Gmg a Rio: tra coglioni e vacanzieri ci sarà posto anche per la “meglio” gioventù?

 Campus Fidei a Guaratiba, dove Papa Francesco celebrerà la Santa Messa

Un po’ di cronaca

La XXVIII Giornata mondiale della gioventù si terrà dal 23 al 28 luglio 2013 a Rio de Janeiro, in Brasile e sarà tenuta da papa Francesco.
Dopo Buenos Aires, nel 1987, la città brasiliana sarà la seconda dell'America del Sud ad essere sede dell'incontro internazionale dei giovani cattolici con il papa.
La sede della XXVIII edizione della GMG è stata ufficializzata da papa Benedetto XVI il 21 agosto 2011, durante la celebrazione di chiusura della XXVI GMG di Madrid.
Il 7 febbraio 2012, durante la cerimonia di presentazione della GMG tenutasi nel bairro di Glória e presieduta dall'arcivescovo di Rio de Janeiro Orani João Tempesta, è stato pubblicato il logo ufficiale ad opera del venticinquenne Gustavo Huguenin.
 Il 16 novembre 2012 Benedetto XVI realizza il messaggio ufficiale per la GMG di Rio.
Il 28 novembre 2012 il sindaco e l'arcivescovo di Rio de Janeiro annunciano che la veglia di preghiera e la Messa conclusiva si terranno a Guaratiba.
Il 7 maggio 2013 viene pubblicato il programma ufficiale del Viaggio Apostolico di papa Francesco in Brasile.

Per il programma dettagliato della visita di Papa Francesco qui
 

COMMENTO DI DON GIORGIO

Ho già ripetutamente espresso le mie riserve su manifestazioni di massa, tanto meno le sopporto nella Chiesa. Certo, servono per contarsi, per auto-compiacersi, per auto-gasarsi. Ma in realtà non servono allo scopo che la Chiesa con enfasi proclama: devono essere forti momenti di riflessione e di preghiera. Non discuto che ci sarà anche tutto questo. Non discuto che ci sarà anche chi troverà la via della luce. Non discuto che i giovani hanno bisogno anche di questo tipo di esperienze di forte aggregazione.
Però mi chiedo, e me lo chiedo spesso: i milioni di giovani che parteciperanno come torneranno poi a casa? Più ricaricati? Più decisi a impegnarsi nella vita sociale? Qualche dubbio ce l’ho.
L’avventura fa parte dello spirito giovanile, ma non può ridursi a pochi giorni. Non ho mai notato nella mia esperienza ministeriale un maggior entusiasmo in parrocchia. Vanno coglioni, e tornano coglioni! 
L’ho detto più volte: quanto vorrei che il Papa, davanti a tanta massa di giovani, li stimolasse, li provocasse, risvegliasse in loro tanta voglia di buttarsi nelle realtà sociali, con uno spirito diverso dal solito tirare a campare!
La Chiesa, durante queste manifestazioni di massa, si illude di avere i giovani dalla sua parte. Si illude! I giovani sono “altrove”. E parlo anche di giovani onesti e bravi. Sono “altrove”. Parlo della “meglio” gioventù!
Non so tra i due milioni di giovani previsti a Rio se ci sarà posto per la “meglio” gioventù!
La “meglio” gioventù la trovate “altrove”, impegnata in diversi campi, anche su sponde diverse dalle “nostre”.
La “meglio” gioventù non ha etichette, non ha razze o religioni che separano.
La “meglio” gioventù è quella che tende all’essenziale, magari con tanta confusione nella testa, ma anche con tanta voglia di rifare qualcosa di questo mondo.
Sembra paradossale, ma la “meglio” gioventù la trovare fuori della Chiesa istituzionale. In fondo, le giornate della gioventù mirano a istituzionalizzare i giovani. Il che è contro la loro stessa natura.
Papa Francesco saprà dare un forte scossone ai milioni di giovani che lo ascolteranno?
NotaBene. La storia dell’indulgenza plenaria è veramente ridicola. Perché proprio ai giovani proporre questa specie di condono di massa? Smettiamola di parlare ancora oggi di indulgenze! Che Papa Francesco ci dica che sono tutte balle! Il Padre Eterno è serio. È sì misericordioso, ma non si lega a pratiche magiche di cui sappiamo bene l’origine vergognosa e simoniaca. Basta!
Come si può proporre a dei giovani l’indulgenza plenaria? Ed è qui il mio dubbio: la Chiesa tratta ancora i giovani come se fossero alla ricerca di un po’ di condono di Dio, strappata con qualche pratica devozionale.

