berlusconi. Non ammette l’errore, evidente nel caso dell’articolo del l’agente Betulla sul giudice Cocilovo. In modo sovversivo contesta una sentenza definitiva. Non basta. Contesta pure una decisione, a lui favorevole, presa dalla procura di Milano, dal procuratore Bruti Liberati in persona, e confermata dal magistrato di sorveglianza. Rifiuta i domiciliari e vuole il carcere come provocazione estrema. Se ogni cittadino facesse quello che sta facendo Sallusti sarebbe in pericolo l’ordine democratico di questo Paese. Ma probabilmente è questo ordine, sono le regole stringenti, che Sallusti rifiuta e vuole abbattere. Ma dev’essere evidente a tutti che il lavoro scrupoloso di documentazione di ogni cronista, la ricerca della verità, il confronto delle fonti nulla hanno a che fare con il giornalismo preconcetto che non cerca i fatti veri, ma vuole piegare i fatti presunti a una tesi precostituita. Giusto quello che è avvenuto nel caso di Sallusti, dell’ex agente Betulla e del giudice Cocilovo.

Nicola 1 dicembre 2012 alle 18:32
Debbo rilevare, nel leggere buona parte dei commenti al post della Dott.ssa Milla, un misto di disinformazione (rispetto alla vicenda Sallusti) e livore ideologico del tutto fuori luogo.
Non è forse chiaro a molti quanto difficile sia la posizione assunta dalla Milella rispetto alla ben più comoda posizioni assunta da molti suoi colleghi.
Quello invocato da Sallusti (e da altri insieme a lui) è, infatti, un privilegio odioso. Si pretende un sostanziale diritto di diffamare chiunque, senza di questo esser chiamati a rispondere pagando, per il vituperio della dignità altrui, con giusta sanzione.
La ragione per cui molti giornalisti, militanti anche in aree politiche avverse, raccontano la vicenda Sallusti come un vulnus al diritto di cronaca, alla libertà di stampa e, in definitiva, alla democrazia stessa, va ricercata proprio in questa insopportabile pretesa di impunità. Ecco perché l’accusa di partigianeria mossa alla giornalista de La Repubblica è priva di alcun senso.
Se di fazioni si desidera parlare, sarebbe più giusto riconoscere che esse constano, da una parte, di chi pretende la salvaguardia del diritto di informare in uno con la tutela della dignità delle persone messa pericolo da un certo giornalismo puramente diffamatorio, e, dall’altra, di chi avanza pretese di impunità, qualunque notizia pubblichi (a prescindere, cioè, dalla lesione della reputazione di un individuo ch’essa produca).
Trovo, quindi, sconfortante che molti non còlgano come un giornalismo di questa natura metta in pericolo chiunque sia investito da una notizia che non ci si preoccupi di verificare o, peggio, che sia pubblicata sebbene se ne conosca la falsità. Condotta ancor più lesiva se ad esserne destinatario sia un quisque de populo, qualcuno che non può contare sul vantaggio di buoni mezzi economici e, soprattutto, dell’amicizia di qualche direttore di giornale.
Da un giornalismo come quello di taluni professionisti della stampa il comune cittadino sarebbe, ed è in effetti, schiacciato. Che di questo il giornalista/diffamatore non paghi (o pretenda di non pagare) con pena severa, è un insulto alla civiltà.

38 Commenti

  1. Paolo Mauri ha detto:

    Egregio Don Giorgio,
    si ricorda di me? Venni a parlarle tempo addietro accompagnato da un altro resposanbile del comitato, in merito alle sue false dichiarazioni sui presunti interessi del comitato civico “No al pozzo”.
    Ora mi trovo a scriverle perchè ho letto il suo “foglietto” che distribuisce ai suoi fedeli in chiesa (“Di male in peggio”), e mi vedo costretto a farle delle precisazioni.
    Numero 1) Libero (edito da Libero editoriale s.r.l. che fa capo alla fondazione S. Raffaele di Ceglie Messapica prov di BR) non appartiene alla famiglia Berlusconi come da lei sostenuto, altresì è di proprietà del sen. Antonio Angelucci (PDL).
    Numero 2) lei sostiene che, cito, “la legge è uguale per tutti, la condanna ci sta tutta”. Sapeva che il giudice diffamato aveva chiesto, in alternativa alla pena detentiva, una somma maggiore di quei 5000 euro per il reato di “lesa maestà giuridica”? Sapeva che la somma si aggirava intorno ai 30 MILA euro, sapeva che se il giudice avesse percepito tale somma avrebbe ritirato la denuncia e “buonanotte ai suonatori”? Lo sapeva o ha fatto finta di non saperlo? Oppure, viceversa, pensa che sia solo la solita propaganda, il solito fango (gli atti son lì da leggere in caso avesse tal dubbio)?
    Ebbene Don Giorgio? Cosa mi dice ora della sua “legge uguale per tutti” che si vende per 30 (mila) denari?
    E volendo essere provocatore, cosa penserebbe della stessa legge se il comitato, in quanto ente costituito, avesse deciso di querelarla per diffamazione per le sue parole di un paio di anni fa? La legge sarebbe stata sempre uguale per tutti?
    Stia attento a quello che scrive Don Giorgio, non tanto perchè passibile di azioni legali, quanto perchè divulga notizie spesso false e tendenziose, e quasi sempre poco accurate (almeno quando si tratta di certi argomenti), e occupando il ruolo che occupa, dovrebbe andare più a fondo alle questioni, dovrebbe informarsi meglio, visto che è diventato, per molti, il “profeta di Monte”.
    Distinti saluti.
    Paolo Mauri (abitante di Monte).

