Le suore Maddalene continuano la resistenza nel convento di Vigevano: sotto sfratto e senza soldi per la manutenzione

dal Corriere della Sera

Le suore Maddalene continuano la resistenza

nel convento di Vigevano:

sotto sfratto e senza soldi per la manutenzione

di Davide Maniaci
La congregazione delle Figlie di Gesù Buon Pastore, proprietaria dell’immobile, vuole sfrattare le religiose. Il convento ospita sei Maddalene, di cui quattro ultranovantenni
Le suore Maddalene resistono, ancora, e restano nel convento di Vigevano nonostante ormai non sia più considerata casa loro. Adesso non possono nemmeno effettuare la manutenzione ordinaria, perché i soldi sul conto sono finiti. Se si rompe una tapparella devono sperare, come sta succedendo, che qualcuno di buon cuore informato del problema vada lì e la ripari, senza chiedere nulla. Storia nota: la congregazione delle Figlie di Gesù Buon Pastore di Piacenza, proprietaria del convento, già ad aprile aveva chiarito l’intenzione di dismettere tutto e trasferirle altrove. Ne è nata una battaglia, la città ha ribadito l’amore per queste suore e molti si chiedono cosa verrà poi fatto di quelle mura.
«Sono necessari – hanno rivelato dal convento al settimanale L’Informatore Vigevanese – lavori urgenti alla struttura. Sono arrivati dei soldi dall’assicurazione ma non abbiamo potuto disporne, perché da Piacenza li hanno prelevati dal conto corrente della nostra casa. Sarebbero serviti per sistemare il tetto del pensionato del convento. Entra acqua. Inoltre si sta avvicinando l’inverno, abbiamo molte tapparelle rotte ma siamo nell’impossibilità di chiamare le ditte per le riparazioni perché, ci dicono le aziende, da Piacenza hanno ricevuto l’ordine di non venire da noi. Qualcuno ci ha riferito che sta ancora aspettando da tempo il saldo delle fatture per lavori effettuati in passato». Le direttive dall’alto sembrano chiare: «Dato che il convento chiuderà è inutile buttarci dei soldi».
A Vigevano, città non così grande, molti sono al corrente della situazione e altrettanti si mettono a disposizione. Ma non potrà essere così per sempre, e nella struttura di corso Genova che ospita le sei Maddalene, di cui quattro ultranovantenni lì da sempre, ormai rimbomba il silenzio. Il convitto, che da decenni ospitava insegnanti precarie dal Sud, è stato chiuso. Ed è straziante per le suore dire «no» a chi ancora, ignara, chiama per chiedere di nuovo l’ospitalità sempre ricevuta. «Ci consideriamo – concludono – delle ospiti sgradite e abbiamo la sensazione ormai di non contare niente. Forse qualcuno spera che la città ci abbandoni, per diventare il padrone di quella che noi sentiamo ancora come casa nostra».

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