La danza del ventre

L’EDITORIALE
di don Giorgio

La danza del ventre

Dire che sia piacevole alla vista un osceno ventre che danza o, ancor peggio, una massa di ventri che si agitano ballando è per lo meno di cattivo gusto, anche se eccitano i sensi nel desiderio sfrenato di un accoppiamento come bestie in calore.
Ma ci sono ventri che danzano ai gemiti eccitanti di bestioni eccitati da una spasmodica eccitazione di potere.
L’attuale masnada di governanti eccitati dal nulla di un potere di istinti bestiali fa paura, non perché sono demoniaci, ma diabolici.
La parola “demone” anticamente aveva un significato positivo: in Platone indicava un essere divino intermedio tra dèi e uomini.
Invece, la parola “diavolo” è fortemente negativa: deriva dal greco “dia” (attraverso) e “ballo” (“metto”). Quindi, indica uno che si mette in mezzo, ovvero separa, crea fratture.
Il “diavolo” è colui che frantuma un essere umano, lasciandolo in balìa del nulla coseificato, ovvero di un mondo di apparenze che si concretizzano “carnalmente” nelle cose che evaporano appena entrano in contatto con la Realtà divina.
Sì, un mondo di “diabolizzati”, ovvero di frantumati nell’essere più interiore, ad opera di bestioni populisti (il popolo poi li gonfia a dismisura), ovvero di una massa di istinti legati insieme dalla forza del nulla coseificato e coseificante.
Immaginate le scena: brandelli di carne soggetti ad una ulteriore macellazione per opera di carnefici bestioni che si divertono a danzare imponendo ai ventri gonfi di marciume di partecipare alla danza di fantasmi di scheletri al suono stridente di strumenti arrugginiti.
Una scena macabra da far paura alla stessa natura, che talora si ribella ingoiando questo mondo di pazzoidi irrecuperabili.
Ma non tutto il mondo è così! Certamente, per fortuna!
Ma gli spiriti che si ribellano sono condannati ad una solitudine ancora peggiore di quella sofferta da Cristo sulla croce.
La sofferenza più atroce dei giusti sta nell’assistere impotenti alla macellazione dell’essere umano, mentre i ventri di masse informi danzano impazziti al suono frenetico di bestioni del nulla.
1 dicembre 2018
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