E la pancia del popolo coglione borbotta invano

matteo
 
di don Giorgio De Capitani
Abbiamo iniziato il nuovo anno nel peggiore dei modi: con le solite promesse che saranno come al solito smentite dalla realtà.
Nulla di nuovo, dunque. Tutto di vecchio, e il tempo passa, e le speranze si allontanano.
È veramente scandaloso ciò che sta succedendo in Italia. Lo scandalo sta nell’immobilismo di una classe dirigente che si veste di nuovo, ma non sa dove andare: Renzi, ad esempio, chi lo capisce? Non mi ha mai entusiasmato, anzi… Dice cose vecchie da giovane sprizzante banalità.
E gli altri? Dove vedi la Novità, quella Novità che farà fare al nostro Paese il salto provvidenziale di qualità? Si è sempre al di qua del fosso, lì lì per annegarci dentro: se almeno annegassimo, qualcuno dovrà pur salvarsi!
Mors mea vita tua! Ma i politici se ne guardano bene, preferendo quell’altro motto: “mors tua vita mea”, che ha dominato da millenni la storia di questo mondo.
Si arriva al traguardo bruciando le attese, e, appena arrivati, si bruciano le speranze.
Basterebbe passare uno per uno i nomi degli arrivisti, e vedremmo, aprendo un po’ gli occhi, che siamo nelle mani di gente balorda. Gente piccola piccola, che non sa vedere oltre il proprio naso, tanto più se è lungo per le continue bugie.
C’è almeno un saggio, anche uno solo, nel nostro Parlamento? Io non lo vedo. Qualcuno che è onesto, sì, ma la saggezza è un’altra cosa. Le promesse elettorali si dipingono magari di saggezza, ma è solo una facciata, dietro cui c’è il nulla.
Riuscirà Renzi a sfondare e a capovolgere il mondo politico italiano? Certo, prima o poi ci riuscirà, ma il merito sarà di una classe dirigente che non potrà resistere a lungo: il suo destino è già sicuro, segnato dal tempo che non perdona.
Caro Renzi, il problema ora sei tu. Puoi dare la spallata quando vuoi, e lo sai, il governo è lì lì per crollare: ma quale sarà la tua Sorpresa? Non mi convinci: le tue Idee di Politica, diciamo di Democrazia, non ci porteranno lontano.
Il nostro è un Paese che alla fine si rifugia sempre negli imbonitori – prima Berlusconi, poi la Lega, poi Grillo, poi e poi…– e, tutte le volte, resta amaramente disilluso. Ma non capisce la lezione: torna a illudersi, correndo dietro al primo pirla che riesce a urlare di più.
Il consenso degli urlatori! Ci mancava il Movimento dei forconi, capitanato da altri opportunisti urlatori con la vocazione del saper come riempire la noia!
E quel cazzo di popolo che fa? Corre dietro a questi arruffapopoli da strapazzo che, tra l’altro, sanno trovare anche il modo per riempirsi la pancia. E la pancia del popolo coglione borbotta invano. Via un sobillatore, ne arriva un altro: se non è zuppa, è pan bagnato! E di nuovo la gente si illude, si eccita fino a quando, per il troppo eccitarsi, non resterà floscia, senza nemmeno più godersi nemmeno qualche piacere.
Ma no, gli italiani i piaceri se li cercano, se li godono, anche con le tasche al verde, anche con i debiti, anche se disoccupati, anche se barboni…
È una mania che ci perseguita da tempo, da quando finalmente eravamo usciti dalla miseria – benedetta quella miseria che ci lasciava almeno la dignità di vivere! – e credevamo di poter toccare anche noi i paradisi artificiali, e sì, ci eravamo veramente illusi!
Poi il patatrac: tutto sgonfiato, i paradisi son diventati di colpo miraggi di un deserto bruciato dal sole beffardo. I desideri si son fatti stress psicosomatici, così stretti con l’anima da non capire più chi veramente siamo. Sì, chi siamo? Un popolo di zombie?
E la politica continua ad alimentarci i desideri e lo stress, continua nella sua corsa verso la pazzia del superfluo, nonostante ci abbia tolto ogni essenzialità.
Caro Renzi, rifletti e ancora… rifletti. Come riuscirai a dare anima a questo popolo de-mente? Cosa credi? Che basti cambiare la legge elettorale, che il popolo paghi un po’ meno le tasse, che si dia qualche diritto in più ai bastonati dalla Chiesa cattolica, che si riattivi finalmente il mercato? Non basta! Occorre una rivoluzione mentale o culturale che richiederà tempo e capacità, determinazione e collaborazione.
Neppure la Chiesa è finora riuscita a far capire alla sua gente che la conversione non è solo di tipo etico, sempre comunque nel campo di una morale senza vita. Anche papa Francesco sta illudendo il mondo intero! Non è la facciata che va ritinteggiata: il mondo va convertito dal punto di vista di quella metanoia che, come dice la parola, significa cambiare mentalità!
Il modello è un mondo nuovo, in tutti i sensi, ma per novità s’intende un nuovo modo di vedere le cose. Se è vero che Cristo è venuto per rimettere in piedi l’uomo, è altrettanto vero che è bastato poco tempo perché di nuovo l’uomo tornasse a camminare con la testa all’ingiù.
La Chiesa finora ha tradito le sue origini, si è fatta di nuovo imbrigliare dalla religione, mentre lo Stato continua a calpestare i diritti dei più deboli.
E siamo qui in attesa che la provvidenza faccia qualcosa, ma la provvidenza siamo anche noi. E noi che facciamo? Borbottiamo, urliamo, protestiamo e non andiamo oltre. Ottenuto qualche nostro diritto, ce ne rintaniamo nel nostro angolino di casa, e tutto finisce lì.

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