I grandi mass media parlano e straparlano in nome di Papa Francesco

L’EDITORIALE
di don Giorgio

I grandi mass media parlano e straparlano

in nome di Papa Francesco

Ce la prendiamo con i mass media, ma già dire mass media è dire qualcosa di generico, vago, inconcludente, e anche comodo: in fondo, abbiamo un capro espiatorio su cui buttare ogni responsabilità, a partire dai più ingenui giornalisti di paese.
Ma i mass media hanno un nome e cognome, o, meglio, dietro alla parola generica, vaga, inconcludente e comoda c’è un potere, che manovra le menti, anche quelle che si ritengono le più libere o immacolate. E poi, c’è la manovalanza che è composta della maggior parte dei cronisti da quattro soldi, che campano con i quattro soldi che prendono, ogniqualvolta buttano giù un pezzo di cronaca, nella speranza che produca qualche effetto. E ci sono anche coloro che sono esperti nell’arte dello sparare cazzate, addirittura anticipando i tempi, pur di ottenere qualche consenso popolare. Magari, anche, da parte di quelli ancor più perversi, con lo scopo di condizionare le attese. E, infine, c’è il consenso anche del soggetto in questione da potenziare, vedi caso Bergoglio, sempre allo scopo di stare sull’onda del momento, per ottenere il favore mediatico del popolino.
Ma sapete cosa possa significare scrivere sempre qualcosa che, anzitutto, riempie gli spazi di un giornale o di un programma televisivo, sapendo inoltre di essere graditi ai lettori o consumatori di notizie pruriginose?
Oggi, assistiamo a questo duplice paradossale fenomeno, che sta cointeressando la Chiesa cattolica. Da una parte, c’è il sommo pontefice, diventato un idolo intoccabile, e dall’altra c’è quel mondo diabolico ecclesiastico, talora sommerso, che è fatto di miserie, di tragedie, di crimini, di oscenità, da cui pescare senza tanti ritegni, sapendo che poi, alla fine, c’è sempre Papa Francesco a salvare il culo sporco della Chiesa.
Dunque, mentre da una parte si va a pescare nel torbido di una Chiesa istituzionale, oramai preda di ogni grande o piccolo fratello, che è la tv o l’occhio dello specialista dei fatti di cronaca nera o dei pettegolezzi più morbosi, dall’altra parte non si perde mai di vista l’operato di Papa Francesco: ogni gesto, ogni virgola, ogni parola, insomma tutto è buono per fare un pezzo giornalistico. Egli tiene un lungo discorso o scrive una chilometrica lettera enciclica? Basta una mezza frase per costruire un articolo, sempre in vista del consenso popolare. C’è una norma che oggi sembra d’obbligo: parlare sempre bene di papa Francesco, e, se dice per caso qualcosa che non va, tacere!
E, siccome Papa Francesco è anche abile nel dire qualcosa che può prestare agli equivoci, in nome di quella coscienza che può accontentare tutti, allora è facile fargli dire cose che neppure pensa o che non vorrebbe mai realizzare. Pensate al tema, oggi tanto dibattuto, dei divorziati risposati, dei conviventi, degli omosessuali, ecc. Non parliamo poi dei temi etici o bioetici, ancora oggi intoccabili.
Nei giorni scorsi, Papa Francesco ha detto: “Ci sono casi in cui la separazione è inevitabile. A volte può diventare persino moralmente necessaria, quando appunto si tratta di sottrarre il coniuge più debole, o i figli piccoli, alle ferite più gravi causate dalla prepotenza e dalla violenza, dall’avvilimento e dallo sfruttamento, dall’estraneità e dall’indifferenza”.
Mi sono detto: che cosa il Papa ha detto di tanto sconvolgente?
Non saprei sulla base di quali indizi, i giornalisti hanno scritto in questi giorni che Papa Francesco, in vista del prossimo Sinodo sulla famiglia, aprirebbe ai divorziati, ecc. Ecco, sempre il solito criterio: basta una mezza frase del Papa a scatenare supposizioni, che poi, quando sono scritte, diventano certezze.
Non parliamo poi dei commenti dei grandi mass media all’ultima Lettera enciclica di Papa Francesco, “Laudato si’”. Elogi a non finire. Papa Francesco sarebbe l’unico uomo sulla terra a dire cose giuste. Luì sì che è di sinistra! Nella Lettera ci sarebbe aspetti marxisti, e aspetti della Teologia della Liberazione. Io la sto leggendo, e aspetto a dire la mia, ma vi assicuro che nessuno dei giornalisti, che ne hanno fatto elogi sperticati, hanno letto oltre una o due pagine.
Che dire poi della vicenda Medjugorie? Ho appena letto che il Papa non ha ancora preso alcuna decisione sulle apparizioni, e che tutto è rimandato a ottobre, probabilmente dopo il Sinodo. Come fanno i mass media a dire che il Papa si è già espresso, mettendo in dubbio l’aspetto soprannaturale? Anche Vittorio Messori anticipa i tempi, quasi minacciando il Papa: “Se sconfesserà le apparizioni della Madonna rischia lo scisma”.
Se volete sapere il mio giudizio, dico subito che risolverei l’intera faccenda standomene alla larga. A me non interessano le presunte o le vere apparizioni delle madonne e dei santi. Non rientrano nella mia fede. Dico di più: una fede genuina non ha bisogno né di miracoli né di interventi speciali divini. Se uno ne ha bisogno, è affar suo.
Concludendo, vi assicuro una cosa: sia per quando riguarda il Sinodo, sia per quanto riguarda la vicenda Medjugorie, la Chiesa gerarchica, papa Francesco compreso, uscirà con la testa alta, senza ferire nessuno, ovvero accontentando tutti con il solito criterio del compromesso. E il tutto, condito con ciò che io chiamo arte dell’inganno.
Ai divorziati risposati o ai conviventi o agli stessi omo saranno dati dei biscottini dolcificanti, e anche i devoti fanatici delle madonne logorroiche saranno liquidati senza procurare, come spera Messori, alcuno scisma. E tutti vivranno felici e contenti.
E così la fede resterà come sempre stupida superstizione, roba da festaioli di paese, e sarà oggetto di sfruttamento dei benpensanti, che ci giocheranno prendendola a calci.
28 giugno 2015
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