    • Don Giorgio ha detto:

       Quante stupidaggini hai detto! Le tue minacce mi fanno ridere.   

    • vale ha detto:

      I trentamila euro sarebbero stati da devolvere a “Save the children” come atto simbolico di estraneità alle accuse rivoltegli. Non è una procedura illegale e penso che non sia una cifra che possa mandare in malora la vita del direttore di un giornale del genere (né è tale, se avesse deciso di intascare i soldi, da cambiare la vita a un giudice).
      E non chiedeva solo questi soldi, chiedeva pure (che capriccioso!) una smentita alle menzogne raccontate su di lui.
      Don Giorgio esprime le sue opinioni (con “giornale di Berlusconi” ovviamente intende “giornale sfacciatamente dalla parte di Berlusconi perché a lui deve molto” non “giornale formalmente appartenente a Berlusconi”, bisogna saperle cogliere certe sfumature se si vuole spingere le proprie letture un po’ più in là dell’abbecedario) e propone articoli scritti da terzi citandone le fonti. Sallusti permise a Farina (radiato dall’ordine per fatti gravi) di scrivere falsità sotto pseudonimo e si rifiutò di rivelarne la reale identità.

      Mi permetto di citarla: lo sapeva o ha fatto finta di non saperlo?

  2. ada ha detto:

    A me questo dar addosso indiscriminatamente alla Magistratura non piace affatto.
    Quello di Sallusti mi sembra la solita cortina fumogena per coprire ALTRI giochi, un “caso” preparato per mostrare l’entourage di Berlusconi vittima della Magistratura, in vista del suo ripresentarsi alle elezioni.
    Nei riguardi della sua candidatura, non si potrà più dire che è immorale, proprio perchè viene fatta intravvedere un’armata che ha operato appositamente per danneggiarlo.

    E chi avrebbe voluto tutto ciò?

    Io vivo nella FANTAPOLITICA e mi sento nella COLONIA ex-nazione italiana, perciò questo suppongo:
    TUTTI i parlamentari, i notabili, i ricconi, gli oligarchi, quelli che hanno tantissimi appartamenti, stipendi da nababbi, più della regina britannica, queli che si sono spartiti i beni italici,…..

    Nel mio incubo politico, i Fini, i Vendola, i Casini, i Di Pietro….voterebbero per Berlusconi e questo perchè???
    Perchè Bersani, dopo aver dato il matrimonio e figli da adottare agli omosessuali (e qui l’informazione ne parlerebbe giorno e notte, perchè questo diventerà l’argomento della politica italiana), dovrà per forza iniziare a ridistriuire un pochino la ricchezza! Ciò sarebbe insopportabile alla nuova nobiltà!
    Per chi voteranno Bersani e Grillo? Ma certamente per Berlusconi!!!
    Don Giorgio, se il mio ragionamento le sembra troppo fuori di testa, lo canni pure!

  3. Marco ha detto:

    A quando l’arresto di tutti gli altri giornalisti, allora (dato che tutti, per padroni diversi, fanno nè più nè meno quello che fa Sallusti)? E a quando, don Giorgio, un suo sproloquio su tutti i giornalisti, indipendentemente dal fatto che siano stipendiati da Berlusconi?
    Perchè, quelli dell’Unità non fanno la stessa cosa? E quelli del Manifesto, allora? Ah, ma loro attaccano Berlusconi, quindi va bene…

    • Don Giorgio ha detto:

      Tu proprio non sai distinguere tra i giornalisti, più o meno quotati, più o meno bravi professionalmente, chi è il delinquente. Sai almeno che cosa ha fatto Sallusti? A parte le mie antipatie per i leccaculo del più porco immondo esistente sulla terra (quello d’Arcore, tanto per specificare meglio il nome), non sopporto che qualcuno abbia querele pagandole di persona e altri possano scrivere le più grosse menzogne a danno di innocenti. Sallusti la deve pagare. Invece che mandarlo in prigione gli imporrei un lavoro socialmente utile: pulire il sedere dei vecchi in un ospizio. Lui è abituato a leccare il culo di Berlusconi!

