GESÙ AVEVA DODICI APOSTOLI E NON CACCIÒ NESSUNO DALLA SUA TAVOLA

 

 

da Merateonline

GESÙ AVEVA DODICI APOSTOLI
E NON CACCIÒ NESSUNO DALLA SUA TAVOLA
 

Rovagnate   

La burocratica decisione di ordinare a don Giorgio de Capitani di lasciare fisicamente  la Chiesa e la comunità di Sant' Antonio  in Monte  il prossimo 1 settembre 2013 per l'avvenuto compimento del suo 75esimo anno di età non è una lettera di augurio per il suo compleanno e l'invito a un meritato riposo, ma il compiaciuto dispositivo di una sentenza che attendeva solo la designazione del giudice estensore ideale e il cui testo integrale non sarà mai depositato. Lo sfratto arriva da Milano, reca una sola firma, ma nella busta che lo contiene è forte l'odore del disinfettante che non cura la ferita e lenisce il dolore, ma di quello che  neutralizza il pus. Le infiammazioni purulente si incidono per farne uscire il sangue cattivo. Per la Curia ambrosiana e il suo attuale Metropolita don Giorgio è un corpo estraneo, tollerato oltre misura. Dove non volle compiutamente Dionigi Tettamanzi oggi può e deve l'età. Il nuovo Arcivescovo Angelo Scola, cui il caso del sacerdote è stato sottoposto sin dal suo ingresso in Milano il 25 settembre 2011, tra i tanti ha il dono di attendere la maturazione dei frutti. E l'età è un frutto. Anche nel diritto canonico c'è l'istituto della deroga, ma bisogna chiederla e soprattutto concederla. Non lo farà nessuno dei due. Non don Giorgio, e ancor  meno Angelo Scola. Orgogliosi e diversissimi. Il primo uomo di collina, il secondo di lago. Vino rosso don Giorgio, vino bianco l'arcivescovo e cardinale.

Il primo comunicatore allo stato puro e moralista. Il secondo antimoralista per eccellenza, dedito alla conoscenza e alla contemplazione più che alla moltiplicazione delle parole e delle iniziative. Il primo con i piedi dentro il fango della terra, il secondo dieci centimetri sopra. Il primo, prete che si richiama agli ideali della sinistra radicale. Il secondo sostenitore ante litteram di Comunione e Liberazione ed estimatore dell'agente Betulla. Antitetici, ma entrambi preti. Ed è qui che tutto nasce e si consuma.

Questo giornale è fatto a modo suo ed è l'immagine del suo editore e dei suoi collaboratori, che sono liberi pensatori.  Per questa ottima ragione diciamo subito che non ci piace il trattamento riservato a don Giorgio. Non ci piacciono la miccia e il timer messi in mano ad esecutori gerarchicamente impediti al rifiuto o al rinvio e  desueti alle deflagrazioni. A don Giorgio erano già stati tolti gli incarichi pastorali nel luglio 2010, tollerandolo come inquilino nella casa parrocchiale. Oggi gli si ordina di fare fagotto, via, lontano dagli occhi dei suoi fedeli perchè anche i cuori presto lo dimentichino. Una inutile cattiveria, il desiderio di assecondare istanze minoritarie, ma allineate alla gerarchia osservante.

Don Giorgio è un prete radicale che attua il suo mandato pastorale in scienza e coscienza. Usa toni forti, esempi chiari. Manifesta sdegno e intolleranza nei riguardi di coloro che detengono il potere e lo usano male o a loro profitto. Ha individuato in Silvio Berlusconi l'incarnazione in terra di un esempio negativo da evitare e certamente gli fa rabbia che tantissimi cattolici abbiano eletto loro punto di riferimento un signore cui Angelo Scola pare abbia tenuto nel 1979, invitato dai vertici di Comunione e Liberazione,  una  lezione privata  di filosofia. Bel risultato.

Sarà per questo remoto ricordo degli anni  introduttivi della  Milano da bere che la Curia ha invano ingiunto a don Giorgio,come antipasto della sua ultima cena, di togliere dal  sito che porta il suo nome ogni riferimento al Presidente onorario del Milan. Internet non è strumento della Curia, lo hanno capito anche nella  sacralità delle ovattate stanze di Piazza Fontana.  Dalla rete don Giorgio non si può sradicare, anzi gli sopravviverà.

Nella sua particolarità di prete scomodo, don Giorgio non  risulta abbia  fatto proseliti. Pace e benessere afflosciano.  Il coraggio della distinzione non lo si esporta come la moda, ma l'anziano prete usa benissimo i nuovi e giovani mezzi di comunicazione come pochi sacerdoti sanno, vogliono o possono  fare. La sua forte parola esce quindi dalla chiesina di Monte, scivola lungo i declivi verdi della collina, si diffonde e lascia traccia indelebile.