 

da Il Corriere della Sera

VATICANO

L'indulgenza plenaria arriva anche con un tweet

La novità contenuta nel decreto sulla Giornata mondiale della gioventù. Monsignor Celli: nel cuore deve nascere un frutto

di Fabrizio Caccia

ROMA – «Toglietevi subito dalla testa che sia qualcosa di meccanico, che basti cliccare su Internet, tra pochi giorni, per ottenere l'indulgenza plenaria. Ora vi spiego tutto. Un po' di pazienza…». La premessa di monsignor Claudio Maria Celli, dal 2007 presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, non ammette semplificazioni. Manca ormai una settimana alla XXVIII GMG, la Giornata Mondiale della Gioventù (22-29 luglio) e migliaia di ragazzi sono in partenza per Rio de Janeiro, per il raduno che già s'annuncia oceanico con papa Francesco, sulla spiaggia di Copacabana.
Era stato il Pontefice, il 3 giugno scorso, ricevendo in udienza il penitenziere maggiore, il cardinale Manuel Monteiro de Castro, ad annunciare la novità: i giovani partecipanti alla GMG di Rio godranno dell'indulgenza plenaria (come per il Giubileo del 2000), cioè la remissione totale della pena per i peccati commessi, dunque il sollievo e la liberazione dal giogo doloroso della penitenza. Tre settimane dopo l'incontro del Papa con il cardinale Monteiro de Castro, il 24 giugno, la Penitenzieria Apostolica ha così emanato il decreto relativo all'eccezionale dono che verrà concesso ai fedeli.

NUOVI MEDIA – Ma è alla decima riga del decreto che compare questa grandiosa possibilità d'intreccio tra mondo moderno e tradizione millenaria. Ecco: «I fedeli legittimamente impediti (ad essere a Rio, s'intende, ndr ) potranno ottenere l'indulgenza plenaria… purché seguano questi stessi riti e pii esercizi… sempre con la dovuta devozione attraverso i nuovi mezzi della comunicazione sociale». Già, i nuovi media, la Chiesa che si aggiorna e solca con coraggio il grande mare di Internet. «Sì, ma attenzione – raccomanda monsignor Celli -. L'indulgenza non si ottiene come si prende un caffè alla macchinetta, non c'è uno sportello che rilascerà il certificato. Cioè non basterà assistere online alla messa di Rio, seguire Francesco in streaming sul proprio iPad o collegarsi con Pope2You.net (il portale Internet creato dal Pontificio consiglio proprio per stare al passo coi tempi, ndr ). Questi sono solo strumenti a disposizione della fede. Ciò che conta realmente è che i tweet che il Papa manderà dal Brasile o le foto della GMG che andranno su Pinterest producano autentici frutti spirituali nel cuore di ognuno. Ecco che allora, quel ragazzo che pur lontano dal Brasile si sentirà coinvolto da un video, un semplice sms o una email, lui sì che davvero starà partecipando alla GMG ed è così che avrà in dono l'indulgenza».

LA CONDIVISIONE (VIA INTERNET) –
Insomma, par di capire che il traguardo è raggiungibile, ma occorrerà stare davanti al pc, all'iPad, all'iPhone, con lo stato d'animo giusto, non una curiosità da guardoni. Per questo, alla fine, interpelliamo don Paolo Padrini, apprezzato studioso dei rapporti tra Chiesa e comunicazione digitale, scherzosamente ribattezzato «iPriest» dai suoi allievi per la mania di essere «always connected», sempre connesso. Anzi, sarà proprio lui il coordinatore del progetto Pope2you-Corriere.it che sta per partire e che permetterà agli utenti del sito del Corriere della Sera di poter avere ogni giorno, durante la GMG, immagini e contributi originali da Rio de Janeiro: «Voi immaginate il mio computer come una bella tavola imbandita – dice don Paolo – su cui troverò il tweet di papa Francesco, il filmato su YouTube, le pillole-video di Corriere.it , le frasi su Facebook di un mio amico in Brasile. Ecco, quello sarà il pranzo che nutrirà il mio spirito. La condivisione, l'atto corale, pur impedito dalla distanza. Sarà però comunque vera partecipazione ed ecco perché otterrò l'indulgenza. Perché, soprattutto, avrò cliccato col cuore».
16 luglio 2013

 

 

12 Commenti

  1. Umberto ha detto:

    Mi spiace davvero per lei, caro Don Giorgio, che non ha mai avuto l’occasione di partecipare a una Giornata Mondiale della Gioventù!
    Non sa quale occasione ha perso, non sa l’aria che si respira, non sa la fede che aleggia tra i giovani, non sa la gioia che traspare dai volti di migliaia (o milioni) di giovani, non sa l’entusiasmo che conduce i giovani a vivere giorni di vera festa con Cristo, non sa le emozioni che si vivono…non sa, probabilmente, che alla Gmg, in molti casi, si vive un vero Incontro (volutamente con la I maiuscola)!
    Coglioni e vacanzieri…ma che probabilmente tornano a casa con una gioia e una serenità nel cuore che invece non appartengono a lei, sempre nervoso e incazzato con il mondo intero!
    Papa Francesco ce lo insegna..il tratto distintivo del cristiano è la gioia…permetta anche a un coglione come me (visto che ho partecipato addirittura a due GMG) di darle questo consiglio: sia un po’ più GIOIOSO e meno arrogante!!!