    • Alberto ha detto:

      Mi risulta che Sallustri abbia ben otto
      condanne per reati analoghi. Infatti non
      può nemmeno beneficiare della condizionale.
      Quindi facciamo attenzione a difenderlo…

  4. Carmen ha detto:

    Ma perchè metterla sempre sul piano della simpatia o dell’antipatia,di destra o di sinistra e via di questo passo senza fermarsi ad analizzare il fatto!
    Il sig. Sallusti viene condannato al carcere per reato di DIFFAMAZIONE e non di opinione! Cioè usa il suo giornale come macchina del fango e inoltre fa scrivere e pubblicare un articolo da un certo Farina che è stato radiato dall’Ordine dei giornalisti! E’ chiaro????Come fa ad affermare di non esserne responsabile se ce l’ha messa proprio tutta per meritarsela? E poi i giudici sono stati anche troppo clementi con lui visto che gli assegnano i domiciliari nella reggia della Santanchè.A chi mette in dubbio questo io chiedo: se tu venissi sbattuto in prima pagina di un giornale come un mostro o come un pedofilo, per te sarebbe ancora reato di opinione?

    • Gioele ha detto:

      Ed ha ragione Carmen, perché con tale magistratura domani, o dopodomani, il signor K potrebbe essere svegliato da un violento bussare alla porta.Il processo di kafkiana memoria prende vita…in una dittatura della Giustizia con la “g” capitale.

      • Carmen ha detto:

        Gioele, scondo me, hai un pò le idee confuse. Il tuo accanimento contro la Magistratura è assolutamente infondato e per nulla oggettivo!

        • Gioele ha detto:

          Carmen, io avrò anche le idee un po’ confuse, ma mi chiedo quale stato possa “vantare” una magistratura così inattaccabile.Se un medico sbaglia u intervento va in galera. Se un giudice sbaglia…il “fluido divino che lo pervade” ha avuto un calo di energia. Nella vecchia URSS la psichiatrizzazione era all’ordine del giorno.Qui in Italia basta che una persona scomoda venga indagata e sono guai seri! Ripeto, Sallusti non mi è mai stato simpatico e mai,sottolineo mai,avrei pensato di doverlo difendere. Ma qui è in ballo il principio della Libertà (qui si va scritta con la “L” capitale…non già la “M” di magistratura). Il Processo di Kafka insegna tante cose. E se domani toccasse a te, Carmen? E a me? No, non si può avere fiducia in una giustizia così di parte.

          • Claudio ha detto:

            Scusi Gioele non capisco quale sia la ‘buona nattaglia’ qui o perche’ difendere Sallusti. Se io fossi il direttore di un giornale e le attribuissi qualsiasi azione o esternazione horrenda che lei non ha compiuto o detto, dovrei andare in galera, con buona pace della ‘liberta’ di informazione’, perche’ L’ho diffamata a mezzo stampa. Cosi’ e’ con Sallusti; ha diffamato x, essendo direttore paga. Deve cambiare la legge sulla diffamazione? Dovrebbe pagare il ‘diffamatore’ (quell’altro ciellino fetente di Farina) invece del direttore? Forse si, ma allora il problema non e’ ne Sallusti ne la magistratura, il problema e’ una legge ( a suo avviso) sbagliata. Io li avrei mandati in galera tutti e due, senza scomodare il Processo di Kafka. K non capisce che legge ha violato, Sallusti e Farina forse non si ricordano piu’ quante ne hanno violate, ma avrebbero dovuto e potuto conoscerle, cosi’ come dobbiamo fare tutti. L’unica cosa fastidiosa di questa faccenda e’ che probabilmente se io avessi diffamato lei il processo si sarebbe trascinato per anni e secoli invece con Sallusti sono stati ‘solerti’, ma poco mi cale. Stupisce sempre vedere un colpevole in galera, ma Sallusti e’ colpevole, quindi paga, giustamente. Che la Provvidenza si sia servita di una magistratura che e’ stata cosi’ solerte solo perche’ hanno attaccato uno dei loro? che ci vuol fare, la almenogiustizia e’ fatta (una volta tanto).PS se il medico sbaglia intervento la gente muore, gli sbagli della magistratura (gente messa in galera ingiustamente) che io sappia vengono risarciti (ovviamente male poco lentamente etc, ma perche’ l’Italia e’ uno stato di pagliacci). Ovvio che gli sbagli dell’uno siano piu’ gravi degli sbagli dell’altro (che non vuol dire che gli sbagli della Magistratura siano peccati venali; ma solo che l’errore medico e’ un peccato mortalissimo). Che cosa mi sfugge e perche’ dovrei stracciarmi le vesti per Sallusti?

  5. pippo ha detto:

    Touchè!