L'intervento della Curia Arcivescovile è un intervento che va oltre la figura e il caso di don Giorgio  e si pone in apparente antitesi con la strada di coraggio e umiltà che sembra voler percorrere il nuovo Pontefice. Sarà che Roma è lontana, ma la fisica asportazione  di Don Giorgio dalla sua comunità, così come si fa con un pus da un corpo sano, sa di processo di normalizzazione, omologazione e appiattimento che nulla  aggiunge ai preti diversi da don Giorgio e che forse toglie ad alcuni di loro la voglia di osare.

Angelo Scola – che è uno di noi nato a Malgrate come è uno di noi il cardinale Gianfranco Ravasi nato a Merate, come è uno di noi il prete semplice Giorgio De Capitani nato a Santa Maria Hoè – all'atto di ricevere la porpora cardinalizia il 21 ottobre 2003 fu insignito del titolo di Cardinale Presbitero dei Santi XII Apostoli.

Può essere che egli veda in don Giorgio una  versione aggiornata e corretta  in meglio  dell'apostolo Giuda Iscariota. Ma don Giorgio è solo un prete sincero. Con toni pacati dice cose forti. E' uomo di fede convinto che è finito il tempo dell'attesa che le parole cadano dall'alto. La gente che riempie la Chiesina di Monte lo ascolta e quando esce non imbraccia il fucile. Riflette, dissente anche, ma  ritorna.

Voglio dire a Sua Eminenza l'Arcivescovo della Diocesi di Milano che Gesù non respinse dalla sua tavola l'apostolo diverso.  Divise con lui pane e vino e lasciò che si compisse il destino di entrambi. Al bacio nell'orto del Getzemani  porse la guancia, non la ritrasse. Carlo Maria Martini lasciata Milano alla cura di Dionigi Tettamanzi andò a vivere a Gerusalemme per respirare l'alito di Cristo.

Dubito fortemente che don Giorgio possa rimanere a Monte o che gli venga concesso di venirvi a celebrare Messa anche solo a Natale. C'è chi pensa qui in Brianza che egli abbia già dato troppo e non sempre bene. Dovrebbe essere il gregge a decidere se il pastore è buono. La comunità di don Giorgio la sua riposta l'ha già data. Non vuole rinunciare al suo amato Pastore. A chi giova negarle questa speranza?

Alberico Fumagalli
 

49 Commenti

  1. Gianluigi ha detto:

    Non mi pare che Don Giorgio usi toni pacati tuttavia la sua voce fuori da un coro di “yesman” spinge alla riflessione.
    CL è come un cancro cronicizzato, ci sono a mio avviso due possibili scenari, quello migliore sarebbe una nuova cura per eradicare la malattia, quello peggiore la soccombenza alal malattia.
    Lo scrivo con rammarico ma ho troppi esempi intorno a me di ciellini che hanno rinunciato a pensare e sembrano delle pedine appartenenti ad una setta (ad esempio gli adepti nella mia azienda ricevono le richieste di stage prima ancora che queste appaiano sul sito aziendale ed ovviamente le smistano come credono).

  2. MARCO ha detto:

    Come si fa a considerare CL un movimento “cristiano” ?!? Li conobbi a Roma negli anni ’70: Dio ce ne scampi e liberi…reazionari, integralisti ed opportunisti!!!E per ciò che riguarda Angelo Scola, “dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”!
    Solidarietà a Don Giorgio: coraggio e forza…la libertà dei figli di Dio è più forte della repressione farisaica!

    Marco

  3. Michael ha detto:

    È impossibile portare la fiaccola della verità in mezzo alla folla senza bruciare qua e là una barba o una parrucca.
    Solidarietà a Don Giorgio.

  4. raimondo testa ha detto:

    Don Giorgio, mi verrebbe da dirti di appellarti a Cesare, come fece Paolo. Ma anche Cesare, cioè il Papa,dirà quello che dice Scola. Anche lui è l’uomo delle parole definitive come ha detto a riguardo del sacerdozio alle donne. Nulla di nuovo sotto il Cupolone. L’unica cosa che nessuno mai ci toccherà è la coscienza e la libertà, doni supremi del Padre Creatore. Vai Don Giorgio, il mondo è la tua parrocchia.

  5. trevize ha detto:

    Una decisione prevedibile… per lasciar agire la dimenticanza non ci si può esprimere in modo inequivocabile… meglio nascondersi nel grigiore delle norme di diritto canonico.

    Guardò il proprio lago:
    unidici sfumature di grigio
    nell’acqua ormai morta.

    • haiku ha detto:

      @Trevize.

