Un sindaco da processare e rimandare il paese alle elezioni…
Un sindaco da processare
e rimandare il paese alle elezioni…
di don Giorgio De Capitani
Appena ho letto il commento di Marco Panzeri, sindaco de La Valletta Brianza (Lc), sul tema “RECESSO SANTA MARIA HOÈ: NOTIFICATO IL TERZO RICORSO AL TAR”, d’istinto, ed è nel mio carattere, mi usciva dalla testa una marea di parole di fuoco, poi mi sono detto: “Stavolta conto fino a cento, quindi aspetto: voglio vedere se qualcuno commenta e che cosa scrive…”.
La notte ho dormito, e nei momenti di veglia ho steso commenti per la prossima Mostra dei dipinti di Martina, mi sono alzato prestissimo come è nella mia abitudine, ho lavorato sodo come è nel mio stile, e adesso, ore 10.30 circa, mi metto a scrivere qualcosa, dico qualcosa, sulla vicenda dei difficili rapporti tra il Comune di Santa Maria Hoè e il Comune de La Valletta Brianza: una vicenda così ingarbugliata che sta letteralmente facendo impazzire non tanto il sindaco di Santa Maria Hoè, sempre indaffarato nelle sue fisime di buontempone pelandrone, che di giorno finge di lavorare (che dico?) per il proprio Comune e di sera follemente si diverte, ma a impazzire è il sindaco de La Valletta Brianza, Marco Panzeri, che da mesi sta cercando qualsiasi strada per trovare la giusta soluzione, ma la cosa è così complessa che ci vorrebbe un vero miracolo (ma il Padre Eterno sembra troppo occupato altrove!), ma il problema non è solo tecnico: il problema è lo stesso sindaco di Santa Maria, che non solo non collabora, ma è così mentalmente perverso che fa di tutto per ingarbugliare ancor più la matassa, nemmeno preoccupandosi delle conseguenze diciamo almeno pecuniarie. Lui si sente in una botte, forse di aceto…
Da tempo avevo indicato qualche soluzione, ovvero mettere sotto accusa il comportamento di Efrem Brambilla, per processarlo e mandarlo a casa, liberando così il Comune da un pazzo fuori controllo, e da altrettanti pazzi che sono i suoi più stretti collaboratori.
Mi sto chiedendo, rischiando anche io di diventare pazzo nel pormi una ridda di dubbi che sembrano così assurdi da accavallarsi con domande irrisolvibili, il motivo per cui possano succedere certe cose, nei nostri piccoli Comuni, che richiederebbero, proprio perché piccoli, una competenza non stratosferica e un po’ di saggezza, unitamente a quella onestà che privilegia il bene del paese a tanti altri più o meno grandi interessi.
Non rischio di addentrarmi in un ginepraio, per trovare almeno un perché il sindaco di Santa Maria Hoè si stia comportamento da scriteriato. Forse c’è una ragione di megalomania, o di sognare un paese come un piccolo regno, dove il re è lui, sempre sul trono dell’ego più principesco. Non è assurdo pensare questo, visto che il suo matrimonio è stato voluto come l’entrata di due principi non si sa bene perché in chiesa e non al palazzo comunale.
Cerco ancora di trattenermi, perché non è molto nel mio stile fare dell’ironia, che tra l’altro richiederebbe una dote che io non ho.
Credo che, davanti all’ennesima correttezza e all’ennesima dissennatezza, tali da rasentare la criminalità, anche il cittadino più amorfo qualche domanda se la ponga: Efrem Brambilla, attuale sindaco di Santa Maria Hoè, provincia di Lecco (sempre meglio precisare: non vorrei che qualcuno del meridione o all’estero pensasse che io stia parlando di un caso ipotetico) è un pazzo fuori controllo, o è un sognatore che vorrebbe fare del proprio paese un regno dove tutti vivranno felici e contenti?
Troppe anomalie, troppe incoerenze, troppi personalismi, ma soprattutto troppa carenza di intelletto (ci vuole poco a capirlo!) mi inducono a convincermi che il caso Efrem Brambilla sia un caso patologico, e questo potrebbe essere una scusante, ma se ci fosse un preciso intento di megalomania, che porta l’individuo a fregarsene coscientemente degli altri, anzi a sfruttare gli altri per il proprio ego, allora ci sarebbe un crimine, da denunciare e condannare: tutto si perdona quando si fanno ripicche tra comuni cittadini, ma quando si hanno responsabilità pubbliche, allora non c’è più pietà che tenga, allora il perdono deve lasciare il posto alla giustizia.
Si valuti attentamente il caso Brambilla Efrem, sindaco di Santa Maria Hoè (Lc), e, se fosse necessario, si intervenga senza pietà.
In quanto comune cittadino, rimango in attesa, pronto a dare ogni mia collaborazione, e in quanto prete, già l’ho detto, se fossi parroco di Santa Maria Hoè la cosa sarebbe già risolta: sarebbe bastato un mio intervento in chiesa, e il sindaco per la vergogna sarebbe già fuggito in Africa o disperso in qualche foresta amazzonica.
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Il documento chiarificatore di Marco Panzeri,
sindaco de La Valletta Brianza (Lc)
Don Giorgio non ha mai sbagliato: da Berlusconi a Salvini.
Questo sindaco locale invece è il riflesso di questa politica tutta italiana e la concretezza che sono sempre più necessarie scuole politiche ma non di sinistra e di destra… di Politica.
Le realtà locali non sono più quelle di una volta, ci vuole gente preparata e con spirito rivolto unicamente al bene comune.
Don Giorgio si arrabbia per questo.