  6. Patrizia ha detto:

    Sembrerebbe che il Capo dello Stato stia meditando circa un provvedimento di grazia per Sallusti, certo che in questo Paese accadono cose veramente pazzesche.

    • Gioele ha detto:

      Napolitano potrebbe addirittura riuscire a salvare una figura di cacca della magistratura grande come questa. Temo non abbia l’intelligenza per farlo.

      • vale ha detto:

        Si può criticare la legge in argomento (anche se non capisco perché un giornalista possa raccontar balle infamanti su qualcuno e io povera cittadina sfigata no). Ma la magistratura cosa c’entra dato che si è limitata ad applicare la legge?

        • Gioele ha detto:

          La magistratura in questo stato ha raggiunto un livello di intoccabilità che soltanto l’Albania della dittatura comunista aveva sfiorato.Perché, ad esempio, il dottor Liberati non si decide a dire ai microfoni di qualche emittente di stato perché, per quale motivo, è stata eseguita una pagliacciata del genere?Il magistrato in questione si renderà conto che,essendo la magistratura notoriamente vessillifera della sinistra, questo arresto appare…quantomeno fazioso o, peggio, punitivo! Ecco,vista la straordinarietà del caso…parli lui…se ha ancora qualcosa dell’umano. Perché se è già intoccabile come un divus, be’, le cose cambiano. Davvero, non avrei mai pensato di dover difendere Sallusti! Però una dittatura delle toghe nere solo Kafka l’aveva preconizzata!

          • vale ha detto:

            Che la magistratura commetta degli errori anche gravi purtroppo è cosa nota (e non mi riferisco alla “persecuzione” di Berlusconi).
            Ma in questo caso è stata semplicemente applicata una legge, o no?

    • vale ha detto:

      Ma sulla base di cosa potrebbe farlo? C’è una qualunque forma di pentimento? C’è buona condotta (evasione appena resa esecutiva la pena)? C’è una richiesta di grazia?

      • Gianni ha detto:

        non esiste richiesta di grazia da parte di Sallusti, il quale, anzi, voleva andare in carcere sopratutto per attirare attenzione su di sè.
        La qustione normativa la spiego con un copia ed incolla da wikipedia, anhe perchè le leggi, esaminate direttamente, sono spesso complesse.
        Si parte infatti da una legge, se non ricordo male del 2010.
        Poi le norme sono state modificate nel 2012, ma invece di fare leggi chiare, ad esempio sostituire completamente il testo di un articolo con un altro, tecnicamente si fanno in modo ostico, del tipo: alle parole dell’art. tal dei tali della legge numero…..anno….., ….si aggiungono le parole….
        Insomma, alla fine occorre un paziente lavoro di riscotruzione tenica, per arrivare al testo moidificato da norme successive, per cui si fa prima a prendere un testo di legge, che riporti il testo definitivo della norma, come risultante dalle ultime modifiche.
        E si fa ancora prima a leggere il sunto delle norme.
        Faccio quindi copia ed incolla che spiega cosa è successo n base alla legge.
        Sottolineo che ora certi provvedimenti non richiedono il concenso dell’interessato.
        Ecco, quindi, il copia ed incolla:”
        del caso si è occupato personalmente il procuratore generale, che il mese successivo ha inoltrato al giudice di sorveglianza una richiesta di esecuzione della pena presso il domicilio in cui il giornalista vive con la compagna Daniela Santanché. Il cosiddetto “decreto svuota-carceri” prevede infatti che chiunque debba scontare una pena inferiore ai 18 mesi e non costituisca un pericolo sociale possa espiare la propria condanna in luogo diverso dal carcere. I pm dell’ufficio esecuzione, in risposta a tale richiesta, hanno inscenato una protesta sostenendo che se tutti si comportassero in questa maniera il Tribunale sarebbe invaso di carte: in effetti nell’ufficio milanese normalmente nessuno osserva le disposizioni previste dal decreto, abbandonando al loro destino i condannati che in teoria avrebbero diritto a rientrare nello svuota-carceri. I magistrati hanno per questo definito Sallusti un “privilegiato” e “minacciato” di inviare ai giudici di sorveglianza tutti i fascicoli relativi a casi analoghi, che sono parecchi.”.

