Matteo Renzi tira dritto per la sua strada

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Matteo Renzi tira dritto per la sua strada

Anzitutto, ammiro la determinazione di Matteo Renzi, la sua caparbietà, il suo indefesso impegno. Possiamo anche non essere sempre d’accordo sulle sue scelte, ma un dato è certo: tira diritto, e nessuno finora è riuscito a bloccarlo.
Non sono iscritto al Pd, e neppure sono un renziano per partito preso. In politica ho le mie idee, e non appartengo a nessun partito, anche perché – l’ho già ripetuto fino alla noia – non c’è attualmente in Italia, e tanto meno all’estero, un partito che rappresenti le mie convinzioni che vanno al di là di ogni partito e di ogni struttura, anche quella religiosa.
La mia età, e perciò la mia esperienza mi dicono di non fidarmi più dei grandi parolai, dei grandi sognatori, dei grandi imbonitori. Politica è soprattutto realismo, e il realismo è anche diplomazia, compromesso, stringere alleanze opportunistiche, il tutto per raggiungere quel fine che in certi casi e in certe emergenze è la salvezza di un Paese, che sta naufragando nella crisi o nel caos istituzionale. Il fine giustifica i mezzi? In politica è così, e non facciamo gli ipocriti: da quando l’uomo è apparso sulla terra (quel giorno la terra ha iniziato a maledirlo!), è sempre stato così. Le religioni poi, tutte quante, hanno anticipato il detto machiavellico, salendo sulla cattedra del loro dio.
E ci scandalizziamo se Matteo Renzi inizialmente si era alleato con Berlusconi? Anch’io, in quel momento, l’avevo duramente contestato. Poi ho capito: Renzi ha usato Berlusconi, per i suoi fini, e per il bene dell’Italia. Forse la vendetta più efficace non consiste nel mandare all’inferno un bastardo, ma nel saperlo prima sfruttare, per poi lasciarlo andare all’inferno.
E che cosa ha fatto subito, fin dall’inizio del suo governo, appena eletto, il tanto benedetto nei secoli Tsipras? Si è alleato con la destra. Comunque, un altro, questo Tsipras, sostenuto qui in Italia dai benpensanti intellettualoidi sinistrorsi, che sta deludendo le grandi attese. Comodo parlare, comodo contestare, ma quando si hanno responsabilità allora si capisce quanto sia difficile governare una massa di malcontenti.
Matteo Renzi, dunque, tira per la sua strada, e fa bene, anzi benissimo. Sa ciò che vuole, forse noi italiani un po’ meno. Noi italiani guardiamo solo al nostro orticello, e per coprire le nostre grettezze e le nostre ignavie, parliamo molto bene dei grandi problemi del mondo, delle guerre, senza dimenticare mai gli F35 (campo di battaglia per chi non ha nulla a cui pensare), e poi questi buontemponi, a cui piace anche partecipare alle marce per la pace, difficilmente si vedono impegnarsi per il proprio paese, al di là del proprio angolino.
Parliamoci chiaro. A Renzi non va dato via libera su tutto. Fare però una intelligente opposizione non significa parlare a vanvera, come ha fatto finora Pippo Civati e gli altri suoi compari, che mi sembrano ombre delle ombre delle ombre di qualche idea campata per aria. Anche Renzi, come tutti i governanti, ha bisogno di qualcuno che gli faccia capire quando sbaglia, che lo stimoli per il meglio. Ecco, sta qui la vera opposizione dei veri amici di partito: stimolare il leader per il meglio, e non sparare sempre contro, a parole, perché in quanto a fatti questa gente che si lamenta di tutto e su tutto non compie un gesto concreto.
E così succede che questa gente “inutile” che parla e parla alla fine se ne va, altrove, naturalmente a parlare e a straparlare, e lascia un capo di governo da solo a fare e a strafare, senza avere accanto qualcuno che lo stimoli per il meglio.
E Renzi tira dritto per la sua strada, e fa bene. Fa benissimo, finché l’Italia sarà nell’emergenza.
23 maggio 2015
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

 

15 Commenti

  1. GIANNI ha detto:

    Spero che compaia il mio commento a questo articolo.
    In sostanza, condivide l’opinione dell’articolo.

