La maschera, e le maschere

L’EDITORIALE
di don Giorgio

La maschera, e le maschere

La legge impone il cosiddetto “silenzio elettorale”, da osservare il giorno che precede i giorni delle votazioni. Una legge senz’altro opportuna, anche se non da tutti osservata.
Ma perché la legge non impone anche il silenzio post elettorale, almeno per qualche giorno dopo le votazione. Si comunicano solo i dati senza commentarli.
No! E così assistiamo a una assillante e insopportabile girandola di opinioni di giornalisti, di politici, di politologi, anche di filosofi, soprattutto di una massa di fruitori del web da non avere un attimo di tempo per riflettere. Certo, un sistema ci sarebbe: chiudere la tv, ma non basta: bisognerebbe spegnere anche il computer.
E così, apri un giornale cartaceo o online, ed ecco titoloni a tutta pagina e articoli scritti con l’intento sicumerico di analizzare per filo e per segno ogni dato elettorale.
Apri un canale tv, ed ecco programmi che sembrano gareggiare nel trovare ragioni e contra-ragioni del voto popolare. Ed ci sono programmi che cercano la rissa per la rissa invitando in studio i soliti guerrafondai.
Tutti a dire la loro.
Qualcuno azzecca anche qualche ragionamento serio, che ben presto viene sommerso dal flusso e riflusso di pareri tra loro contrastanti.
Si rimane così stravolti da non avere un solo momento tranquillo per connettere qualche idea.
E quando troviamo un attimo per riflettere? Ma che significa riflettere
Pensare e ri-pensare, cercando di trovare qualche ragione fondamentale, per cui si sia quasi costretti a stare all’angolo del ring, per capire da quale parte siano arrivati i colpi più pesanti dell’avversario.
E chi è l’avversario?
È quel qualcosa di apparentemente visibile, che però si nasconde dietro a una maschera.
Togliere la maschera sarebbe difficile, visto che essa è tutt’uno col volto della persona. Maschera e persona sono la stessa cosa.
Di qui una domanda: le votazioni tolgono o rimettono altre maschere? Altre obiezioni a non finire.
Per riflettere seriamente bisognerebbe forse chiudersi in un convento, ma anche lì ci saranno altre maschere, come quella della ipocrisia che si nasconde anche nei luoghi più sacri.
Non ci rimane che rientrare in noi stessi, e qui cadono le maschere e le parole inutili.
Si fa silenzio nella nudità e nella nullità.
Solo Dio. Soli con Lui.
Siamo carne, spezzati nella carne.
Nello spirito siamo Nobili… senza maschere!
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

Lascia un Commento

CAPTCHA
*