  7. vale ha detto:

    Invito tutti a dare un’occhiata a questo articolo: http://www.corriere.it/politica/12_settembre_27/intervista-giudice-sallusti_ff183326-087f-11e2-b109-0c446f94a4e2.shtml
    E’ stato l’unico caso in cui sono riuscita -stranamente su uno dei giornali meno coraggiosi in circolazione- a leggere anche il punto di vista della parte lesa (perché qua ci si dimentica che non è Sallusti la vittima).
    Riassumendo:
    – Sallusti ha pubblicato l’articolo di uno che era stato radiato dall’ordine dei giornalisti e che, se ho capito bene, in teoria non poteva scrivere sul suo giornale.
    – Sallusti ha fatto mettere IN PRIMA PAGINA (se un direttore non è responsabile nemmeno di quanto si scrive in prima pagina allora mi domando in cosa consista il suo ben retribuito lavoro) un articolo infamante (oltre che ridicolo) il cui spunto era una balla (e sopra questa balla è stato inventato un raccontino strappalacrime)
    – E’ stata chiesta la rettifica di questa balla, ma non si è manco sognato né di chiedere scusa né di pubblicare due righe di detta rettifica
    – E’ stato chiesto, per ritirare la querela, un risarcimento di ventimila euro da devolvere in beneficenza a Save the Children. Somma che non si è sentito di pagare. Mi domando piuttosto quanto avrà speso in avvocati.

    Si parla di reati di opinione. Ma qui non sono le opinioni a essere sotto accusa, ma semplicemente l’aver raccontato una menzogna e il rifiuto di porre rimedio a tale menzogna. Mi piacerebbe sapere quanti sarebbero disposti al perdono o alla blandizia di pena se qualcuno a voi caro o voi in prima persona foste gravemente calunniati in prima pagina sul Giornale (nonostante tutto c’è ancora chi legge i giornali, purtroppo anche questo).

    Sul vittimismo vergognoso di Sallusti invece invito a leggere questo intervento. Diversa persona, diversa “scuola di giornalismo”, diversa la situazione… diversa la dignità:
    http://principessasulpisello.com/2012/11/16/lunico-giornalista-italiano-incarcerato/

  8. Giulio ha detto:

    Poi don giorgio devo dire che mi ha fatto un pò sorridere il suo giudizio sulla persona di Sallusti, basato tutto sulla sua fisiognomica. Si potrebbe dire che sia stato Lombroso ha influenzare il suo metodo di giudicare le persone.

  9. Giulio ha detto:

    Don giorgio mi spiace ma quello che ha scritto è semplicemente vergognoso, non solo e non tanto perchè si compiace del fatto che una persona vada in carcere ingiustamente (per lo meno le riconosco che non è ipocrita a differenza di tanti altri), ma soprattutto perchè vista la sua funzione, ha il dovere di difendere non solo la libertà di esprimere il pensiero esposto nell’articolo incriminato, ma di difenderne anche la buona ragione. Doppiamente errante.

  10. Giuseppe ha detto:

    Sarà che il pesce puzza dalla testa e il “buon esempio” viene sempre dall’alto, ma da quando Papi nei suoi deliri di onnipotenza ha inaugurato l’era del faccio quello che mi pare e piace senza dover renderne conto a nessuno, confondendo questo atteggiamento con la libertà, un buon numero di persone ha creduto bene di seguirne l’esempio fregandosene delle regole. E i giornalisti sono stati tra i primi, facendosi forti delle battaglie per una informazione libera e senza censura e del rispetto per la cosiddetta “deontologia professionale” , che in parole povere si riduce al non rivelare le proprie fonti (neanche avessimo a che fare col sacramento della confessione): insomma una forma di omertà mafiosetta atta a tutelare il proprio lavoro. Il risultato è che la tanto strombazzata libertà d’informazione resta un’utopia , visto che ognuno ha un suo editore di riferimento, magari solo ideologico, e l’obiettività e la serenità di giudizio sono i grandi assenti nelle testate giornalistiche e nei notiziari radiotelevisivi. Per quanto riguarda Sallusti credo che neanche conosca il significato dell’espressione informazione libera, o lo confonda col mantenere incollate le proprie labbra al deretano del suo signore e padrone. Se nelle sue funzioni di direttore responsabile ha nascosto un energumeno radiato dall’albo dei giornalisti, arrivando fino al punto di pubblicare un suo pezzo volgare e calunnioso, ha commesso un reato ed è giusto che paghi con una condanna adeguata il suo comportamento dissennato. Il resto è tutto folclore, a partire dalla levata di scudi strumentale dei professionisti dell’informazione, proseguendo per il teatrino degli interventi legislativi sull’argomento, per finire con la messa in scena degli arresti domiciliari alternativi alla detenzione. E così torniamo a monte, perché il problema è che ormai ognuno, visto il comportamento di gran parte dei politici e di tutti quelli che gravitano nel loro ambiente, si sente legittimato ad aggiustarsi le cose secondo i propri comodi.