      Grazie.
      Davvero magnifico l’haiku.
      Se permetti Trevize, mi complimento con te nello spirito dello Yugen.
      Il sentire l’Universo, “il mistero altro”.

      La gratitudine è per Don Giorgio.
      Non c’è dubbio.
      Lui incita all’amore.

      Cordialmente haiku.

      • trevize ha detto:

        @haiku
        Grazie per avermi fatto scoprire l’arte dell’haiku e per l’incoraggiamento. Le arti giapponesi sono affascinanti nell’essere impregnate dalla “sconcertante semplicità” dello Zen e questo mi affascina.

        Si dice che un grande maestro zen Rinzai,
        come ultimo gesto prima di andare a letto,
        scoppiasse in una grassa risata
        che riecheggiava in tutte le costruzioni
        che sorgevano nell’area del monastero.

        E la prima cosa che faceva quando all’alba
        si svegliava era spanciarsi dalle risate
        con tanto fragore da destare tutti i monaci,
        anche quelli dal sonno pesante.

        I suoi discepoli gli chiesero più volte
        quale fosse il motivo di tante risate,
        ma egli non volle dirlo.
        E quando morì, si portò nella tomba il suo segreto.

  6. ettore ha detto:

    Che tristezza don Giorgio deve lasciare per raggiunti limiti di età come tutti i sacerdoti! l’umiltà sta anche in questo! Poi per quello che fa lo può fare ancora perché stare davanti ad un pc con web cam non è difficile. Perché avete tanta paura di un’ altra Persona? Un altro santo prete? Non capisco cosa vi spaventa perdere la notorietà di Paese? Il vescovo comanda certo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! lo sapeva bene don Giorgio quando ha deciso di farsi prete altrimenti faceva il politicante o il laico! Ora faccia il bravo e dia il buon esempio! Scommetto che se lo chiedeva un altro vescovo non avrebbe fatto diversamente pur di fare notizia!!!!

    • Rino ha detto:

      Ciao Ettore,
      un po’ di sarcasmo non fa mai male, specialmente a chi lo promuove, si vede che ti nascondi dietro regole e paroloni, ma non affronti il problema sollevato e penso che non lo farai mai perché sei ciellino e ti senti toccato nel vivo.

      Perché non cerchi di capire quello che avrebbe fatto Cristo? Ci vuole poco basta che leggi il vangelo …

      Dio ti benedica.

      • Sibilla Cumana ha detto:

        Peccato che noi ciellini il vangelo lo conosciamo molto più di te, così come più di te lo conosce Papa Ratzinger, e lo conoscevano Papa Giovanni Polo II (uno che ha sbito le conseguenze del nefasto e schifoso marxismo di questo “prete”), Don Giuss (di un ALTRO livello morale, cristiano e culturale rispeto d don” Giorgio). Peccato, inoltre, ch qui delle sue (e tue) caolate ce ne ridiamo e non ci sentiamo certo punti. Peccato, infine, che questo “prete” conosca la misericordia divina come io conosco il turcomanno. Peccato, infine, che tra il Vangelo e le scemenze marxiste qui propalate in salsa terzomondista ci sia un ABISSO. E che, date le eresie qui sostenute, la misura giusta sarebbe stata la sospensione A DIVINIS (anche…dello stipendio, perchè chi sputa nel piatto in cui si mangia è indegno). Perciò la misura non è appropriata, si doveva fare di più. In quanto, poi, alle chiese piene, lo era anche quella in cui diceva messa Don Oreste Benzi (per non parlare di Giuss), a la piccola differenza è che loro due dicevano cose VERE, e non scemenze a tutto spiano

        • Don Giorgio ha detto:

          Comincia a scrivere in buona lingua italiana! Zoppichi quando scrivi e quando ragioni! Il tuo cervello l’hai venduto al tuo povero Movimento, corrotto e corruttore.

          • Luciano ha detto:

            Caro don Giorgio, probabilmente l’egregia Cumana, sta usando un linguaggio sibillino che, poveretta, solo lei comprende. purtroppo, nel suo sito arrivano le perle e … anche i porci!!!

        • haiku ha detto:

          La mia opinione vuole realizzarsi sopratutto invocando l’art.21 Costituzione.

          Non intendo di conseguenza esprimere giudizi. Non sia mai detto.

          Allo stesso tempo, la “sibilla cumana”, col suo scritto, dalla sintassi incerta, dalla costruzione periodica proposta come la si può leggere, lascia trasparire una sorta di “profezia”
          difficilmente comprensibile, a mio modesto parere.

          “sospensione a divinis” o “suspensio super crucem?”.

          Ai posteri l’ardua sentenza.

