Quando le amministrazioni locali rispetteranno i Misteri divini?

 

Quando le amministrazioni locali

rispetteranno i Misteri divini?

Che la gente comune, in balìa di una carnalità consumistica, faccia dei Misteri divini uno scempio, riducendoli a qualcosa di abominevole per la Fede cristiana, è un dato di fatto contro cui ogni lotta diventa quasi impossibile, se poi gli stessi credenti stanno al gioco, ma che le istituzioni civili non rispettino i Misteri cristiani, come il Natale e la Pasqua, allora mi chiedo se non sia un dovere alzare la voce.
C’è forse bisogno di dimostrare che occorre rispettare certe festività che sono prettamente cristiane? E se è d’obbligo fare gli auguri da parte delle amministrazioni comunali non si può trovare il modo di evitare di cadere in banalità dissacranti?
Certo, che cos’è un augurio natalizio o pasquale? Una inezia, da lasciar perdere. Non è vero. Siamo sempre al solito discorso: ogni inezia può fare cultura, e ogni inezia rivela una grettezza d’animo. Se devo quest’anno ricordare l’anniversario di Dante a 700 anni dalla sua morte, avrò il dovere di rispettare tale ricorrenza, che io sia credente o non credente. Ma come si può banalizzare una Festa tipicamente cristiana? 
Tutto oggi è così banale: perché le istituzioni non sentono il dovere di elevare la cultura di una massa, vittima di una carnalità consumistica?
Dite pure ciò che volete: non accetto, anzi biasimo una dissacrazione che rasenta la  blasfemia.

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