  2. GIANNI ha detto:

    Concordo. Nessuno è perfetto, ma se confrontiamo quanto fatto o non fatto anche da, forse, più illustri predecessori, mi pare che Renzi sia, di gran lunga, meglio di loro.
    Non dico che Renzi sia infallibile, anche perchè, come tutti, anche lui può sbagliare…..ma se proprio dobbiamo mettere tutto sulla bilancia, mi pare, poi sbaglierò anche, che molti si limitassero ad ordinaria amministrazione.
    Poi, certo, chi nulla fa, mai sbaglierà, ma allora, se un politico decide di decicarsi solo all’ordinaria amministrazione, a cosa serve le politica?
    Certo, se vogliamo dire che se venisse un mago, o un essere soprannaturale, magari tutto potrebbe risolvere, mentre Renzi è solo un uomo, allora sarei concorde, ma noi un’entità soprannaturale che ci risolva i problemi non l’abbiamo, per cui Renzi, a mio modesto avviso, è probabilmente quello che ha maggiori probabilità di risolvere.
    Poi, certo, ripeto, nessuno è perfetto ed infallibile, proprio perchè infallibile, per definizione, è solo Dio, non certo l’uomo.

    • Carmine ha detto:

      Continuo a non capire. Sicuramente sbaglierò, ma tutte le persone pro-Renzi lo esaltano senza mai fornire un esempio concreto di un miglioramento, di una buona legge, di una buona iniziativa. Qualcuno dirà: e gli 80 euro allora? Senza minimamente aver constatato che con una mano sono stati dati e con l’altra sono stati ripresi indietro.

      Finora quello che ho visto è stato un colpire le persone più deboli a favore di quelle potenti. Un esempio l’ho già fatto nel mio precedente commento (le potenti multinazionali ringraziano: probabilmente l’ILVA rinuncerà al patteggiamento). Un altro esempio è il Job Act, che ha visto il favore di Confindustria (com’era ovvio che fosse, visto che si è tradotto in una mercificazione del diritto a non essere discriminati e nella libertà di licenziare dei padri di famiglia in cambio di quattro soldi). In entrambi gli esempi c’è un denominatore comune: l’ingiustizia, l’iniquità a danno dei più deboli. Sull’iniquità, la Parola di Gesù è molto chiara.

      Cordialmente

      • Don Giorgio ha detto:

        Ma non ti poni mai il problema cosa sarebbe successo senza Renzi? Chi metteresti al posto di Renzi? Uno dei tanti parolai che poi, all’atto pratico, non risolvono mai niente? Dimmi un nome che potrebbe sostituire Renzi.

        • gil ha detto:

          niki vendola

        • Carmine ha detto:

          Grazie don Giorgio per la domanda.

          La risposta non è facile. Non so cosa sarebbe successo “senza” Renzi, ma so cosa sta succedendo “con” Renzi e, come ho già motivato, non mi piace. Sarebbe stato meglio se Renzi fosse diventato presidente del consiglio a seguito di un voto democratico, piuttosto che attraverso la scelta unilaterale di un Presidente della Repubblica e la conferma di un Parlamento di deputati e senatori essenzialmente interessati a guadagnare il tempo necessario per ottenere un vitalizio. Purtroppo così non è stato e così non sarà neanche alle prossime elezioni grazie all’Italicum, dove saranno di nuovo le segreterie dei partiti a decidere per noi e dove chi avrà ottenuto il 40% dei voti potrà decidere per il 100% del Paese: immagina se al primo turno prende il 40% una coalizione Lega-PDL o se ad un ballottaggio Lega-PDL/PD o M5S/PD vince la Lega di Salvini o il M5S (altro bel risultato del “tirare dritto” di Renzi).

