Radiohinterland: DILLO AL DON 01.03.2013 ospiti don Giorgio De Capitani e don Carlo Mantegazza sul tema: “Il papa: un teologo o un politico?”

2 Commenti

1. Gianni 1 ha detto:

   11 Marzo 2013 alle 12:18

   Si parla di papa, ma io direi che i papi, o meglio la figura del papa, ciò che rappresenta, sono almeno 2.
   C’è un papa per tutti ed un papa dei cattolici.
   lA chiesa cattolica costituisce anche uno stato.
   E questo stato è una realtà per tutti, credenti e non credenti, cattolici e nemici del cattolicesimo.
   Perchè dal papa si recano uomini politici di tutti i continenti, tra i più potenti del mondo?
   Perchè è un capo di stato, non perchè capo di una chiesa.

   Pensiamo a cosa ha rappresentato Giovanni Paolo II per i polacchi e per il blocco di paesi comunisti, satelliti dell’URSS.
   Se il papa fosse solo capo di una chiesa, e non anche capo di stato, allora non avrebbe tutta questa importanza.
   Proprio per questo, poichè rappresenta uno stato, il papa viene sicuramente eletto in base a criteri politici, e qui la scelta, fosse anche nell’ottica del non credente, è soggettiva.
   Infatti ci sarà chi desidera un papa che, in chiave politica, sia conservatore, contrario ad esempio ai cosiddetti movimenti di sinistra contigui alla teologia della liberazione, o che, sul lato della politica interna, lasci immutato lo status quo, senza ad esempio intervenire nella gestione delle questioni finanziarie.
   E ci sarà chi, invece, desidera cambiare questo stato di cose, sperando che la gestione delle finanze sia soggetta anche al controllo papale, in politica interna, mentre sul lato della politica estera, magari c’è chi auspica una alleanza tra movimenti di liberazione più o meno marxisti e chiesa cattolica.
   Come si vede, tutte questioni politiche, in cui la fede non centra.
   E questo è l’aspetto, secondo me, fondamentale, perchè che uno sia cattolico o meno, credente o ateo, il cattolicesimo come stato esiste, è una realtà, per tutti, come una realtà è quindi la sua influenza sulla politica internazionale.
   Non è un caso che secondo diversi analisti, ad esempio, i servizi segreti vaticani siano, dopo quelli di USA, Russia ed il Mossad, tra i più efficienti del mondo.
   Del resto, la stessa storia europea è in gran parte storia del cristianesimo e del papato, e questo vale anche per la storia contermporanea.
   Se, invece, ci interessa la figura del papa nell’ottica puramente della fede, allora dovremmo forse notare una contraddizione.
   Per i fedeli, per chi crede in certe concezioni, il papa non è rilevante come persona, ma come una sorta di medium, tramite il quale agisce lo spirito santo, vox Dei.
   Se, quindi, il papa è solo tramite dello spirito santo, è ovvio che l’uomo è solo tramite di Dio, e quindi, che importa chi sarà o non sarà papa?
   Per chi crede in siffatta concezione, tramite il papa agisce Dio, e quindi cosa importa chi sia?
   Se invece non si crede in questo, allora vien meno la stessa ragione di una figura particolare, tramite di Dio, ed il papa assume solo un ruolo politico, come prima dicevo.
   E’ infallibile, e come tale non criticabile, se si crede al principio del medium tramite il quale agisce sempre e comunque lo spirito santo, e quindi è poi irrilevante chi sia tale medium.
   Se, invece, si ha il dubbio che non sia così, allora l’elezione del papa ha a che fare solo con la politica, e quindi non dovrebe aver rilievo alcuno per la fede.

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2. Antonio Luigi Mori ha detto:

   11 Marzo 2013 alle 08:04

   Serve un papa con visione politica (nel senso nobile), con grande spiritualità, coraggio di abbandonarsi fiducioso in Dio e con la capacità di circondarsi di collaboratori preparati e affidabili. Età: tra i 60-66 anni.

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