    • Luciano ha detto:

      Egregio prode Ettore, è vero, il vescovo comanda!!!!!! A quelli ubbidienti come lei. Gesù Cristo, non era nè vescovo, nè prete e men che meno ciellino. le prime 2 figure, sono state inventate, mentre i ciellini, sono delle degenerazioni che producono un cancro che va estirpato. Le sue affermazioni gratuite e insensate, vada a dirle a quello Scola che, impropriamente siede su uno scranno che non gli appartiene e che gli è stato assegnato grazie solo alla fallibilità di un emerito vescovo di Roma che ha avuto la grandezza di abdicare. Purtroppo i danni arrecati rimangono. Non ci resta che aspettare il pensionamento di Scola e l’estinzione di quel triste pseudo movimento che risponde al nome di cielle!!! Dio è misericordioso e mantiene sempre le Sue Promesse. Si conservi, prode Ettore!!!

      • Gigi ha detto:

        Fortunatamente si estingueranno prima di tutto certi cervelli come il tuo. E fortunatamente Gesù ha fondato la Chiesa, nonostante gli ignoranti della tua risma che sparlano di “sette” dove non ve ne sono dicano che è una creazione artificiale e che di preti (incluso quello che ti piace tanto, presumo) non ci sia bisogno. Se c’è qualcuno da estirpare, mi verrebbe di dire, è la gente come te, che la democrazia e la “tolleranza” la riserva solo a chi si allinea alle tue stupidaggini anticristiane. Ma, a differenza di te, sono democratico e ammetto anche l’esistenza di IGNORANTI del tuo stampo, che si preoccupano di appiccicare etichette di indegnità senza averne ALCUN TITOLO, stabilendo loro chi debba o no essere vescovo. Vai vai, che prima della nostra “estirpazione” ad andare nel dimenticatoio saranno le tue idiozie e la tua arrogante dabbenaggine

        • Luciano ha detto:

          Pregiatissimo Gigi, è proprio vero che la madre degli imbecilli è sempre gravida, penso che sia stato così anche per la tua!!! Se esisti anche tu, probabilmente devi servire a qualche cosa. Se non altro a fare da contrappeso alla terra!!! Buon lavoro, povero, triste e miserando ciellino!

          • Gigi ha detto:

            La madre degli imbecilli? Certo, prova a chiedere alla tua, vera esperta in materia, a cui è capitata la disgrazia di mettere al mondo te. E in quanto al “servire a qualcosa”, prova qualche volta a utilizzare quel magma informe che chiami “cervello”, su scui stanno crescendo muffa e ragnatele da quando sei nato. Buon lavoro, MISERABILE

        • franco ha detto:

          caro gigi il cervello di chi non crede in comunione e fatturazione può esere anche di pappa molla, ma guardando i campioni dl vs. movimento tipo formigoni, perego, lupi,di tutti i primari o prepost ad alte cariche pubbliche messi l,i perchè adepti al cl. e compagnia briscola non credo proprio che siano il modello di cristianesimo voluto da uno che 2000 anni fa si sia fatto mettere in croce, quindi per cortesia prima di parlare di vangelo di gesu sciaquatevi la bocca.

        • Luciano ha detto:

          Bravo Gigi, 6 davvero colmo di grazia por-ciellina. Meriti un bacio appassionato e virtuale, eccolo “:SSSMMMAAACCCKKK!!!” Ti affido al tuo destino. aUGURI.

      • Sibilla Cumana ha detto:

        Prima di tutto, la punteggiatura non è il tuo forte. Ma si sa, adi teologi del lunedì ci si aspetta questo ed altro. Gesù Cristo non era nè vescovo nè prete? Ma vah…non era neanche progammatore di PC, eppure oggi questa professione c’è ed è GIUSTO che ci sia. Come la Chiesa, a cui il tuo scarto di prete giurò fedeltà e che Cristo stesso ha fondato (incluso il papato e l’obbedienza su certi temi), istituendo il sacerdozio. Complimenti, sei arrivato al livello dei testimoni di Geova…e se c’è qualcosa da estirpare sono queste tue CAZZATE che di cristiano non hanno nulla. Con tanto di danni oollaterali, tumori e allontanamento dalla verità cristiana inclusi. Scola andrà in pensione (chissà quali sono i “danni”, mentre quelli prodotti dal cattocomunistume sono EVIDENTI) ? Come tutti, e allora? Non arriverà certo uno della vostra risma, ma ne verrà scelto un altro che continuerà la sua opera BENEMERITA così come Papa Francesco sta facendo con l’opera STRAORDINARIA di Papa Benedetto. Mentre sarete VOI a finire nel dimenticatoio

        • Luciano ha detto:

          Cumana, quando hai finito di scrivere stronzate, ricordati di tirare lo sciacquone. Forse io non avrò molta dimestichezza con le punteggiature ma tu invece, dovresti ripassare l’ortografia, la sintassi e magari, se ne 6 capace, leggerti il Vangelo. ce ne sono quattro riconosciuti dalla Chiesa, di cui 3 sinottici. Ti accorgerai forse, che Gesù non era nè prete nè vescovo, nè papa. Ti dico un segreto osceno, era ebreo e andava nel tempio e non in chiesa e, durante il sabbath, faceva spigolare quei dodici figliuli, alla faccia della Torah e, peggio ancora, guariva gli ammalati e perdonava i peccati!!! pensa che assurdità, tutto questo senza indulgenze plenarie di tipo A, b o c e senza neppure chiedere nulla in cambio, neppure un’offerta o l’8 x 1000 e neanche l’esnzione dall’IMU!!!! Ma chi si credeva di essere, il Figlio di Dio???!!!! Ti saluto sibilante sibilla Cumana, vestale di un dio minore e inutile come il tuo movimento di comunione e fatturazione.

  7. Patrizia ha detto:

    Stavano buoni buoni, ma in realtà aspettavano l’escamotage dei 75 anni per agire e cercare di uscirne in una maniera non sospetta, i motivi sono ben altri e lo sappiamo bene.
    Ok don Giorgio eccede nell’esprimersi, ma ciò è tipico delle persone schiette e sincere, sinceramente non mi scandalizza, e certe volte mi fa anche ridere.
    In conclusione, dai tempi di Giordano Bruno, non sono cambiati per niente, la musica è sempre la stessa.

  8. davide ha detto:

    Don Giorgio con mia moglie percoriamo tutti fine settimana la strada per venire alla _Messa per poter acoltare una Parola vera, ne abbiamo gia’ parlato e sinceramente non ce la sentiamo di tornare a frequentare Chiese dove mi devo sforzare di restare sveglio durante la Messa …… quindi ovunque Tu dirai Messa noi verremo.
    Grazie di tutto quello che ci hai donato in questi anni.

  9. Sandro ha detto:

    La ripicca di un modello di chiesa semplicemente fallito!

    Grazie Don Giorgio! di averci aperto gli occhi ed i cuori in questo tempo di schizzofrenia collettiva, prima che in molti di noi si spegnesse la “fiamma” della fede, travolti dall’orrore di una chiesa, oltre che un paese devastati dal berlusconismo, e non solo…
    Come da certe prese di posizione, condotte e figure…
    Uno dei pochi preti che parla come dovrebbe!

    Per il resto il tempo lo è stato con Francesco, e lo sarà ancora galantuomo …

  10. GIANNI ha detto:

    La chiesa, come mi è capitato più volte di osservare, abbraccia concezioni talora antitetiche ma, essendo non una struttura democratica, ma basata sulla gerarchia, esprime e intende esprimere una visione di un certo tipo.
    Mi riferisco, in particolare, al cattolicesimo, che non è il cristianesimo.
    Del resto, di Cristo sono state date tante interpretazioni, anche non religiose, fino ad arrivare a quelle che lo considerano, nel contesto della setta degli Esseni, di cui egli faceva parte, un extraterrestre, non una figura divina.
    Poi è venuto il cattolicesimo che, come dicevo, ha un dna imperniato sulla gerarchia e sull’autorità, non sulla libera ricerca, sulla coscienza e via dicendo.
    Chi cerca tali requisiti in una confessione religiosa, probabilmente li troverà più facilmente nel protestantesimo, che vede ad esempio l’abitudine, negli alberghi di regioni nordeuropee protestanti, della bibbia sul comodino, proprio alla stregua di una tradizione basata sullo studio e sulla ricerca personali.
    Non è invece un caso il voto di obbedienza, tipico del cattolicesimo.
    Credo che nella sua storia millenaria sia stato questo l’aspetto saliente di quanto definiamo cattolicesimo.

    Don Giorgio si fece prete all’epoca del Vaticano II, se non ricordo male, ep robabilmente, desiderando egli stesso una chiesa diversa da quella tradizionale, credette o sperò che quell’evento gli avrebbe consentito di fare il prete in una chiesa diversa, lontana da quella tradizionalista e conservatrice preconciliare.
    Ma, come illustri studiosi hanno evidenziato, forse il Vaticiano ii fu un cambiamento più di forma, che di sostanza, e molti cosiddetti sacerdoti ribelli sicuramente se ne accorsero, tanto che in diversi decisero di fuoriuscire da una chiesa in cui non si riconoscevano più.
    Nel caso della decisione di Scola, probabilmente, hanno pesato queste diverse vedute, anche se devo dire, per mia esperienza personale, che talora avvengono spostamenti che non hanno una ragione ben precisa.