  11. enniovico ha detto:

    La vicenda Sallustri non fa altro che confermare come in Italia, in spregio a quanti aspirano ad una migliore legalità, la legge “non è uguale per tutti”. In diverse trasmissioni televisive mi è capitato di ascoltare quel giornalista (credo bravo) ma quantunque non mi sia simpatico (così come non lo è il suo mentore) non desidero per questo restarne influenzato negativamente.
    Tuttavia, sulla base dei fatti sui quali la stampa si è lungamente soffermata piegandosi troppo spesso a letture volte ad uso e consumo, credo sia dovere di ogni elettore trarne le necessarie conclusioni sul perché: a) si contesta la condanna, ma non si dimostra che non è stata violata la legge e tanto meno ci si scusa; b) non far espiare la pena al reo pur in presenza di condanna legittima e definitiva è elemento di disparità di trattamento verso gli altri condannati; c) è parimenti grave prendersela con i magistrati che hanno trovato censurabile tale condotta, i quali peraltro non hanno ricevuto nessun contributo fattivo per l’accertamento della verità; d) trovo anche gravissimo sotto il profilo etico morale aver mobilitato il Parlamento soltanto perché c’era da risolvere un caso (senza riuscirci) che riguardava un soggetto “importante” quantunque la presunta carenza legislativa era ed è di interesse generale tanto che potrebbe interessate altri indagati o reclusi. Mi fermo qui pur potendo aggiungere molto altro ancora! Mi farebbe piacere se Don Giorgio od altri mi dicessero che non ho capito bene l’argomento! Grazie.

  12. Giampaolo ha detto:

    ENRICO MENTANA SUL CASO SALLUSTI
    Enrico Mentana, durante il TG7 ha detto:
    “Arrivare a una misura coercitiva è davvero assurdo! Purtroppo questa è l’inevitabile conclusione di una vicenda insensata. E’ insensato che un giornalista venga arrestato per omesso controllo per diffamazione. I reati a mezzo stampa o cagionano gravissime conseguenze alla persona diffamata o non ha senso parlare di misure di questo tipo”!
    Il giudice che si sentì diffamato dal corsivo a firma Dreyfus, al secolo l’on. Farina, è stato risarcito con trentamila euro!
    Continua a lavorare, non è stato rovinato dal corsivo!

  13. Gianni ha detto:

    Ci sono ambiti, soprattutto normativi, dai quali si desume il tipo di società e di regime politico.
    Democrazia o stato di polizia, regime o stato di diritto?
    Non è un caso che le leggi sulla stampa, sul diritto di cronaca, come quelle sull’ordine giudiziario, definiscano, secondo molti analisti, il grado di democrazia di un paese, se, cioè, realmente ci troviamo all’interno di un vero stato di diritto, quale dovrebbe essere un’autentica, compiuta democrazia, oppure di uno stato intermerdio tra quest’ultimo modello ideale ed uno stato di polizia.
    Insomma in una democrazia più apparente, più formale, che reale.
    Purtroppo, devo sinceramente ammettere che l’Italia, sotto molteplici profili, è ancora uno stato autoritario, di polizia.

    A scanso di equivoci, non difendo Sallusti, ma anzi, intendo offrire ai lettori di questo blog, una ricostruzione storica del perché di certi fatti, e del perché ci siano ancora caste ben protette nel nostro ordinamento giuridico, che guarda caso, dovrebbe essere uguale per tutti, ma ammette che ci siano quelli più uguali degli altri, se mi consentite una battuta.
    Tutto ha origine in ambito fascista, dove per un verso il regime voleva sottoporre al proprio controllo la stampa, e per altro verso tutelare determinate caste che, fatte di soggetti a loro volta sottoposti al regime, ed in virtù di questo, potevano e possono tuttora godere di certa impunità sostanziale.

    Partiamo dalla stampa:
    un regime dittatoriale non può ammettere libera stampa.
    Quindi, la prima cosa che fa è di non consentire diritto di cronaca a chiunque, ma solo a chi è iscritto ad un ordine dei giornalisti.
    Non a caso è fascista la legge di istituzione dell’ordine dei giornalisti, ed è tuttora previsto che anche chi esercita, dicendo cose assolutamente vere, l’attività giornalistica senza essere iscritto all’ordine, risponde anche solo per questo, di esercizio abusivo della professione giornalistica, a prescindere da qualsivoglia diffamazione.
    Come se uno che non è medico si spacciasse per tale e facesse il medico senza esserlo.
    A me è sempre parsa una normativa incostituzionale, ed in alcuni processi è stata anche sollevata questione d’incostituzionalità, ma il giudice procedente ha sempre ritenuto, invece, una siffatta questione infondata ed irrilevante, così da non instaurare il giudizio di legittimità dinanzi alla Consulta.
    Probabilmente, perché la casta giudiziaria ha sempre rispettato una sorta di accordo di fatto con i giornalisti, ma su questo rinvio a quanto dico nel prosieguo.

