Becero opinionismo mediatico

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Becero opinionismo mediatico

Sto notando, non da ora, una cosa che ritengo gravissima, ed è quella mancanza di umiltà per cui non si sente il bisogno di apprendere, ma ci si ritiene così saccenti da sapere tutto e da giudicare tutto.
Saccenti, ovvero, come dice il dizionario dei sinonimi: sapientoni, saputelli, presuntuosi, arroganti, strafottenti, pedanti, cattedratici, boriosi, pretenziosi, sentenziosi, dottorali, professorali, sputasentenze, ecc.
Oramai viviamo in un contesto tale di generale opinionismo, per cui ognuno si crede in diritto non solo di esprimere anche pubblicamente le proprie opinioni, ma di farle valere come unica verità, senza riflettere, senza avere nessuna conoscenza dei vari problemi, ma tanto per dire qualcosa, tanto per parlare, tanto per dare sfoggio di un pensiero che non ha radici profonde.
Anche io esprimo il mio pensiero, che è frutto però di aperte conoscenze e di dure esperienze.
Dire conoscenza richiama l’intelletto che attinge all’Intelletto divino.
Dire esperienze richiama anni e anni di lotte, di sacrifici, di rinunce, anche di sconfitte, sempre mettendo in gioco se stessi.
L’umiltà mette in crisi le proprie certezze, ponendo tanti dubbi, con quella voglia di cercare la verità, che oggi sembra già tutta chiara, ma che basta un ostacolo perché richieda una ulteriore ricerca e approfondimento.
Mi chiedo talora se certi dogmi non facciano più male che certi sbandamenti, che però possono spingere a cercare, cercare, cercare la strada giusta.
Non sopporto gli opinionisti di professione, e non sopporto quella marea di gente sui social che spara ogni giorno cazzate così tanto per sentirsi qualcuno.
Ciò che mi irrita e mi spaventa leggendo certi commenti anche sul mio sito è l’imbecillità di quanti dicono la loro, sparando giudizi che sono solo pre-giudizi, ovvero qualcosa che precede l’intelletto che non c’è, o è sepolto.
Mi sento impotente a rispondere, perché mi rendo conto quanto oggi sia difficile dialogare con gente senza intelletto, e senza umiltà.
Certo, un confronto di idee può essere utile, la dialettica è il sale della democrazia, ma se mancano l’intelletto e l’umiltà tutto frana nell’impossibilità di comprenderci.
La cosa per me importante è spogliarci di schemi, di dogmi, per cui lo spirito interiore si sente libero e non schiavo di condizionamenti.
È l’essere interiore che rende possibile il miglior dialogo.
Quando penso all’incontro di Gesù con la donna samaritana, penso al dialogo dialettico così profondo da chiedermi se ne esista un altro di simile.
Entrambi alla fine scendono insieme nel Pozzo, là dove la Verità senza limiti li unisce nel Mistero divino.
Ma che fatica, quanti passi ha dovuto fare la samaritana, e quanta pazienza del Maestro!
Forse oggi mancano i grandi Maestri, ed è per questo che tutti si sentono in diritto di credersi maestri.
Io non mi sono mai sentito un Maestro, se è vero che solo pochi anni fa ho fatto la scoperta più bella della mia vita: la Sorgente mistica. Ora tutto parte da qui, ma dire Sorgente non significa che tutto mi sia facile: la Sorgente è infinita, e la mia sete è infinita.
05/11/2022
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

1 Commento

  1. Andrea G ha detto:

    “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli.”
    Queste parole di Umberto Eco, che sono tutte fuorchè illiberali, poichè NION nuocciono alla LIBERTA’ di espressione, sono alla base del dramma intellettivo degli ultimi 20 anni… e questo vale per ogni campo dell’attività umana, dalla politica alla medicina, dalla scienza alle arti (tutti Maestri!) all’economia e soprattutto alla FILOSOFIA!!! La gente non sa ragionare, indipendentemente dalle idee o posizioni lecitamente diverse che si possono assumere.

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