          Chi oggi potrebbe sostituire Renzi? Bella domanda. Qualcuno stava operando responsabilmente da uomo di Stato e stava ridando credibilità internazionale al nostro Paese, quando un manipolo di senatori (IDV) non ha deciso di mollarlo per lo “sterco del diavolo” (ricordi Di Gregorio? Saranno alcuni processi a confermarlo e a confermarne il mandante): quel qualcuno era Romano Prodi, manco a farlo apposta il nemico giurato di Berlusconi e di 101 franchi tiratori (ancora ignoti, ma attivi) del PD. Prodi è il meglio sulla piazza? Forse no, ma di sicuro era ed è una persona che ha il senso dello Stato, alta moralità e onestà intellettuale (ovviamente il “peggior” presidente della repubblica per questo parlamento a intollerabile presenza di inquisiti che ha fatto l’impossibile per scongiurarne l’elezione).
          Vuoi qualche altro nome interessante? Stefano Rodotà? Gustavo Zagrebelsky?
          Forse potresti incasellarli nella categoria dei “parolai”, ma, consentimi, come parolaio non credo che Renzi abbia qualcosa da invidiare a nessuno.

          Ti seguo sempre con attenzione e ti auguro ogni bene.

          • Don Giorgio ha detto:

            Teniamoci per ora Renzi, con i se e i ma non si costruisce nulla!

          • Paolo ha detto:

            Alla lista più che condivisibile di Carmine aggiungo il nome di quello che doveva “stare sereno”. Un certo Enrico, che di cognome fa Letta. Lui è stato fatto fuori dai suoi, anzi, da lui, nel senso di Renzi, che lo ha pugnalato alle spalle. Purtroppo però l’Italia non sembra il Paese fatto per le persone serie.

          • Don Giorgio ha detto:

            Tira fuori un politico che è serio.

      • GIANNI ha detto:

        ovviamente qualunque cambiamento, qualunque riforma, può essere condivisa o meno.
        Comunque Renzi di cose ne ha fatte, poi certo ognuno le può interpretare a suo modo, come fatti positivi o negativi, ecco uno specifico articolo sul tema:
        http://www.ilpost.it/2014/08/18/punto-situazione-riforme-governo-renzi/

        • Carmine ha detto:

          Grazie per il link (peraltro non propriamente lusinghiero). Ad ogni modo anche il PDL era solito enumerare le tante “riforme” di Berlusconi.

          Caro Gianni, magari fare un buon governo fosse un problema di “quantità di cose fatte”. Anche Mussolini di cose ne ha fatte durante il suo ventennio di governo, ma poi?

          Penso invece che in un Paese disastrato dai debiti come il nostro bisognerebbe fare “poche cose, ma buone”. Il più grande freno alla nostra economia si chiama “corruzione”, però “qualcuno” ha pensato che gli stranieri non investono perchè c’è l’articolo 18. Specchietto per le allodole?

          Ti saluto cordialmente.

          • GIANNI ha detto:

            @ Carmine
            Questa osservazione mi fa venire in mente un tipo di risposta, di analisi, che forse può spiegare meglio le cose.
            Vediamo se riesco a spiegarmi.
            Diciamo che possiamo distinguere due tipi di giudizio, assoluto, ossia nel merito, e relativo.
            Mi spiego: per assoluto intendo un giudizio che entra nel merito e dice cosa va o non va.
            Relativo significa confronto con quello fatto da altri.
            Nel merito, quindi diciamo..in assoluto, le riforme di Renzi non sono fatte da un solo articolo, ma da tanti articoli di legge diversi, per cui riforme di questo tipo è difficile valutarle solo da un singolo punto di vista.
            O tutto positivo o tutto negativo.
            Per certi versi potrebbero andare bene, per altri versi meno bene.
            Se poi io devo giudicare in base alle mie idee, allora devo dire che non coincidono con quelle renziane, almeno in parte.
            Io, ad esempio, sostengo la necessità di usare certi strumenti di politica monetaria e di portare nelle aziende la partecipazione dei lavoratori agli utili delle imprese.
            Questo in assoluto, ma, appunto, in assoluto non trovo chi rappresenti la mia idea.
            Ecco che quindi viene il giudizio relativo, cioè ok, magari Renzi, come altri, non rappresentano, in toto o in parte, le nostre idee, ma se dobbiamo valutare in base a quanto fatto da altri possiamo comunque farlo.
            Mi spiego: anche se Renzi non rappresenta me o altri che hanno idee diverse, mi domando: ma, visto che tanto le mie idee non sono rappresentate, chi è migliore, o il meno peggio, se si preferisce, tra i politici che potrebbero andare al governo??
            Ed allora, sulla base di un confronto con altri, cioè con i predecessori, dico Renzi.
            Perchè?
            Perchè: Berlusconi, ad esempio, ha parlato di rivoluzione liberale, cosa positiva o negativa che fosse, e poi lui stesso riconosce che non l’ha realizzata, dice per colpa degli alleati.
            Allora vuol dire che anche lui ne ha una responsabilità politica, perchè gli alleati erano i suoi e perchè, evidentemente, una maggioranza numerica non è necessariamente anche politica.
            MOnti: ha fatto tagli di qua e di là, per creare casini come la legge Fornero, da cui poi problema esodati e incostituzionalità.
            Letta: mi è parsa solo ordinaria amministrazione, quella del suo governo.
            Per cui, realisticamente parlando, dico anch’io, come dice don GIorgio: ok, Renzi non sarà magari chissà cosa, ma se confrontato con altri????.
            Ed io dico: tanto, c’è qualcuno che sarebbe disponibile a mettere in atto una nuova politica monetaria e una politica di partecipazione al reddito d’impresa?
            No, per cui, tanto vale votare il meglio o, se si preferisce, il meno peggio.
            Forse Renzi non avrà realizzato miracoli, ma quanto meno ha provato a fare talune cose, gli altri….vedasi il giudizio di sopra.
            Visto che parli anche di Romando Prodi, a parte il fatto che taluni lo accusano di aver svenduto il nostro sistema industriale di partecipazioni a favore dei tedeschi, ma lasciamo stare, ma vogliamo ricordarci di quello che doveva essere una sorta di contributo, da restituire ai cittadini, per entrare nell’euro, e mai restituito?
            Quindi, a volere entrare nel merito, no, a me neppure Prodi sembra chissà cosa, se confrontato con Renzi.
            D’accordo, lo dico e lo ripeto, Renzi non è un mago, ma gli altri?
            Cosa hanno combinato?
            Insomma, se Renzi si merita 5, allora gli altri si meritano 2, ovviamente secondo il mio modesto giudizio.
            Poi, certo, preferirei qualcuno che meritasse 10 ma, a quanto pare, proprio non c’è, per cui…….

  3. Carmine ha detto:

    Caro don Giorgio, dici bene: Renzi tira dritto per la sua strada. Peccato, però, che quella strada sembri essere la continuazione della stessa iniziata 20 anni fa da Berlusconi. Sbaglierò, ma a me non sembra che Berlusconi abbia mollato. Secondo me, sotto la pressione degli scandali, ha semplicemente passato il timone a Renzi, probabilmente perchè si è reso conto di essere diventato “impresentabile” persino agli occhi di un popolo cieco come il nostro.
    Detto questo, non credo che il “tirare dritto” sia di per sè un fatto positivo: si può tirare dritto nel bene, ma si può tirare dritto anche nel male (d’altronde “Noi tireremo dritto” è uno slogan di Mussolini e sappiamo qual’è stato l’epilogo).
    Per spiegarmi meglio con un esempio (uno, ahimè, dei tanti), userò un argomento a te caro: quello dell’ambiente. Il “reato ambientale” può essere contestato solo nelle ipotesi in cui sia prevista una “violazione di disposizioni legislative, regolamentari o amministrative, specificamente poste a tutela dell’ambiente e la cui inosservanza costituisce di per sé illecito amministrativo o penale, o comunque abusivamente, cagiona un disastro ambientale”. Dunque l’Eternit produceva amianto senza violare disposizioni legislative in quanto, all’epoca, ancora non si conoscevano gli effetti nocivi dell’amianto sull’ambiente e sulla salute, per cui non c’erano precisi riferimenti legislativi che sono stati violati dall’Eternit. In questo modo sarà difficile che in vari processi (ILVA, Terra dei Fuochi, Porto Tolle, Eternit, Tirreno Power) la giustizia veda la luce. Di sicuro gli avvocati delle multinazionali avranno nuovi argomenti per portare i processi alla prescrizione.

    E’ vero, Renzi tira dritto per la sua strada, ma è quella buona?

    Un abbraccio

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