    L’altro spetto assurdo della legge sono le norme sulla diffamazione, che ancora una volta riconducono al fascismo (codice Rocco).
    Anche la diffamazione non a mezzo stampa, è tale non solo quando si dicono cose false, ma anche quando si dicono cose vere.
    Perché?
    Perché con il reato di diffamazione si voleva evitare che si venissero a conoscere soprattutto misfatti di politici e potenti, i quali, quindi, potevano far quel che gli pareva, ad esempio avere amanti o intrattenere malaffari, ma tanto c’era il reato di diffamazione a difenderli.
    Quindi serviva soprattutto una protezione per fatti veri, più che per fatti falsi.
    LA Germania, ad esempio, non prevede che se uno dice cose vere, questo possa essere considerato diffamazione.

    Ultimo anello della catena:
    necessariamente uno deve essere autorizzato a fare il giornalista, e di qui l’istituzione dell’ordine.
    Poi, in concreto, che cosa significhi fare il giornalista la legge non lo dice, e questo è un altro ricatto contro la libera informazione, perché uno che tiene un blog, ad esempio, in teoria, se parla di notizie di pubblico interesse potrebbe venire accusato di esercizio abusivo, se non ha la tessera dell’ordine.

    Ma veniamo ai magistrati:
    non è un caso che questa diffamazione riguardi un magistrato.
    Ci sono stati casi di non magistrati diffamati da giornalisti in misura parimenti rilevante, o forse anche più pesantemente, ma mai si era giunti a tali provvedimenti giudiziari.
    Perché?
    Perché tradizionalmente le due caste si sono sempre difese a vicenda.
    Quando invece un giornalista attacca un magistrato, allora si rompe l’equilibrio, ed una delle caste attacca l’altra.
    Questo accordo tacito e abitudinario prevede, ad esempio, l’uscita di notizie che dovrebbero restare riservate, in corso di indagine.
    Anzi è questo un grave reato, ma mai perseguito.
    Avete mai sentito di un giornalista condannato perché sono uscite notizie riservate?
    Sapete perché?
    Perchè la condanna dovrebbe accertare anche quale magistrato o collaboratore del magistrato abbia violato il segreto…
    A buon intenditor….

    Oppure a riprova che se anche un magistrato ha torto, è difficile avere ragione per il cittadino, provate a fare questa ricerca:
    come si sa esistono gli errori giudiziari, come esistono errori di medici o altri professionisti.
    Come mai di sentenze che condannano varie categorie di professionisti, in sede civile e/o penale, ce ne sono, e sono invece quasi inesistenti quelle nei confronti di magistrati, per errori giudiziari?
    Indovinate un po’….
    Pensate che anche i magistrati responsabili del grave errore giudiziario nel caso Tortora (qualcuno lo ricorderà) almeno sino a qualche tempo fa erano ancora al loro posto, e forse lo sono tuttora….

    Oppure: andate in uno studio legale, anche con prove eclatanti alla mano che voi avete ragione, nei confronti di una controparte che fa di professione il magistrato.
    E fate attenzione: non dico avere ragione contro un magistrato, ma anche per qualcosa che non abbia a che fare con la professione di costui, ad esempio perché vostro condomino.
    Beh, so già che avrete parecchia difficoltà a trovare uno studio che vi assista.
    Sapete perché?
    L’avvocato più onesto vi dirà: guardi, lei ha perfettamente ragione, ma non posso assumere questo incarico.
    Voi dite: e perché?
    Perché io devo continuare la mia professione e se faccio causa ad un magistrato, poi i suoi colleghi probabilmente mi metteranno i bastoni tra le ruote nei processi che seguo, a prescindere da chi abbia torto o ragione.

    Ora io domando:
    questo significa essere in uno stato di diritto?
    Capite ora i privilegi di cui sinora hanno goduto giornalisti e magistrati?
    Anche il giornalista sa che difficilmente si perviene a chissà quale condanna nei suoi confronti per un caso di diffamazione, ma certo, purchè la cosa non riguardi un magistrato, perché allora….doveva aspettarsi…..

    Detto questo, sono tra coloro che hanno proposto una riforma proprio di normative in materia, nel seguente senso:
    1) l’attività giornalistica deve essere libera, e non soggetta ad iscrizione ad ordini professionali;
    2) il reato di diffamazione non sussiste per fatti veri;
    3) i magistrati rispondono dei propri comportamenti dolosi o colposi in sede civile e penale come tutti gli altri cittadini;
    4) se una persona ha come potenziale controparte, in una controversia civile, penale o amministrativa, una persona che svolge attività di magistrato, in relazione a qualsiasi fattispecie, e non trova uno studio che la assista, può difendersi da sola, senza obbligo di farsi assistere da legali, per tutelare le proprie ragioni di fronte all’autorità giudiziaria, analogamente ai ricorsi contro irrogazioni di sanzioni amministrative, ai sensi della legge 689, e analogamente alla non necessaria assistenza di un legale per controversie di fronte al giudice di pace per cause civili entro determinati limiti di valore, fermo rimanendo quanto previsto al punto 6);
    5) deve essere abolito l’ordine dei giornalisti;
    6) cause che abbiano come parte uno o più soggetti esercenti la professione di magistrato, o che non esercitino più la medesima da meno di 5 anni, non vanno giudicate da magistrati dell’ordine giudiziario, ma da giudici onorari, scelti tra i docenti di materie giuridiche che non abbiano mai esercitato la professione di magistrato.