3 Commenti

  1. Paolo ha detto:

    Tutto vero… ma se al posto di papa Francesco ci fosse Angelo Scola primo dove saremmo? Teniamoci questo Papa e teniamoci anche i media che abbiamo, affinando magari le istruzioni per l’uso. A volte sono utili, altre volte hanno un’utilità pratica: asciugare le scarpe che si inzuppano quando piove.

  2. GIANNI ha detto:

    Riprendendo, in parte, il commento di don, che condivido, direi appunto che Bergoglio non dice nulla di rivoluzionario.
    Sono i giornalisti, non so se in mala fede, o per ignoranza della materia, ad interpretare le cose a modo loro.
    Quanto alle apparizioni, non ho problemi a credere in manifestazioni preternaturali, ma che queste siano vere o false non spostano la fede cristiana.
    Semmai la cosa interverrebbe se la Madona dicesse cose particolari, tali da mettere in dubbio precedenti dogmi.
    Allora la cosa sarebbe fondamentale, ma visto che nulla viene cambiato……
    Sul discorso del sinodo vederemo, ma anch’io non credo che emergerà chissà quale rivoluzione del cosiddetto magistero.
    Insomma, sicuramente i mass media stanno davvero esagerando.
    Nella migliore delle ipotesi per ignoranza della materia, nella peggiore perchè a priori hanno deciso di dire certe cose.
    Comunque non capisco perchè dovrebbe esserci uno scisma in base a Medjugorie.
    La chiesa talora riconosce taluni eventi, talora no, ma questo non cambia nulla del suo magistero.
    Ripeto, cambierebbe solo se in queste apparizioni si dicessero cose diverse dalla dottrina attuale, e quindi il credere o meno nelle stesse cambierebbe la dottrina della chiesa stessa, ma visto che questo non si verifica……..

  3. don ha detto:

    In effetti, la frase del Papa sulle separazioni in alcuni casi necessarie, non ha fatto altro che ripetere ciò che già prevede il Codice di Diritto Canonico (can. 1152) circa la separazione “manente vinculo” che non c’entra proprio nulla con i divorziati risposati… è uno dei tanti di casi di fraintendimento delle parole del Papa ad uso e consumo degli scoop giornalistici. Se la stessa frase l’avesse pronunciata Benedetto XVI, i medesimi giornalisti avrebbero scritto che il Papa era prigioniero del Diritto Canonico e incapace di aprire strade nuove!!!

Lascia un Commento

CAPTCHA
*