Agli amministratori di Calolziocorte (Lc)

di don Giorgio De Capitani
Se il livello sociale e culturale, diciamo quel bene comune integrale che fa crescere in ben-essere un Comune, lo si misurasse sull’impegno degli amministratori, a partire naturalmente dalla figura carismatica del sindaco, allora onestamente non si può riconoscere che i cittadini siano nelle mani della saggezza o di quell’intelligenza che, come dice l’etimo della parola, va al di là di una esteriorità fatta di cose da fare, di servizi da erogare, di proposte come prezzemolo su un cibo insulso.
Come non soffrire anche davanti a buone persone impegnate in politica locale, ma che proprio non ce la fanno a “vedere” ciò che è l’essenza del bene comune?
Posso anche evitare di infierire sul loro impegno solo pelle, ma non posso lo stesso tacere sul degrado morale, civico e culturale di un paese che è affidato a mani sbagliate.
Invece, non ho alcuna pietà, se i responsabili del bene comune sono ciechi e ottusi, per di più tanto presuntuosi e stupidi da emettere ordinanze a dir poco scriteriate, per non dire criminali. Certo, attenzione alle parole, ma cerco di dare ai termini il loro significato originale.
Ogni norma che richiama o riprende, imponendole anche in versione moderna, forme di apartheid (parola che in italiano significa letteralmente “separazione” o “segregazione”), è un delitto contro l’umanità.
Si pensava che i tempi delle segregazioni razziali (separazione tra bianchi e neri) fossero scomparsi, ma eccoli riemergere con l’ideologia leghista, che oramai non conosce più limiti nel frantumare ogni concetto di solidarietà, di uguaglianza, di appartenenza alla stessa umanità.
Giorni fa abbiamo letto che il sindaco di Esino Lario (Lc) ha messo in vendita i beni immobili comunali, suscitando grande scalpore in tutta Italia, poi si è saputo che dietro c’erano ben altre intenzioni. Tuttavia, la proposta del sindaco, senza entrare nel merito, mi era servita come contrapposizione alla decisione del mio Comune, La Valletta Brianza (Lc), che sta decidendo con una spesa pazza di restaurare la Sede comunale, portando inevitabilmente alla rovina il futuro del paese. Ed ora vengo a conoscere che il sindaco di Calolziocorte (Lc), il  leghista (evito di chiamarlo “signore”) Marco Ghezzi, ha deciso di creare nel suo Comune zone restrittive (rosse e blu) alla presenza dei migranti.
Questo che cos’è se non una forma di apartheid?
E fa veramente specie (scandaloso, oscenamente anti-cristiano), che dei sindaci che si dicono cristiani, arrivino a tanto.
Questo non è un delitto, un crimine che lede i diritti di ogni essere umano?
Ed è per questo che con tutta la mia voce grido: sindaco Marco Ghezzi e i tuoi collaboratori, siete criminali!
Qui non si tratta di mettere in vendita i beni immobili comunali per salvare un paese (Esino Lario, Lc), qui non si tratta di rovinare il futuro di un paese restaurando la sede comunale con una spesa folle (La Valletta Brianza, Lc), nel caso degli amministratori di Calolziocorte (Lc) si tratta della barbarie di una amministrazione che vuole crea un paese razzista, escludendo i migranti e costringendoli a vegetare come bestie da macello entro recinti stabiliti ancor peggio da gente che si vanta di essere credente e viene in chiesa con la stessa facilità con cui si soffia il naso.
Sindaco, giunta e amministratori di Calolziocorte vogliono proporre un modello di apartheid che farà del loro paese un manicomio, ini cui da ricoverare sono loro e tutti quei cittadini  che li sostengono.
Il paese ne pagherà le conseguenze.
Con questi sindaci leghisti, razzisti e criminali, per di più blasfemi (aborti di credenti!) non c’è futuro. C’è solo l’estinzione dell’umanità.   

 

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