    Anni fa, durante periodi di vacanza, mi capitava di recarmi abitudinariamente in talune chiese di località diverse,in vacanza, per domandare l’uso dell’organo per esercitarmi.
    I parroci o i vice parroci erano gli stessi, ma i singoli sacerdoti, io in particolare conoscevo quelli che tenevano le chiavi degli organi, spesso cambiavano di anno in anno, e non trovavi mai gli stessi.
    Che ci sia comunque, a parte dissidi e vedute diverse con il vescovo locale, comunque una tendenza a spostare i preti?

    • GIANNI ha detto:

      Un mio amico mi fa notare che, forse, bisognerebbe da parte mia precisare in cosa differiscano le opposte visioni nel cattolicesimo e con l’occasione mi domanda anche se, secondo me, papa Francesco appartenga ad una o all’altra delle due.
      Giusto, non l’ho fatto, e visto che credo che il tema riguardi proprio la decisione in oggetto, e comunque tema di sicuro interesse per molti che seguono questo sito, lo affronto di seguito.
      A parte che talune cose già erano state dette, direi che, anche a prescindere da diverse simpatie politiche dei sostenitori delle opposte concezioni, ci sono comunque differenze proprio anche a livello teologico.
      Il comun denominatore che riguarda tutti i cattolici è la conceezione del libero arbitrio, poi su vari temi divergono conservatori e progressisti.
      Ad esempio, su questi temi:
      sacerdozio femminile, ammisione o no dei divorziati alla comunione, matrimonio omosessuale, valenza etica di certe condotte sessuali, cioè costituiscono o no peccato?
      E potrei continuare.
      Quindi, come si vede, le differenze anche teologiche ci sono.
      Talora alcuni teologi, che pur si professano cattolici, hanno anche messo in dubbio il dogma della nascita verginale del Cristo, lasciamo poi stare che qualcuno confonde questo con il dogma dell’iammacolata concezione, che non riguarda Gesù, ma Maria.

      Quanto a papa Bergoglio dimostra evidentemente una particolare attenzione verso gli ultimi, ma non credo sia teologicamente progressista.
      Sta infatti esprimendo diverse posizioni in linea con la dottrina teologica tradizionale, ad esempio sul sacerdozio femminile, piuttosto che sull’omosessualità, quindi anche per questo credo sia del tutto sbagliato attribuigli posizioni che non gli appartengono, come ad esempio ha fatto qualche progressista, come Boff.

  11. Giuseppe ha detto:

    Credo che don Giorgio avesse intuito da subito dove l’illustre cardinale ciellino che ha raccolto l’eredità di Tettamanzi sarebbe andato a parare. Ciononostante ha continuato per la sua strada senza lasciarsi intimorire, sapendo di essere nel giusto, e rifiutando certo orgogliosamente, ma giustamente, di emendarsi e correggere il tiro. Noi che lo conosciamo da anni sappiamo che si tratta di un prete vero, che non ama i compromessi e non ha l’abitudine di usare giri di parole per dire con schiettezza quello che pensa, usando anche se necessario espressioni forti, che a volte possono scandalizzare i benpensanti, ma che non sono gettate lì a caso e che secondo me sono perfettamente coerenti con il suo modo di essere. Perché se ho capito qualcosa del suo temperamento, so bene che non è sua abitudine cercare di nascondersi dietro un perbenismo di maniera. Anche per questo motivo si è attirato tante antipatie, ma guarda caso specialmente in quel settore del clero che è in mano agli affaristi e ai baciapile (che spesso coincidono), e in quell’ambito politico dove pasce e vivacchia l’ignoranza leghista e quella dei lacchè del cavaliere. Con il cardinal Martini aveva un rapporto di affetto, mentre con Tettamanzi, sebbene non ci fosse una completa identità di vedute, c’era molto rispetto reciproco. Poi… purtroppo è arrivato Scola…

    • Pierpaolo A ha detto:

      Parole parole parole…FORTUNATAMENTE è arrivato Scola, e certo “sacerdoti” han quello che si meritano. Aveva rapporti con Martini? Pure Angelo Majo ne aveva, e di OTTIMI. Nonostante un’indubbia diversità, Martini era meno intollerante dei martiniani. E poi Montini? Paolo VI, dopo la domenica dell epalme del 1975, ebbe a dire così a Don Giuss: – ‘Coraggio, questa è la strada giusta: vada avanti così’.
      E potrei citare anche il GRANDISSIMO Papa Wojtyla, attaccato in maniera infame da questo “sacerdote” con giudizi che NULLA hanno di vero, oppure Papa Ratzinger, unito a Don Giuss da una profonda Fede e da una grandissima cultura (e capacità di comunicare la Fede come fatto REALE, senza costruzioni ideologiche e ammiccamenti ad ideologie CRIMINALI e DISUMANE). Ah, già, ma dimenticavo che questo “sacerdote” e tutti i suoi adepti ha sempre preteso di insegnare al Papa come fare..il Papa. Non ultimo a Papa Bergoglio, con gli insulti ai giovani di Rio, andati a sentire qualcosa di CRISTIANO, quindi non certo le sue scemenze che vomita da questo sito. Benissimo ha fatto Scola, anzi…