    Solo con questi ed altri analoghi principi giuridici, si esce da una situazione normativa fatta di caste e di fascismo, nonché di principi degni di uno stato di polizia.
    I cittadini devono essere davvero tutti uguali dinanzi alla legge, senza caste che si tutelino a vicenda, salvo saltarsi reciprocamente addosso, quando una delle due aggredisce, a torto o a ragione, un componente dell’altra.

    Non centra direttamente con l’articolo, ma ricordo tra le caste, le cui leggi bisognerebbe cambiare, anche quella delle forze di polizia.
    Fatti come quelli di Genova si sono verificati, anche perché la polizia si è sempre considerata tutelata da una forma di parziale o totale impunità, conseguente a certe norme, nonché ad una giurisprudenza tutelativa.
    Ed ancora una volta ricorre il tema delle caste che si tutelano a vicenda, ma su questo mi fermo, perché il discorso porterebbe troppo lontano.

  14. Gioele ha detto:

    Devo inoltre rimarcare in quest’uomo posizioni assolutamente diverse dalle mie in tutto…ma una assoluta fedeltà alla sua linea. Ho visto il filmato in cui veniva arrestato nella sede de “Il Giornale”. L’articolo era di Farina, e lui paga in quanto direttore. Be’, non c’è che dire, a Sallusti non posso che offrire il più nobile dei saluti cavallereschi: chapeau.

    • Don Giorgio ha detto:

      Caro Gioele, non è così. Sallusti ha protetto il Betulla. Il direttore approva ciò che scrivono i suoi giornalisti. Ed è responsabile come il suo giornalista che diffama. Sallusti non ha mai rettificato l’articolo diffamante. Per questo merita la galera.   

      • Gioele ha detto:

        E’ vero don Gioegio, è vero. Il direttore è “responsabile”. Tuttavia, sinceramente, esiste un editore (il porco) un giornalista, chiamiamolo pure così…Farina (Dreyfus/Betulla/il sorcio).Ho trovato francamente stalinista l’arresto in sede e l’ASSENZA TOTALE non tanto del maiale maior…quanto del sorcio! Questo paga, ma il magistrato, don Giorgio,può sentirsi soddisfatto? Io non lo sarei.

  15. silvia ha detto:

    Sallusti non è stato arrestato ma riaccompagnato ai domiciliari. E’ notizia di poco fa. Una persone detenuta che evade dai domiciliari viene arrestato e immediatemente riaccompagnato in carcere, perde ogni beneficio di legge e gli evengono dati mesi in più di carcere per evasione. Sallusti come tutti quelli che hanno soldi e buoni avvocati non faranno mai un’ora di carcere. Ve lo dico perchè ogni sabato entro nel carcere della mia città e ho presente volti e storie.

    • Gioele ha detto:

      Sui soldi non so…sui buoni avvocati, Silvia, be’…si è scelto La Russa!!! Questo è masochismo allo stato puro.

  16. Claudio ha detto:

    Il problema e’ che siamo cosi’ abituati a pensare che ‘la legge per i nemici si applica, per i nemici si interpreta’ che quando una tantum uno che ha commesso un crimine va a finire in galera ci sembra strano e/o da compatire, come un povero Cristo che paga per tutti.
    Sallusti e’ una merda, cosi’ come e’ una merda Ferrara e cosi’ come sono una merda un buon 80% dei giornalisti italiani.
    Sallusti sta’ (giustamente) in galera, mentre altri, troppi, sono a piede libero….e mi piacerebbe dire che ‘giustizia e’ fatta’, ma giustizia e’ stata fatta perche’ Sallusti ha diffamato un ‘potente’ e non un povero cristo qualunque. Ma sappiamo che non e’ cosi’. Non e’ un eroe, ma non me la sento neanche di festeggiare…

  17. Gioele ha detto:

    Don Giorgio, ti faccio una domanda: non siamo in Gran Bretagna. Qui ogni giornalista ha un prezzo. Sallusti sta antipatico anche a me, ma da qui a procedere a una purga ce ne passa.Ogni giornalista italiano ha un padrone. Ce l’ha anche Travaglio, non dubitare su questo punto. Mettere in galera il servo è come curare un sintomo…e non riuscire ad estirpare la malattia.

  18. max ha detto:

    don giorgio non sono d’accordo con lei ma sono “pronto a morire” affinchè lei possa continuare a pubblicare i suoi pareri

  19. Paolo Fortuna ha detto:

    Mi domando cosa avrebbe scritto don Giorgio se la stessa cosa fosse capitata a un giornalista a lui simpatico!

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