Una Chiesa tra due fuochi che la stanno divorando…

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Una Chiesa tra due fuochi che la stanno divorando…

La Chiesa con seri problemi di deambulazione ha sempre avuto bisogno di tutori o di stampelle o di qualcosa di meccanico che la faccia camminare.
E sì, perché, come ogni religione, anche la Chiesa istituzionale (pure quella che si mette sotto le finte ali della colomba pentecostale) cammina sotto la protezione e con l’aiuto di arti o di sostegni che si avvalgono di elementi che agiscono come automi, senza perciò fare affidamento sui pensanti.
Posso anche parlare di buona efficienza, di grande capacità manageriale, di indiscutibile massiccia organizzazione caritativa e sociale, ma non riesco proprio a sentire il battito delle ali dello Spirito santo.
Sto naturalmente parlando di un mondo che è sconosciuto o rifiutato dalla Chiesa istituzionale, nonostante proclami da due millenni di fondare se stessa sulla realtà del Risorto.
Ma probabilmente, senza probabilmente, la Chiesa ha visto e vede tuttora nel Risorto il Cristo storico morto definitivamente sulla croce, e gli fa dire e fare cose anch’esse già sepolte nella tomba vuota.
Ci crede così tanto nel Cristo risorto che la Chiesa istituzionale pensa di compiere gli stessi miracoli del defunto Cristo storico che, tra l’altro, gli stessi evangelisti, tra cui in particolare Giovanni, avevano riletto, alla luce del Risorto, semplicemente come segni o simboli di qualcosa di oltre l’umano terreno.
E quando le stampelle o i tutori non bastano, ecco i dogmi rigidi che vorrebbero dare più garanzia alla struttura della Chiesa, e, quando i dogmi sembrano vacillare, ecco tornare le campagne pubblicitarie più bieche in loro favore, ripristinando il peggio di un passato che sembrava defunto per sempre.
Chi sono allora i fondamentalisti cattolici?
Già la parola lo dice: sono quanti vorrebbero rimettere la Chiesa sulle basi o fondamenta di una roccia che il tempo o gli inganni del demonio hanno tentato di sgretolare, senza avere nemmeno il pudore di fare una specie di autocritica, per vedere fin dove la Chiesa fin dall’inizio abbia fuorviato dal Pensiero o Logos di Cristo.
Ma quale Pensiero o Logos?
Alla Chiesa istituzionale e ai suoi cultori fondamentalisti interessa quel Cristo che serve alla causa della struttura della Chiesa: consiste nell’imporre il suo pensiero, il suo logos, castrando a più non posso la libertà dell’essere umano.
Più la Chiesa è in crisi di valori, più i beceri fondamentalisti vorrebbero ripristinare i dogmi in tutta la loro rigidità, boicottando così la libertà del Pensiero.
Oggi la Chiesa è tra due fuochi: tra quanti la vorrebbero rigidamente fondata sulla roccia di Pietro e tra quanti la vorrebbero aperta ai quattro venti.
Ma non so quanti riescano a sentire quella voce dello Spirito interiore che invita a rientrare in quel Sé divino, presente nella realtà più profonda dell’essere interiore.
14 luglio 2018
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