    • dario ha detto:

      Ogni medaglia ha sempre due facce. Quella che ho visto io a Roma nel 2000 era anche quella di centinaia di bottiglie di alcolici e di preservativi usati.. per cui sbaglia chi vuole assolutizzare sia il male he il bene.
      In ogni caso resto convinto che i veri Incontri (uso anche io la maiuscola) accadono altrove e altrimenti.

  2. giò ha detto:

    menomale che ci sono i coglioni e i vacanzieri

  3. Giuseppe ha detto:

    Ricordo quelle del duemila a Roma: una sorta di Woodstock megalomane pseudoreligiosa. Ogni anno che passo aumenta lo sfarzo e l’impegno economico degli organizzatori è sempre più accentuato, mentre continua a venir meno la spontaneità e l’entusiasmo che erano le caratteristiche peculiari dei primi raduni.

  4. GIANNI ha detto:

    Credo che le risposte siano soggettive:
    come reagiranno i giovani?
    In modo diverso, chi più partecipato ed impegnato, chi meno.
    Credere all’indulgenza?
    Anche qui la risposta è soggettiva.
    Appunto, per taluni una balla, per altri invece qualcosa di vero.

  5. attilio ha detto:

    Questo raduno di giovani,di tutti i giovani, per cesti aspetti mi riconduce alle grandi assemblee, all’aria aperta di Gesù. Diede da msngiare a tutti e ne risultarono degli avanzi.
    Il Maestro parlò senza risparmio.Pregò assieme alla folla. Io comunque non ero presente.

    Questo per dire che alcuni avranno solo fatto una scampagnata, altri avranno solo mangiato, altri si saranno rivisti dopo molto tempo,altri ancora avranno trovato modo di riflettere anche a casa loro delle CATECHESI di Gesù. Altri avranno potuto solo dire, io c’ero.

    Insomma si può dire e opinionare quello che si vuole.
    Personalmente, sono d’accordo per il raduno.
    Per quanto riguarda la Indulgenza,cerco di coglierne il significato e il “processo” che può indurre un giovane a riflettere sulla sua posizione, sul suo attuale giacere sul segmento di tempo vissuto e futuribile.

    Un condurre un esercizio di meditazione, e di discernimento, che può continuare anche ritornando all’ovile famigliare.
    Così, la Misericordia del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo,disporranno Loro se concedere la Indulgenza.
    Decideranno LORO,quando chiamarla preghiera di perdono.
    Quando intenderla come un atteggiamento semplicemente buono e basta.
    Non sarebbe il mio obiettivo dominante comunque.

    Non si può escludere niente. Qualcuno potrà eccedere, è umano.
    Direi trattasi comunque di una Chiesa che si mette in viaggio,rende circolarmente prossima sè stessa con l’altro.
    Io non sono di primo pelo, se potessi credo che mi accompagnerei.
    Auguro buon viaggio, da pellegrini,magari anche prodihi.
    Ciao.

  6. Luciano ha detto:

    Ai tempi dell’Oratorio, molti anni or sono, mi hanno imbibito di questa stronzate; risultato: sono diventato ateo e credo siano più veritiere le favole di Cappuccetto Rosso e di Biancaneve ed i Sette nani.

    • Ludovico ha detto:

      Caro Luciano, anch’io ho frequentato per molti anni l’Oratorio (1950-1960) ma non ho mai sentito stronzate. Piuttosto messaggi positivi di rispetto verso le persone e tolleranza. Anch’io poi (e dico purtroppo) sono diventato ateo, ma solo perché non riesco a credere nell’esistenza di un Dio che ad un certo momento ha creato l’universo dal nulla. Invidio i veri credenti perché hanno delle certezze che io non ho e guardano la morte in modo diverso dal mio.
      I messaggi positivi tuttavia mi sono serviti ed ancora oggi ho il massimo rispetto per tutte le persone senza mai confondere Il “peccatore” con il “peccato” come la maggior parte dei preti dice dovremmo fare.

  7. Ludovico ha detto:

    Mi dicono che ci sono stati Papi che non sono usciti mai o quasi dalle mura del Vaticano.
    State dicendo che preferite questo atteggiamento?
    Quello dei viaggi è un concetto che andrebbe elaborato meglio a mio parere.

  8. trevize ha detto:

    Quello che mi addolora è la possibilità che, con certi eventi, anche una sola persona venga indotta a credere in qualcosa per emotività, dimenticando la via regale del silenzio che forse era prossimo ad intraprendere.

    Il resto è spettacolo mediatico, in cui lo stato della città del vaticano è maestro eccelso.

  9. massenzio ha detto:

    a parte il fatto che ho letto su questo blog di una richiesta del card. martini per una indulgenza plenaria per la diocesi ambrosiana nei venerdì aliturgici di quaresima, direi che se tutto questo ambarabam di rio servisse per la conversione di un solo giovane ( voglio proprio dire uno di numero)…beh secondo me ne sarebbe valsa la pena

  10. Franz ha detto:

    Ho letto quello che ha scritto lei , non l’articolo del Corriere. Condivido pienamente. Trovo inoltre ridicoli gruppi come i Papaboys : sembra che nei loro progetti ci sia il volersi far prendere in giro.

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