Con l’omelia del Venerdì santo monsignor Mario Delpini è riuscito a deprimermi l’ultima speranza!

di don Giorgio De Capitani
Mai mi sarei immaginato di ascoltare una omelia simile!
Anche il parroco più semplice e senza tanti titoli di studio il Venerdì santo con poche sincere parole riesce a commuovere anche le pietre.
Sulla Cattedra di Sant’Ambrogio siede un vescovo che declama il proprio nulla, annoiando perfino le numerose panche vuote del Duomo di Milano.
Eppure bastavano due parole dette col cuore, forse anche tacere del tutto, e quel Cristo crocifisso da una ignavia e crudele religione, mai morta sempre crocifiggente, avrebbe magari racchiuso nel suo perdono anche i suoi indegni ministri.
No! Cristo è morto con il cuore spezzato dal suoi servitori, che continuano ad “offenderlo” ogni anno, rinnovando una memoria, che riesce perfino a svuotare di senso ogni dolore umano.
In tutta la mia vita sacerdotale mai prima avevo ascoltato una omelia simile!
Forse sono l’eterno dannato, o l’ostinato “nemico” strapieno di pregiudizi, capace solo di vedere il vuoto dell’uovo.
Per favore, c’è qualcuno che, dopo aver ascoltato il video, mi dica: «Don Giorgio, sei davvero un demonio, indegno di qualsiasi perdono»?
Morirei contento di sapere chi sono!

10 Commenti

  1. Renato ha detto:

    Caro Don, capisco quello che prova. Anche a me – parafrasando Leibniz – Mons. Mario Delpini non pare davvero il migliore dei vescovi milanesi possibili. Ma egli è quello che – a Dio piacendo – ci è stato dato, magari per mettere alla prova le nostre pretese. Magari solo perchè, con un pizzico di carità che non guasta, pregassimo per lui, che è sempre e comunque il nostro vescovo. Chissà Dio cosa ha in mente, con il vescovo Mario Delpini. Diamogli anche un po’ di tempo in più per entrare nel ruolo, che è sicuramente “di carriera”, ma pure parecchio scomodo. Anche solo per il confronto che inequivocabilmente si fa con gli illustri predecessori. La carità, ripeto, sia la prima guida ai nostri cuori indocili, nel giudicare Mons. Delpini. 🙂

  2. Renato ha detto:

    Ho ascoltato l’omelia, non mi è sembrata male. Non è che forse lei, Don Giorgio, è un tantinello prevenuto e se il nostro Cardinale anche solo si soffia il naso lei critica il fazzoletto che utilizza, per partito preso?

    Lo dico per lei, per la sua credibilità su questo sito. Non sia manicheo a tutti i costi, dividendo il mondo in buoni e cattivi. Il mondo, ma credo lo sappia bene avendo lei da prete amministrato il sacramento della riconciliazione, è fatto di grigi, non di bianchi e di neri assoluti.

    Stia bene, buona Pasqua.

  3. don ha detto:

    Predica come un viceparroco alle prime armi con l’omelia! Ma non è laureato in patristica? Che fine hanno fatto le omelie mistagogiche dei Padri della Chiesa, che realmente aiutavano a penetrare (non capire, ma entrare “dentro”) il Mistero?

  4. Giuseppe ha detto:

    Un esposizione, neanche un tantino brillante né originale, delle “solite banalità”.
    Sarà stata l’ora, ma mi ha fatto addormentare…

  5. giuseppe ha detto:

    EGREGIO DON GIORGIO,HO ASCOLTATO L’OMELIA DEL VESCOVO DELPINI DEL VENERDI’ SANTO.
    LA RINGRAZIO DELLA SEGNALAZIONE.
    IO L’HO TROVATA ORIGINALE E BRILLANTE E MI E’ PIACIUTA.
    CORDIALITA’

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