Spesso rifletto, e mi chiedo…

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Spesso rifletto, e mi chiedo…

Spesso rifletto, e mi chiedo se “questa” è veramente l’Italia, ovvero quelle migliaia di imbecilli e anche criminali che scendono in piazza a mostrare i muscoli della loro bestialità. In ogni caso, sempre un numero esiguo in confronto alla bella Italia, quella degli onesti, che non fanno rumore, ma ci sono. Dai giovani forse si chiederebbe di più: che osino anche con “un pizzico di incoscienza”, come ha detto Mario Draghi.
Spesso rifletto, e mi chiedo se “questa” è la politica italiana, ovvero quei populisti, già cadaveri mostruosamente rifatti, che occupano momentaneamente l’attenzione generale, ad opera di mass media che – è il loro mestiere – amplificano al massimo la bestialità dei vari capitani di vascelli fantasma. La nave, oggi per fortuna, è nelle mani sicure. Che Dio ci conservi i capitani coraggiosi, che vogliono solo il bene della Nazione.
Spesso rifletto, e mi chiedo se “questa” è la diocesi milanese, nelle mani di altri capitani come trottole impazzite: nessuno li ferma, tanto sono fuori controllo, in balìa del vento carnale. Non voglio pensare alla Chiesa in genere: tutto è oramai un ammasso di carne, in balìa di corvi e di sciacalli, partoriti dalla stessa pancia, con il seme di qualche serpe velenosa. Pastori o mercenari? Sembrano buoni, in realtà sono semplicemente sciocchi, ovvero privi di quella Sapienza o Logos eterno, l’unico a generare figli di Dio.
E la gente è risucchiata nel vortice del tempo che non guarda in faccia a nessuno, giusti o no, tanto più che nemmeno il tempo saprebbe distinguere il bene dal male, in una tale marmaglia dove tutto sembra finito nel tritatutto.
Ma ci sarà sempre un Giusto che indicherà la via giusta e nobile. Basta un solo Giusto per salvare le situazioni, anche quelle più drammatiche.
Ci credo, perché altrimenti lotterei?
30 ottobre 2021
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
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