      • paolo ha detto:

        Il GRANDISSIMO papa wojtyla (minuscolo voluto e dovuto)che non ricevette Padre Romero,poi assassinato?Lo stesso papa che poi benedì il genocida pinochet?Quello della piscina olimpionica e delle montagne affittate per poter sciare tanto per essere coerente con l’umiltà predicata da Gesù?E che dire del pastore tedesco
        protettore di pedofili?
        “Benissimo ha fatto scola annzi….”
        suona quasi come intimidazione,classico lessico
        usato da ipocriti ciellini indegni rappresentanti di una religione che dovrebbe essere sinonimo di fratellanza,rispetto,uguaglianza,amore e dignità!
        Ma non preoccuparti se non capisci queste parole:sono in palese antitesi a persone come te

    • Giuseppe ha detto:

      Quello che manca alla attuale curia milanese è la virtù dell’accoglienza, fondamentale secondo gli insegnamenti evangelici. Dice bene il titolo di questo post “Gesù non cacciò nessuno dalla sua tavola” anche conoscendo nel profondo i turbamenti e la fragilità di chi frequentava. Il vescovo della mia diocesi è papa Francesco (che infatti parla sempre di sé come del vescovo di Roma), la cui virtù maggiore è la semplicità ed ha uno spiccato senso dell’accoglienza. In tutta franchezza sono proprio contento che il conclave l’abbia preferito a Scola, e per questo non finirò mai di ringraziare lo spirito Santo.

  12. Ludovico ha detto:

    Alberico Fumagalli scrive che don Giorgio “dice con toni pacati cose forti”. Ha mai letto alcuni dei suoi articoli? Come fa a dire una cosa del genere?
    Seguo da un po’ di tempo questo prete ed ho molte volte condiviso ed apprezzato quello che ha detto su molti e diversi problemi sociali ed etici in modo singolarmente incisivo. Ha decisamente delle capacità dialettiche formidabili che sfrutta in modo egregio, ma ha un grossissimo handicap mentale: non combatte chi politicamente non sta dalla sua parte ma ODIA ed INSULTA il suo avversario e questo non è da prete, anzi direi che non è da persona civile. Qualche volta si è messo allo stesso livello di quegli stronzi che hanno insultato la Kyenge!
    Se don Giorgio non si fosse trascinato così in basso nella propaganda politica ma avesse mantenuto in questa gli stessi livelli tenuti per tutto il resto, sarebbe stato certamente accettato e forse apprezzato dai suoi superiori. Certo Gesù non ha mai scacciato Giuda, ma questi non ha mai usato un linguaggio analogo a quello di don Giorgio e Scola non è di certo Gesù. Don Giorgio a mio modesto parere ha dimostrato una grande superbia e per questo sta pagando. Gli consiglio di ritirarsi a Gerusalemme come ha fatto il suo beniamino e meditare sui casi della vita. Gli auguro una maggiore serenità.

    • valerio ha detto:

      “…il suo beniamino..” Sembra quell’ironia da sagrestia tipica di tanti articoli e commenti de “il giornale”. Denotano un grande spirito di osservazione e un livello di ragionamento e comprensione non paragonabile a quello di noi terragnoli che ci garba di leggere “anche” il Vangelo. E’ la religiosità annacquata che da 20 anni sta dilagando in Italia a braccetto con la cultura a cui il berlusconismo ci ha abituati. Non è giusto ne carino confrontare l’operato di 2 vescovi ma fra il vescovo Martini e il vescovo Scola c’è proprio un abisso…

      • Ludovico ha detto:

