Per amore della Giustizia

L’EDITORALE
di don Giorgio

Per amore della Giustizia

Mi chiedo come si possa ancora sopportare palesi ingiustizie, che colpiscono innocenti e deboli, i quali non riescono a proteggersi (anche perché bisogna avere soldi per farsi difendere da ottimi avvocati!) da chi inventa congegni mediatici diabolici per far strada a populisti, il cui unico intento non è il ben-essere del popolo, ma quella sete di potere, come delirio di onnipotenza, che svuota ogni dignità d’essere per riempirsi di qualcosa di satanico.
Se vogliamo sintetizzare la situazione drammatica di oggi, diciamo che il ventre di Silvio di Berlusconi ancora partorisce figli che sembrano una catena di parti di bestialità, che gareggiano tra loro nel dare ai criminali la possibilità di accreditarsi consenso anche istituzionale.
Sì, un grembo mostruoso sempre incinto di bestialità, e i figli partoriscono a loro volta altre bestialità.
Non c’è possibilità di rompere la catena?
Via Salvini, ecco un altro pronto a farsi grembo di bestialità.
In questi ultimi tempi abbiamo subìto una serie di bestialità, sempre con il consenso di un popolo bestiale che ama la bestialità.
Un temo si chiamava “bestialità” un rapporto carnale tra un uomo e una bestia.
Qui gli animali non c’entrano. La bestialità, di cui sto parlando, è ogni rapporto carnale tra esseri umani, ridotti a strumenti di potere per dominare i più deboli.
Ed è il popolo il vero colpevole di tutto questo.
Il popolo/massa, il cui unico piacere è farsi inculare da bastardi che si fanno chiamare benefattori dell’umanità, ovvero populisti sempre incinti di bestialità.
Un popolo bestiale, ovvero quel “grosso animale” di cui parlava Platone, che aveva forse solo intuito qualcosa di ciò che, nell’era attuale, avrebbe rivelato il vero volto del Maligno più bestiale.
Non illudetevi: anche voi appartenete a questo popolo bastardo.
Vi disprezzo dal fondo di tutto il mio essere.
Maledette bestie, che volete mantenervi bestie!
Nessuno si senta “fuori” da questa bestialità, a meno che qualcuno di voi non sia vittima innocente di un gioco bestiale di un popolo bestiale.
02/010/2021
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
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