Oggi c’è bisogno di più Grazia, di più Spirito, di più Eternità

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Oggi c’è bisogno

di più Grazia, di più Spirito, di più Eternità

A me dispiace deludere quanti ancora continuano a vivere di ricordi di un passato oramai lontano, visto nella sua dis-attualità storica.
Intendo dire, per essere chiaro, che – pur senza rinnegare il passato, soprattutto in quel Pensiero eterno che affonda le sue origini ben lontane nel tempo – vivere di commemorazioni celebrative può essere un freno a qualcosa che sta nascendo, epoca dopo epoca, anno dopo anno, in un continuo rifiorire di spiriti liberi che affrontano il presente nella sua carnalità con l’intento non facile di sradicarla, per far riemergere quell’essere”, che non sempre nel passato più celebrato per una abbondanza di personaggi carismatici era riemerso, almeno per quella attuale esigenza, di cui oggi abbiamo un bisogno insopprimibile.
In altre parole, oggi si sente la mancanza di una ancora più profonda realtà interiore, a differenza di quel passato, quando bastava un carisma forse troppo carnale.
Ma forse siamo noi oggi che facciamo dei personaggi di un più o meno recente passato un elogio troppo carnale, quando in realtà alcuni di questi personaggio meriterebbero una “più obiettiva” rivalutazione.
Tanto per fare nomi, nel mondo italiano. Non sopporto più quel continuo “fanatico” richiamare personaggi o figure dette carismatiche, come don Primo Mazzolari, don Lorenzo Milani, Padre David(e) Maria Turoldo, don Tonino Bello, lo stesso Carlo Maria Martini, senza avere quel senso critico che mi permette di staccare il mito (che si è creato attorno a loro) dalla realtà storica.
Ripeto: un conto è il Pensiero che non muore mai, e un conto è il personaggio che è legato a un’epoca che è oramai passata.
Il Pensiero è eterno, nella misura in cui lo si stacca dalla storicità temporale del personaggio.
Calcare la mano sul personaggio storico sarebbe come calcare la mano sul Gesù di Nazaret, che è morto definitivamente sulla croce.
Il Cristianesimo è il Cristo risorto, e non il Gesù di Nazaret.
Il Cristianesimo è nato sulla Croce, quando il Gesù di Nazaret, morendo, ha emesso il suo Spirito, ovvero lo Spirito santo.
Ho la sensazione che noi viviamo solo di ricordi di personaggi storici che sono morti nella loro carnalità.
La domanda allora è: questi personaggi che cosa di Eterno ci hanno lasciato?
Ma non basta neppure rispondere a questa domanda. Ciò di cui oggi abbiamo bisogno va ben oltre ciò che i personaggio del passato ci hanno lasciato.
Non possiamo dimenticare che il Cristo risorto per noi credenti è un continuo fluire e rifluire di Grazia perenne.
La Grazia di ieri è già superata dall’abbondanza della Grazia di oggi, e così sarà domani.
Oggi abbiamo bisogno di “qualcosa” di più, molto di più della Grazia di ieri.
E così non possiamo vivere di ricordi di personaggi “illustri” del passato, e tanto meno di un certo loro carisma legato alla storicità del personaggio.
Oggi c’è bisogno di più Grazia, di più Spirito, di più Eternità.
L’Eterno presente è qui per dirci: guarda il presente, e scoprirai l’Eterno che è ancora più Eterno dell’Eterno presente ieri.
Smettiamola allora di essere come cozze attaccate a personaggi del passato, tanto più se alcuni di loro sono discutili sotto ogni punto di vista. Vedi Padre Davide Maria Turoldo.
Infine, vorrei aggiungere. Sì, guardiamo al presente, ma ri-pensando il grande Pensiero di un passato, ancora ben più lontano, che ha dato origine alla Cultura che non muore mai.
Lo stesso Cristianesimo, senza l’antico pensiero greco, pagano, forse non sarebbe Cristianesimo. E l’antico pensiero greco è confluito poi nella grande Mistica medievale, che ha ripreso le vere origini del Cristianesimo.
E noi siamo qui a esaltare personaggi di un più o meno recente passato, ignorando l’antico pensiero greco e la grande Mistica medievale?
Siamo ben miseri!
Ci dissetiamo con qualche goccia, dimenticando la Sorgente!
La società di oggi ha bisogno di ben altro che di briciole: o torna alla Sorgente oppure sarà destinata a morire o di sete o di fame.
24 aprile 2021
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
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