        Valerio, sono d’accordissimo che Martini era cento piani più in alto di Scola, ma non è questo che volevo dire.
        Beniamino di don Giorgio è stato anche don Milani di Barbiana che ho conosciuto di persona (ho anch’io 74 anni). Anche don Milani non le mandava a dire a nessuno ma, lasciamelo dire, aveva uno stile che don Giorgio, non so se per scelta o per natura, non ha. Leggi o rileggi “Lettera ad una Professoressa”, quella ai Cappellani Militari e ai Giudici che lo hanno condannato e ti accorgerai della potenza delle sue parole. Don Milani non aveva bisogno del turpiloquio per dare forza a quello che diceva.
        E lascia stare Berlusconi che non c’entra un fico secco con la degenerazione morale della società moderna. I programmi della RAI e quelli della 7 sono forse migliori? Se non fosse arrivato B. sarebbe arrivato un altro, magari uno politicamente a lui opposto, ma lo squallore di questi programmi ci sarebbe stato ugualmente. Vai in Germania, Olanda, Inghilterra ed in USA e troverai la stessa mediocrità morale che trovi in Italia!
        Smettiamola di piagnucolare come quelli che negli anni 50-60 non facevano altro che lamentarsi dicendo che “erano stati rovinati dalla guerra”! Io ormai non posso fare molto, ma tu se sei più giovane datti da fare. Tira fuori le palle se le hai!

  13. Barbara X ha detto:

    A differenza di tantissimi altri che ho incontrato (anche indirettamente) nel mio cammino e per i più svariati motivi, Don Giorgio è uno dei pochissimi uomini che, concedendomi uno spazio nel suo sito quattro anni fa, ha compiuto un atto concreto nella direzione della comprensione di tematiche sempre tenute lontane da certi contesti, sicuramente dal contesto che ha ufficializzato questo provvedimento. Lascio questa breve nota di carattere personale per testimoniare tutto il mio affetto verso Don Giorgio, un uomo buono.

  14. Luciano ha detto:

    Don Giorgio, anche Scola tra un poco dovrà alzare i tacchi e lasciare lo scranno di una grande diocesi che non meritava di decadere così. Spero che questo cardinale possa ricevere a piene mani, i frutti della sua semina. Caro don Giorgio, per conto mio, nessun personaggio di rosso vestito, potrà mai scalfire la stima e l’affetto che provo per lei. Continui ad aiutarci con questo suo sito che tanto stimola e tanto aiuta, tutti quelli e siamo tanti, che vogliono tornare alla Chiesa autentica di Cristo e aborriscono quella struttura religiosa, fatta da figure tristi e tronfie, che non trasmettono nulla di Evangelico. Coraggio don Giorgio, non molli il timone di quets avventura che deve continuare. Io sono vicino a lei.

  15. marco brenna ha detto:

    don giorgio, abbiamo percorso molti kilometri in questi anni per poter sentire la tua parola. non ci rassegnamo all’idea di dover tornare in chiese semivuote e asettiche per ascoltare preti privi di carisma biascicare le parole del cristo. ovunque andrai, saremo presenti per condividere la tua parola profetica.
    marco e luisella

  16. Carmelo Leonardi ha detto:

    Ho ascoltato con interesse l’assemblea della comunità di s. Antonio al monte con il vicario episcopale e sono rimasto fortemente impressionato dalla maturità dimostrata da coloro che sono intervenuti. Uomini e donne liberi, che hanno capito cosa deve essere la Chiesa, il loro ruolo e quello dei pastori. E pensare che Scola era tra i papabili. Ma lo Spirito Santo questa volta ha suscitato un pastore buono, che ha già fatto intravedere che la musica è cambiata. Le persone “libere” sono una minaccia per il potere religioso che preferisce il gregge belante e obbediente. Complimenti a don Giorgio per il lavoro svolto e soprattutto complimenti alla comunità che, ne sono sicuro, avrà la forza per continuare sulla strada tracciata dal loro pastore. Coraggio e un forte abbraccio da Catania a tutti voi.

  17. laura ha detto:

    nella curia a milano lavrano troppi cellini !movimento ecclesiale ?

  18. Michelina Cicalò ha detto:

    Don Giorgio non arrenderti! Usa sempre il tuo parlare chiaro, come tu una volta hai spiegato- il tuo parlare sia sempre PARRESIA! GRAZIE don Giorgio!!!!

  19. Mario Corinaldesi ha detto:

    Questo pastore di gregge che alle pecore preferisce gli “agenti betulla” servitori di più padroni in tempo in cui il Santo Padre parla di misericordia caccia chi non si adegua i suoi voleri. Forse si dimentica che fu cacciato anche lui ed ordinato a Teramo. Quando lo conosciuto io da “apolide” girava le comunità di cl vestito di jeans ed eskimo. Senza essere parte del movimento fui invitato a Loreto ad un fine settimana sembrava un nuovo profeta con la verità rivelata tanto osannato dai suoi quanto da me contestato alle sue prediche ho sempre preferito l’Azione Cattolica conciliare del Prof. Bachelet Povera Chiesa.Caro Don Giorgio bisogna essere pastori credibili non cardinali credenti.

  20. rosilio ha detto:

    Anche da pensinato don giorgio lottera’ piu’di prima

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